La prima cosa che mi sono chiesta quando ho letto il libro sull'Annunciazione è stata:"
Come ha fatto Cottignoli a vedere e a tradurre tutti questi dati?E perchè nessun altro è riuscito a farlo prima?"E ho fatto delle ricerche per capire chi è questo studioso. Così sono entrata in possesso del suo catalogo, un volume in cui sono racchiusi gran parte delle sue opere pittoriche e brani letterari scritti sempre da lui (è bellissimo).
Insomma, leggendo e osservando questo catalogo ho capito che Cottignoli utilizza le stesse metodologie pittoriche di Leonardo!Ma non è che le ha "copiate",non si è rifatto al Maestro,lui ha cominciato a dipingere in questo modo prima di entrare in contatto con le opere di Leonardoe di studiarlo. In un certo senso si può dire che ha
"la stessa mentalità" dei maestri del passato che non ha nulla a che vedere con la pittura contemporanea. Come dice in una critica lo stesso James Beck (il massimo esperto mondiale del Rinascimento Italiano)
"La precisione di Piero della Francesca, la sua impeccabile esattezza, il mistero, l'allusività sempre incombente, tutto questo senza dubbio richiama, come dolce canto di sirene, il nostro Alberto(Cottignoli),
perchè egli ritrova in Piero, Leonardo e negli altri, spiriti fraterni."Naturalmente il metodo non è identico ma assolutamente parallelo.
Vi faccio un esempio.
Immagine: 55,05 KBIn questo suo quadro Cottignoli rappresenta la statua funeraria di un guerriero che al centro dello scudo non ha la maschera di Medusa, che di solito troviamo al centro degli scudi antichi, ma il volto ideale di donna, quella che lui per tutta la vita ha cercato. Dato che la testa orrenda di Medusa serviva per pietrificare i nemici, è chiaro anche qui il significato subliminare del fatto che questo volto, dalle caratteristiche diametralmente opposte, abbia invece avuto la conseguenza di pietrificare il proprietario dello scudo:la figura sopra il sarcofago infatti può quindi essere intesa non come scultura ma come il cavaliere stesso pietrificato(ecco già qui un'immagine bivalente come in Leonardo, tipo Angelo-uomo eccitato, Vergine-donna comune ecc...).
Il sarcofago su cui è sdraiato il personaggio poi, si presenta con caratteristiche addirittura trivalenti:è al tempo stesso sarcofago-tempio-teatro. All'interno di questo sarcofago vediamo conservato l'eterno e più importante sogno dell'uomo, concretizzato, come in Leonardo, in un viaggio infinito:un viaggio iniziato da quando ancora eravamo bambini, su un candido cavallo a dondolo, ancora trainanti la nostra culla, rifugio, adesso, della donna amata in questo momento ma, stretto nella mano, uno stendardo dalle sembianze di un corpo femminile senza testa. E dietro di noi, disseminati, i giochi che nel tempo abbiamo perso.
Perchè infinito questo cammino? Perchè questo è il viaggio, come già detto, di ogni uomo, che prosegue da un altro sarcofago che si svilupperebbe da destra, e principio di quello che avverrà in un altro sarcofago attraverso l'apertura di sinistra. Un viaggio, come Cottignoli stesso dice,
"che vivrà, con tutto il suo calore, sempre più in là negli anni, a proseguire, da un sarcofago all'altro, di uomo in uomo, l'infinito filo che da tempi antichissimi si snoda nel buio dell'universo".Ma la grande similitudine con Leonardo la ritroviamo sopra, nella figura sdraiata, un gioco attraverso il quale si svela il segreto del motivo per cui la grande ricerca dell'Amore assoluto, totale ed unico, risulta in fondo sempre vana.
Ad un primo impatto visivo infatti, vediamo la mano sinistra del cavaliere poggiare sull'elsa della spada, ma se guardiamo come prospetticamente quest'elsa si presenta, e come Cottignoli l'ha dipinta, essa può essere anche un'altra cosa...
Immagine: 193,89 KBDa questa "altra cosa" nasce la lama che attraverso un procedimento di sovrapposizione di piani prospettici diversi, va a conficcarsi sulla testa di ciò che rappresenta il Grande Sogno, cioè la donna ideale.
Sono sempre pulsioni erotiche subliminari che fanno nascere e deperire un rapporto amoroso.
Vedete come questo meccanismo di interconnessione di piani sia assolutamente identico a quello operato da Leonardo con l'angelo che regge l'albero tra le dita. E tutto questo operato almeno 5 anni prima di cominciare gli studi su Leonardo.
Questo livello di sintesi purtroppo però è proprio solo di pochissimi pittori al mondo.
Come possono gli storici d'arte che non hanno mai tenuto una matita in mano, arrivare a decifrare queste cose???
Non possono far altro che parlare di caratteristiche superficiali dei quadri.