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re:petrlolio nella nebulosa testa di cavallo...

27/11/2012, 11:57

Una notizia che ha dell'incredibile (vista la complessità chimica dei composti scoperti) arriva dagli astronomi dell'Istituto di Radio-Astronomia del Max Planck Institute, in Germania. Usando un radiotelescopio da 30metri, vicino a Pico del Veleta, nella Sierra Nevada della Spagna, Jérome Pety ha intrapreso, insieme al suo team, una vasta indagine per scoprire di cos'è chimicamente composta la famosissima Nebulosa a Testa di Cavallo. Uno dei primi risultati è da poco arrivato con l'annuncio della scoperta di 30 molecole complesse, tra cui anche diversi idrocarburi, le molecole base del gas naturale e del petrolio. I ricercatori sono stati estremamente sorpresi dagli altissimi livelli di idrocarburi presenti. "La nebulosa contiene fino a 200 volte più idrocarburi di tutta la quantità di acqua presente sulla Terra!" ha spiegato Viviana Guzman, del team di ricerca.

La nebulosa, che si trova a 1300 anni luce dalla Terra, si trova nella Costellazione di Orione, e diventerà sempre più visibile nei cieli notturni nelle prossime settimane, è uno degli oggetti più interessanti e studiati. Non solo perché la sua vicinanza e forma caratteristica la rendono uno degli oggetti più belli da fotografare con i telescopi, ma perché per gli astronomi si tratta di un vero e proprio laboratorio chimico dove il gas ad altissima densità interagisce continuamente e viene alimentato di energia da parte della luce stellare che crea continue reazioni chimiche.

Viviana Guzman spiega poi che uno di questi piccoli idrocarburi scoperti, l'ione di propinilidine (C3H+), è stato osservato per la prima volta nello spazio proprio durante questa nuova indagine. Questa scoperta è fondamentale perché questo ione carico è uno degli elementi chiave nelle reazioni chimiche che collegano tra di loro piccoli idrocarburi, per creare composti più complessi.

Ma come si vengono a formare questi idrocarburi? Nella nuova pubblicazione scientifica, Jérome Pety ed i suoi colleghi propongono che risultano dalla frammentazione di gigantesche molecole carbonacee chiamate PAH. Queste gigantesche molecole potrebbero venir erose dalla luce ultravioletta, lasciandosi dietro una grandissima quantità di piccole molecole di idrocarburi. Questo meccanismo sarebbe particolarmente efficiente in regioni come la Nebulosa a Testa di Cavallo, dove il gas interstellare è direttamente esposto alla luce delle vicine stelle massicce. "Quella che vediamo è una gigantesca e naturale raffineria di petrolio!" ha concluso Jérome Pety.

http://www.mpg.de/6637757/horsehead-nebula
http://www.link2universe.net/2012-11-26 ... i-cavallo/

27/11/2012, 12:43

Ma come è possibile?
Il petrolio, almeno sulla terra, non si è formato dalla decomposizione di organismi viventi?

10/12/2012, 22:41

vedi Teoria Biogenica e Abiogene della formazione del Petrolio qui sotto

http://it.wikipedia.org/wiki/Petrolio
Ultima modifica di EddyCage il 10/12/2012, 22:43, modificato 1 volta in totale.
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