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11/01/2011, 10:07

Corona solare: risolto il mistero della temperatura

Le spicule di II tipo, finora sfuggite all'osservazione diretta, sono le principali candidate al trasferimento di calore all'atmosfera del Sole

Uno dei più annosi misteri della fisica del Sole è perché la sua atmosfera esterna, o corona, sia milioni di gradi più calda della sua superficie. Ora gli scienziati ritengono di aver scoperto una delle principali sorgenti del gas incandescente che rifornisce la corona: sottili getti di plasma, noti come spicule, che si originano appena al di sopra della superficie solare.

Quest'ultimo studio, pubblicato sull'ultimo numero della rivista Science a firma di un gruppo di ricercatori del Lockheed Martin's Solar and Astrophysics Laboratory (LMSAL), dell'NCAR, e dell'Università di Oslo, si è focalizzato sulle spicule, fontane di plasma proiettate verso l'alto da punti prossimi alla superficie verso l'atmosfera esterna.

Per decenni gli studiosi hanno pensato che questo processi potessero trasferire calore verso la corona, tuttavia, successive ricerche osservative negli anni ottanta hanno mostrato come il plasma delle spicule non raggiunga le temperature coronali e perciò questa linea di ricerca era andata esaurendosi.

“Il riscaldamento delle spicule fino a temperature di milioni di gradi non è mai stata osservata direttamente, e perciò il loro ruolo nel riscaldamento coronale è stato scartato perché giudicato improbabile”, ha spiegato Bart De Pontieu, primo autore dell'articolo.

Nel 2007, De Pontieu e colleghi hanno identificato una nuova classe di spicule che si muovono è molto più velocemente e durano un tempo decisamente più breve rispetto al normale. La rapida scomparsa di questi getti ha fatto così ipotizzare che il plasma da essi trasportato potesse essere molto caldo, ma finora mancava un'osservazione diretta del fenomeno.

Grazie alla notevole risoluzione spaziale e temporale del Solar Dynamics Observatory e del Focal Plane Package montato sul Solar Optical Telescope (SOT), entrambi della NASA, e del satellite giapponese Hinode è stato possibile colmare la mancanza e dare una spiegazione al mistero.

“L'alta risoluzione spaziale e temporale dei nuovi strumenti è stata cruciale per la rivelazione di questa fonte di massa coronale precedentemente nascosta”, hanno commentato i ricercatori. “Le osservazioni rivelano, per la prima volta, una connessione diretta tra plasma riscaldato fino a milioni di gradi e le spicule che proiettano il plasma nella corona”.
da le scienze
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