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Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 15:43

Grande successo, e bellissima missione, ora aspettiamo le foto nuove e nei mesi prossimi anche quelle ad alta risoluzione.

Da domani possiamo iniziare a progettare una missione per Sedna. [:D] [:D] [:D]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 15:48

Atlanticus81 ha scritto:Siamo nell'anima viaggiatori ed esploratori... sia del micro che del macrocosmo.

[;)]



[:107] Hai detto bene, per quello non mi spiego la Luna ... Le basi ... Le Stazioni Spaziali ... e tante altre cose interrotte ... [8)]
Chi era ragazzo come me sognava ad occhi aperti in quegl'anni! Chi è nato dopo, non sa ... non ha vissuto, non ha sperato! [:(]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 15:49

Considerando che Sedna raggiungerà il perielio nel 2075–2076 bisogna certamente iniziare a pensarci!

[:264]

Ci mettiamo un radiofaro così quando raggiungerà l'afelio scopriremo se Nemesis esiste veramente!

[:p]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 15:53

Atlanticus81 ha scritto:Considerando che Sedna raggiungerà il perielio nel 2075–2076 bisogna certamente iniziare a pensarci!

[:264]


Io speravo di farla durante il corso della mia vita... possiamo accelerare e andarci qualche annetto prima del perielio? Grazie :D

In compenso penserò un modo per spostarsi velocemente con piccole sonde :D

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 16:14

Ufologo 555 ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:Siamo nell'anima viaggiatori ed esploratori... sia del micro che del macrocosmo.

[;)]



[:107] Hai detto bene, per quello non mi spiego la Luna ... Le basi ... Le Stazioni Spaziali ... e tante altre cose interrotte ... [8)]
Chi era ragazzo come me sognava ad occhi aperti in quegl'anni! Chi è nato dopo, non sa ... non ha vissuto, non ha sperato! [:(]


Io sono un' eccezione, da piccolo leggevo la storia delle conquiste russe e americane e speravo di vedere lo sbarco su Marte nella mia vita...

Anche io non mi spiego la retromarcia che abbiamo effettuato fino all' orbita... se non come una cosa voluta dall' esterno.

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 16:20

Aztlan ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:Siamo nell'anima viaggiatori ed esploratori... sia del micro che del macrocosmo.

[;)]



[:107] Hai detto bene, per quello non mi spiego la Luna ... Le basi ... Le Stazioni Spaziali ... e tante altre cose interrotte ... [8)]
Chi era ragazzo come me sognava ad occhi aperti in quegl'anni! Chi è nato dopo, non sa ... non ha vissuto, non ha sperato! [:(]


Io sono un' eccezione, da piccolo leggevo la storia delle conquiste russe e americane e speravo di vedere lo sbarco su Marte nella mia vita...



Io speravo di parteciparvi...

[8)]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 16:24

Nessuna delle potenze spaziali straniere rinuncerebbe a mandare un suo uomo per un italiano, e l' Italia non partecipa alla corsa...

Il massimo cui un italiano possa ambire è quello che ha fatto la Cristoforetti, una missione sulla ISS e un record accidentale.

Che tristezza infinita... [B)]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

15/07/2015, 19:21

La più bella avventura dell'Uomo ma gli Hanno ... cioncato le gambe! [8]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

16/07/2015, 15:40

Immagine

Prima immagine ad altissima risoluzione della parte in basso del cuore, da LORRI! Ci sono montagne e segni geologici di attività recente. I terreni lisci sono coperti da ghiacci di azoto e metano. Quei monti non si sono formati per la tettonica ma per altri processi ancora da chiarire.
E' una scoperta fantastica il fatto che Plutone è rimasto attivo anche senza bisogno di spinte da parte di pianeti (come nel caso delle lune ghiacciate interne nel Sistema Solare)!!
Quest'immagine è solo una piccola parte di un mosaico moooolto più grande a risoluzione ancora più alta.

https://www.facebook.com/Link2Universe/ ... =1&theater

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

16/07/2015, 18:48

in questo link foto filmati ed articolo della new horizons

http://aliveuniverseimages.com/speciale ... -del-flyby

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

16/07/2015, 18:55

acgunner ha scritto:
ubatuba ha scritto:In base a quanto è emerso nella conferenza stampa, New Horizons stava arrivando all'appuntamento con 72 secondi di anticipo e 70 chilometri più vicino alla superficie rispetto ai 12.500 chilometri previsti (ciò significherà una migliore risoluzione delle immagini).

Stern ha dichiarato che la superficie di Plutone sembra molto più giovane di quella di Caronte e di non aver notato "attività di superficie" su Plutone così come nuvole, nebbie o pennacchi ma che è chiaramente un mondo in cui la geologia, l'atmosfera e la climatologia giocano un ruolo importante. "Plutone ha cicli atmosferici forti", ha detto, "durante i quali nevica in superficie e la neve poi sublima e torna nell'atmosfera ogni orbita di 248 anni".

New Horizons non ha compiuto l'impresa da sola ed oltre al sostegno degli scienziati e del pubblico, è stata accompagnata dallo sguardo attento di una collega che sta portanto a termine una missione altrettanto memorabile, la sonda dell'ESA Rosetta.
Domenica 12 luglio, la fotocamera OSIRIS ha puntato Plutone, ad oltre 5 miliardi di chilometri di distanza.
Ci sono volute 20 immagini impilate, con tempi di esposizione di dieci minuti ciascuna, ed un sofisticato processing, prima di riuscire a vedere il pianeta nano ma OSIRIS ha fatto il suo piccolo miracolo.

Superato Plutone, la sonda ha osservato il Sole tramontare e sorgere dietro al pianeta nano, mentre sorvolava l'emisfero buio. Durante l'occultazione lo spettrometro UV Alice ha potuto studiare come la luce solare viene filtrata ed assorbita dall'atmosfera, raccogliendo importanti informazioni.

Ora, la sonda attualmente è in modalità di raccolta dei dati e non ha contatti con il controllo missione presso la Johns Hopkins University Applied Physical Laboratory (APL) a Laurel, nel Maryland ed augurandoci che stasera "telefoni a casa", ci vorranno ben 16 mesi per scaricare tutti i dati memorizzati e le immagini, comunque, avranno inizialmente tutte una compressione "lossy".
Quindi, siate pazienti e soprattutto, incrociate le dita perché New Horizons ha altri progetti dopo Plutone! Stay tuned!

http://aliveuniverseimages.com/speciale ... e-immagini


si può quindi dire che tutto è andato bene?
e cmq grazie per tutti gli aggiornamenti che hai fornito per tutto questo tempo Ubatuba, questo genere di missioni è una delle poche cose che ancora mi affascinano...e nn vedo l'ora di poter vedere le foto e di sapere cosa ci diranno i dati.


ciao acgunner,certo questo e' una missione speciale che veramente affascina,ma prob la parte miglliore verra' nei prox mesi quando la sonda diretta nella profondita del cosmo trasmettera'tutte le informazioni con relative foto immagazzinate nel rendez vous,purtroppo a causa della sua alta velocita' e la pochezza di carburante,non e'stato possibile frenarlo e stazionarlo in orbita plutoniana,ma forse e' meglio che proscegua la sua avventura nello spazio profondo,magari potra'darci nuove informazioni di quella oscura parte del cosmo....................... [;)] [;)] [;)] [;)]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

16/07/2015, 19:00

Immagine

Ripresa di Caronte, in un'immagine realizzata dalla composizione dei dati di LORRI e Ralph durante il flyby del 14 luglio 2015. Credit: NASA-JHUAPL-SwRI
Ripresa di Caronte, in un'immagine realizzata dalla composizione dei dati di LORRI e Ralph durante il flyby del 14 luglio 2015. Credit: NASA-JHUAPL-SwRI

Durante il flyby del 14 luglio 2015 , la sonda New Horizons non si è concentrata unicamente sull'osservazione della superficie di Plutone: tra le prime immagini arrivateci, ecco Caronte ed Hydr, due dei satelliti del pianeta nano (di cui il primo, Caronte è anche quello più grande e forma insieme a Plutone un complesso sistema a 'pianeta doppio' come abbiamo avuto modo di apprezzare appieno nelle ultime settimane).

Il Giovane e Variegato Terreno di Caronte

Nuovi notevoli dettagli appaiono nell'immagine dello strumento LORRI, ripresa quasi alla fine del 13 luglio, ad una distanza da questa luna di circa 466.000 km. Un corridoio di dirupi e solchi si allunga per 1000 km circa da sinistra verso destra, suggerendo un'estesa frattura della crosta di Caronte forse dovuta a processi interni; in alto a destra invece, seguendo la curva data dalla sommità del planetoide, è ben visibile un canyon la cui profondità è stimata dai 7 ai 9 km.

Stranamente, a parte questi elementi distintivi, sembra esserci un'apparente rarità di crateri si Caronte. A sud dell'equatore (parte inferiore dell'immagine), il terreno è illuminato dai radenti raggi solari, creando ombre che permettono di distinguere meglio la topografia della regione: anche così tuttavia, relativamente pochi crateri sono visibili, indicando una superficie abbastanza giovane che è stata ridisegnata dall'attività geologica.

Per la regione intorno al polo nord di Caronte, una zona di terreno scura dominante nelle immagini dell'avvicinamento di New Horizons, si è ora visto che essa presenta un confine diffuso e non ben definito, cosa che suggerisce l'ipotesi di un rado deposito di materiale scuro. A sottolinearlo c'è una distinta, nettamente limitata, struttura angolare: immagini a risoluzione maggiore che arriveranno nei prossimi mesi faranno maggiormete luce su questa enigmatica regione.

Per la trasmissione sulla Terra, l'immagine è stata compressa in modo da ridurre la dimensione del file. Nelle aree ad elevato contrasto sono visibili strutture delle dimensioni di circa 5 km; altri dettagli a basso contrasto sono nascosti dalla compressione dell'immagine, è ciò potrebbe far sì che alcune aree appaiano molto più smussate di quanto in realtà non siano. La versione non compressa continua a rimanere nella memoria di New Horizons e ìd è in coda per essere inviata in una data più tarda. Questa immagine è stata realizzata tramite la combinazione dei dati di LORRI e di Ralph del 13 luglio 2015.

Immagine

La prima immagine di Hydra alla risoluzione più elevata mai ottenuta, permette di scoprire le caratteristiche fondamentali di questo piccolo corpo. Credit: NASA-JHUAPL-SwRI
La prima immagine di Hydra alla risoluzione più elevata mai ottenuta, permette di scoprire le caratteristiche fondamentali di questo piccolo corpo. Credit: NASA-JHUAPL-SwRI

Tra questi ultimissimi dati raccolti, un'altra luna di Plutone fa capolino sulla scena: si tratta di Hydra, un minuscolo corpo celeste facente parte della coorte di satelliti del pianeta nano.

Sin dalla sua scoperta – avvenuta nel 2005 – Hydra è stata conosciuta soltanto come uno sfocato puntino di forma, dimensioni e riflettività incerte. Le immagini ottenute durante il transito e trasmesse ieri sulla Terra hanno finalmente fornito una chiara situazione delle proprietà fondamentali della luna più lontana di Plutone.

Lo strumento LORRI ha di fatto rivelato un corpo di forma irregolare caratterizzato da significative variazioni di luminosità lungo la superficie. Con una risoluzione di 3 km per pixel, l'immagine di LORRI mostra che la piccola luna misura approssimativamente 43 km per 33 km.

Come quella di Caronte, anche la superficie di Hydra è probabilmente ricoperta da ghiaccio d'acqua , il tipo di ghiaccio più abbondante dell'universo. Localizzato tramite le brillanti regioni di Hydra, è osservabile una struttura circolare più scura con un diametro di circa 10 km. La riflettività di questo piccolo corpo (ossia la percentuale di luce riflessa dalla superficie) è intermedia tra quelle di Plutone e Caronte.

Nel momento in cui questa immagine è stata ripresa, Hydra si trovava a circa 643.700 km da New Horizons.

http://www.link2universe.net/2015-07-16 ... i-plutone/

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

16/07/2015, 19:36

Atlanticus81 ha scritto:E un grazie particolare a ubatuba e ufologo per i costanti aggiornamenti!


Mi unisco ai ringraziamenti, anche per gli altri interessanti articoli e per le splendide immagini postate nei vari "topic" della sezione di astronomia [:264]

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

16/07/2015, 19:40

Un po' di curiosità [:)]


Venetia Burney, la storia della bimba di 11 anni che diede il nome a Plutone

Venetia Burney, che aveva studiato astronomia a scuola e amava molto la mitologia, pensò al nome giusto quando il nonno si chiese come sarebbe stato chiamato il nuovo corpo celeste.

Immagine

E’ stata una bambina di undici anni a ideare il nome per Plutone. Come ogni altro giorno, la mattina del 14 marzo del 1930 Venetia Burney stava facendo colazione nella sala da pranzo della casa in cui viveva a Oxford, mentre il nonno Falconer Madan sfogliava il Times. A pagina 14 del quotidiano, veniva data la notizia della scoperta di un nuovo pianeta ai confini del sistema solare. Madan lesse l’articolo ad alta voce. Venetia, che aveva studiato astronomia a scuola e costruito modelli del sistema solare nel parco dell’università, e amava molto la mitologia, pensò al nome giusto quando il nonno si chiese ad alta voce come sarebbe stato nominato il nuovo corpo celeste. “Ce lo siamo chiesto tutti, e poi io ho detto, ‘perché non chiamarlo Plutone? E tutto è iniziato così”, ha ricordato Venetia nel documentario “Dare il nome a Plutone”. Aveva pensato al dio greco dell’Ade e negli anni successivi non ha mai nascosto il suo fastidio per l’idea che il nome fosse stato scelto in onore del personaggio di Walt Disney che debuttò proprio quell’anno. Falconer Madan, che prima di andare in pensione era stato il direttore della Bodleian la biblioteca più importante di Oxford, parlò dell’idea della nipote a un amico astronomo che subito rispose, “Plutone è un nome eccellente!!!!”. E telegrafò l’idea ai suoi colleghi dell’osservatorio dell’Arizona in cui era stata fatta aveva la scoperta e che poi hanno votato all’unanimità in favore del nome scelto da Venetia, che il nonno premiò con cinque sterline, dall’altra parte dell’Oceano.

Immagine
Percival Lowell

Settantacinque anni dopo, il declassamento di Plutone che nulla ha tolto al lavoro degli astronomi, alla creatività della piccola Venetia e a tutti coloro che hanno lavorato in questi anni alla sonda New Horizons che lo fa fotografato. Il primo a fotografare Plutone era stato, quasi un secolo fa, Percival Lowell, un bizzarro astronomo americano convinto anche che gli alieni avessero costruito i canali di Marte e per questo era tenuto ai margini della comunità scientifica. Lowell era anche convinto dell’esistenza di un altro pianeta ai margini del sistema solare, il cosiddetto Pianeta X di cui si parlava sin dagli anni quaranta dell’Ottocento. Usando un telescopio in prestito e una macchina fotografica rudimentale, passò più di dieci anni a fotografare il cielo notturno. Nella primavera del 1915, la macchina di Lowell trovò quello che stava cercando: due tenui immagini di una piccola sfera di roccia. Ma per ragioni che nessuno ha mai capito non riconobbe il significato di questi segni o forse non ebbe il tempo di guardare le immagini. Morì l’anno successivo e nessuno si preoccupò delle foto che aveva raccolto. Le ricerche del pianeta ripresero nel 1929, quando il figlio di contadini del Kansas autodidatta Clyde Tombaugh fu ammesso all’osservatorio di Flagstaff, in Arizona, che Lowell aveva fondato. Al suo arrivo fu incaricato di lavorare sulle ricerche di Lowell. Dopo quasi un anno, trovò quello che cercava, quello che aveva cercato Lowell. Dopo una settimana di ricerche insieme ai suoi colleghi, la conferma della validità della sua scoperta e l’annuncio, il 13 marzo del 1930. Venetia, che sarebbe diventata insegnante e astronoma dilettante morì nel 2009.

http://www.meteoweb.eu/2015/07/venetia- ... ne/471157/

Re: New Horizons ed il lungo viaggio

16/07/2015, 19:53

Su Plutone montagne di ghiaccio alte 3500 metri
Sono le protagoniste delle ultime, spettacolari immagini di New Horizons, insieme ai canyon di Caronte, a una nuova foto di Idra e a una serie di nuovi misteri geologici sul pianeta nano e le sue lune.

Una superficie rugosa e variegata, senza il minimo accenno di crateri: questa foto in bianco e nero di Plutone, nuovo regalo di New Horizons, è l'immagine che tutto il mondo aspetta da giorni. Eppure, nulla di quello che vi possiamo osservare era stato previsto. Plutone continua a lasciare spiazzata la comunità scientifica, regalando sorprese e nuovi misteri.



Rilievi. Il primo riguarda le sue montagne: nella foto catturata da 77 mila km dalla superficie, a un'ora e mezza dal punto più ravvicinato del fly-by, mentre la sonda viaggiava a una velocità di 14 km al secondo, si notano rilievi alti circa 3500 m che svettano in prossimità della regione equatoriale del pianeta nano. L'immagine ritrae da vicino la regione del "cuore" di Plutone - ribattezzata Tombaugh Regio, in onore del giovane scopritore del corpo celeste.



Giovane e intatto. La totale assenza di crateri, in un pianeta nano che è presumibilmente continuamente bombardato da oggetti celesti che vagano nella Fascia di Kuiper, indica che si tratta di rilievi giovanissimi, forse formatisi meno di 100 milioni di anni fa (un'inezia, se pensiamo che il Sistema Solare ha 4,56 miliardi di anni). Plutone è dunque geologicamente ancora attivo, o lo è stato in un passato molto recente.



"motore" misterioso. Ma come si sono formate queste montagne? Questo è un altro mistero. Fino all'arrivo di New Horizons, si pensava che Plutone potesse essere geologicamente affine a Tritone, la luna ghiacciata di Nettuno. Non solo visto da vicino è molto diverso; se i rilievi di Tritone sono giustificabili dall'attrazione gravitazionale di Nettuno, Plutone non ha forze mareali tali da spiegare un così vivace movimento geologico (quelle di Caronte non sono sufficientemente intense).



Qualche altra fonte di energia interna deve contribuire alla loro formazione: forse, sorgenti radioattive che hanno ritenuto il loro calore più a lungo di quanto si credesse possibile, o un oceano liquido che sta gradualmente ghiacciando, rilasciando calore in superficie.



«Dobbiamo aspettarci che il calore sia generato da elementi radioattivi nel nucleo e mantello» spiega Fabrizio Capaccioni, ricercatore dell'INAF-IAPS. «L'attività interna deve essere intensa e causa un ringiovanimento della superficie attraverso la presenza di vulcani. Viste le temperature così basse (40 kelvin o meno) questi non sono vulcani come li immaginiamo ma criovulcani, ovvero una sorta di geysers che, a causa della sublimazione dei gas nella crosta interna (o mantello), producono eruzioni di elementi volatili (molecole di azoto, metano, monossido di carbonio) che poi si ridepositano sulla superficie, formando una crosta sottile, o si disperdono nell'atmosfera».

Acqua ghiacciata. «La presenza di montagne di 4000m può essere sostenuta soltanto da un materiale più consistente di ghiaccio di metano o azoto, ovvero ghiaccio d'acqua. Questo fa intuire che la crosta di materiali volatili può essere soltanto una crosta sottile che ricopre una crosta con abbondanza di ghiaccio d'acqua».



I canyon di Caronte. Neanche Caronte delude le aspettative. Questa nuova immagine ottenuta da LORRI (con le informazioni cromatiche dello strumento Ralph) il 13 luglio da 466 mila km di distanza mostra un sistema di canyon e fratture - alcune delle quali profonde anche 5 km - che si estendono per centinaia di km sulla superficie del pianeta.

Terra oscura. Anche Caronte, a differenza di altri satelliti simili come Dione, e Teti (lune di Saturno), appare con pochi crateri e quindi sorprendentemente giovane. E la misteriosa area scura visibile al suo polo - ribattezzata Mordor, come il paese di Sauron immaginato da J.R.R. Tolkien - è già divenuta la star della Rete (anche degli account più istituzionali, come quello della Casa Bianca).

Metano. Dal punto di vista della chimica di Plutone, le immagini spettrali acquisite da Ralph mostrano una vasta copertura di metano, cosa peraltro nota da tempo. Ma le ultime analisi ci hanno permesso di capire che il metano ha diverse distribuzioni in varie zone: meno diluito in ghiaccio d'azoto nella regione polare osservata, più diluito nelle aree scure equatoriali.



«Abbiamo scoperto che nella calotta polare settentrionale il ghiaccio di metano è diluito in una spessa lastra trasparente di ghiaccio di azoto, con conseguente forte assorbimento della luce infrarossa», ha spiegato Will Grundy, del Lowell Observatory di Flagstaff in Arizona, e membro del team scientifico di New Horizons. In una delle zone equatoriali scure, invece, il ghiaccio di metano assorbe molto di più la luce infrarossa e questo indica che la sua struttura è molto diversa: «lo spettro appare come se il ghiaccio fosse più diluito nell'azoto» ipotizza Grundy «oppure potrebbe avere una struttura differente in quella zona».

Immagine

Le osservazioni agli infrarossi di Ralph rivelano la diversa distribuzione di ghiaccio di metano. In rosso il metano meno diluito, nelle regioni scure equatoriali; il verde indica le aree in cui il ghiaccio di metano non assorbe luce, ed è quindi più diluito; e il blu un'area di assorbimento medio. | NASA / JHUAPL /

Piccola luna. New Horizons è riuscita a ritrarre, e a studiare più nel dettaglio, anche Idra, un altro piccolo satellite di Plutone.

Immagine

dra vista da New Horizons. Fino ad oggi, appariva al massimo come un pixel dalla forma incerta e confusa. | NASA / JHUAPL / SwRI

Da questa nuova foto scattata da 640 mila km di distanza, la luna dalla forma irregolare risulta avere dimensioni di 43 km per 33 km; è probabilmente ricoperta di ghiaccio d'acqua e ha una riflettività intermedia tra quelle di Plutone e Caronte.

http://www.focus.it/scienza/spazio/plut ... w-horizons


...tutte queste prime notizie rivoluzionano completamente le ns teoriche conoscenze del sistema plutone,si deve pure considerare che plutone potrebbe essere ancora geologicamente attivo,e la presenza di ghiaccio d'acqua e' una sostanziale novita', la differenziazione del metano in varie zone pone ulteriori domande,si spera che il tutto possa essere risolto con il resto delle notizie che ci verranno inviate nelle prox settimane.......altrimenti di dovranno attendere ancora decenni..... [:289] [:289] [:289] [:289] [:289]
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