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Grigio
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Il Il "Vespa Cosmico" del Forum

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 Oggetto del messaggio: Boccata d’ossigeno sui bastioni d’Orione
MessaggioInviato: 02/08/2011, 11:29 
Cita:
HERSCHEL LO TROVA IN FORMA MOLECOLARE
Boccata d’ossigeno sui bastioni d’Orione
Lo strumento HIFI del grande telescopio spaziale a infrarossi dell’ESA ha individuato molecole di ossigeno nella regione di formazione stellare di Orione, a circa 1500 anni luce da noi. È la prima volta che l’ossigeno in forma molecolare viene rilevato, con assoluta certezza, nello spazio.
Immagine
Rappresentazione artistica delle molecole
di ossigeno rinvenute nella nebulosa di Orione,
qui fotografata a infrarossi da Herschel
(crediti: ESA/NASA/JPL-Caltech)
Non c’è che dire, questa sembra proprio essere un’estate fortunata, per Herschel. A partire esattamente da inizio stagione, il 21 giugno scorso, l’osservatorio spaziale ESA ha trovato, nell’ordine: un anello nella Via Lattea, la polvere d’una supernova e la spiegazione a un mistero che ha tenuto gli astronomi in stallo per 14 anni: quello dell’acqua nell’alta atmosfera di Saturno. Questo per limitarci ai risultati più eclatanti. E oggi arriva un altro colpaccio, un tesoro al quale gli scienziati davano la caccia da tempo: l’ossigeno in forma molecolare, l’O2. Insomma, quello che respiriamo.

Di atomi d’ossigeno, in realtà, l’universo è pieno: è il terzo elemento più abbondante, dopo idrogeno ed elio. Ma nella configurazione più familiare ai nostri polmoni, ovvero due atomi d’ossigeno a braccetto a formare un’unica molecola, fino a oggi sembrava impossibile trovarne, lassù nello spazio profondo. Ci avevano provato la sonda NASA Submillimetre Wave Astronomy Satellite (SWAS) e il satellite svedese Odin, a stanarlo. Senza particolare successo, però: il loro risultato di maggior rilievo, quanto a molecole d’ossigeno, fu quello di stabilire che, se ce n’erano, erano decisamente meno del previsto.

Come se non bastasse, anche la quantità osservata di ossigeno atomico, quello non in forma molecolare, è di gran lunga inferiore a quanto ci si attende. Insomma, abbiamo un problema di contabilità: dove si nasconde tutto quell’ossigeno che dovrebbe esser presente nelle fredde nubi di gas della nostra galassia? Un’ipotesi è che gli atomi d’ossigeno rimangano bloccati nei minuscoli granelli di polvere che galleggiano nello spazio, per poi venir incapsulati nel ghiaccio, sottraendosi così alla vista. Se così fosse, in regioni del cosmo più calde il ghiaccio dovrebbe evaporare, permettendo all’ossigeno molecolare di formarsi e dunque di essere visto.

È ciò che ha voluto verificare un team internazionale guidato da Paul Goldsmith, il project scientist di Herschel al Jet Propulsion Laboratory della NASA. Per farlo, gli scienziati hanno puntato HIFI, lo spettromentro sensibile al lontano infrarosso a bordo di Herschel, verso la nebulosa di Orione, la cui intensa attività di formazione stellare dovrebbe scaldare il gas e le polveri circostanti. Intuizione vincente: Herschel ha rilevato la presenza di una molecola d’ossigeno per ogni milione di molecole d’idrogeno.

Certo, non si rischia l’iperventilazione, a simili dosi omeopatiche. Come riconosce lo stesso Goldsmith, «questa scoperta spiega dove potrebbe nascondersi una parte dell’ossigeno, ma le quantità che abbiamo rilevato sono ridotte, e ancora non abbiamo compreso cosa ci sia di così speciale nelle zone del ritrovamento. L’Universo ha ancora molti segreti». Ma come ha sottolineato il project scientist ESA di Herschel Göran Pilbratt, il risultato – in uscita su The Astrophysical Journal – segna comunque una svolta, perché «ora abbiamo una conferma indiscutibile che, là fuori, l’ossigeno molecolare c’è».

Per saperne di più:

La press release ESA
La pagina web dellapartecipazione italiana al progetto Herschel sul sito dell’INAF-IFSI Roma

Cita:
Credit:
Autore e data : di Marco Malaspina 01/08/2011 19:32
Fonte: http://www.media.inaf.it/2011/08/01/her ... olecolare/
Credit: Immagine



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MessaggioInviato: 02/08/2011, 12:29 
Astronomia e cosmologiaGrazie al telescopio spaziale HerschelScoperto ossigeno molecolare nella nebulosa di Orione
Essenziale è stato l'uso dello spettrometro HIFI, uno strumento alla cui progettazione e costruzione hanno preso parte ASI e INAF Molecole di ossigeno sono stati rilevate dall'osservatorio spaziale Herschel nella nebulosa di Orione, una regione in cui vi è una buona attività di formazione stellare. A scoprirlo è stato un gruppo di ricerca dell'ESA e della NASA, che ne dà comunicazione in un articolo su The Astrophysical Journal.

La presenza di ossigeno atomico nelle regioni più "calde" dello spazio è nota da tempo, ma finora la caccia all'ossigeno molecolare era rimasta infruttuosa. La quantità di ossigeno atomico rilevata risulta infatti molto è più bassa di quella attesa, e questo ha posto il problema della "contabilità dell'ossigeno" nello spazio: dove si trova l'ossigeno mancante?

Una possibile spiegazione del fenomeno è che gli atomi di ossigeno restino intrappolati sui minuscoli granelli di polvere interstellare per poi legarsi con altri atomi a formare molecole d'acqua ghiacciata che ne impediscono l'osservazione. In tal caso, nelle regioni più calde del cosmo l'acqua dovrebbe evaporare offrendo la possibilità di rilevare la presenza di ossigeno molecolare.

Per cercare di confermare l'ipotesi, un gruppo internazionale di astronomi ha intrapreso la ricerca di ossigeno molecolare sfruttando lo strumento HIFI (Heterodyne Instrument for the Far Infrared) a bordo del telescopio spaziale Herschel, uno spettrometro ad alta risoluzione spettrale in grado di lavorare nell'infrarosso lontano, e puntandolo verso Orione, dove i processi di formazione stellare riscaldano i gas e le polveri presenti. (Alla progettazione e alla costruzione di HIFI hanno preso parte l'Agenzia Spaziale Italiana, l'INAF-IFSI e l'INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri.)

In questo modo i ricercatori hanno scoperto l'esistenza di una molecola di ossigeno per ogni milione di molecole di idrogeno.

"Questo spiega dove potrebbe essere nascosta una parte dell'ossigeno, ma non ne abbiamo comunque trovato quantità notevoli, e dobbiamo ancora comprendere che cosa abbiano di speciale i punti in cui lo troviamo. L'universo ha ancora molti segreti", ha osservato Paul Goldsmith, primo firmatario dell'articolo. (gg)


http://lescienze.espresso.repubblica.it ... lo/1348941


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MessaggioInviato: 02/08/2011, 21:25 
Per una profana come me, cosa significa questo? Che ci sono zone nell'universo in cui c'è aria? Che potrebbero essere abitabili o diventare tali?


Ultima modifica di Rubina71 il 02/08/2011, 21:26, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 02/08/2011, 22:17 
Quello no, dubito la concentrazione sia tale (per non parlare della mancanza di tutte le altre condizioni e delle radiazioni).

MA senza dubbio lascia pensare che in quella zona di formazione stellare un giorno potrebbero esistere o sorgere pianeti con atmosfera a ossigeno.

Curioso se pensiamo che gli Egizi ci lasciarono una enigmatica rappresentazione di Orione col simbolo della vita... tre volte intorno alla stella.



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MessaggioInviato: 03/08/2011, 17:22 
Ma vi bevete tutto quello che gli scienziati/astronomi dicono?
Ma quale alta risoluzione o infrarosso lontano???
Ma lo sapete quanto e' piccola la molecola dell'ossigeno?
Ma se a 1500 anni luce di distanza (dove dicono di aver visto le molecole di ossigeno) non si riesce a vedere un intero pianeta!!!
Volete mettere che qualunque mezzo utilizzino, la visione tramite spettroscopi, infrarossi ecc, e' sempre legata alla velocita' della luce, ammesso potesse essere vero vedere una molecola a 1500 anni luce di distanza, quella molecola ormai non esisterebbe piu' da 1500 anni!!!

Ma quante str.....ate sparano sti ricercatori per far continuare il sovvenzionamento del governo per le loro ricerche!!!
Poi ce anche gente che ci crede!!! [:D] [:D] [:D]



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MessaggioInviato: 03/08/2011, 18:30 
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MessaggioInviato: 03/08/2011, 20:57 
Cita:
Lawliet ha scritto:

Vrillion, lascia stare.. Immagine


In che senso?
non sei d'accordo?



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