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Stellare
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MessaggioInviato: 26/06/2009, 01:51 

CASSANDRA E LA VENDETTA DI NEVE










Vagavo nella neve, quella notte, all’eterna ricerca di Jaques, con gli amici lupi che mi seguivano da vicino, quando l’odore della preda –ohh il dolce insaziabile appetito di vendetta- mi attirò inesorabile.

Lo vidi con gli occhi della mente il giovane prete guardare, desolato, fuori dalla finestrella della canonica la neve che continuava a scendere, nonostante si fosse alla fine dell'inverno: aveva coperto del tutto il piccolo cimitero dal quale spuntavano a stento alcune croci, come denti scheggiati e marci .

Quegli stessi occhi ci avevano condannato, avidi e feroci, secoli prima, me e Jaques, ad una morte atroce.(vedi gli episodi precedenti di Cassandra)

Ma ora erano solo spaventati, indifesi, smarriti e così giovani....

Mi leccai le labbra al pensiero e seppi che l’uomo era giunto da poco in quello sperduto paese dell'Appennino dove il secondo millennio non era mai arrivato: la solitudine lo opprimeva come un macigno.

Percepii a distanza il gelo di quel corpo la cui fede nel dio in cui aveva sempe creduto stava vacillando.

Ormai scendeva la notte, arrivava il mio tempo: il prete decise di infilarsi nel letto per avere un po' di calore; ma mente era ancora nel dormiveglia arrivai alla sgangherata porta della canonica e battei con forza, per tre volte.

Sono sicura che un brivido l’attraversò da capo a piedi e non solo di paura.

Avvertii la sua curiosità eccitata dall’altra parte del legno: avevo deciso di fargli un Dono che non avrebbe potuto rifiutare.



Corse ad aprire: di fronte a lui, coperta da un lungo mantello scuro, stava una ragazza sconosciuta, alta, bellissima, gli occhi verdi splendenti sotto il cappuccio.

Ero al mio meglio, lo so....
Con voce roca gli chiesi se potevo entrare perché la notte era fredda e mi ero perduta; lui, senza fare domande, si fece da parte e richiuse la porta.

Ero il suo Destino: per un attimo ne ebbe la percezione netta.
“Mi chiamo Cassandra de Molay” mormorai soffiandogli in viso le parole.

Poi abbandonato il mantello, lo presi per mano, mi diressi al misero letto e in un attimo fui nuda... e terribile:

“Ho freddo, scaldami “ implorai con un sorriso sdraiandomi sulle lacere coperte.
Il prete restò immobile, mentre una strana paura gli attanagliava le viscere, ne potevo sentire l’odore, insieme a una eccitazione incontrollabile; desiderava follemente Cassandra e non solo per la castità a cui era uso da tempo.
Gli costasse pure l'anima, voleva quel seno ricolmo, il ventre liscio, per perdersi infine tra quelle cosce aperte e invitanti, per ritrovare il calore del ventre materno, oppure per rinunciare definitivamente alla vita annegando nel piacere proibito.

Mi piombò addossso, dopo essersi strappati i vestiti di dosso.



Facemmo l'amore per tutta la notte e io lo trasportai nel mio splendido palazzo dove brillavano l'oro e l'argento e le lenzuola erano di seta: il mio corpo era caldo, profumato, morbido , esigente, la mia bocca così esperta nel succhiargli la vita , anche quella rossa delle sue vene....
Lui non seppe mai quanto durò quella notte.


Quando si svegliò nel suo misero letto di ferro, era solo; confuso, fece per alzarsi, ma una strana spossatezza lo invase. Tossi più volte e sul lenzuolo comparvero macchie rosse che parevano fiori; guardò fuori dalla finestra, ansimando: era iniziato il disgelo, ricomparivano le lapidi del cimitero.

Una, in particolare, lo attirava stranamente, doveva uscire per vederla da vicino.
Barcollando si trascinò fino a quel marmo e lesse un nome, il mio : Cassandra de Molay e le date 1774-1793.

Allora capì e ricominciò a tossire, mentre gocce splendenti del suo ultimo sangue ornavano di garofani rossi la tomba... la mia tomba.

Ho sempre adorato i garofani rossi, sempre....







da m0rgause


http://stregam0rgause.splinder.com/post ... endetta+di


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MessaggioInviato: 26/06/2009, 11:00 
barionu....dubito che questa sensibilità espressiva che esterni possa essere colta ed apprezzata [8]



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Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli Arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh! Uomo conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei (Oracolo di Delfi)
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MessaggioInviato: 29/06/2009, 16:23 
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AnubiLovers





T'abbraccio mentre m'accarezzi

t’accolgo con un'aderenza affrettata
un angolo d'ansia cui m'appoggio,
la tua camicia è una carezza di carta
come una cena cinese
consumata sul tuo collo che assaggio

con lingua impaziente,
hai sul volto da santo bizantino un'espressione
estranea ai miei faticosi fianchi
come una finestra di follia
di fronte alle mie gambe schiuse.
Il piacere in gola ti guardo implorante.

Ora è un mondo che mordi
mormorando il mio nome

mentre ci ritroviamo a salire la schiena
sconnessa del sesso,
a smorzare in gemiti
soffocanti sogni di sollievo

.................................................

...guardo la mia vestaglia per terra
come è violenta ora la tua voce.





http://rossovenexiano.splinder.com/post ... sa+del+ses



da m0rgause


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MessaggioInviato: 04/07/2009, 02:46 



Un lampo nella memoria
il giardino delle rose,
lo splendore rosso del rubino
e l'ambrato giallo del topazio
come pilastri lo sostengono.
Il profumo violento dei petali
carnosi
alimenta il ricordo.
Sono i beati anni del castigo:
io, miniatura di donna,vivo nel giardino
incantato
infinite storie di segreti e magie.
Ancora non so
che il vivo rosso del rubino
sarà il fiore
che si aprirà tra le mie gambe,
e il giallo splendente del topazio
il sole
che disserrata la morgana
dei miei occhi
chiuderà per sempre dietro di me
il giardino delle rose.








da m0rgause


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MessaggioInviato: 06/07/2009, 00:43 
Queste sono due poesie in musica di James Douglas Morrison che ho trovato su youtube. Grande Jim! [:150]

Woman in the window
http://www.youtube.com/watch?v=0U_Uazcp_lM

Walls of Trust
http://www.youtube.com/watch?v=NyEGZpgu7Xg



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Ama le piccole cose poichè un giorno, alla fine del cammino, ti volterai e capirai che erano grandi. JDM
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MessaggioInviato: 13/07/2009, 12:31 



Tutti gli uomini
che ho amato...
...ragazzi sperduti,
sciamani sconsacrati,
politici e metallari invasati,
dottori incapaci
di curare se stessi,
poeti ballerini di tango
su lenzuola sgualcite...
li ho dimenticati.

Ora, con te,
l’Attesa scende in gola
sfumando la voce

mentre guardo,

stregata,

l'ultima ostrica contorcersi nel piatto,
viva,
palpitante,
indecente,
bagnata di succo oceanico
del nostro volerci impudente.

Ora, di fronte a te,
invento solo per noi
nuove e audaci carezze,
mentre i rossi, carnivori fiori
delle nostre bocche
si preparano
al banchetto dei corpi.

Insieme assaggeremo
rare consistenze
di capelli, mani, labbra,
scoprendo
il mondo succoso
di pesche, limoni
e albicocche mature
della nostra carne
in amore





da m0rgause



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MessaggioInviato: 02/09/2009, 00:31 
VIRACOCHA




Spuma di mare

ti chiama

la Luna



Come una perla infranta

vede nascere

i raggi di luce



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MessaggioInviato: 03/09/2009, 10:47 
Questa poesia del Peter ci sta proprio bene qua.
Che Meraviglia ! [8D]

http://www.youtube.com/watch?v=XY_C7JeaoIQ

Thing to Remember when
writing figures of
speech and sound
The Power of Poetry
comes from the ability
to defy logic
Defy Logic Often
Use a metaphor and
tell us that your
Lover is the Sky.

Tell us that your
Lover is the sky.

When you do that
We won't believe you,
We won't believe you
Because saying so makes no sense
But we'll see a meaning.

We'll see a meaning
The other thing is the
ability to be remembered...

Love Anything.

Love Anything

Wasted
I cut myself down
Cut myself down
Wasted
Now Breaking Free
Breaking Free
It's no longer me

Understand where you came from...

Floating
I'm facing me down
Prostrate to the ground

Understand

Prostrate to the ground
Mystery
Rain down on my life
down on my life

Maybe there is nothing to say

Breathing...
THE FUTURE IS GONE (!)
The strain of the past

Sometimes nothing often means;
The beauty of the
human experience

Healing
Rain down on my life
Down on my life
Wasted
Now breaking free
Breaking free
It's no longer me

Love Anything

Use a metaphor and
tell us that your
lover is the sky
Love Anything.

Love Anything

Love Anything

Use a metaphor and
tell us that your
lover is the sky

Sometimes

Sometimes nothing often means
the beauty of the
human experience,

These things are to be remembered

To be remembered



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"Due cose sono infinite: l'Universo e la stupidità umana, ma riguardo l'Universo ho ancora dei dubbi."
(A.Einstein)

"La Verità è ciò che E',
non ciò che Dovrebbe Essere."
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MessaggioInviato: 08/10/2009, 12:03 




Li sento , oh come li sento gli spiriti in agguato

che mi bruceranno,

mi piace cio che mi divora

Sono molto vicino a voi.

In me la notte non ha mai fine.













A Peter Lorre



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MessaggioInviato: 11/11/2009, 15:29 









Maravegioso Orion
che strapionba dal sielo
e par che 'l sofra el gelo
de la disperassion;

invan el slarga i brassi
per tignîsse a un sostegno;
el siel no
'l ha ritegno
e svodi xe i so spàssî.

Orion pur cussì grando
co' le mane de sol
dal siel vien messo in bando
e câge 'i toca al siol.

Co' elo me patisso
la stessa sorte grama;
la vita resta brama
e, mia realtà, l'abisso.


Ultima modifica di barionu il 11/11/2009, 15:35, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/11/2009, 15:34 
La Poesia Maravegioso Orion è di Biagio Marin,


a mio avviso si tratta di una delle Poesie più belle di ogni tempo.





La traduzione :




Meraviglioso Orione/ che strapiomba dal cielo/ e pare soffra il gelo/ della disperazione; // Invano allarga le braccia/ per tenersi a un sostegno;/ il cielo non ha appigli/ e vuoti sono i suoi spazi.// Orione pur così grande/ con le mani di sole/ al bando vien messo dal cielo/
e cadere gli tocca al suolo.// Come lui patisco/ la stessa sorte grama;/ la vita resta brama/ e mia realtà è l'abisso.//




Su Biagio Marin

http://it.wikipedia.org/wiki/Biagio_Marin

http://www.biagiomarin.it/


Ultima modifica di barionu il 11/11/2009, 15:41, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 22/12/2009, 00:29 







Custode

del

veliero

il

saggio

narra

alle

arpe

l

'

acqua

che

gli

uccelli

filano

in

cielo

perchè

risplenda








Portogallo 1980

Coira. Isola costa Sud





Mi trovavo in una steppa dell ' Est,

un' immensa pianura dove il limite

fra cielo e terra

non era scritto.

Mi appare

una splendida giovane donna

che tiene in braccio un bambino.

" Io sono tua,

ma questo non è tuo figlio ,

è di quel guerriero a cavallo

che sta arrivando "

Comparso dal nulla

vedo un cavaliere Tartaro

che si avvicina,

il suo viso mi colpisce

come un tuono

che mi fa guardare il cielo,

e nell' azzurro infinite nubi d'uccelli

disegnano arabeschi come le ombre

dei fulmini,

ora mi trovo in una grotta

dove dei saggi vestiti di seta

suonano pareti d'acqua

trasformandole in luce








27° giorno



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MessaggioInviato: 06/02/2010, 02:05 
Da m0rgause



STONEHENGE







La danza dei giganti è un esercito di pietre isolate l’una dall’altra
come radi denti di una bocca senile
erette al centro di una pianura simile al deserto di un pianeta alieno.
Qui la mia ombra, imprigionata tra due soldati di pietra
è quella di una inutile pigmea.
Canta lo storno, l’uccello sacro ai Druidi.
Pare che i giganti intreccino le mani per fermarmi:
una freccia nel buio
un soffio gelido alla nuca.
Dalle pietre emana freddo che sale da sotterranee oscure profondità
dove pulsa il cuore del Drago Rosso
la Magia dell’essere e del divenire.
Merlino, sprofondato nel diamante del giorno, mi mostrerai finalmente
le tue magie?
La regina addormentata nella bara, protetta dal solco tracciato
dal dio
nel tumulo di neve e il il Tempo chiuso nella sua torre?
Anello di pietre, una porta nel nulla è il centro vuoto attraversato
dalle Ombre,
dove la debole luce d’occidente proietta la mia, che si agita e si abbassa
fino a scomparire.
Un tempo qui ci furono giganti che danzavano in cerchio
irridendo agli dei:
fu la vendetta divina a trsformarli in pietra.
Ora il cielo lentamente si prosciuga di colore
lasciando una stella lucente a brillare in un mare fluido di verde.
Lo spazio intorno a me è denso d’eternità:
il respiro dell’erba si confonde con quello del vento.




Un tempo qui ci furono giganti che danzavano in cerchio
irridendo agli dei:
fu la vendetta divina a trasformarli in pietra.

Pilastri muti con gli occhi chiusi che sorreggono
il cielo.

I loro sogni ci appaiono come spettri nella nebbia.

Urlando la rabbia dei Sabbhah , le Streghe vestite di pietra chiamano Nimrod ,

Il Tuono, la voce del Drago che i Giganti forgiarono tra i diamanti della Grande Madre.

E gli Dei cadono come statue di sabbia.


J Curwen





da http://stregam0rgause.splinder.com/post ... 77#comment


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Pensieri nel buio



Nel cuore della notte
la notte nel cuore...
a pensare pensieri
se mai si potè...

folli.

Giungere quasi fino a toccare dio
disfarlo
con il tocco di un dito
in cerchi concentrici.







Passi nella notte
scanditi al tempo
della terra che gira
Orme smarrite
lungo la strada che si disfa
fra le pieghe
di una mano chiusa







Ore di pietra
per fuggire il tempo
dell'io fuggiasco
Parole taciute
nel tacere di pensieri
alla coscienza ingannata








Batte e ribatte
un sospiro lontano
vento sottile
si srotola invano
Ciglia socchiuse
e raccogli le membra
prendi un pensiero
e distendilo in terra
Langue il pensiero
sull'erba del prato
fertile segno
d'un sogno mancato

Batte e ribatte
l'onda caparbia
chiama la luna
e marea s'innalza
Labbra dischiuse
ed allunga le membra
si sciolga il corpo
ed anneghi la terra
Si sparga il corpo
sull'erba del prato
umido segno
di un sogno passato

Langue il pensiero
ed il corpo scompare
Vento sottile
sull'onda del mare








Schiuse il cuore
quella notte
lo sguardo mite della luna.

E il pensiero liberato
scivolò oltre l'orlo
dei sognisognati
per sfuggire l'ordalia
del passaggio mattutino.

Ombre vili
videro
e tacquero l'invidia.








E l'urlo che percosse
l'aria immota
fu quello del metallo lacerato
Ed era lo stridio
d'occhi graffianti
contro il silenzio di un cuore armato
E nel silenzio
pianto di faville
a minacciare il buio








Discrepanze
d'anima muta
conducono al sogno lucido

E la notte
rimasta silenziosa
scolora la mente svilita

Taci cuore
il crimine assurdo
alla coscienza impietosa

sia l'oblio
nebuloso sollievo
dannazione perpetua e anelatissima








Pensieri e parole
a tempestarmi il cuore
in queste notti bianche

E polvere di sogni
inarrestabile
tra le mie dita

come sabbia
attraverso i vetri
di una clessidra infranta



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
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Un compagno di viaggio ci ha lasciati.

Luigi Cascioli ha spento la sua vita in un giorno come un altro.

E il Sole non si è stupito, perché quando muore un ateo il Sole non si stupisce.

Quando muore un ateo, non c’è rissa di dei o di demoni.


Quando muore un ateo le campane non piangono,

perché non c’è un’anima in vendita.

La morte di un ateo lascia un dolore e un rimpianto comune,

ma la consolante certezza

di non vederlo più afflitto dall’imbecillità umana.





Luigi Tosti





http://tostiluigi.blogspot.com/



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