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MessaggioInviato: 25/10/2013, 23:43 
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DarthEnoch ha scritto:

7 pianetazzi, ottimo! Poi, c'è da dire che per trovare quelli più distanti servivano anni, molti anni, per confermare i tre transiti necessari, e Kepler è morto prima. Quindi si potrebbe pensare che abbiamo finora scoperto solo la parte interna di molti sistemi solari, la zona esterna ci è ancora sconosciuta e aspetta che la esaminiamo meglio!


..cmq materiale dovuto a kepler,da dipanare,e' abbondante quindi potrebbero esserci ulteriori conferme.......................[;)]


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MessaggioInviato: 26/10/2013, 06:30 
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ubatuba ha scritto:

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DarthEnoch ha scritto:

7 pianetazzi, ottimo! Poi, c'è da dire che per trovare quelli più distanti servivano anni, molti anni, per confermare i tre transiti necessari, e Kepler è morto prima. Quindi si potrebbe pensare che abbiamo finora scoperto solo la parte interna di molti sistemi solari, la zona esterna ci è ancora sconosciuta e aspetta che la esaminiamo meglio!


..cmq materiale dovuto a kepler,da dipanare,e' abbondante quindi potrebbero esserci ulteriori conferme....................... [;)]



Come detto nell' articolo, è molto più facile osservare pianeti vicini alla propria stella.

E' solo questione di tempo, stiamo affinando la caccia in maniera impressionante... [8D]



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 26/10/2013, 11:03 
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Aztlan ha scritto:

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ubatuba ha scritto:

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DarthEnoch ha scritto:

7 pianetazzi, ottimo! Poi, c'è da dire che per trovare quelli più distanti servivano anni, molti anni, per confermare i tre transiti necessari, e Kepler è morto prima. Quindi si potrebbe pensare che abbiamo finora scoperto solo la parte interna di molti sistemi solari, la zona esterna ci è ancora sconosciuta e aspetta che la esaminiamo meglio!


..cmq materiale dovuto a kepler,da dipanare,e' abbondante quindi potrebbero esserci ulteriori conferme....................... [;)]



Come detto nell' articolo, è molto più facile osservare pianeti vicini alla propria stella.

E' solo questione di tempo, stiamo affinando la caccia in maniera impressionante... [8D]



di certo i progressi relativi a cio' sono impressionanti,x affinare la ricerca sarebbe opportuno un uovo kepler magari + tecnologico,ma forse x cio' dovremo attendere qualke tempo,in attesa materiale da comparare ne esiste ancora in abbondanza....... [;)]


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MessaggioInviato: 26/10/2013, 13:20 
La cosa che invece è inspiegabile e mi fa sempre arrabbiare è perché non si decidono a puntare qualche strumento verso le stelle vicine! Cioè intanto cerchiamo se abbiamo dei vicini di casa, prima di cercare in città lontane. Il Terrestrial Planet Finder della NASA doveva fare questo e ovviamente è stato cancellato. Alpha Centauri, Tau Ceti, Epsilon Indi e Eridani gli fanno così schifo?


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MessaggioInviato: 26/10/2013, 14:03 
Forse hanno paura di... spiare Qualcuno e farlo arrabbiare. [:D]



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MessaggioInviato: 26/10/2013, 15:50 
darth purtroppo con la scusa della crisi hanno fatto tagli,basta pensare che avevano in animo di chiudere uno fra curiosity e cassini.......x risparmiare mahhhhhh [:(!]


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MessaggioInviato: 26/10/2013, 20:14 
Io in finlandia ho lavorato ad un progetto che prevedeva nanosatelliti che comunicando tra loro (o anche non facendolo, inviando tutto ad un centro stella) potevano sviluppare le loro potenzialità. In pratica, invece di inviare un satellite enorme da N tonnellate, se ne inviano 50 piccoli quanto una bottiglia d'acqua da 2 litri che possono svolgere solo compiti semplici: il risultato è uguale, solo che costano infinitamente meno. Perché non provano a fare qualcosa di simile con i telescopi, alla fine TPF e Darwin facevano qualcosa di simile, usando 3-4 telescopi medi invece di uno enorme: entrambi i progetti cancellati.
Allora manda in orbita tanti piccoli keplerini che distanziati della giusta quantità fanno i modo che la luce delle stelle sia attenuata e il resto amplificato. Perché non tentare?? Ti costano pure meno di un Kepler unico!

p.s.: il progetto a cui ho partecipato (per solo 6 mesi purtroppo [B)]) è chiamato "QB50", se volete googlare.


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MessaggioInviato: 26/10/2013, 22:19 
Cita:
DarthEnoch ha scritto:

La notizia sembrerebbe poco importante per la nostra ricerca di pianeti abitabili ma invece non lo è! Ragionateci, molto spesso ci vengono fatte obiezioni per cui la vita sulla Terra è unica in quanto ha beneficiato di coincidenze non verificabili nuovamente, ad esempio la presenza della Luna per le maree, di Giove per le comete, ecc...
Kepler 56, dimostra che le coincidenze sono ovunque: quale è la probabilità che tre pianeti avessero le orbite in risonanza, con il successivo che ha un orbita sempre doppia del precedente? E che tutti e tre per questo si inclinassero restando planari insieme, spostandosi dall'equatore della stella?
...
... quindi nell'universo può succedere di tutto sempre.
......
Ogni volta che entro su Ufoforum clicco su Discussioni Attive e vengo a vedere se c'è questa discussione in lista sperando in qualche tuo aggiornamento su nuovi pianeti! Aspetto solo queste notizie ormai.


Pienamente d'accordo...anche sullo sperare in nuovi aggiornamenti quando questo 3ad è "alto" tra le discussioni recenti! [:D]



Cita:
DarthEnoch ha scritto:

7 pianetazzi, ottimo! Poi, c'è da dire che per trovare quelli più distanti servivano anni, molti anni, per confermare i tre transiti necessari, e Kepler è morto prima. Quindi si potrebbe pensare che abbiamo finora scoperto solo la parte interna di molti sistemi solari, la zona esterna ci è ancora sconosciuta e aspetta che la esaminiamo meglio!


Straquoto nuovamente, questo è informare correttamente!
Sono anch'io uno di quelli che son passati dall'entusiasmo ad una malcelata delusione quando il Kepler è andato in avaria.
Non vedo molto lontano il mio "Nooo...dai...cxxxo. Proprio adesso!?" da quello che credo possa aver pensato anche tu all'apprendere la notizia, qualche mese fa. [:(]

Purtroppo il lavoro del Kepler si è veramente fermato "sul più bello". Altri due anni di rilevamenti credo avrebbero socchiuso le porte della vera zona abitabile delle stelle finora osservate. Quella intesa come "simile alla nostra in varie caratteristiche".
Ed era in fondo l'obbiettivo sperato anche dal proseguimento del project di missione. Purtroppo non è andata così e non credo, personalmente, sia stato un atto voluto da parte della NASA, la messa in off di K.T.

Teniamo presente che il metodo dei transiti esclude tutte le orbite che non intersechino l'astro solare, e per chi sa di cosa parlo...è palese che ad oggi non abbiamo ancora avuto modo di osservare una quantità di probabili sistemi, solo perché non abbiamo ancora la tecnologia appropriata per farlo.
Credo sia il problema alla base del seguito del vostro discorso, dove dici:

Cita:
La cosa che invece è inspiegabile e mi fa sempre arrabbiare è perché non si decidono a puntare qualche strumento verso le stelle vicine! Cioè intanto cerchiamo se abbiamo dei vicini di casa, prima di cercare in città lontane. Il Terrestrial Planet Finder della NASA doveva fare questo e ovviamente è stato cancellato. Alpha Centauri, Tau Ceti, Epsilon Indi e Eridani gli fanno così schifo?


Non fanno schifo...anzi. Solo che sono...nella posizione sbagliata.
L'orientamento di Kepler è obbligatoriamente fisso (Questo è un discorso tecnico che forse è già stato fatto su questa discussione, vi prego di scusarmene se fosse una ripetizione).

Si è scelto di esplorare una porzione del braccio galattico nei nostri immediati dintorni (rispetto all'intera galassia), per una questione di opportunità già esistenti e da confermare, che in quella zona che poi ha esplorato Kepler, "si riscontra il loro massimo numero di probabili candidati" [cit. D Hudgins-Capoprogetto Kepler Telescope]

Come si può vedere in queste due immagini, la porzione di spazio osservata dal telescopio, era stata limitata ad un "cono" ben preciso:

Immagine

Qui visibile in una scala che ne fa capire la striminzita porzione di spazio osservato, rispetto all'intera Via Lattea:

Immagine

Non ho controllato se qualche sistema di quelli da te citati sia all'interno del range osservativo di Kepler, ma credo che la risposta sia comunque questo obbligo osservativo dettato dalle scoperte precedenti e da confermare. Non certo, anche qui, da una specie di voluta secretazione.

Credo si sia privilegiata una ricerca in base agli strumenti disponibili al momento. Non credo che l'osservazione dei sistemi a noi più prossimi sia ignorata.
Semplicemente, se operata ora. sarebbe il classico buco nell'acqua. Diciamo che son convinto...si stiano allenando ad affinare le osservazioni e soprattutto gli strumenti. [:D]
Appena avremo un metodo alternativo a quello dei transiti su cui poter operare anche per i pianeti che non incidono significativamente sullo spostamento radiale della stella, i sistemi più prossimi come Ceti ed Eridani, saranno "spulciati" ben bene. [;)]


Volevo aggiungere un appunto, in generale.
Non sarebbe meglio cambiare il nome al thread, dato che si sta portando avanti un discorso exoplanets ben più articolato del semplice "3 pianeti scoperti da Kepler"?

Una roba tipo "Exoplanet News"...che fa figo e potrebbe favorire "contatti" anche esteri (avendo fortuna, interlocutori stranieri compresi!)

E' un piacere leggervi.
Alla prossima. [:)]



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MessaggioInviato: 27/10/2013, 11:37 
No Rigel io non intendevo puntare Kepler verso altre stelle, anche se non so il perché abbiano scelto la costellazione della Lyra ci saranno delle motivazioni. Io parlavo di altri strumenti, telescopi, radioscopi, in orbita o da lanciare, con lo scopo solo di esaminare le stelle vicine. Perché non si parla di mandare in orbita un telescopio che si occupi di studiare le stelle vicine? Magari uno mobile in orbita attorno alla terra che a intervalli regolari studia varie stelle tra le più vicine, e ce ne sarebbero di obiettivi interessanti... questo dico.


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MessaggioInviato: 31/10/2013, 10:57 
È il pianeta più simile alla Terra mai scoperto e orbita attorno alla stella Kepler-78. A scoprirlo è stato il cacciatore di esopianeti Harps-n, installato al Telescopio Nazionale Galileo, alle Canarie. Tale corpo celeste, Kepler-78b ruota intorno alla stella madre Kepler-78 ad una velocità elevata. Il suo giorno dura infatti 8,5 ore, rispetto alle 24 terrestri.



Ma per dimensioni è davvero molto simile alla Terra. Ciò che lo rende diverso da noi è soprattutto la sua orbita strettissima che influenza il suo ridotto periodo di rivoluzione. Ma su tale pianeta la vita è impossibile visto che la distanza dalla sua stella è di poco più di un milione di chilometri. Poco importa che essa sia più piccola del Sole, con circa il 70% della sua massa. A quella distanza, le temperature di superficie del pianeta sono infernali.

“È un risultato straordinario – ha commentato Giovanni Bignami presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica a cui fa capo il Telescopio Nazionale Galileo - mai si era arrivati così vicini ad individuare un pianeta di massa e densità simili a quelli della Terra. Una dimostrazione di come la caccia agli esopianeti si stia affinando e di quanto sia stata corretta la scelta di installare lo spettrometro Harps al Telescopio Nazionale Galileo, mettendolo nelle condizioni di guardare lo stesso emisfero del satellite Kepler, usando sinergicamente due tecniche per rilevare pianeti extra solari”.

“Le mie vive congratulazioni a tutta la squadra INAF coinvolta e in particolare a Giusi Micela, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Palermo, che ha fortemente voluto questo strumento”, conclude il presidente dell'INAF.

Cos'è Harps-N? E come ha fatto a individuare il gemello della Terra? Lo strumento è uno spettrografo di precisione progettato per identificare gli esopianeti simili per massa e struttura alla Terra. Harps-N usa la tecnica delle perturbazioni gravitazionali che un pianeta provoca alla sua stella madre.

Harps-N osserva l’emisfero nord del cielo, mentre il suo omologo Harps, sulle Ande cilene, osserva l'emisfero Sud. Tuttavia, il primo essendo collocato a nord dell’equatore, ha condizioni osservative migliori per la zona di cielo occupata dalla costellazione del Cigno e della Lira. Qui, in una regione all’interno della costellazione del Cigno, sono stati individuati numerosi esopianeti che per dimensioni e distanza dalla loro stella, potrebbero ospitare la vita.

Francesca Mancuso
http://www.nextme.it/scienza/universo/e ... -osservato

magari nonostante la dipartenza di kepler,si e' trovato lo strumento(harp n)x la ricerca di esopianeti,e tale scoperta e' da ritenersi di grande importanza,con spese + contenute,considerando l'attuale crisi dei bilanci................. [;)] [:(!]


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MessaggioInviato: 31/10/2013, 13:40 
Immagine

Chiamarlo gemello della Terra mi sembra un po' esagerato :)

Cita:
Una delle due squadre di ricerca è il team dell'Università delle Hawaii a Honolulu, guidato da Andrew Howard, che ha utilizzato il WM Keck Observatory sulla cima di Mauna Kea alle Hawaii.

E' proprio Howard a rendere chiare le condizioni attuali di Kepler-78b con un esempio pratico:
"Abbiamo sentito della cometa sungrazing ISON che arriverà molto vicino al Sole il mese prossimo".
"La cometa ISON si avvicinerà al Sole circa la stessa distanza alla quale orbita Kepler-78b attorno alla sua stella".
....

Quanto a Kepler-78b, è un mondo condannato: la forze gravitazionali esercitate dalla vicina stella continueranno a deformarlo, fino a quando non verrà completamente dilaniato.

I teorici prevedono che il pianeta sparirà entro tre miliardi di anni.

È interessante notare che, se il nostro Sistema Solare avesse avuto un pianeta come Kepler-78b, sarebbe andato distrutto molto tempo fa, senza lasciare alcuna traccia agli astronomi di oggi.

Fonte: http://www.aliveuniverseimages.com/flas ... alla-terra


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MessaggioInviato: 31/10/2013, 17:35 
Al momento il termine "gemello" della Terra è parecchio inflazionato. Bella notizia comunque, dimostra che gli strumenti, magari combinati tra loro, ci permettono di vedere pianeti simili alla Terra almeno per stazza. Da notare che: cambia solo lo 0.2 di raggio che diventa un bel 0.7 di massa, quindi già differenze minime di dimensioni si sentono eccome.


p.s. avete cambiato nome al thread, bene è più esplicativo ora, anche all'inizio cercavo il vecchio "Kepler.. 3 pianetini.." e non riuscivo a trovarlo. :P


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MessaggioInviato: 01/11/2013, 08:20 
Cita:
DarthEnoch ha scritto:

Bella notizia comunque, dimostra che gli strumenti, magari combinati tra loro, ci permettono di vedere pianeti simili alla Terra almeno per stazza. Da notare che: cambia solo lo 0.2 di raggio che diventa un bel 0.7 di massa, quindi già differenze minime di dimensioni si sentono eccome.


Vero DarthEnoch ;) Siamo migliorati parecchio nella ricerca e questa è un'ottima notizia, hai ragione!


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MessaggioInviato: 05/11/2013, 06:49 
Una nuova era astronomica inaugurata dai risultati del telescopio spaziale NASA Kepler

Immagine


Gli scienziati di tutto il mondo si sono riuniti questa settimana presso l'Ames Research Center di Moffett Field, in California, per discutere dei grandi risultati del telescopio spaziale della NASA Kepler: la scoperta di 833 nuovi pianeti candidati di cui 104, sarebbero i nuovi e strani mondi che potrebbero ospitare la vita.

Dei 104 pianeti identificati, 10 sono più piccoli della Terra e orbitano nella zona abitabile della loro stella, dove potrebbe esistere l'acqua allo stato liquido in superficie.

In questa stessa occasione, due anni fa, fu annunciato il primo pianeta confermato nella zona abitabile: Kepler-22b. Da allora sono stati confermati altri quattro candidati nella fascia abitabile, di cui due appartenenti allo stesso sistema stellare, Kepler-62e e Kepler-62f (http://www.aliveuniverseimages.com/flas ... re-la-vita).

Un nuovo studio dei dati Kepler, suggerisce che la maggior parte delle stelle della nostra Galassia ha almeno un pianeta.

"L'impatto dei risultati della missione Kepler sulla ricerca degli esopianeti e sull'astrofisica stellare è rafforzato dalla presenza di quasi 400 scienziati provenienti da 30 diversi paesi alla Kepler Science Conference", ha detto William Borucki, ricercatore presso l'Ames.

Continua: http://www.aliveuniverseimages.com/flas ... asa-kepler


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MessaggioInviato: 05/11/2013, 09:33 
Un pianeta blu ghiaccio

In un lavoro pubblicato su Astronomy and Astrophysics, un gruppo di ricerca italiano dell'INAF e dell'Università di Padova, illustra l'atmosfera blu come la Terra di un esopianeta ghiacciato, grazie alle osservazioni fatte con il Large Binocular Telescope


GJ3470b è un pianeta gigante ghiacciato con un'atmosfera dal predominante colore blu, proprio come la Terra. A rilevarlo le accurate misurazioni della curva di luce prodotta durante il suo transito davanti alla sua stella madre condotte grazie al Large Binocular Telescope (LBT) e le sue due camere LBC. La ricerca è stata condotta da un team tutto italiano di astronomi guidato da Valerio Nascimbeni, assegnista di ricerca dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Padova. E in analogia con il nostro Pianeta, la colorazione di GJ3470b sarebbe l'indizio di fenomeni di diffusione della luce proveniente dalla sua stella legati alla presenza di polveri sottili nell'atmosfera. La scoperta è presentata in un articolo pubblicato sulla rivista Astronomy&Astrophysics.
"Ci siamo concentrati sullo studio di GJ3470b perché questo pianeta è alquanto interessante" dice Nascimbeni. "Intanto perché, con una massa e un raggio maggiori rispettivamente di 14 volte e 4 volte i rispettivi valori che possiede la Terra, GJ3470b ha una taglia simile a quella dei nostri Urano e Nettuno ma, contrariamente ad essi, risulta molto vicino alla loro stella madre, possedendo un periodo orbitale di appena qualche giorno e non di molti anni. Quello che abbiamo selezionato è quindi un pianeta che non ha analoghi nel nostro Sistema solare e per questo abbiamo pochi riferimenti. In più, la stella attorno a cui orbita GJ3470b è piuttosto piccola, con una massa e un raggio circa metà di quelli del nostro Sole. Caratteristiche che permettono di mettere in maggiore evidenza alcune proprietà della sua atmosfera".
Per seguire il transito, i cui tempi di inizio e fine erano già noti da precedenti osservazioni, il team ha sfruttato al meglio la configurazione unica del Large Binocular Telescope, che possiede due specchi principali di ben 8,4 metri di diametro affiancati su un'unica montatura e ai cui fuochi principali sono collocate le Large Binocular Camera, due sofisticatissime macchine fotografiche digitali, una ottimizzata per osservazioni nella banda blu della luce visibile, l'altra nella rossa. L'obiettivo era quello di ricostruire le curve di luce, ovvero il profilo dell'intensità luminosa della stella GJ3470 durante il passaggio del suo pianeta davanti al disco, una vera e propria eclissi, in differenti bande di radiazione coperte dalle camere LBC. Questa tecnica permette di misurare il raggio del pianeta e di ottenere informazioni su alcuni processi fisici che avvengono nella sua atmosfera. Così, il transito avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 febbraio scorsi è stato registrato da LBT con una precisione mai raggiunta prima in analoghe osservazioni di transiti di pianeti extrasolari realizzate da telescopi terrestri. Questi dati così accurati hanno permesso subito agli astronomi italiani di notare una netta differenza tra la curva di luce ottenuta con la LBC nella banda ultravioletta e quella nella banda infrarossa. Il chiaro segno che la luce della stella viene assorbita e diffusa dall'atmosfera di GJ3470b in quantità differenti al variare della sua lunghezza d'onda: più nella banda della radiazione blu che in quella rossa, proprio come avviene sulla Terra, il cui cielo possiede a tipica colorazione azzurra. Confrontando questi risultati sperimentali con le curve di luce nelle stesse bande predette dai modelli teorici, i ricercatori sono giunti alla conclusione che, come sulla Terra, a creare questo effetto è la presenza nell'atmosfera di GJ3470b di poveri sottili.
Un'ulteriore indagine è stata infine compiuta dal team per capire quanto questa tecnica utilizzata sul Large Binocular Telescope possa essere utilizzata con altrettanto successo su esopianeti di taglia più piccola di quello studiato . E risultati sono davvero promettenti. "Le nostre analisi ci indicano che grazie alle notevoli potenzialità di LBT sia possibile scoprire il transito di un pianeta di raggio uguale alla Terra attorno a una stella dalle stesse caratteristiche di GJ3470" aggiunge Giampaolo Piotto, dell'Università di Padova e associato INAF, che ha partecipato allo studio. "Questo risultato apre nuove prospettive nella ricerca di pianeti extrasolari di piccola taglia e nella caratterizzazione delle loro atmosfere con strumentazione da Terra. E chissà, in un futuro neanche troppo lontano potremmo scoprire un mondo non solo azzurro come il nostro, ma magari anche potenzialmente abitabile" .
Il team di ricercatori che ha compiuto lo studio, oltre a Valerio Nascimbeni, è composto da Giampaolo Piotto (Università di Padova e Associato INAF), Isabella Pagano (INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania), Gaetano Scandariato (INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo), Eleonora Sani (INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri) e Marco Fumana (INAF-Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano).

Fonte: MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... iaccio.txt


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