Un progetto frutto della collaborazione tra il Dipartimento americano dell’Energia (DOE) e la NASA
Lo scorso weekend a Denver si è tenuto un convegno della Società americana di chimica, durante il quale, tra i vari progetti, è stato presentato anche uno molto suggestivo e avveniristico. Ovvero, la costruzione di centrali nucleari sulla Luna e su Marte, al fine di fornire energia per i futuri insediamenti dei laboratori scientifici, e magari, anche per uso civile. A presentarlo James Werner, direttore del Dipartimento di Energia (DOE), il quale sta collaborando con la Nasa per la sua realizzazione.
IL PROGETTO – Werner ha spiegato che tali nuove tecnologie funzionano mediante fissione e sono molto diverse dalle centrali nucleari che si trovano sulla Terra. Queste ultime hanno bisogno di grandi spazi per le loro dimensioni, nonché per le torri di raffreddamento. Invece quelle a fissione destinate ai due pianeti sono larghe circa 30,5 cm e alte 61. Inoltre, non avrebbero neanche bisogno di torri di raffreddamento. Werner ha anche aggiunto che “tali centrali saranno compatte, affidabili e sicure e possono essere strumentali per la creazione di banche dati o per habitat su altri pianeti”.
SI TRATTEREBBE ANCHE DELL’UNICA FONTE DI ENERGIA POSSIBILE – Werner fa poi capire che, volenti o nolenti, “quella delle centrali nucleari a fissione sono le uniche fonti di energia possibili sulla Luna e su Marte, giacché anche quella solare non sarebbe praticabile, visto che le celle solari funzionano bene solo in orbita vicino alla Terra”. Poi conclude: “la tecnologia della fissione nucleare non dipende dalla luce del sole, ma è in grado di produrre grandi quantità di energia costante anche di notte o in ambienti difficili come quelli che si trovano sulla Luna o su Marte”. Chi vivrà, vedrà…?
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