Salve a tutti,
per prima cosa
raffreddiamo i bollenti spiriti: sento già insorgere il talebano che è in ognuno, qualunque sia la religione o fede.
Idem per il barzellettiere che è in ognuno di noi.
Questo è un topic in cui si vuole discutere
seriamente di un tema assai delicato.
Dal punto di vista biologico, evolutivo,
scientifico in genere,
così come
sociale, politico e religioso,
nel senso lato del
rapporto tra queste due ultime e il problema in questione.
La
monogamia, ovvero l' illusione umana di appartenere ad una specie monogama e una società di riflesso costruita e dichiarata come monogama quando nè l' una nè l' altra sono appieno definibili tali.
Sgombriamo quindi il campo dal primo errore (ed imbroglio intellettuale):
Cosa è la Monogamia?La parola ha un
significato oggetttivo molto più profondo e serio della farsa che abbiamo messo su in questa civiltà.
Visto che qui si vuole affrontare la questione
in termini reali, e non di mera opinione o meglio pregiudizio, qui
non faremo trattati di teologia - ne abbiamo a sufficienza - ma parleremo sempre e solo in termini concreti e di realtà e
oggettivi.
Per cui la cosa migliore da fare è, visto che stiamo partendo dall' inizio interrogandoci sul
significato oggettivo del termine, e non quello soggettivo e opinabile delle mille fedi religiose e politiche e ideologiche di sorta, attenersi alla
Scienza.
Cosa significa quindi Monogamia, scientificamente.In natura ci sono specie monogame e specie non monogame.E' un semplice
dato di fatto scientifico, poco da aggiungere a questo.
Per
monogamia nel senso autentico si intende normalmente che una specie al momento di scegliere un partner, accoppiarsi e riprodursi instauri un rapporto unico ed esclusivo tra il maschio e la femmina della specie che perduri tutta la vita e
non preveda neanche la possibilità di rapporti sessuali di alcuno dei due con altri partner.
E'
questa seconda metà del discorso che noi umani
fingiamo (e sottolineo fingiamo, una finta nella finta)
di ignorare.
Ed è quella che
dimostra come, dal punto di vista biologico, e quindi scientificamente e oggettivamente, non seguendo avverse e diverse ideologie,
la specie umana non è una specie monogama.
Ci sono
specie monogame e non monogame dunque,
entrambe hanno sviluppato il sistema più adatto alla propria specie per sopravvivere.
Non è questione di giusto o sbagliato,
è natura. E in natura non ci sono sistemi "giusti" o "sbagliati", ma solo i sistemi giusti per una specie piuttosto che un' altra
A chi volesse obiettare: "ma noi siamo esseri umani etc etc" il discorso non cambia, stavolta:
stiamo parlando della natura della nostra specie, e
voler andare contro di essa sarebbe male, per come lo intendiamo noi -
oltre che stupido e inutile, dal punto di vista della natura e della realtà.
Torniamo quindi al discorso che avevamo interrotto con questa parentesi per sgombrare nuovamente il campo dai sedimenti che si sono depositati nei millenni nella nostra mentalità (
ringraziamo di questo le religioni).
Non sarebbe nemmeno difficile capire il perchè di questa strategia da parte della nostra specie, considerando come
quando era ancora priva di tecnologia la specie umana fosse totalmente inerme di fronte ai predatori: ecco perchè si è sviluppato questo sistema del "più semini e meglio è": non diversamente da molte altre specie di mammiferi alla base della catena alimentare,
la sopravvivenza della specie è stata affidata dall' evoluzione all' alto tasso di riproduzione:
la nuova generazione sia numericamente più grande di quelli che finiranno a fare da pranzo.
E poichè
la nostra specie ha un periodo di gestazione e crescita oggettivamente molto lungo, l' unica possibilità per attuare questa strategia di sopravvivenza era, mi perdonino le signorine per l' espressione,
fecondare molte femmine da parte dei maschi -
e da parte delle femmine essere fecondate da quanti più maschi possibile, perchè il discorso
non è a senso unico ma vale per entrambi in entrambe le direzioni (miei cari maschilisti, avete sbagliato luogo).
Ma
qualunque sia stata la motivazione, questi sono i risultati, che ben conosciamo.
Anche qui, come sopra, vale il discorso di prima in risposta alla simile obiezione che alcuni avrebbero sollevato e che prevengo: "ma ormai non ce ne è più bisogno etc etc"... sì ma
la nostra specie è rimasta questa.
Questa è la specie umana,
la natura umana, e
la forma che ha la sua relazionalità.
E ignorarlo non porta a niente altro che illudersi e negare l' ovvia verità che
qui siamo tutti infedeli per natura e assai spesso traditori e insieme cornuti di conseguenza.
NON è questo il cuore del problema, quanto piuttosto
la dimostrazione del semplice fatto che
la nostra specie non è monogama, come non lo sono molte altre, soprattutto tra
i primati nostri parenti non a caso.
Specie monogamiche e specie non monogamiche dunque, sic et simpliciter.
E di sicuro
noi non siamo tra le prime, ma tra le seconde.
Spero di essere riuscito a spiegare questo semplice dato di fatto da cui
partire per la nostra riflessione senza ancora indugiare.
Quale è dunque il nocciolo della questione che vorrei discutere con voi?Semplicemente, il sistema sociale o meglio
relazionale pseudo-monogamico che abbiamo costituito - dopo innumerevoli tentativi anche diversi -
con tutte le sue problematiche per l' individuo e la società.
Cosa significa?
Sapendo bene che è assai complesso da afferrare, propongo un esempio che fa non solo da paragone, ma spiega anche molto bene la situazione attuale e le sue....
radici.
Il comportamento sessuale della nostra specie ricorda molto da vicino, e dubito sia un caso,
quella dei nostri parenti più prossimi, le scimmie.
Compresa la messa in atto di mille sotterfugi per eludere la rigida organizzazione sociale vigente nel gruppo al riguardo e seguire i propri bisogni naturali.
Presso alcune specie di scimmie esiste infatti un sistema sociale in cui le femmine della specie sono sì
legate al maschio alpha del gruppo, salvo poi mettere in atto vere e proprie "scappatelle" con altri maschi disponibili, nascoste in maniera fortunosa.
Questo è un
tipico esempio di come una specie sociale - come è anche la nostra e come sono molti altri primati -
per necessità di sopravvivenza e conformazione sociale
elabora una struttura organizzativa del gruppo atta a garantirne la sopravvivenza e
la prosecuzione di una specie che necessita una attenta cura della prole da un lato,
relegando alla clandestinità gli altrettanto naturali bisogni di accoppiamento con diversi partners tipici di una specie NON monogama.
La specie umana, parente stretta degli altri primati,
rappresenta un caso dello stesso tipo: ha una
struttura sociale articolata al cui centro
virtualmente si trova quella che chiamiamo
famiglia monogamica intesa come il rapporto esclusivo tra due partners che non ammette rapporti con altri partners - e qui si capisce il perchè del "
virtualmente". Una struttura familiare di questo tipo è nata ed è stata
concepita in quanto necessaria alla corretta cura della prole di una
specie la cui crescita in termini di tempo è assai lenta, e quindi assolutamente necessaria alla sopravvivenza della
specie, che per sua conformazione psicologica abbisogna proprio della struttura-famiglia tradizionale padre-madre, e, dall' altro lato,
rimane sempre e comunque una specie NON-monogama, che
per non mettere in crisi aperta e diretta il necessario sistema-famiglia relega alla clandestinità le relazioni con partners diversi.
Come individui nati e cresciuti in questo sistema sociale, per lo sviluppo psico-culturale che ne deriva
automaticamente proiettiamo questo modello a tutte le nostre relazioni, siano esse matrimoniali o meno, in quanto nell' ottica di trovare il partner adatto per "mettere su famiglia".
E la ruota gira un' altra volta.
Ecco dunque
l' argomento che con voi volevo affrontare e
discutere.
Il contrasto esistente
tra l' organizzazione sociale che abbiamo imbastito nei millenni (con alterne vicende e differenti tentativi e soluzioni)
e la natura relazionale umana.
Un contrasto stridente il cui duplice effetto, positivo e negativo, è quello
da un lato di garantire al massimo il bene collettivo della specie e della società attraverso questo sistema pseudo-monogamico, e
dall' altro di scaricare tutto il peso sui singoli nel migliore dei casi gravandoli della
responsabilità di reprime i propri bisogni naturali ad un unico partner per volta come da specie monogama quando
i nostri bisogni stessi dimostrano che monogami non siamo, mettendo in atto un
"gioco a perdere" in cui
in tutte e due i casi gli individui non saranno realizzati, o perchè repressi o perchè oppressi da un senso di colpa per qualcosa che l' ipocrisia chiama "tradimento" e che in realtà è il seguire la comune natura umana.
Un disequilibrio che poi nei casi peggiori spesso sfocia nei cosiddetti "drammi della gelosia" - omicidi, uxoricidi etc - in cui emerge la visione ideologica di un "possesso" materiale del partner alla stregua di un oggetto che hai "comprato" con un matrimonio - rito che in gran parte del mondo è davvero un mercato a tutti gli effetti.
Sia il maschio che la femmina della specie Homo Sapiens Sapiens tendono per pulsione naturale - e quindi connaturata alla nostra specie e non vituperanda - alla poligamia, nel senso di
volersi accoppiare con più partners, questo dobbiamo
semplicemente riconoscerlo e
accettarlo e
regolarci in modo da conciliare le esigenze naturali con quelle sociali attraverso
una accettabile mediazione tra le due.
E questa è senza dubbio
la parte più complicata.
Ora qual' è
il senso di questo discorso?
Darsi alla poligamia aperta? NO di certo, poichè come ben sottolineato
la famiglia pseudo-monogamica tradizionale padre-madre è quella che meglio risponde alle esigenze di corretta cura della prole e sua crescita formativa anche e soprattutto
psicologica.
Ma permane sempre l' altra metà del discorso:
individui repressi o oppressi, comunque infelici. Per non parlare delle
storture ulteriori derivanti cui accennato.
Continuare con questo modello fasullo, ipocrita, questa farsa, che è però
l' unico sistema stabile e relativamente efficiente per il benessere
della collettività, ma
a tutto sacrificio della autenticità delle relazioni tra i singoli individui Uomo e Donna?E'
con tutta probabilità l' unica soluzione che abbiamo, o comunque la "meno peggio".
Ma questo
non ci deve far dimenticare ipocritamente la realtà rimanente e di cui
dobbiamo prendere coscienza.
Esiste
una terza possibilità, la meno probabile conoscendo la cara vecchia mentalità teocratica, ma la più auspicabile in termini di onestà intellettuale:
parliamone.
Ripensare, dove possibile, questo sistema.
Mantenendo
la centralità del sistema-famiglia cosiddetta tradizionale (in realtà
i nostri antenati avevano con tutta probabilità sistemi ben diversi)
come fulcro necessario della società, ma
legittimando, se ne saremo in grado - semplicemente
riconoscendo la semplice natura non monogamica della nostra specie -
le relazioni con partner multipli A PATTO che questi
non finiscano col costituire nuovi nuclei familiari. Vedi alla voce
"oggi abbiamo i contraccettivi".
Parliamone.Con serenità e
senza pregiudizi ideologici o di genere.
Tanto sul barcone degli "infedeli" "traditori" e dei probabili "traditi" ci siamo tutti, uomini e donne.Buona Discussione.
Aztlan