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L'ESA sceglie tre missioni per la Definition Phase

22/02/2010, 18:49

L'Agenzia Spaziale Europea ha selezionato le tre missioni finaliste per due slots di classe media da lanciare non prima del 2017: energia oscura, pianeti extrasolari abitabili, e la natura misteriosa del nostro Sole.

Lo Science Programme Commitee (SPC) dell'ESA, lo scorso Giovedì 18 Febbraio, ha approvato il passaggio di tre missioni scientifiche alla così detta Definition Phase. Si è trattato del passo necessario che precede la decisione finale su quali missioni andranno successivamente implementate. Le tre proposte scelte sono: Euclid, PLAnetary Transits and Oscillations of stars (PLATO), e Solar Orbiter.

Euclid indagherà sugli interrogativi chiave della fisica fondamentale e della cosmologia ovvero la natura misteriosa dell'energia e della materia oscura. Attualmente gli astronomi sono convinti che questi elementi dominino la materia ordinaria. Euclid mapperà la la distribuzione delle galassie per rivelare la sottostante ”architettura oscura” dell'Universo.

La missione PLATO lavorerà su uno degli argomenti più frequenti ed importanti della scienza astronomica, cioè la frequenza dei pianeti in orbita attorno alle stelle, inclusi ovviamente i pianeti di tipo terrestre nelle zone abitabili delle orbite stellari. Inoltre, PLATO sonderà le zone interne delle stelle rilevando le onde gassose che ne increspano le superfici.

La missione di Solar Orbiter studierà da molto vicino il nostro Sole, lavorando a 62 raggi solari di distanza. Esso invierà sulla Terra immagini e dati che includeranno riprese delle regioni polari e del lato opposto della superficie solare quando non visibile alla Terra.

Queste tre missioni, in sostanza, sono le finaliste di un gruppo di 52 proposte risalenti al 2007, che nel 2008 sono state ridotte a sei e quindi sottoposte alla valutazione di carattere industriale. Al termine di questo processo di valutazione, il numero delle candidate è stato ulteriormente tagliato, non senza difficoltà, secondo quanto dichiarato da Lennart Nordh della Swedish National Space Board e presidente dell'SPC, visti i notevoli contenuti scientifici delle varie proposte.
Le decisioni definitive non sono state ancora prese. Solamente due delle tre missioni finaliste: Euclid, PLATO e Solar Orbiter, potranno sfruttare gli slots di lancio di classe-M.
Tutte e tre queste missioni presentano delle sfide che dovranno essere risolte entro la fase di definizione. Una delle principali sfide, di cui l'SPC è conscio, riguarda il rispetto del budget disponibile.
La decisione finale riguardo alle missioni da implementare verrà presa al completamento, previsto per la metà del 2011, delle attività di definizione.

Durante il prossimo meeting del Science Programme Commitee dell'ESA, in Giugno, verrà inoltre deciso se fornire un contributo europeo alla missione SPICA.
SPICA è un telescopio spaziale infrarosso in fase di ideazione da parte dell'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA. Esso fornirà il “tassello mancante” nella copertura della regione dello spettro elettromagnetico esistente fra quella indagata dal telescopio spaziale ESA-NASA Webb, e quella di competenza del telescopio terrestre ALMA. SPICA svolgerà ricerche sulle condizioni necessarie alla formazione planetaria e sulle giovani galassie distanti.

“Queste missioni proseguono nell'impegno europeo nelle missioni spaziali scientifiche di world-class,” ha dichiarato David Southwood, Director of Science and Robotic Exploration dell'ESA, “Esse dimostrano che il programma dell'agenzia Cosmic Vision converge ancora chiaramente sulle più importanti ed attuali questioni scientifiche.”

Fonte: http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=12688.0 - http://www.esa.int/esaCP/SEMSHM7CS5G_index_0.html

04/04/2014, 10:22

Per l#65533;Agenzia spaziale europea si è aperta una nuova era nelle osservazioni della Terra. Il lancio del primo satellite della flotta Sentinel, che fa parte del programma europeo di monitoraggio ambientale Copernicus, è avvenuto con successo e fornirà una ricchezza di dati e di immagini senza precedenti, garantendo un#65533;ampia gamma di servizi informativi fondamentali per moltissime applicazioni. Sentinel-1A, questo il nome del satellite partito a bordo di un lanciatore Soyuz dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana Francese, è uno straordinario esempio di eccellenza tecnologica europea, e italiana in particolare: è stato infatti progettato e costruito da un consorzio di circa 60 aziende guidato da Thales Alenia Space Italia, nei cui stabilimenti sono stati effettuati l#65533;assemblaggio di Sentinel-1A e la prima parte dei test di simulazione delle condizioni che il satellite affronterà nello spazio. A bordo di Sentinel-1A è montato un radar SAR (Synthetic Aperture Radar, radar ad apertura sintetica) che rappresenta l#65533;evoluzione di analoghi strumenti montati sui satelliti ERS-1, ERS-2 ed Envisat, testato con successo sulla costellazione italiana dei satelliti COSMO SkyMed. Il SAR fornirà immagini della superficie terrestre in ogni condizione di tempo, sia di giorno sia di notte, con particolare attenzione per Europa, Canada e le vie marittime. La sentinella spaziale europea sulla rampa di lancioVista in sezione del Soyuz con il satellite ancora ripiegato al suo interno (credit: ESA–P. Carril) Una volta nello spazio, Sentinel-1A seguirà una complessa procedura per dispiegare i dispositivi che ne permetteranno la piena funzionalità: un#65533;antenna radar di 12 metri di lunghezza e una schiera di pannelli solari da 10 metri di lunghezza. Il satellite seguirà un#65533;orbita polare eliosincrona, a circa 700 chilometri di quota. Nel 2016, Sentinel-1A sarà affiancato dal gemello, Sentinel-1B. Quando saranno nella configurazione prevista, con una distanza angolare di 180 gradi, effettueranno insieme una scansione completa della superficie terrestre ogni sei giorni, trasmettendo i dati alle stazioni a terra, da dove verranno rapidamente diffusi in tutto il mondo. Dal peso di circa 2300 chilogrammi ciascuno, i due Sentinel sono progettati per una vita operativa di almeno sette anni. La flotta Sentinel rappresenta la parte spaziale del programma Copernicus della Commissione Europea, il più ambizioso progetto civile di osservazione della Terra mai realizzato. L#65533;obiettivo è ottenere informazioni accurate, tempestive e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell#65533;ambiente, comprendere e mitigare gli effetti del cambiamento climatico e garantire la sicurezza civile. La sentinella spaziale europea sulla rampa di lancioUna rappresentazione artistica di Sentinel-1A in orbita (cortesia ESA) Ogni serie successiva di Sentinel avrà uno specifico compito osservativo: Sentinel-2 fornirà immagini ottiche ad alta risoluzione per i servizi sulla terraferma; Sentinel-3 si occuperà di raccogliere dati altimetrici, radar e ottici per i servizi sul mare e sulla terraferma; Sentinel-4 e Sentinel-5 effettueranno misurazioni sulla composizione atmosferica della Terra. Al Sentinel-5 Precursor, infine, toccherà fare da ponte nella raccolta dati tra il satellite Envisat, che tra il 2002 e il 2012 ha rappresentato il più grande progetto civile di osservazione ambientale terrestre, e Sentinel-5. I servizi che la flotta Sentinel offrirà sono numerosi, a partire dal monitoraggio dell#65533;estensione del ghiaccio nell#65533;Artico, fino alla sorveglianza dell#65533;ambiente marino, che consentirà di rilevare eventuali sversamenti di petrolio dalle navi, nonché di gestire il traffico marittimo. Si potrà effettuare inoltre un monitoraggio esteso e accurato della superficie della terraferma, e in particolare la mappatura delle foreste e delle risorse idrogeologiche, ma anche gestire situazioni di crisi o ancora coordinare aiuti umanitari in caso di terremoti, alluvioni o altri disastri ambientali.


Per l'Agenzia spaziale europea si è aperta una nuova era nelle osservazioni della Terra. Il lancio del primo satellite della flotta Sentinel, che fa parte del programma europeo di monitoraggio ambientale Copernicus, è avvenuto con successo e fornirà una ricchezza di dati e di immagini senza precedenti, garantendo un'ampia gamma di servizi informativi fondamentali per moltissime applicazioni.

Sentinel-1A, questo il nome del satellite partito a bordo di un lanciatore Soyuz dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana Francese, è uno straordinario esempio di eccellenza tecnologica europea, e italiana in particolare: è stato infatti progettato e costruito da un consorzio di circa 60 aziende guidato da Thales Alenia Space Italia, nei cui stabilimenti sono stati effettuati l'assemblaggio di Sentinel-1A e la prima parte dei test di simulazione delle condizioni che il satellite affronterà nello spazio.

A bordo di Sentinel-1A è montato un radar SAR (Synthetic Aperture Radar, radar ad apertura sintetica) che rappresenta l'evoluzione di analoghi strumenti montati sui satelliti ERS-1, ERS-2 ed Envisat, testato con successo sulla costellazione italiana dei satelliti COSMO SkyMed. Il SAR fornirà immagini della superficie terrestre in ogni condizione di tempo, sia di giorno sia di notte, con particolare attenzione per Europa, Canada e le vie marittime.

La sentinella spaziale europea sulla rampa di lancioVista in sezione del Soyuz con il satellite ancora ripiegato al suo interno (credit: ESA–P. Carril)
Una volta nello spazio, Sentinel-1A seguirà una complessa procedura per dispiegare i dispositivi che ne permetteranno la piena funzionalità: un'antenna radar di 12 metri di lunghezza e una schiera di pannelli solari da 10 metri di lunghezza. Il satellite seguirà un'orbita polare eliosincrona, a circa 700 chilometri di quota.

Nel 2016, Sentinel-1A sarà affiancato dal gemello, Sentinel-1B. Quando saranno nella configurazione prevista, con una distanza angolare di 180 gradi, effettueranno insieme una scansione completa della superficie terrestre ogni sei giorni, trasmettendo i dati alle stazioni a terra, da dove verranno rapidamente diffusi in tutto il mondo. Dal peso di circa 2300 chilogrammi ciascuno, i due Sentinel sono progettati per una vita operativa di almeno sette anni.

La flotta Sentinel rappresenta la parte spaziale del programma Copernicus della Commissione Europea, il più ambizioso progetto civile di osservazione della Terra mai realizzato. L'obiettivo è ottenere informazioni accurate, tempestive e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell'ambiente, comprendere e mitigare gli effetti del cambiamento climatico e garantire la sicurezza civile.


Ogni serie successiva di Sentinel avrà uno specifico compito osservativo: Sentinel-2 fornirà immagini ottiche ad alta risoluzione per i servizi sulla terraferma; Sentinel-3 si occuperà di raccogliere dati altimetrici, radar e ottici per i servizi sul mare e sulla terraferma; Sentinel-4 e Sentinel-5 effettueranno misurazioni sulla composizione atmosferica della Terra. Al Sentinel-5 Precursor, infine, toccherà fare da ponte nella raccolta dati tra il satellite Envisat, che tra il 2002 e il 2012 ha rappresentato il più grande progetto civile di osservazione ambientale terrestre, e Sentinel-5.

I servizi che la flotta Sentinel offrirà sono numerosi, a partire dal monitoraggio dell'estensione del ghiaccio nell'Artico, fino alla sorveglianza dell'ambiente marino, che consentirà di rilevare eventuali sversamenti di petrolio dalle navi, nonché di gestire il traffico marittimo. Si potrà effettuare inoltre un monitoraggio esteso e accurato della superficie della terraferma, e in particolare la mappatura delle foreste e delle risorse idrogeologiche, ma anche gestire situazioni di crisi o ancora coordinare aiuti umanitari in caso di terremoti, alluvioni o altri disastri ambientali.

http://www.lescienze.it/news/2014/04/02 ... 04-04-2014

02/10/2014, 20:11

Continuano i lavori all'ambizioso programma di esplorazione marziana dell'ESA, conosciuto con il nome collettivo di ExoMars. Una prima parte della missione prevede una chiamata Trace Gas Orbiter (TGO) ed un lander sperimentale chiamato EDM. Entrambi dovrebbero essere pronti al lancio nel 2016. La seconda parte prevede un nuovo lander ma questa volta insieme ad un grande rover della classe di Curiosity, chiamato ExoMars. La costruzione del programma è già in fase avanzata ma i soldi stanno per finire e manca ancora un accordo sui finanziamenti da stanziare per continuare. La compagnia privata italiana Thales Alenia Space ha fatto notare che ha ancora soldi per continuare i lavori su entrambe le missioni per diversi mesi, ma che in primavera finiranno i soldi per il rover e serve un nuovo impegno per il volare totale di 185 milioni di euro. Il costo complessivo di tutto il programma si aggira sui 1.2 miliardi di euro, e sara portato avanti in congiunzione con la Roscosmos, l'agenzia spaziale Russa.

Questo programma era inizialmente nato come collaborazione tra ESA e NASA, ma dopo vari tagli al budget, la NASA si è ritirata e l'ESA ha rischiato di perdere l'intero programma (come successo anche per il programma congiunto di collaborazione per l'esplorazione delle lune di Giove). Così, per entrambi i programmi, l'ESA si è rivolta alla Russia, e la Roscosmos. L'accordo siglato prevede da parte della Russia due razzo pesanti Proton per i lanci ExoMars e diverso hardware ed esperimenti scientifici a bordo delle sonde.

Molti dei lavori vengono portati avanti attualmente dall'Agenzia Spaziale Italiana, che è il membro principale dell'ESA dietro a questo progetto, sia finanziariamente che a livello di costruzione. Tuttavia, l'ASI si trova a corto di soldi per i notevoli investimenti portati avanti sul razzo Vega, sui componenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, e varie altre missioni in atto. Servono quindi nuovi finanziamenti e così, i ministri dell'ESA si riuniranno il 2 Dicembre a Lussemburgo per parlare di ExoMars e venire incontro (o meno) alle richieste di Thales Alenia Space.

Non siamo ancora passati a doppi turni nella nostra fabbrica, ma è qualcosa che forse dovremmo fare." ha spiegato Vincenzo Giorgio, il vice-presidente della Thales Alenia, per il reparto di scienza ed esplorazione. "Per la missione del 2018, non abbiamo bisogno di una grande quantità di soldi immediatamente, ma abbiamo bisogno di un impegno da parte dei membri ESA, che ci garantisca che questi soldi saranno disponibili per il programma. I finanziamenti che abbiamo per la porzione del 2018 dureranno solo fino al secondo quarto del 2015."

Dato che l'Italia sta già pagando la fetta più grossa del programma, probabilmente i soldi saranno chiesti alla Germania e Gran Bretagna, le cui compagnie private coinvolte (Airbus Defence and Space per la GB, ed OHB AG per la Germania), hanno già ruoli di rilievo per la gestione delle missioni.

I manager del programma sperano di trovare un riscontro positivo nei membri, dato che si tratta di uno dei progetti più grandi ed ambiziosi mai portati avanti in ambito spaziale europeo.

Per i prossimi lanci, la finestra del 2016 vedrà protagonista la missione Trace Gas Orbiter, ed il modulo di prova EDM. La costruzione di entrambi sta andando molto bene e non dovrebbero esserci problemi per il loro lancio del Gennaio 2015.
Uno degli aspetti meno chiari è a che punto stanno i lavori della parte russa. Giorgio ha lodato il ruolo dei colleghi della Roscosmos, e ha spiegato che sa soltanto che la NPO Lavochkin di Mosca, con cui l'ESA ha il contratto per le missioni, ha le risorse necessarie per portare avanti le preparazioni necessarie.

http://www.spacenews.com/article/civil- ... lenia-says

http://www.link2universe.net/2014-10-02 ... r-exomars/

06/12/2014, 17:52

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Razzo Ariane 5 dell'ESA pronto al lancio dallo spazioporto di Kourou nella Guinea Francese. Il suo carico sono due satelliti geostazionari che andranno a posizionarsi a circa 35000 km dalla Terra! Sono DirectTV-14 e GSAT-16. Sono entrambi satelliti per la banda-larga e trasmissioni televisive in ultra HD. Il primo è dedicato agli USA e centro-america, mentre il secondo è dedicato all'India.
Il lancio doveva avvenire il 4 dicembre ma è stato rimandato per vento al 5 e poi rimandato nuovamente al 6. Il prossimo tentativo avverrà la sera del 6 Dicembre tra le 21:40 e 22:49 (ore italiane).
[Adrian]

06/12/2014, 20:20

Bèh ... abbiamo fatto progressi, dai! [:D]




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Re: L'ESA sceglie tre missioni per la Definition Phase

11/02/2015, 18:11

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ecco il vega IXV,dell'es,poco dopo la pertenza,ha raggiunto l'altezza di olre 400 km,e successivamente e'rientrato sulla terra,con successo,diciamo che tutto si e' svolto nei migliori dei modi..... [:I] [;)]

Re: L'ESA sceglie tre missioni per la Definition Phase

12/02/2015, 11:50

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Recupero in mare della navicella IXV della ESA, dopo la sua missione avvenuta con successo ieri, 11 Febbraio 2015.


u 555 vedi che bella navetta,ti lamenti sempre........... [:302] [:302] [:287] [:287]

Re: L'ESA sceglie tre missioni per la Definition Phase

12/02/2015, 13:46

Un altro regalo a fondo perduto dell' Italia a questa Europa che l' ha ridotta in disgrazia e la prende a pesci in faccia.

Ci fossi stato io al governo col cavolo che gli davo il razzo Vega, aprivo un programma nazionale.

Re: L'ESA sceglie tre missioni per la Definition Phase

12/02/2015, 14:02

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IXV tornato sano e salvo a casa nell'Oceano Pacifico da dove è stato recuperato.

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noi il vettore .......................agli altri l'onore......... [:294] [:287] [:294] [:287]

Re: L'ESA sceglie tre missioni per la Definition Phase

13/02/2015, 11:50

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Ecco un'altra splendida vista dell'IXV durante il recupero in mare dopo il suo volo e rientro atmosferico avvenuto con successo ieri.

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