Se fossimo sulla Terra parlerei di densa atmosfera! Ma dico, avete notato che "nebbia"!!! Lol

Qui, l'ultimo panorama che abbiamo elaborato del sol 17 (non dalle immagini a colori rilasciate ma dalle Bayer filter):
http://www.flickr.com/photos/lunexit/78 ... otostream/

Vi metto il link perchè è 15124 x 1599 pixel e a scala ridotta è illegibile.

Nel panorama noterete del verde: stiamo ancora cercando di capire cosa sia esattamente da dove arrivi.

Nel nostro sito trovate qualche accenno in merito con i riferimenti tecnici:

http://www.aliveuniverseimages.com/util ... la-mastcam

http://www.aliveuniverseimages.com/gall ... del-sol-17

Sinceramente non vedo nessuna rassomiglianza con la prima foto...
Non credo sia la stessa cosa.

In effetti non sono sicuro che sia la stessa roccia, solo che comparando le due foto la zona dell'anomalia sembra quella e quella roccia bianca sembra essere nello stesso posto. E' solo un'ipotesi ,conseguente al fatto che l'anomalia sembra non esserci in quella foto e quella roccia lì mi sembrava una soluzione plausibile. Mi rendo conto di avere scitto una castroneria parlando di rotazione etc. etc. (erano le 04:00 di stamattina, ero fuso ) volevo in sintesi parlare di un cambio di angolo di visuale del Curiosity.Una cosa del genere :



Ciao

Sul sito de "Il Mattino" si parla anche di scarpe.

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... CURIOSITA#

Marte pattumiera aliena?

Oppure

Colonia estiva terrestre?

un borsone con delle mazze da golf!
è uguale a quella che ho preso da poco io...chissà se li c'è uno spazio per giocare eheh

Uno degli anemometri non sta inviando dati, ma i primi esperimenti con il laser sono un successo: le rocce polverizzate hanno svelato la loro composizione chimica, già decifrata e inviata a Terra.
Se volete scoprire di cosa siete fatti, pensateci due volte prima di rivolgervi al Mars Science Laboratory. Per fornirvi una risposta, il laboratorio marziano – meglio noto come Curiosity – non esiterebbe un istante a scaricarvi contro un raggio laser. E che laser: la sua potenza equivale alla luce di un milione di lampadine concentrata tutta in un unico punto, piccolo quanto la capocchia di uno spillo. È esattamente ciò che si è divertito a fare nei giorni scorsi: la sua spada laser ha già sparato 500 colpi, e il buon “Marswalker” della NASA ci sta prendendo sempre più gusto.
Lasciata la prima “vittima” sul campo (una roccia dalle dimensioni di un pugno, nome in codice N-165 ma prontamente ribattezzata Coronation), è passato a vaporizzare, dalla rispettabile distanza di 7 metri (portata massima efficace del raggio), un gruppo di pietre che se ne stavano placide, probabilmente da miliardi di anni, in un'area denominata Goulburn. «Rocce bruttissime a vedersi», ci ha tenuto a chiarire Roger Wiens, responsabile di ChemCam, lo strumento che si avvale del laser.
Brutte o belle che siano, ciò che più conta è però l'aspetto scientifico. ChemCam non spara ai suoi bersagli pietrosi per divertirsi, bensì per analizzarne la composizione chimica. Come? Non appena la superficie della malcapitata roccia viene vaporizzata, ecco che entra in azione un piccolo telescopio, con un'apertura di circa 10 centimetri, che cattura la luce emessa dal plasma incandescente. Luce che, tramite una fibra ottica, viene poi convogliata all'interno del rover, nel laboratorio chimico vero e proprio. Dove uno spettrometro la scinde in tutte le sue componenti, estraendone le “impronte” che permettono di risalire in modo univoco agli elementi presenti nella roccia stessa.
Ebbene, le prime impronte spettrali sono già giunte a Terra, e con immensa gioia degli scienziati – vabbè, per ora si sono limitati a stappare una bottiglia di champagne, ma l'entusiasmo era alle stelle – sono apparse subito nitidissime. Una rapida scorsa alla tavola periodica, e i “colpevoli” sono subito saltati fuori: Coronation è una roccia basaltica, è stato l'unanime verdetto. E grazie a tracce di idrogeno e magnesio, rilevate solo dopo le prime mitragliate laser e poi più, i ricercatori sono riusciti persino a ipotizzare la presenza di uno strato di polvere attorno alla roccia.
D'accordo, come risultato può non sembrare così eccitante. Ma, oltre a indicare che il sistema funziona, consente agli scienziati di tararlo alla perfezione. Poi via, a caccia di altre rocce da bersagliare, sperando d'imbattersi prima o poi in quella che mostrerà segni inequivocabili dell'interazione con organismi biologici.
Già, poi via, ma per quanto? Il tour organizer prevede circa 20 chilometri, da percorrere in tutta calma. Di questi, Curiosity ne ha percorsi per ora appena 7 metri. Li ha coperti in 16 minuti, e nemmeno in linea retta. S'è infatti mosso come un cavallo sulla scacchiera: 4.5 metri in avanti, poi 2.5 di lato. Poi si è girato a contemplare e fotografare le tracce lasciate sul suolo marziano: magari meno interessanti, dal punto di vista scientifico, delle impronte spettrali di Coronation, ma comunque emozionantissime per noi che chissà mai quando ci metteremo piede, lassù.
Laser esuberante, motori in magnifica forma, laboratorio chimico euforico… tutto per il meglio, dunque? Pare proprio di sì. C'è giusto un piccolo neo a rendere un po' più umana la perfezione che sta contraddistinguendo quest'avventura: un sensore di vento che, per ora, non dà segni di vita. Fa parte uno dei due gruppi di strumenti REMS (Rover Environmental Monitoring Station), forniti dalla Spagna, dedicati al controllo ambientale. «Forse, durante la fase di atterraggio, un sassolino potrebbe aver colpito i delicati circuiti elettrici presenti su uno dei due bracci di REMS», ipotizza Ashwin Vasavada, del Jet Propulsion Laboratory. «Vorrà dire che, per ottenere la velocità e la direzione del vento, dovremo utilizzare al meglio il sensore che ci rimane».

Fonte: MEDIA INAF

da skylive

Io aspetto che ne facciano atterrare una su "Cydonia", se non l'hanno già fatto con qualche "sonda" data per ..... dispersa!

Cydonia, ufficialmente, farà la stessa fine de "la faccia di Cydonia".
Cioè risulteranno una sorta di montagnole con dei lineamenti simili (assimilabili) a quelli di qualcosa di terrestre (magari un volto (umano, per giunta)).



Caspita e mannaggia a tè Ufologo di un ufologo. Lo sapevo che prima o poi mi avresti smontato tutto l'entusiasmo.

Ma mi rifaccio ....... eeeeeh se mi rifaccio

Come già ha fatto notare un altro membro del forum, volevo rievidenziare un aspetto assai strano.
Curiosity dovrebbe costare qualche e qualche milione di dollari.
Sappiamo tutti che su Marte, di tanto in tanto si verificano delle tempeste di sabbia, ma anche il rotolamento di sassi da costoni e colline, ....
Possibile che non c'era il modo di proteggere, anche in maniera precaria, con materiali plastici, di peso limitato,... tutti que circuiti che invece sono rimasti a vista ed esposti a qualsiasi rischio?
Perdonate la domanda ma mi sembra una mancanza che potrebbe mettere a rischio una missione di costo molto elevato.

...di perfetto non esiste nulla, anke le piu' sofisticate tecnologie,possono avere problemi,a volte l'imprevisto puo' essere fatale

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Immagine di una parte della salita dietro il Monte Sharp, vista da Curiosity. Credit: NASA/JPL

Dopo aver mosso i suoi "primi passi" sulla superficie di Marte, Curiosity ha rimandato delle nuove immagini ad alta risoluzione che mostrano in dettaglio proprio quanto è spettacolare l'interno del Cratere Gale, ed in particolare il Monte Sharp al suo centro. L'immagine è stata ottenuta con la camera Mastcam a 100mm di apertura, per un test di calibrazione. "Questa che si vede all'orizzonte è un'area del Mt. Sharp che intendiamo esplorare con Curiosity" ha spiegato Michael Malin, responsabile scientifico per l'uso delle camere del rover. "Quei strati che si vedono sono il nostro obbiettivo principale. Le dune oscure tra di noi e le stratificazioni nella montagna, sono l'obbiettivo intermedio. Davanti alle dune scure si vedono delle dune di sabbia rossa, con una composizione molto diversa. Le rocce sullo sfondo dimostrano anch'esse una grande diversità, che indica diversi processi geologici all'opera: alcune sono arrotondate, altre sono angolate, ognuna con la sua storia. Si tratta di un sito estremamente ricco dal punto di vista geologico."



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Panorama completo del sito di atterraggio di Curiosity che include il Mt. Sharp e tutte le regioni intorno. Credit: NASA/JPL

Lunedì mattina una prima piccola guida ha spostato Curiosity fino ad arrivare proprio sopra una delle macchie di terra scoperta dai razzi durante l'atterraggio. I ricercatori hanno intenzione di usare molti degli strumenti scientifici a disposizione del rover (e in particolare lo spettrometro a neutroni) per verificare se ci sono molecole d'acqua legate all'interno dei minerali parzialmente esposti qui.

Durante la più recente conferenza stampa tenuta dal team, sono stati presentati i risultati di un test dello strumento SAM (Sample Analysis at Mars), che può raccogliere e misurare la composizione di campioni di atmosfera, di roccia o di suolo. Una delle scoperte è che la quantità di area raccolta dall'atmosfera Terrestre e rimasta all'interno dello strumento dopo il lancio di Curiosity era più del previsto, quindi c'era una differenza nella pressione sui lati delle piccole pompe che hanno fatto si che gli operatori del SAM abbiano smesso di pompare fuori l'area rimasta, per precauzione. Le pompe hanno però ripreso a funzionare perfettamente dopo un po', e l'analisi chimica è stata completata con successo su un campione di area terrestre.

Curiosity ha già trasmesso sulla Terra più dati di quanto sono riusciti a trasmettere tutti i precedenti rover messi insieme.

"Abbiamo un'intera rete internazionale di telecomunicazioni e orbiter che ci permettono di scaricare i dati da Curiosity" ha spiegato Chad Edwards, ingegnere a capo del Programma di Esplorazione Marziana, della NASA.



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Una delle nuove immagini ottenute con la Mastcam, guardando verso sud-sudest. Credit: NASA/JPL

Non fattevi ingannare dal fatto che tutto sembra relativamente vicino in queste foto. In realtà le distanza sono molto grandi. Le colline stratificate ai margini del Mt. Sharp, che vedete in lontananza, si trovano a 5.5 km dal rover, e le dune scure si trovano a 3.7 km. Le punte più alte e più lontane sullo sfondo, del Mt. Sharp, sono distanti 16.2 km dal rover.



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Proporzioni delle colline viste in lontananza. Credit: NASA/JPL

Un'altra straordinaria cosa successa da poco con Curiosity è il fatto che per la prima volta abbiamo sentito una voce umana da Marte. Il messaggio audio pre-registrato su Curiosity è stato mandato da Marte verso la Terra e conteneva un messaggio audio di Charlie Bolden, amministratore della NASA, che ringraziava brevemente il team per il grandissimo lavoro svolto e spiegava che momento storico importante stiamo vivendo nell'esplorazione spaziale, e come presto arriverà il momento in cui avremmo uomini sulla superficie di un'altro pianeta.

http://mars.jpl.nasa.gov/msl/news/whats ... ewsID=1326

http://www.nasa.gov/mission_pages/msl/m ... vents.html

link2universe

magari zoommando a dovere si potranno scoprire tante cose strana,su cui dilungarsi in discussioni......................

finalmente delle foto con dei colori veri. sono decisamente diverse dalle primissime foto che ci mostravano di Marte.
forse hanno capito che ormai nn li possono più nascondere.

salve a tutti,
vorrei far notare un'altra cosa vicino a quell'oggetto (che per alcuni è uno zed),
nell' immagine che posto,che non è altro uno zoom della foto originale (raw),mi sembra di notare che il colore dell'oggetto (cerchio rosso) , è quasi se non identico, all'oggetto cerchiato di giallo, che in più non ha un forma del tutto naturale, smussato dai lati, ma sembrerebbe liscio nella parte superiore.


ovviamente è solamente una mia opinione, ma visto che nessuno ne aveva parlato,vorrei sapere il vostro parere,
grazie mille
Fausto

siamo ancora a parlare di questo sasso

Commento veramente utile alla discussione. Lo faccio anch'io :

siamo ancora a dire che quello (nel cerchi rosso) è un sasso?