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22/09/2011, 20:22

Bellissimo filmato Ubatuba!
(Qualcuno sa come si possono postare video diversi da Youtube ...?) [8)]

05/10/2011, 18:52

la sonda down della nasa orbitante su vesta ha fornito nuovi dettagli della superfice,uno in particolare riguarda una montagna alta 15 miglia piu alta addiritura del vulcano olimpus marziano

http://www.mnn.com/earth-matters/space/ ... y-on-earth

19:39 di Renato Sansone
credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
Il veicolo spaziale Dawn della Nasa, ci mostra un nuovo video che ci porta in viaggio sopra la superficie del gigantesco asteroide Vesta. I dati ottenuti dalla fotocamera aiuteranno gli scienziati a determinare i processi che hanno formato Vesta e le sue sorprendenti caratteristiche. Essa contribuirà inoltre a visualizzare al meglio questo mondo misterioso, che è il secondo oggetto più massiccio nella fascia principale degli asteroidi. Noterete nel video che Vesta non è del tutto illuminato. Non c’è luce alle alte latitudini settentrionali, perché, come la Terra, Vesta presenta delle stagioni. Attualmente la regione polare settentrionale è nel buio perpetuo: è inverno! Considerando la rotazione di Vesta da sopra il polo Sud, circa la metà dell’oggetto è nelle tenebre, semplicemente perchè la metà di Vesta è alla luce diretta del Sole, quindi al giorno, e l’altra metà è nelle tenebre della notte. Un’altra caratteristica facilmente distinguibile nel video, è una massiccia struttura circolare nella regione del polo sud. Gli scienziati erano particolarmente ansiosi di osservare questa zona in primo piano, sin da quando il telescopio spaziale Hubble l’aveva osservato anni fa. La depressione è larga parecchie centinaia di chilometri, con bordi alti parecchi chilometri di altezza. Una montagna imponente al centro della depressione aumenta di circa 15 chilometri la sua quota, rendendola una delle quote più elevate presente su tutti i corpi conosciuti con superfici solide nel sistema Solare. La raccolta di immagini, ottenute quando Dawn era a circa 1.700 miglia (2.700 chilometri) sopra la superficie di Vesta, è stata utilizzata per determinare il suo asse di rotazione e un sistema di coordinate di latitudine e longitudine. Uno dei primi compiti affrontati dal team scientifico, era quello di determinare il preciso orientamento dell’asse di rotazione rispetto alla sfera celeste di Vesta. Il meridiano zero di Vesta, è stato localizzato dal team scientifico in un piccolo cratere di circa 500 metri di diametro, che hanno chiamato “Claudia”.

http://www.meteoweb.eu/2011/09/astronom ... asa/87125/
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da ricordare ke nel primo articolo l'altitudine ' considerata in miglia nel secondo in km.......................


25/11/2011, 13:17

questa e'una delle ultime foto trasmesse dalla sonda dawn riguardante,l'immensa montagna di circa 20km,sita al polo sud di vesta
La risoluzione dell’ immagine è di 300 m per pixel e la scala verticale è 1,5 quella orizzontale



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da astronomia
Ultima modifica di ubatuba il 25/11/2011, 13:20, modificato 1 volta in totale.

25/11/2011, 19:22

Non avrei mai pensato che la montagna più alta del sistema solare si trovasse su un asteroide anzichè un pianeta...

07/12/2011, 18:01

Continua a pieno ritmo l'esplorazione dell'asteroide Vesta da parte della sonda DAWN della Nasa. Le ultime sorprendenti novità della missione sono state appena presentate in una sessione speciale durante il Fall Meeting dell'American Geophysical Union (AGU), in corso a San Francisco. Risultati scientifici di prim'ordine, ottenuti anche grazie ai dati raccolti dallo spettrometro italiano VIR (Visual and Infrared Spetrometer). Le sue riprese super dettagliate della superficie di Vesta stanno rivelando in modo sempre più chiaro la composizione di questo corpo celeste, uno dei più grandi del Sistema solare con oltre 500 chilometri di diametro.
Grazie a VIR, strumento scientifico promosso e finanziato dall'ASI e realizzato dalla Selex Galileo con la guida scientifica di Angioletta Coradini dell'INAF, recentemente scomparsa, si rafforzano le intuizioni emerse subito dopo le prime osservazioni: che cioè Vesta possiede una superficie formata da rocce basaltiche. Questa caratteristica suggerisce agli scienziati un passato “caldo” per l'asteroide, in cui durante la fase di formazione le sue rocce dovevano trovarsi allo stato fuso. Gli oltre 8 milioni di immagini spettrali della superficie di Vesta registrate finora nella banda di radiazione della luce visibile e nell'infrarosso con una risoluzione spaziale tra 700 e 170 metri hanno permesso di ricostruire la composizione mineralogica anche all'interno dei crateri di Vesta, dove l'impatto di meteoriti ha esposto gli strati più profondi della sua superficie. In quelle zone la concentrazione di pirossene è più elevata. Lo sguardo d'insieme che emerge dal mosaico di tutte queste riprese, regala una vista mozzafiato di Vesta, con un panorama dominato da una montagna gigantesca, alta oltre 25 chilometri e da lunghe creste rocciose allineate all'equatore.
“Le informazioni che stiamo ricevendo sulla mineralogia ci dice che Vesta è un piccolo mondo, con una complessa storia geologica ed evolutiva, che VIR contribuisce a svelare” dice Maria Cristina De Sanctis dell'INAF-IASF di Roma, che guida il team italiano di VIR. “Le osservazioni di DAWN intorno a Vesta stanno fornendo nuove e approfondite conoscenze mineralogiche che ci aiuteranno a comporre il complesso scenario della storia di questo protopianeta testimone della formazione del nostro Sistema solare”.
DAWN continuerà ad orbitare intorno a Vesta fino a luglio 2012, poi riaccenderà i sui motori ionici e si dirigerà verso Cerere, il più grande fra gli asteroidi e ormai definito come pianeta nano, dove arriverà a febbraio del 2015 .

Fonte: MEDIA INAF



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La mappatura della superficie di Vesta ottenuta dallo spettrometro VIR durante la fase orbitale HAMO (High Altitude Orbit) della missione Dawn. I dati presentati (che si riferiscono alla banda a 550 nm) ricoprono in modo piuttosto uniforme la superficie dell'asteroide, con una risoluzione di 170 metri per pixel.
Ultima modifica di ubatuba il 07/12/2011, 18:02, modificato 1 volta in totale.

22/12/2011, 13:37

la sonda down ha spedito a terra nuove immagini molto dettagliate di vesta,da un altezza molto bassa,si possono notare,una superficie molto dettagliata,la superficie mostra mini crateri con fessure in cui si possono notare un materiale brillante o piu oscuro

le immagini possono essere viste:

http://www.nasa.gov/mission_pages/dawn/ ... index.html


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26/01/2012, 20:09

spettacolari immagini di vesta in 3d della down in missione su vesta

29/01/2012, 17:46

se il tutto venisse confermato,sarebbe un'altra sorpresa che ci riserva il ns sistema solare,con evidenza che le ns conoscenze sono realmente ai primi passi,ma non sarebbe la sola di possibile sorprese,pure ceres ne potrebbe riservare delle piu' interessanti
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Vasti Depositi di Acqua Ghiacciata Sotto I Poli di Vesta?



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Immagine del Polo Sud di Vesta e del bacino d'impatto Rheasilvia, ottenuta da Dawn. Lo scatto è stato ottenuto da 2700 km di distanza con una risoluzione di circa 260 metri per pixel. Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

Vesta continua a dimostrarsi uno dei corpi più sorprendenti che conosciamo. Questo misterioso proto-pianeta, nonostante all'apparenza possa sembrare del tutto secco, potrebbe nascondere anche depositi di ghiaccio d'acqua che teoreticamente potrebbe trovarsi sotto la superficie. Secondo una nuova ricerca pubblicata oggi, circa metà di Vesta è sufficientemente fredda è scura da permettere al ghiaccio di sopravvivere.

Gli scienziati in causa lavorano al Goddard Space Flight Center, della NASA e all'Università di Maryland. Essi hanno derivato i primi modelli delle temperature medie globali su Vesta e l'illuminazione del Sole in base ai dati ottenuti dal Hubble Space Telescope. "Vicino ai poli Nord e Sud, le condizioni appaiono essere favorevoli alla presenza di ghiaccio d'acqua sotto la superficie" ha spiegato Timothy Stubbs, della NASA. La ricerca, portata avanti da Timothy Stubbs e Yongli Wang è stata pubblicata sul giornale Icarus.

Se qualche deposito di acqua si trova sotto Vesta, molto probabilmente si trova ad almeno 3 metri di profondità sotto i poli, perché i modelli predicono che i poli sono le regioni più fredde. Le regioni equatoriali sono fin troppo calde.


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Mappa globale delle temperature medie su Vesta. Questa mappa mostra che le temperature medie più alte si trovano nella zona equatoriale mentre nelle zone più alte si inizia ad avere regioni abbastanza fredde da permettere depositi di ghiaccio. La temperatura è segnata in gradi Kelvin. Credit: NASA/GSFC/UMBC

Se verrà provata, la presenza di acqua su Vesta avrà vaste implicazioni per le teorie attuali sulla formazione e l'evoluzione di questo corpo. La superficie di Vesta non è abbastanza fredda da permettere la sopravvivenza del ghiaccio tutto il tempo perché diversamente dalla Luna, probabilmente non ha alcun cratere permanentemente in ombra dove il ghiaccio possa evitare di essere riscaldato dalla luce del Sole.

Persino l'enorme cratere da 480 km presente al Polo Sud non è un buon candidato per trovare ghiaccio d'acqua in superficie perché Vesta è inclinata di 27° sul suo asse (poco più della Terra, inclinata di 23°). La Luna invece è inclinata solo di 1.5° e questo gli permette di avere molti più crateri permanentemente in ombra. La missione LCROSS della NASA ha dimostrato la presenza di ghiaccio d'acqua in simili crateri grazie al'impatto di uno stadio di un razzo.



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Nuovo modello mostra che sotto le attuali condizioni, le regioni polari di Vesta sono abbastanza fredde (meno di 145°Kelvin) perché l'acqua ghiacciata possa rimanere depositata per miliardi di anni. Sopra una mappa termica del polo sud di Vesta. Credit: NASA/JPL

Secondo i nostri attuali modello, la temperatura media annuale intorno ai poli di Vesta è sotto 145°Kelvin, e questo permette la vita di depositi sotterranei ma non sulla superficie. All'equatore, in una lunga banda che si allunga fino a circa 27°Nord e Sud, la temperatura media annuale è troppo alta per il ghiaccio.

"In media, è più freddo ai poli di Vesta che al suo equatore, quindi in questo senso, sono un buon posto dove potrebbe esserci un deposito di ghiaccio d'acqua." ha dichiarato Stubbs. "Ma le stesse zone vengono anche esposte per lunghi periodi alla luce solare, specialmente durante le stagioni estive, e questo non è un bene per il ghiaccio. Se questo esiste in quelle regioni, potrebbe essere sepolto sotto uno strato di regolite secca."

Vesta è il secondo più massiccio asteroide della Fascia Principale tra Marte e Giove, e la missione Dawn della NASA, è la prima a studiarlo da vicino. La missione è iniziata nel Luglio 2011 e durerà un anno. Dawn attualmente si trova nell'orbita più bassa intorno a Vesta e sta usando a pieno ritmo tutti i suoi strumenti scientifici, mappando la superficie ad alta risoluzione e facendo approfondite analisi spettroscopiche.

Ulteriori indagini usando lo spettrometro GRaND a bordo della sonda potrebbero darci qualche indizio in più sull'eventuale presenza del ghiaccio su Vesta. Fino ad ora non c'è stato alcun rilevamento ma dati nuovi sono in arrivo.

Nel luglio 2012, Dawn si sposterà in un'orbita più esterna fino a lasciare Vesta e iniziare il suo lungo viaggio verso Ceres. Ceres è un pianeta nano che si pensa sia ricchissimo di acqua, ma non è ancora chiaro se sotto forma ghiacciata e basta o anche sotto forma di laghi o oceani sotterranei.

http://www.universetoday.com/93027/does ... -of-vesta/

da
http://www.link2universe.net/2012-01-27 ... -di-vesta/
Ultima modifica di ubatuba il 29/01/2012, 17:47, modificato 1 volta in totale.

29/03/2012, 19:10

in base ai dati della sonda down gli studiosi sono dell'idea ke vesta abbia una struttura quanto mai simile ad un pianeta normale,quello ke piu' stupisce gli addetti ai lavori risulta il fatto della distribuzione del materiale scuro non viene ritenuta casuale ma come dovuta a processi geologici,come quelli dei pianeti rocciosi


cmq x l'articolo

http://mysterium.blogosfere.it/2012/03/ ... atura.html
Ultima modifica di ubatuba il 29/03/2012, 19:12, modificato 1 volta in totale.

28/04/2012, 13:17

sempre piu dati e foto fanno scoprire un identita' nuova di vesta,con continue sorprese

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Questi risultati che arrivano da Dawn ci suggeriscono che la ‘pelle' di Vesta è continuamente soggetta a una sorta di lifting”, commenta Maria Cristina De Sanctis, dell'INAF-IAPS di Roma, team leader dello spettrometro VIR. “In regioni come il cratere Tarpea possiamo vedere le zone relativamente giovani della superficie, esposte da movimenti di massa e frane.”
E sempre grazie alle misure dello spettrometro VIR è stato possibile ottenere le più accurate mappe di temperatura superficiale di un asteroide, registrando nella regione di Tarpeia valori massimi che raggiungono i -23 gradi Celsius nelle aree illuminate e possono scendere al di sotto dei 100° C in quelle in ombra con sbalzi repentini, vista l'assenza di atmosfera.
Ma non è tutto. L'ultimo ‘colpo' messo a segno finora dalla missione Dawn è stato quello di rilevare un'anomalia nel campo gravitazionale di Vesta in prossimità del polo sud dell'asteroide, nella zona del bacino denominato Rheasilvia. Secondo gli scienziati, questa caratteristica può essere dovuta a un impatto di un meteorite che ha letteralmente spazzato via lo strato superficiale di materiale più leggero della crosta dell'asteroide, esponendo gli strati più interni e densi di Vesta.

Fonte: MEDIA INAF

10/05/2012, 13:01

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Diversi tipi di crateri fotografati insieme in questa nuova immagine ottenuta da Dawn, della superficie di Vesta. Credit: NASA

Sin dal suo arrivo in orbita intorno a Vesta, Dawn ci ha mostrato che questo corpo è tutt'altro che il sasso monotono che ci si poteva aspettare. Si tratta infatti non tanto di un asteroide qualsiasi ma di un proto-pianeta. E' quello che sarebbe diventato un pianeta se l'enorme gravità di Giove non avesse fermato la crescita planetaria nella zona della Fascia di Asteroidi. Abbiamo quindi un fantastico esemplare di un corpo risalente alla formazione stessa dei pianeti nel Sistema Solare! Una delle cose però più intriganti che abbiamo scoperto è che Vesta ha sulla sua superficie molte strutture che non vediamo da nessun'altra parte nel sistema solare. Un'esempio sono questi crateri sopra, alcuni molto chiari e altri pieni di materiale molto più scuro.

Il cratere al centro è Laelia, ed è circondato da piccoli crateri molto scuri, in particolare uno che ha dei spettacolari raggi scuri. In cima a destra c'è il più grande cratere Sextilia, che è ricco di materiale molto chiaro, visibile lungo il bordo interno.



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Immagine ravvicinata del cratere Laelia, su Vesta. Il materiale scuri è associato a piccoli crateri grandi meno di 1 km in diametro. Uno di questi, particolarmente spettacolare, presente in basso a destra, ha anche dei grandi raggi intorno. L'immagine ha una risoluzione di circa 68 metri per pixel ed è stata acquisita durante la fase HAMO della missione di Dawn (da 700 km di altezza). Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

Un'altro cratere particolare si trova in basso a sinistra, quasi orizzontalmente rispetto a Laelia (nella foto in apertura). Si tratta del cratere Elena, con la sua struttura "a farfalla". Mostra al suo interno sia materiale chiaro che materiale molto scuro. Quest'ultimo si vede sia verso l'interno del cratere che fuori dal suo bordo. Elena ha un diametro di circa 22 km.

La NASA ha annunciato che il 10 Maggio 2012, alle 11 a.m. PDT (2 p.m. EDT) saranno presentate nuove analisi riguardo a questo misterioso corpo e potremmo sentire gli astronomi stessi del team di Dawn mostrare le attuali ipotesi per spiegare questa geologia.

L'evento potrà essere seguito in diretta qui: http://www.nasa.gov/ntv. ma anche qui: http://www.ustream.com/nasajpl2

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2012-126

http://photojournal.jpl.nasa.gov/target ... %3ADawn%3A

http://www.link2universe.net/2012-05-08 ... -di-vesta/
Ultima modifica di ubatuba il 10/05/2012, 13:02, modificato 1 volta in totale.

13/05/2012, 13:31

simulazione volo intorno a vesta in base ai dati dawn


14/05/2012, 05:48

Interessante news, ho letto solo la prima pagina della discussione.


Quoto byrus, l' unica vera faccia è quella di Cydonia, non cominciamo a voler vedere cose quando non ci sono...

Quoto PianetaMarte e ubatuba, forse alla NASA non hanno considerato che l' aria è leggera ergo non ci vuole molta attrazione...

Quoto di nuovo ubatuba sul cratere, e questo merita uno spazio a sè:


Perchè se davvero c' è su un pianeta nano un cratere grande quasi quanto il suo diametro...

...mi chiedo come un corpo tale da produrre un simile danno non lo avrebbe disgregato...

...il che mi fa pensare che in questo caso invece del solito segno da impatto ci sia quello di un... distacco,


analogamente a quello nel fondale oceanico sulla Terra da cui si sarebbe distaccata la massa protolunare secondo la (discutibile) teoria corrente.


Il che ci riporta all' idea che Vesta, Cerere e tutti gli altri corpi della fascia degli asteorodi tra Marte e Giove potessero formare un tempo un planetoide di maggiori dimensioni,

forse anche un autentico pianeta ammettendo la genesi in esso di corpi come almeno una delle due lune marziane se non Marte stesso con la Terra.

In fondo sono tutti dannatamente simili per composizione, su Marte c' è pure acqua seppur ghiacciata per la temperatura.


EDIT: A sostegno, link con esiti della missione:

Cito: "dimensione e composizione che la fanno assomigliare più a un pianeta o alla Luna che a un asteroide."

http://mysterium.blogosfere.it/2012/05/spazio-nasada-vesta-nuove-informazioni.html

"Il 6% dei frammenti HED che cadono sulla Terra proverrebbero da Vesta"


Velikovsky NON aveva torto su tutta la linea.....
Ultima modifica di Aztlan il 14/05/2012, 05:52, modificato 1 volta in totale.

14/05/2012, 15:36

ciao aztlan.pure io sono del parere ke tutta la serie di asteroidi non fossero altro che un planetoide o un vero pianeta,con ogni prob quando down volgera' lo sguardo su cerere,magari si risolvera'l'arcano
Dawn è riuscito anche a ottenere la più particolareggiata mappa della temperatura superficiale. I dati rivelano che le temperature possono
variare da – 23 gradi Celsius nei punti più assolati fino a -100 gradi Celsius all'ombra (la più bassa temperatura misurabile dallo spettrometro visibile e infrarosso di Dawn). Questi risultati mostrano come la superficie risponda in modo rapido all'illuminazione della radiazione solare senza l'effetto mitigante di un'atmosfera.

05/06/2012, 12:49

E' "Snowman" una delle strutture più interessanti sulla superficie dell'asteroide Vesta, fotografata recentemente dalla sonda NASA Dawn. E' composto da tre crateri attigui di dimensioni diverse.

Un pupazzo di neve di oltre 100Km di altezza su un asteroide? Non è fantascienza, non è un miraggio spaziale, ma il soprannome di una delle strutture più notevoli e più studiate scoperte sulla superficie dell'asteroide Vesta, nell'immagine recentemente realizzata dalla sonda NASA Dawn.
La magnifica immagine ad alta risoluzione è un mosaico di molte fotografie scattate dalla Framing Camera di Dawn tra Ottobre e Dicembre 2011, durante la HAMO, la High Altitude Mapping Orbit, l'orbita ad alta altitudine che ha permesso alla sonda di effettuare una ricognizione dell'asteroide e realizzare questa immagine da una distanza di circa 680 Km dalla sua superficie. L'immagine così ottenuta ha una risoluzione sorprendente di 70 metri per pixel.
Il pupazzo di neve, chiaramente distinguibile anche se sottosopra, è in realtà composto da tre crateri attigui di dimensioni diverse che, insieme, formano una struttura soprannominata dal team di Dawn “snowman”. Tutti e tre i crateri hanno nomi di Vestali nel pieno rispetto del tributo che il team scientifico ha voluto fare alla Roma antica. Il più grande dei tre è Marcia, con un diametro di circa 60 Km. Il cratere centrale è invece Calpurnia, con un diametro di 50 chilometri e infine il più piccolo, ovvero la testa dell'uomo di neve, è Minucia, con un diametro di appena 22 chilometri. Gli scienziati pensano che Marcia e Calpurnia possano essere il risultato di uno stesso impatto, mentre Minucia sembra essersi formato in un impatto successivo.
I colori dell'immagine non sono reali ma sono stati ottenuti combinando opportunamente le immagini della Framing Camera in due canali nel vicino infrarosso (a 0.917 micron e 0.749 micron) e in un canale ultravioletto (0.438 micron). Questa scelta, pur non garantendo le sfumature di colore più realistiche possibili, permette di rendere più visibili le sottili differenze di composizione del materiale che ricopre la superficie dell'asteroide. Nell'immagine, risultano infatti chiaramente distinguibili l'ejecta espulso dagli impatti, il materiale franato lungo le pareti dei crateri Marcia e Calpurnia, e infine delle zone di materiale scuro dentro il bordo del cratere Marcia. Dettagli che, grazie agli strumenti di Dawn, stanno iniziando a raccontare la storia della formazione di questo particolarissimo “Snowman” spaziale e dell'asteroide che lo ospita.

Fonte: MEDIA INAF




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Ultima modifica di ubatuba il 05/06/2012, 12:51, modificato 1 volta in totale.
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