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Un gigantesco anello di buchi neri

13/02/2011, 19:43

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Arp 147 contiene una galassia a spirale ( a destra) che è andata a collidere con una galassia ellittica(a sinistra), scatenando una tremenda ondata di formazione stellare. Credit: NASA/CXC/MIT/S.Rappaport et al, Optical: NASA/STScI

Proprio per San Valentino, ecco che arriva una meravigliosa nuova immagine dal telescopio a raggi X della NASA, Chandra, che mostra una favolosa collana composta non di gioielli ma di buchi neri. Questa immagine composita di Arp 147 mostra due galassie in interazione che si trovano a circa 430 milioni di anni luce dalla Terra. L’immagine è creata con la sovrapposizione dei dati raccolti da Chandra(in rosa) e quelli ottici raccolti dal Hubble Space Telescope(rosso,verde e blu).

Arp 147 contiene il resto di una galassia a spirale(a destra) che è entrata in collisione con una più piccola galassia ellittica(a sinistra). La collisione ha prodotto un ondata di formazione di nuove stelle che si vede per la quantità di stelle blu giovani e massicce. Queste stelle fanno a gara nella loro rapida evoluzione e troveranno la morte in solo pochi milioni di anni, lasciando dietro, in seguito ad enormi esplosioni, stelle a neutroni e buchi neri.

Una frazione di queste stelle a neutroni e buchi neri avranno accanto anche stelle compagnie, e potrebbero quindi diventare una grandissima fonte di raggi X, quando tirano la materia della stella compagnia verso di loro.

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Immagine di Arp 147 vista soltanto con i dati del Chandra. Credit: Chandra/NASA

Le nove fonti a raggi X sparse nell’anello rp 147 sono cosi luminose che devono per forza essere buchi neri, con masse che si avvicinano a 20 volte quella del Sole.
Una fonte a raggi X si vede anche all’interno del nucleo della galassia rossa, a sinistra, e potrebbe essere alimentata da un buco nero supermassiccio. Questa fonte non è ovvia nell’immagine composta ma è più facilmente visibile in quella dove ci sono soltanto i dati del telescopio Chandra.
Inoltre sono visibili anche altri oggetti non collegati ad Arp 147: in basso a sinistra c’è una stella lontana e un quasar si vede poco più in alto a sinistra della galassia rossa.

Altri dati importanti riguardo ad Arp 147 arrivano dal telescopio a infrarossi Spitzer della NASA e da quello in ultravioletto, GALEX, che hanno permesso di esaminare con precisione la quantità di nuove stelle nate, per riuscire a fare delle stime. Queste stime,insieme agli attuali modelli per l’evoluzione delle stelle binarie hanno permesso agli autori di concludere che le zone di formazione stellare sono al più,vecchie solo 15 milioni di anni, e che si tratta di una delle galassie più attive che conosciamo.

http://www.chandra.harvard.edu/photo/2011/arp147/

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2011 ... uchi-neri/

16/03/2011, 17:24

Un “occhio” sensibile ai raggi X con una superficie di 20 metri quadrati: è il satellite che la missione a guida italiana Loft utilizzera nello spazio per spiare l’orlo dei buchi neri, il posto più infernale che si possa immaginare, dove materia caldissima vortica ad altissima velocità per poi precipitare nel pozzo gravitazionale che la inghiottirà per sempre (o quasi: cioè effetti quantistici a parte). Un posto dove il tempo si ferma, una frontiera che si può valicare solo in direzione dell’abisso. Loft, Large Observatory for X-ray Timing, come abbiamo già annunciato, è tra le 4 missioni selezionate su 47 proposte dall’ESA: una fase di studio ulteriore deciderà per l’effettiva attuazione. Nata da una collaborazione Infn-Inaf, Loft userà 2000 rivelatori di raggi X e particelle del tipo sviluppato a Trieste per il Large Hadron Collider del Cern (foto), attualmente i più avanzati a livello mondiale


http://www.astronomianews.it/news.aspx

16/03/2011, 17:32

Incredibile, sia la notizia che le immagini, spettacolari.

Grazie 2di7!!!

Questo genere di notizie ci ricorda che l' Universo non è il luogo armonico che ci immaginiamo: galassie che si scontrano, stelle vampiro, anelli di buchi neri...
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