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 Oggetto del messaggio: Altre "Terre"
MessaggioInviato: 10/02/2010, 09:50 
Si scoprono nuovi esopianeti: "Qualcuno potrebbe ospitare la vita"

MARIO DI MARTINO
OSSERVATORIO DI PINO TORINESE - INAF

Il 2010 è iniziato bene per la scoperta di pianeti in orbita attorno ad altre stelle. Il telescopio orbitante della Nasa «Kepler», nelle prime sei settimane di lavoro, ha già individuato 5 nuovi esopianeti. Si tratta di giganti gassosi con dimensioni simili a Giove, temperature superficiali che superano 1000 °C e che percorrono orbite molto strette intorno alle loro stelle. Il lavoro di «Kepler» è appena iniziato e già le sue potenzialità appaiono entusiasmanti.
Ma anche dalla Terra le scoperte continuano e, grazie al telescopio da 10 metri di diametro «Keck» presso l'Osservatorio di Mauna Kea, alle Hawaii, è stato scoperto il secondo più piccolo esopianeta. Denominato HD 156668b, ha una massa pari a circa 4 volte quella della Terra e orbita in circa 4 giorni attorno a una stella distante da noi 80 anni luce. I pianeti extrasolari con masse comprese tra 1 e 10 masse terrestri sono denominati «super-Terre».

Attorno a una nana gialla

Ma la notizia più interessante è che un gruppo di astronomi statunitensi, grazie ad osservazioni effettuate con i telescopi spaziali «Hubble» e «Spitzer», ha scoperto acqua, metano e anidride carbonica nell'atmosfera di un pianeta extrasolare denominato HD 209458b. Si tratta di un corpo molto probabilmente gassoso, la cui massa è circa 220 volte quella della Terra, e la stella attorno a cui orbita è una nana gialla simile al Sole, situata a 150 anni luce da noi. Il raggio della sua orbita è di appena 7 milioni di km, pari a 1/8 della distanza che separa Mercurio dal Sole. Questa vicinanza alla stella fa sì che un anno sul pianeta equivalga a circa 3,5 giorni terrestri e sulla sua superficie la temperatura raggiunga valori superiori ai 700 °C. Il pianeta, ovviamente, non è abitabile, ma presenta gli stessi composti chimici che, se trovati in un pianeta roccioso, potrebbero indicare la presenza di una qualche forma di vita.
HD 209458b è il secondo esopianeta in cui vengono osservati tre composti che sono potenzialmente importanti per lo sviluppo di processi biologici in corpi celesti che si trovino nella «zona di abitabilità», la regione attorno a una stella in cui le temperature permettono l'esistenza dell'acqua allo stato liquido. Il primo è stato HD 189733b, un altro gigante gassoso. La scoperta di composti organici in due esopianeti rappresenta un grande passo avanti verso l'obiettivo di individuare luoghi caratterizzati da condizioni che permettano l'esistenza di forme di vita, ed è facile pensare che in un prossimo futuro potranno essere individuate in questi lontani parenti della Terra delle molecole complesse che hanno a che fare con una qualche attività biologica.
Al momento si sa che l’abbondanza relativa di acqua e anidride carbonica è simile nei due pianeti, mentre il metano risulta più presente in HD 209458b. Ma si dovrà attendere almeno un decennio per rilevare in questi oggetti le tracce chimiche di eventuali attività biologiche.

Lo spettrografo
I pianeti extrasolari finora conosciuti sono oltre 420 e, con il passare del tempo, il loro numero aumenta. È di pochi mesi fa la notizia della scoperta di altri 32 nuovi esopianeti effettuata con il telescopio da 3,6 metri dello «European Southern Observatory» a La Silla, in Cile. Lo strumento utilizzato è denominato «HARPS» (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher), un sensibilissimo spettrografo con cui è possibile misurare le piccolissime variazioni di velocità radiale (sino a valori di 3,5 km/h!) a cui è soggetta una stella attorno a cui orbitano uno o più pianeti. Negli ultimi 5 anni, «HARPS» ha scoperto più di 80 esopianeti, appartenenti a 30 differenti stelle. Sono stati così scoperti 24 dei 28 pianeti conosciuti con masse inferiori alle 20 masse terrestri. Molti appartengono a sistemi multipli, che contano fino a 5 componenti.
Tra i maggiori successi di «HARPS» ci sono la scoperta del primo pianeta tipo super-Terra, nel 2004 e nel 2006, di un trio di pianeti simili a Nettuno intorno alla stella HD 69830. Nel 2007 la scoperta di Gliese 581d, la prima super-Terra individuata nella «zona abitabile» di una stella piccola, e, più recentemente, di Gliese 581e, grande due volte la Terra, che insieme con altri tre compagni orbita attorno all'omonima stella distante da noi 20,5 anni luce e a cui, per ora, spetta il record di esopianeta con la massa più piccola, e infine un pianeta forse ricoperto da lava, con densità simile a quella terrestre.
Grazie al continuo miglioramento delle tecniche osservative e alle missioni spaziali dedicate, già al lavoro o di prossima realizzazione, non passerà molto tempo per la scoperta di pianeti simili al nostro.

Chi è Mario Di Martino Astronomo
RUOLO: E’ RICERCATORE ALL’OSSERVATORIO DI PINO TORINESE
RICERCHE: CARATTERISTICHE DI ASTEROIDI E METEORITI
IL SITO: HTTP://WWW.OATO.INAF.IT/ INDEX.PHP


Fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... 3&sezione=


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