Il sogno della comunità scientifica che studia Marte è riuscire a mettere le mani su campioni della superficie, per poter eseguire analisi chimiche che sarebbero troppo complesse da poter fare in remoto con un lander o rover. Questi studi potrebbero rispondere a molte delle più grandi domande che abbiamo circa la vita sul pianeta rosso; una su tutte: c'è o c'è mai stata vita su Marte? In attesa di ulteriori studi approfonditi da Marte e di future missioni in grado di portare campioni freschi sulla Terra, gli scienziati cercano di tirare fuori il meglio dai campioni marziani che invece abbiamo: gli antichi meteoriti provenienti da Marte, ritrovati nel tempo in varie parti del mondo. Una nuova ricerca, eseguita su un campione di un meteorite chiamato Yamato 000593, trovato nel 2000 in Antartide da un team giapponese, ha portato alla scoperta di alcune somiglianze con rocce terrestri alterate da forme di vita. Ma andiamo con ordine:
La ricerca è stata portata avanti da Everett Gibson, ricercatore del Johnson Space Center, della NASA. "Non stiamo dicendo che abbiamo trovato vita su Marte." spiega Gibson. "Siamo però convinti che questo sia un'altro importante momenti sulla strada verso il dare una risposta a questa domanda."
Gibson ed i suo colleghi hanno mostrato che la formazione della roccia risale a circa 1.3 miliardi di anni fa, ed è stata attivamente alterata dall'interazione con l'acqua su Marte. Gli scienziati spiegano che la roccia è stata lanciata nello spazio da un violento impatto, ed è precipitata sulla Terra negli ultimi 10.000 anni.
Nel recente numero del giornale Astrobiology, un team di ricercatori, guidato da Lauren White, del Jet Propulsion Laboratory, della NASA, ha descritto la presenza di microscopici tunnel che sono presenti nella struttura interiore del meteorite, insieme anche a minerali ricchi di carbonio incastrati tra gli strati rocciosi.
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96,31 KBFotografia al microscopio mostra bande di minerali all'interno del meteorite marziano Yamato. Notate i micro-tunnel che i ricercatori pensano possano essere prodotti da erosione per colpa di microbi. Credit: White et al.
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104,61 KBIl cerchio rosso indica una zona con piccole sfere più ricche di carbonio. Il cerchio blu indica una zona senza carbonio. Credit: White et al.
Il cerchio rosso indica una zona con piccole sfere più ricche di carbonio. Il cerchio blu indica una zona senza carbonio. Credit: White et al.
Il team ha spiegato che queste strutture sono molto suggestive perché "Se il meteorite fosse un campione preso dal fondo degli oceani della Terra, diremmo che contiene prove evidenti che c'è stata attività microbica che divorava parti della roccia" ha spiegato Gibson. I ricercatori sottolineano poi che questo non significa che c'è vita su Marte, e ci sono molte spiegazioni alternative a questi pattern, che non coinvolgono la vita. Tuttavia, spiegano anche che è intrigante notare queste similitudini strutturali e di composizione in rocce da due mondi così diversi.
Si attende la revisione scientifica e la risposta da parte del resto della comunità di astrobiologi e geologi planetari, ma le similitudini non sembrano molto forti e data l'eccezionalità della tesi, non sarà facile rispondere a tutte le alternative spiegazioni. "Non penso che la comunità scientifica troverà queste "similitudini strutturali e di composizione" abbastanza convincenti da far pensare ad un'origine biologica" ha spiegato Chris McKay, astrobiologo presso il Centro di Ricerca Ames, della NASA.
Gibson ha riconosciuto che ci saranno molte critiche ma ha anche aggiunto che è questo il bello del processo scientifico. Lui ed i suoi colleghi stanno continuando le ricerche con altre analisi chimiche più approfondite. "Dobbiamo fare un'altro passo avanti ed iniziare ad aprire ed entrare nell'interno di queste molecole di carbonio" ha spiegato Gibson.
Nel frattempo, sulla superficie di Marte, i rover Opportunity e Curiosity stanno analizzando la geologia del pianeta per cercare di capire esattamente quando e per quanto tempo Marte è rimasta abitabile, e qual'era la composizione dell'acqua e dell'ambiente presente quando si pensa che potrebbe essersi formata la vita. La speranza è di riuscire a trovare presto tracce di molecole organiche complesse. Sulla Terra invece, gli scienziati già lavorano a come costruire una missione che riporti sulla Terra campioni da Marte.
"Fino ad allora, dobbiamo usare il meglio di quello che abbiamo" spiega Gibson. "e cioè i meteoriti da Marte."
http://online.liebertpub.com/doi/full/1 ... .2011.0733http://www.nbcnews.com/science/space/ti ... ars-n38431http://www.link2universe.net/2014-02-26 ... -su-marte/