Ogni corpo planetario è una fonte di onde radio, ma Saturno sembra proprio diviso in due riguardo a quest’aspetto. Le onde radio emesse da Saturno e controllate dalla rotazione del pianeta in un campo magnetico, conosciute come Saturn Kilometric Radiation(SKR), vengono rilevate dalla sonda Cassini, che è riuscita a determinare che le variazioni in queste onde radio sono diverse in base all’emisfero analizzato. Questo significa forse che metà del pianeta gira con una velocità diversa dall’altra? No, spiega Don Gurnett, scienziato della missione Cassini, ma “questi dati sono la prova di quanto è strano Saturno. Pensavamo di aver capito i pattern di onde radio causati dai giganti gassosi dopo aver analizzato quelle normalissime di Giove, ma adesso scopriamo un mistero inimmaginabile prima. La scoperta è merito del prolungamento della vita di Cassini, ad opera della NASA. Questa durata maggiore ha permesso agli scienziati di monitorare per più tempo le onde radio, riuscendo a capire questi pattern e accorgersene del problema di interpretazione.
Non solo le percentuali rilevate sono diverse in base ai diversi emisferi, ma la variazioni rotazionali nordiche e del sud sembrano cambiare insieme alle stagioni di Saturno, e addirittura, con il tempo,le due percentuali hanno letteralmente cambiato posto. Le done rilevazioni radio sono state convertite in frequenze udibili dall’orecchio umano e nel video qui sotto potete sentirle:
Gli scienziati non credono che le differenze nei periodi delle onde radio hanno a che fare davvero con la rotazione dei emisferi a velocità diverse, pensano invece che possano provenire da variazioni in venti a grandi altitudini presenti in maniera diversa nei diversi emisferi.
Saturno ha continuato a mandare agli scienziati messaggi misti per decenni. Negli anni ’80, quando le navicelle Voyager sono volate vicino al pianeta, le emissioni di radiazioni indicavano che la durata del giorno sul pianeta era di circa 10.66 ore. ma più tardi, quando arrivarono i dati dalle sonde Ulysses e in seguito Cassini, si vedeva che i segnali radio erano diversi con differenze che andavano da secondi a diversi minuti. In una ricerca pubblicata sul Geophysical Research Letters nel 2009 venivano analizzati i dati di Cassini che mostravano che la SKR non era un onda, ma era una composizione di ben due onde: un duetto, con due cantanti non sincronizzati tra di loro. Le onde radio emanate dalle regioni vicine al polo nord avevano un periodo intorno a 10.6 ore, mentre le onde radio presenti vicino al polo sud di 10.8 ore.
I dati più recenti, pubblicati nella nuova ricerca di Gurnett ed il suo team, sempre presso Geophysical Research Letters, mostrano che i periodi della SKR si sono invertiti nel Marzo 2010, circa 7 mesi dopo l’equinozio, quando il Sole illumina direttamente l’equatore del pianeta. Il periodo delle SKR nell’emisfero Sud sono diminuite da circa 10.8 ore rilevate il 1 Gennaio 2008 a 10.67 il 1 Marzo 2010. D’altro canto, il periodo nordico è aumentato dai precedenti 10.58 fino al punto di convergenza.
Vedere questo tipo di trasformazione ha portato gli scienziati della missione Cassini a indagare nei dati delle precedenti visite intorno a Saturno. Con nuovi occhi per interpretare i dati, hanno rilevato, nei dati delle sonde Voyager del 1980(circa 1 anno dopo l’equinozio del 1979) lo stesso tipo di anomalie che mostravano queste differenze tra l’emisfero sud e l’emisfero nord. Hanno trovato questo pattern anche nel caso dei dati radio mandati dalla sonda Ulysses tra il 1993 ed il 2000. I periodi rilevati da Ulysses nel emisfero nord e quelli rilevati nell’emisfero sud si sono scambiati tra di loro nel 1996, circa 9 mesi dopo il precedente equinozio di Saturno.
Altre due ricerche inoltre, sembrano confermare questa variazione e cambio. Una guidata da Jon Nichols, dell’Università di Leicester, UK, che fa uso dei dati del Hubble Space Telescope con il quale sono state riprese le aurore al polo nord e al polo sud di Saturno. I segnali delle aurore si spostano seguendo lo stesso pattern delle variazioni trovate nel periodo delle onde radio tra il Gennaio e Marzo 2009, poco prima dell’equinozio. I segnali radio ed i dati relativi alle auorre sono complementari perché sono entrambi legati al movimento del campo magnetico di Saturno(la sua magnetosfera).
Nell'immagine si vede una ripresa, da Hubble, dei due emisferi di Saturno con le due caratteristiche aurore. Credit: ESA/NASA/Hubble
L’altra ricerca è di David Andrews, sempre dell’Università di Leicester, che fa uso dei dati del magnetometro di Cassini, e che ha mostrato che tra il 2004 ed il 2009, il campo magnetico di Saturno sopra i due poli ha subito forti oscillazioni seguendo lo stesso periodo che si è trovato nelle onde radio e nelle aurore.
“La pioggia di elettroni nell’atmosfera, che finisce per produrre le aurore, produce anche le emissioni radio e influisce sul campo magnetico stesso, quindi gli scienziati pensano che tutte queste variazioni che osserviamo sono collegate al cambiamento nel corso del tempo dell’influenza del Sole sul pianeta.” ha spiegato Stanley Cowley, co-autore di entrambe le ricerca, e co-investigatore per il magnetometro presente nella sonda Cassini, oltre che professore dell’Università di Leicester.
Man mano che il Sole continua ad andare verso il polo nord di Saturno diminuisce il periodo dei segnali radio nell’emisfero sud, ormai arrivato a 10.54 ore circa, mentre aumenta quello dell’emisfero nord, arrivato ormai a 10.71 ore.
I due team continueranno a monitorare i cambiamenti nei segnali radio rilevati da Cassini per cercare di capire meglio la natura di queste variazioni.