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134,81 KBUna combinazione di osservazioni in onde visibili e onde infrarosse mostrano la stella GU Psc A ed il pianeta Gu Psc b. Credit: CFHT/Gemini South
Un nuovo importante traguardo raggiunto nella ricerca sugli esopianeti. Questa settimana, un gruppo internazionale di astronomi ha annunciato la scoperta e la fotografia diretta di un pianeta chiamato GU Psc b, a 155 anni luce da noi, nella direzione della Costellazione dei pesci. Si tratta di un pianeta dalla massa enorme! Ben 11 volte quella di Giove (il che lo porta quasi al limite di massa delle nane brune), che orbita intorno alla propria stella ad una distanza enorme: 2.000 Unità Astronomiche (cioè 2.000 volte più lontano della distanza Terra-Sole). Un anno su questo pianeta dura 80.000 anni terrestri. Se fosse nel nostro Sistema Solare, si troverebbe al doppio della distanza di Sedna.
La stella intorno a cui orbita il pianeta è una nana rossa M3, che pesa circa 35% della massa del Sole, ed ha un'età di appena 100 milioni di anni (+/- 30 milioni). I ricercatori hanno osservato questa stella in particolare a partire dal movimento di un gruppo di stelle relativamente giovani chiamato AB Doradus, che si sta muovendo disperdendosi. Recentemente è stato scoperto anche il primo pianeta orfano, chiamato CFBDSIR 2149-0403, ed anch'esso si pensa sia nato in questo gruppo.
Nella loro indagine, pubblicata in un articolo sulla rivista The Astrophysica Journal, gli astrofisici sono riusciti a determinare altre caratteristiche dell’esopianeta: l’analisi dello spettro della sua radiazione, ottenuto dall’Osservatorio Gemini North e confrontato con modelli teorici di evoluzione planetaria indica che la temperatura superficiale di GU Psc b è di circa 800 °C, mentre dall'età di GU Psc e dalla sua posizione nel gruppo AB Doradus è stato calcolato che la massa del pianeta è compresa tra 9 e 13 masse gioviane.
Il gruppo di ricerca è stato guidato da Marie-Ève Naud, dell'Università di Montreal, insieme al suo consulente, l'astronomo Étienne Artigau.
La testata UniverseToday.com è riuscita ad intervistarli riguardo alla loro recente scoperta. Ecco l'estratto:
Cosa rende questa scoperta distintiva? Si tratta del più lontano esopianeta mai fotografato direttamente?
"Beh, prima di tutto, non ci sono già di partenza molti esopianeti fotografati direttamente. La maggior parte sono stati scoperti grazie agli effetti indiretti sulla loro stella. I pochi pianeti di cui abbiamo immagini dirette sono interessanti perché possiamo analizzare la loro luce direttamente, e quindi imparare molte più cose a riguardo (tramite spettroscopia della luce ndr.) Si tratta anche di uno dei pianeti più "freddi" mai fotografati direttamente, mostrando le linee di assorbimento del metano. E si, è sicuramente il più distnate esopianeta mai fotografato intorno ad una stella.
La distanza (che separa il pianeta dalla stella ndr.) rende GU Psc b molto interessante dal punto di vista teoretico; perché è difficile immaginare come potrebbe essersi formato in un disco protoplanetario intorno alla propria stella. L'attuale definizione riguardo agli esopianeti si basa solo sul limite circa la loro massa (devono essere inferiori a 13 masse gioviane). E' possibile che GU Psc b si sia formato in modo molto più simile alle stelle. E' decisamente il tipo di oggetto che ci fa riflettere molto su cosa esattamente è un esopianeta."
Data la distanza di ben 2.000 Unità Astronomiche dalla propria stella, come fanno gli astronomi a sapere con certezza che PU Psc b è imparentata con la stella e non un oggetto presente sullo sfondo?
"Dato che GU Psc è una stella relativamente vicina, mostra anche segni evidenti di moto proprio (che sono circa 100 millisecondo d'arco all'anno) relativamente allo sfondo più distante di stelle e galassie.
In immagini distanti 1 anno circa, che abbiamo ottenuto con la camera WIRCam, del Canada-France-Hawaii Telescope, abbiamo osservato che la compagna mostra lo stesso grande moto proprio. In altre parole, si muovono insieme sullo sfondo stellare, mentre il resto degli oggetti no. Abbiamo anche determinato la distanza sia dal pianeta che dalla stella, e sono in accordo. Inoltre, sembrano entrambi molto giovani."
Sono state usate tecniche rivoluzionarie per questa scoperta, e cosa significa questo per il futuro della ricerca sugli esopianeti?
"In realtà è l'opposto... la maggior parte delle tecniche per dare la caccia ai pianeti usando la fotografia diretta fanno uso dei migliori sistemi di ottiche adattive a disposizione, ma noi abbiamo usato procedure standard, senza ricorrere a nessuna tecnica esotica. La ricerca di pianeti solitamente si incentra sulla ricerca dei pianeti in orbite simili a quelle dei nostri giganti nel Sistema Solare, e scoprire questi richiede davvero tecniche rivoluzionarie. In un certo senso, c'è un punto di vista di parte, antropocentrico, nella ricerca sugli esopianeti, dato che le persone tendono a cercare sistemi quanto più simili al nostro sistema solare. Pianeti molto distanti come GU Psc b sono passati inosservati anche se sono molto più facili da trovare rispetto alle loro controparti più vicine alla propria stella. Per riuscire a trovare questo pianeta, abbiamo usato tecniche standard, ma abbiamo scelto molto attentamente le lunghezze d'onda a cui i pianeti mostrano colori che sono molto meno probabilmente collegabili ad altri oggetti come stelle e galassie."
GU Piscium brilla a magnitudo +13.6 nel nord-est nella Costellazione dei Pesci, se siete interessati a fotografarla.
http://arxiv.org/pdf/1405.2932v1.pdfhttp://www.universetoday.com/111875/dir ... ears-away/http://www.link2universe.net/2014-05-14 ... ce-da-noi/