Lo aggiungerò alla lista di quelli da leggere... e da finire prima della data fatidica.
_________________ Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.
Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.
Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
Se negli anni sucessivi ci arriva qualcosa da Marte, non sarà niente a che fare col blocco di 15 metri caduto in russia, ci saranno schegge non più grandi di un pallone da calcio a mio parere e questo accadrà negli anni sucessivi e probabilmente quelle rocce finiranno in oceano o in qualche deserto o giungla (se si avvicineranno al suolo)
Però lo sapremmo meglio dopo l'impatto: le sonde in orbita ci daranno un'idea se la mia presunzione ottimista è in errore e se verrà sparato a gran velocità quantità considerevole di roccia e di dimensioni ragguardevoli tale da raggiungerci anni dopo. Secondo me però le rocce più grandi ricadranno su Marte e nella peggiore delle ipotesi perderemmo qualche Orbiter o Rover sul pianeta.
,,con l'orbita stimata attualmente le possibilita'di una collisione con marte risultano di 1 a 600,con ogni probabilita'dopo uno studio piu' dettagliato il tutto sara' piu' elevato
Speriamo nell'impatto, magari su marte sono rimaste le vestigia di qualche macchinario automatico anti meteore che entrerà in funzione per scongiurare l'impatto... ^_^
... o, cosa più probabile, la cometa cancellerà ogni eventuale forma di vita marziana rimasta, oltre alle eventuali vestigia di civiltà passate.... sì, certo... speriamo proprio nell'impatto, dato che amiamo la s****, che notoriamente ha una mira infallibile.... a differenza di quella orba totale di sua sorella....
Aggiornamento: C/2013 A1 (Siding Spring) colpirà Marte? Ne discutono gli scienziati della NASA
Nel corso degli anni gli esseri umani hanno inviato decine di sonde e rover verso il Pianeta Rosso. Oggi ci sono tre satelliti attivi in orbita, mentre due rover, Opportunity e Curiosity, passeggiano in superficie sulle rosse sabbie marziane ma il Marte che conosciamo oggi ben presto potrebbe cambiare.
C'è una possibilità, piccola ma non trascurabile, che la cometa C/2013 A1 (Siding Spring) possa colpire Marte ad ottobre 2014: secondo gli ultimi calcoli del JPL dovrebbe passare a 120.000 chilometri dalla superficie del pianeta.
Le stime attuali valutano una probabilità di impatto di 1 su 2000.
E' stata scoperta ad inizio 2013 dal cercatore di comete Robert McNaught al Siding Spring Observatory in New South Wales, Australia e da allora, osservazione su osservazione, si cerca di calcolarne la traiettoria con la maggior precisione possibile.
Le ultime stime pubblicate il 27 marzo sono già abbastanza diverse rispetto a quelle del 5 marzo: da un passaggio stimato a 300.000 chilometri dalla superficie del pianeta, si è passati a 120.000 chilometri.
"Sarebbe un gigantesco esperimento climatico", spiega Michael Meyer, lo scienziato capo del Mars Exploration Program. "Un impatto immetterebbe in atmosfera un sacco di polvere, sabbia, acqua ed altri detriti. Il risultato potrebbe essere più caldo ed umido del Marte che siamo abituati a vedere oggi". (Ma ci chiediamo: non sarebbe più probabile che un'impatto inneschi un inverno nucleare?).
Meyer spiega che un impatto avrebbe sicuramente conseguenze per i rover attualmente al lavoro su Marte, soprattutto per Opportunity, per il quale un'atmosfera più opaca significherebbe meno luce solare e quindi meno energia. Anche gli orbiter avrebbero difficoltà a fotografare la superficie.
Il nucleo della cometa è probabilmente di 2/3 chilometri di diametro ed C/2013 A1 arriverà alla velocità di circa 56 chilometri al secondo e "se colpisse Marte, fornirebbe tanta energia pari a 35 milioni di megatoni TNT", stima Yeomans, del programma Near Earth Object della NASA al JPL.
Per fare un confronto, l'asteroide che ha provocato la fine dell'era dei dinosauri sulla Terra, 65 milioni di anni fa, era circa tre volte più potente, 100 milioni di megatoni. Un altro esempio è la meteora russa esplosa sopra Chelyabinsk nel febbraio del 2013: la cometa di Marte è 80 milioni di volte più potente.
Un impatto non significherebbe la fine dei programmi NASA per Marte ma di certo li trasformerebbe.
Tuttavia, un scontro diretto rimane improbabile. Paul Chodas, del programma NASA Near-Earth Object, sottolinea che 1 su 2.000 possibilità di impatto, significa anche 1.999 su 2.000 possibilità di non impatto.
Sicuramente l'orbita sarà comunque molto ravvicinata tanto che Marte potrebbe finire all'interno del pulviscolo gassoso della coda della cometa. Quest'ultima dovrebbe raggiungere magnitudine 0 vista dal Pianeta Rosso.
"Le telecamere di tutti i veicoli spaziali della NASA attualmente in funzione su Marte dovrebbero essere in grado di scattare fotografie della cometa 2013 A1" , dice Jim Bell, scienziato dell'Arizona State University. "Il problema con Mars Odyssey e Mars Reconnaissance Orbiter sarà la capacità di puntare nella direzione giusta perché sono abituati a guardare in basso, non in alto, e i progettisti della missione dovranno capire se questo è possibile". Per i rover, invece, il discorso sarà diverso e dipenderà dalla loro capacità di scattare immagini di notte. Opportunity dovrà fare i conti con l'energia della batteria di riserva o quella catturata durante il giorno con i polverosi pannelli solari, mentre per Curiosity non dovrebbero esserci problemi.
Se la cometa porterà con sé uno sciame meteorico allora sarà interessante analizzare lo spettro di iterazione tra le meteore e la parte superiore dell'atmosfera marziana, questo potrebbe fornire diverse informazioni interessanti. Un'altra possibilità saranno le aurore marziane: il Pianeta Rosso non ha un campo magnetico globale come quello terrestre ma piuttosto degli "ombrelli" magnetici sparsi qua e la con una maggior concentrazione nell'emisfero sud. I gas ionizzati che colpirebbero la parte superiore dell'atmosfera potrebbero innescare aurore in prossimità dei punti magnetici.
La missione della NASA Maven (Mars Atmosphere and Volatile Evolution), per lo studio dell'atmosfera, dovrebbe partire per il Pianeta Rosso nel mese di novembre 2013 e quindi raggiungerebbe Marte poche settimane prima della cometa, tuttavia non sarà probabilmente ancora operativa. Occorreranno, infatti, diversi giorni per la messa in linea della strumentazione.
Oggi la cometa C/2013 A1 è monitorata dagli astronomi di tutto il mondo e quindi ci si aspetta di avere dati sempre più precisi: per ora le previsioni favoriscono un flyby piuttosto che una collisione. D'altra parte un impatto porterebbe sicuramente qualcosa di Marte sulla Terra, è sicuramente già successo in passato e la storia potrebbe ripetersi. Stay tuned!
Il mese scorso era venuta fuori la notizia di una cometa che nel 2014 avrebbe sfiorato Marte, con la possibilità di colpire il pianeta! Adesso però, grazie a nuovi e più precisi calcoli dell'orbita dell'oggetto, è stata del tutto esclusa questa possibilità. La cometa, scoperta dal Neart-Earth Object Office della NASA, fu chiamata Siding Spring e molti scienziati erano in fermento riguardo alle conseguenze di un impatto su Marte, anche se era già chiaro che le chance erano basse.
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Nuova orbita della cometa Siding Spring, all'interno del sistema solare interno. Credit: NASA/JPL/NEOO
Dal punto di vista geologico, chimico e di ricerca scientifica, vedere in dettaglio come avviene un simile impatto e che conseguenze ha, avrebbe fornito tanti dati unici, anche se dall'altra parte avrebbe modificato ed alterato l'atmosfera marziana, "rovinando" i dati delle sonde che cercano di capire la storia passata più in dettaglio.
Precedentemente le possibilità di un impatto erano 1 su 8.000, molto basse ma non proprio impossibili, adesso però sono diventate 1 su 120.000, portando quasi ad una certezza il mancato impatto. Il momento di massimo approccio sarà a circa 110.000 km però! E questo è molto più vicino rispetto alle precedenti stime di circa 300.000 km circa, nel caso non avesse colpito Marte.
Il passaggio dovrebbe avvenire alle 18:51 UTC, del 19 Ottobre 2014. In quel momento la cometa si troverà sul lato diurno del pianeta. Siding Spring fu scoperta all'inizio del 2013 dal famoso cacciatore di comete Robert McNaught, presso il Siding Spring Observatory, in Australia. Quando fu fatta inizialmente la scoperta, gli astronomi del Catalina Sky Survey, in Arizona, riguardarono i loro vecchi dati e trovarono immagini pre-scoperta della cometa, risalenti al 8 Dicembre 2012. Queste osservazioni hanno permesso di tracciare una migliore traiettoria, sapendo come si è mossa la cometa nel frattempo.
Gli scienziati cercheranno di riprendere la cometa con il rover Curiosity dalla superfi cie di Marte, e a questa vicinanza, forse avremmo delle immagini storiche di una lunga coda cometaria vista per la prima volta dalla superficie di un altro mondo!
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