Immagine della nana bruna 2MASS J044144 insieme alla misteriosa compagna. Credit : HubblePianeta gigante, o nana bruna compagna? Usando il telescopio spaziale Hubble insieme al osservatorio Gemini, gli astronomi hanno scoperto un oggetto insolito che orbita una nana bruna, e la sua scoperta potrebbe alimentare ulteriori dibattiti riguardo a cosa intendiamo esattamente per “pianeta”. L’oggetto orbita una nana bruna nella regione di formazione stellare chiamata Taurus con un orbita distante circa 3,6 miliardi di km dalla nana bruna, circa la stessa distanza che separa Saturno dal Sole. Gli astronomi pensano che sia la distanza giusta perché si tratti di un pianeta, ma credono che l’oggetto si sia formato in meno di 1 milione di anni, approssimativamente quella della nana bruna, molto più veloce di quanto gli attuali modelli convenzionali predicono per la possibile formazione planetaria.
Kamen Todorov della Penn State University insieme al suo team hanno condotto una ricerca su 32 giovani nane brune nella regione Taurus.Durante questa ricerca si sono imbattuti in questa particolare anomalia.
L’oggetto misterioso orbita la nana bruna 2M J044144 ed ha una massa tra 5 e 10 volte quella di Giove . Le nane brune sono oggetti tipicamente decine di volte la massa di Giove, ma che sono troppo piccole per sostenere la fusione nucleare che le farebbe diventare stelle.
Mentre c’è stato un lungo dibattito riguardo alla classificazione di Plutone come pianeta, e si è parlato di quanto piccolo un oggetto può essere ed essere ancora chiamato pianeta, queste nuove osservazioni pongono una diversa domanda: Quanto piccola può essere una nana bruna, e continuare ad essere una nana bruna e non un pianeta? Questa nuova compagna scoperta è nel gamma di masse osservate per esopianeti scoperti finora, ma come detto prima, gli astronomi non sono sicuri che è un pianeta davvero o se invece è una nana bruna.
La risposta è strettamente connessa al meccanismo con cui si è venuta a formare la stella compagna.
La nuova immagine arrivata da Hubble offre tre possibili scenari per come l’oggetto si è venuto a formare:
1. La polvere nel disco circumstellare si agglomera lentamente per formare un pianeta roccioso 10 volte più grande della Terra, che in seguito accumula un enorme involucro gassoso; 2. Un cumulo di gas nel disco collassa velocemente per formare un oggetto delle dimensioni di un pianeta gigante gassoso, o 3. Piuttosto che formare un disco, una compagna forma direttamente dal collasso della grande nube di gas e polvere allo stesso modo in cui si vengono a creare le stelle(o nane brune)
Se l’ultimo scenario è coretto, allora questa scoperta dimostra che gli oggetti di massa planetaria possono venirsi a formare tramite lo stesso meccanismo che porta alla formazione stellare. Questa è la soluzione più probabile perché la compagna è troppo giovane per essersi formata secondo il primo scenario, che è molto lento. Il secondo meccanismo avviene rapidamente, ma il disco intorno alla nana bruna centrale probabilmente non conteneva abbastanza materiale per dar vita ad un oggetto di 5-10 volte la massa di Giove.
illustrazione dei modelli per la formazione della compagna di massa planetaria“Le implicazioni più interessanti di questo risultato è che mostra che il processo che porta alla formazione di stelle binarie si estende fino ad includere anche gli oggetti di massa planetaria. Quindi sembra che la natura è capace di creare compagne di massa planetaria tramite due diversi meccanismi.” spiega Kevin Luhman, del Centro per i Mondi Abitabili, e gli Esopianeti, della Penn State University.
Se la compagna misteriosa si è formata tramite un collasso di una nube e la frammentazione, come avviene nei sistemi di stelle binarie, allora questo non è pianeta, perché i pianeti si formano in dischi.
La massa della compagna è estimata comparando la sua luminosità alle luminosità predette dai modelli di evoluzione teoretica di vari oggetti e varie masse, nel primo milione di anni di vita.
Ulteriori prove vengono dalla presenza molto vicino di un sistema binario di stelle, che contiene una nana rossa e una nana bruna. Luhman pensa che tutti e 4 questi oggetti potrebbero essersi formati dal collasso della stessa nube, facendo di questo, in realtà un sistema quadruplo.
“La configurazione somiglia da vicino ai sistemi stellari quadrupli, suggerendo quindi che tutti i componenti si sono formati come stelle.” spiega Luhman.
La ricerca del team verrà pubblicato nel prossimo numero del “Astrophysical Journal”
http://hubblesite.org/pubinfo/pdf/2010/ ... 0539v1.pdfhttp://hubblesite.org/newscenter/archiv ... s/2010/03/Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... /#more-565