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MessaggioInviato: 12/07/2012, 22:11 
Riepilogando.
Flare X1.4 (il suo massimo) questa volta sembra in direzione diretta verso la Terra.

Radio Blackout - R3 al massimo (R3 indica un flare X1)
Solar Radiation Storms - ora siamo a S1 (si intende il flusso di protoni) sembra in leggero aumento, ma non dovrebbe arrivare a S2 nelle prossime ore, bisogna vedere più avanti come interagirà la CME
Geomagnetic Storms - lo si vedrà tra un paio di giorni all'arrivo della massa coronale, dovrebbe essere G1 o G2 per ora non stimano nulla di particolare

Quindi un evento non eccezionale.

La cosa interessante però è la macchia stessa... ha ancora potenziale per ulteriori CME ed è ora in posizione geo-effettiva

Ricordo che flare X1.x non sono eccezionali, il NOAA stima 175 eventi in un intero ciclo solare (e ora ci stiamo avvicinando al suo massimo).
Flare X5 cominciano a essere più rari anche se non particolarmente pericolosi, mentre le vere botte sono flare X10 (8 per ciclo) e X20 in su (1 per ciclo).


Ultima modifica di iLGambero il 12/07/2012, 22:15, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 13/07/2012, 00:19 
Proton flux in aumento costante, probabile S2 nelle prossime ore... nulla di drammatico (qualche preoccupazione per astronauti e per chi vola ad elevate altitudini e forse piccole noie alle trasmissioni satellitari)


Ultima modifica di iLGambero il 13/07/2012, 00:36, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 16/07/2012, 21:25 
Mentre leggete quest'articolo, una gigantesca nube di particelle solari cariche sta viaggiando verso il nostro pianeta. Si tratta di un espulsione coronale di massa (CME) risultata dal brillamento di classe X1.4 registrato il 12 Luglio dalla macchia solare 1520. La CME colpirà il nostro campo magnetico oggi, Sabato 14 Luglio 2012, forse disturbando qualche operazione satellitare e facendo saltare qualche allarme nelle reti elettriche. Più in particolare, ci potremmo aspettare una spettacolare aurora!




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Brillamento solare visto dal SDO il 12 Luglio 2012. Credit:NASA

Le previsioni del NOAA indicano una tempesta di livello medio, da G2 a G4, quindi non c'è nulla per cui spaventarsi. Secondo il Dr. C. Alex Young, del Goddard Space Flight Center della NASA, molto probabilmente si tratterà di una tempesta moderata di livello G2.
"Una tempesta di livello G2 può causare delle fluttuazioni elettriche che potrebbero far saltare gli alarmi dell'alto voltaggio per alcune compagnie" ha spiegato Young. "Per eventi particolarmente lunghi è possibile anche registrare danni ai trasformatori, ma è improbabile." Le compagnie satellitari dovrebbero effettuare qualche correzione per l'orbita dei propri satelliti. "In tutto questo però, gli effetti saranno piccoli."


Più interessante è studiare l'evento dal punto di vista della regione attiva 1520, che l'ha prodotto. "La sua complessità è diminuita me è ancora molto grande e ha una configurazione "delta" ha aggiunto il Dr. Young. "quando cioè ci troviamo con una polarità opposta del campo magnetico con un polo nell'ombra e uno nella penombra. Questa configurazione instabile è indicativa di un più grande rilascio di energia con tanti brillamenti solari in arrivo, in particolare altri brillamenti di classe M ed X."





Immagine:
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Mappa della zona dove sarà visibile l'aurora boreale. Credit: NOAA

http://www.link2universe.net/2012-07-14 ... more-12576


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MessaggioInviato: 17/07/2012, 12:15 
Alla fine nulla di particolare, il picco è stato un G2, anche se è durata abbastanza a lungo, non mi pare di avere letto in giro di alcun problema sulle reti elettriche.

Quanto all'ultima immagine sopra, in realtà quello in blu è l'auroral oval potenziale, le aurore sono chiaramente visibili (a occhio nudo) quando si nota la colorazione arancio-rossa.
L'immagine in questo caso fa riferimento ad una situazione di quiete.
In questo caso sono state avvistate aurore anche in Florida.

Il noto megaflare che si verificò nell'ottocento - http://it.wikipedia.org/wiki/Evento_di_Carrington - produsse una tempesta geomagnetica tale da rendere visibile aurore anche a Roma.


Ultima modifica di iLGambero il 17/07/2012, 12:24, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/07/2012, 13:34 
in effetti alla fine della storia tamto rumore........x nulla
.................................................................................................................................


Un sistema per avvisare gli astronauti dell'arrivo di tempeste solari. Lo hanno messo a punto i fisici dell'Università del Delaware, negli USA, e di quelle coreane di Chungnam e Hanyang. I ricercatori hanno sviluppato un sistema in grado di prevedere con circa tre ore di anticipo (166 minuti) le radiazioni provenienti dalle violente tempeste solari, permettendo agli astronauti, oltre che agli equipaggi che sorvolano le regioni polari della Terra, di adottare in tempo misure di sicurezza.
John Bieber del Bartol Institute Research all'Università del Delaware, che ha coordinato la ricerca, spiega: “Le prime particelle espulse da una tempesta solare impiegano, viaggiando quasi alla velocità della luce, 10 minuti per raggiungere la Terra”. Queste tempeste solari possono coprire migliaia di chilometri sulla superficie del Sole. Dai dati raccolti, gli studiosi hanno potuto esaminare le proprietà delle particelle più energetiche (500 megaelectron volt), quelle che arrivano per prime sulla Terra e, attraverso queste, fare delle previsioni utili su quelle più lente che seguono .”Le particelle lente sono più pericolose perché più numerose. Ecco dove sta il pericolo”, spiega Bieber.
Quando le prime arrivate, particelle cariche positivamente o protoni, hanno colpito una molecola d'aria nell'atmosfera terrestre, si infrangono in piccoli pezzi che, a loro volta, sbattono contro altre molecole d'aria e così via. In questa reazione a catena si producono neutroni. Dalle misurazioni dei neutroni prodotti negli ultimi eventi solari, rilevati da strumenti al Polo Sud, gli scienziati hanno calcolato l'energia dei protoni che arrivano per primi e da questa hanno stimato l'intensità delle particelle più pericolose, cioè quelle più lente.
“A seconda dell'energia dei protoni, il sistema fornisce un tempo di preavviso fino a 166 minuti. Questo darebbe agli astronauti in volo nello spazio il tempo per portarsi in una zona schermata della navicella” dice Bieber pensando al caso di un equipaggio in volo verso Marte o la Luna, per cui queste radiazioni potrebbero essere un pericolo mortale. “E darebbe ai piloti che volano nelle regioni polari della Terra, dove il campo magnetico del pianeta è più debole, il tempo di ridurre la loro quota”.

Fonte: MEDIA INAF


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MessaggioInviato: 20/07/2012, 13:39 
Ora siamo entrati in un periodo di quiete, le macchie solari sono pressoché assenti e almeno per 7-10 giorni non dovrebbero esserci nuovi flares.

Segnalo questa bella immagine ripresa dall ISS

Immagine
Fonte:Nasa


Ultima modifica di iLGambero il 20/07/2012, 13:52, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 21/07/2012, 14:27 
Una nuova macchia interessante (quella che era attiva un mese fa circa e che sembra non essersi esaurita) dovrebbe comparire tra qualche giorno.
Notate l'immagine
Immagine
E' l'ultima immagine, quindi tra qualche giorno cambierà.

A sinistra vedete la grande macchia responsabile dell'ultimo flare X che ora è entrata nella zona non visibile (farside), in mezzo vedete la vecchia macchia che si sta portando nella zona visibile (earthside) e a destra vedete la piccola macchia, non interessante, che ora è posta al centro del disco solare visibile.


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MessaggioInviato: 26/07/2012, 12:50 
Immagine:
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Immagine ad alta risoluzione della corona solare vista nella lunghezza d'onda dell'ultravioletto estremo. Credit: NASA

Un telescopio lanciato l'11 Luglio a bordo di un razzo sonda della NASA, ha catturato le migliori immagini di sempre della corona solare, la zona calda milioni di gradi celsius che circonda la nostra stella. La nitidezza di queste immagini potranno aiutare gli scienziati a comprendere meglio il comportamento dell'atmosfera solare ed i suoi impatti sull'evoluzione del meteo spaziale e l'interazione con la Terra. "Queste rivoluzionarie immagini del Sole, dimostrano alcuni degli aspetti chiave del programma di razzi sonda della NASA, cioè di permettere l'avanzare di una nuova generazione di tecnologie spaziali e la preparazione di quelli che saranno gli investigatori scientifici del futuro" ha spiegato Barbara Giles, direttrice della Divisione di Eliofisica, della NASA.

Questo telescopio portava con se alcuni degli specchi più riflettenti e nitidi mai costruiti, e questi hanno permesso di ottenere una sezione della luce ultravioletta estrema del Sole, con una risoluzione di 0.1 secondi d'arco/pixel, arrivando a distinguere anche strutture grandi solo 217 km in diametro. Si tratta di una risoluzione che è 5 volte maggiore delle immagini attualmente possibili con gli strumenti del Solar Dynamics Observatory (SDO).
E' più o meno la differenza che si noterebbe tra il guardare un'immagine su uno schermo a tubo catodico e una su uno schermo piatto in HD.



Immagine:
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Stessa regione fotografata con la camera AIA a bordo del SDO (in alto) e la camera HI-C in basso. Credit: NASA


Durante il volo sub-orbitale durante 620 secondi, Hi-C ha scattato 165 immagini di una sezione della corona solare grande 271.000 km in diametro, catturando lunghezze d'onda a 193 Angstrom, emessi dalla corona solare, calda 1.5 milioni di kelvin. Le immagini sono incentrate su una grande macchia solare, la cui posizione è stata prevista con precisione 27 giorni prima del lancio.

"Abbiamo tra le mani uno strumento eccezionale ed è stato lanciato nel momento più opportuno" ha dichiarato Jonathan Cirtain, eliofisico del Centro Spaziale Marshall, della NASA. "Dato l'intensa attività solare in questo periodo, siamo in grado di vedere e studiare da vicino una macchia solare attiva di grandi dimensioni, raggiungendo così gli obbiettivi della nostra missione.



Anche se il volo del Hi-C è durato in totale solo 10 minuti, di cui solo 330 secondi sono stati usati per ottenere le immagini, la quantità di dati raccolta è così grande che serviranno mesi prima che i ricercatori finiscano di analizzarli.
"Anche se il volo è durato pochi minuti, ha segnato una rivoluzione negli studi della corona solare" ha spiegato Leon Golub, a capo degli scienziati del team e membro del Centro per l'Astrofisica della Harvard-Smithsonian. "Il volo del Hi-C potrebbe tradursi nei 5 minuti più produttivi che ho mai passato."

http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/ ... s/hic.html

http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/ ... mages.html


http://www.link2universe.net/2012-07-24 ... more-12622


Ultima modifica di ubatuba il 26/07/2012, 12:51, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 05/09/2012, 12:06 
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Il 31 agosto 2012 un lungo filamento di materiale solare è stato sbalzato via dall'atmosfera solare, la corona, eruttando alle 4.36 p.m. EDT. L'espulsione di massa coronale, CME, ha viaggiato a 900 miglia al secondo ma non direttamente in direzione della Terra. Nonostante questo, si è connessa al nostro campo magnetico lasciando tracce evidenti e spettacolari come le aurore polari della notte di lunedi 3 settembre.
L'immagine si riferisce all'aurora sopra Whitehorse, Yukon. L'aurora è dovuta all'interazione tra la CME e la magnetosfera terrestre.
Immagine di David Cartier, Sr.


NASA

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MessaggioInviato: 17/12/2012, 12:59 
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Studiare il Sole in 3D. Questo il target dichiarato dal team della NASA che gestisce STEREO (Solar Terrestrial Relations Observatory). Per raggiungere l'obiettivo, la missione ha adottato una tecnica osservativa della nostra stella originale e di tutto rispetto, che permette risultati sorprendenti. I ritratti della nostra stella realizzati in occasione di una recente eruzione solare, e per alcuni versi simili alle foto segnaletiche di un vero "ricercato speciale", ne sono una chiara dimostrazione.
A prima vista potrebbero sembrare due immagini del Sole ottenute in momenti diversi della sua attività. In realtà le due immagini sono state scattate quasi contemporaneamente, dai due spacecraft che compongono la missione STEREO e da due punti di vista diversi, il 14 ottobre scorso, nel momento di una eruzione solare. Come in una stazione di polizia spaziale, STEREO ha "schedato" la nostra stella con una foto segnaletica composta da due ritratti complementari, uno di fronte e uno di profilo, scattati in contemporanea allo stesso, irrequieto, soggetto: il Sole.
Questo permette di spiegare l'apparente diversità delle due immagini realizzate in contemporanea. A prima vista, la prominenza solare che dirompe dall'atmosfera, visibile nell'immagine a destra realizzata da STEREO-A, sembra del tutto assente dall'immagine a sinistra. In realtà, questo secondo scatto, opera di STEREO-B, è stato realizzato da una posizione "di fronte". E guardando meglio, è chiaramente identificabile una linea verticale piu scura, appena a sinistra del centro del disco, che corrisponde all'eruzione ripresa dal primo spacecraft.
L'idea è semplice ma, come dimostrano queste immagini, molto efficace. Le due sonde tracciano due orbite progettate per studiare al meglio il Sole: i percorsi dei due spacecraft sono molto simili a quello compiuto dalla Terra intorno alla sua stella. L'unica differenza è che STEREO A si trova su un'orbita di raggio leggermente più piccolo del nostro pianeta, compiendo dunque un giro più veloce (in un'orbita, raggio e periodo sono legati dalla terza Legge di Keplero). STEREO B percorre invece un'orbita leggermente piu grande di quella terrestre e quindi più lenta.
La geometria osservativa creata da queste due orbite è di assoluto interesse. Approssimando, si potrebbe dire che i due STEREO e la Terra percorrono la stessa orbita intorno al Sole (visto che le differenze di raggio sono trascurabili rispetto alla distanza terra-sole) ma con velocità diverse, potendosi disporre contemporaneamente in punti diversi dell'orbita terrestre. Come dire che per la prima volta, STEREO permette di vedere simultaneamente tutte le facce del sole. Questa capacita è fondamentale per fenomeni per loro natura tridimensionali, come le eruzioni solari che sparano materia nello spazio, fenomeni del tutto invisibili per un osservatore situato nel punto di visuale sbagliato.
La speciale strategia di missione permette inoltre delle configurazioni osservative speciali. Come quella assunta nel febbraio del 2011, quando i due STEREO si sono ritrovati ad osservare il Sole da estremità opposte dell'orbita (in opposizione, cioè con una separazione di 180°), permettendo così di realizzare il primo ritratto a 360° della nostra Stella. O a settembre 2012 quando i due STEREO e SDO, il telescopio terrestre puntato sul sole, si sono trovati nella giusta posizione per formare un triangolo equilatero, fornendo immagini in parte sovrapponibili del Sole.
E se, come si dice, nel prossimo futuro l'attività solare continuerà ad intensificarsi dopo i minimi degli ultimi anni, STEREO è solo uno dei tanti progetti che la ricerca mondiale sta mettendo in campo per studiare la nostra stella in molti modi diversi. Buone notizie quindi, per tutti gli appassionati che possono aspettare con fiducia un futuro con molto di nuovo, sotto al Sole.

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MessaggioInviato: 07/01/2013, 20:22 
Il botto di fine anno del Sole

E' stato ripreso dalla sonda della NASA Solar Dynamics Observatory il 31 dicembre scorso un flare lungo 300.000 chilometri, venti volte il diametro del nostro pianeta.


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E' un'immagine decisamente affascinante quella che la NASA propone come foto del giorno. Ci propone un flare solare, un getto di plasma lungo 160 mila miglia, circa 300.000 chilometri, ripreso dalla sonda Solar Dinamycs Observatory dell'agenzia spaziale statunitense.
Considerato il diametro della Terra di circa 13.000 chilometri, questo getto di plasma è oltre venti volte il nostro pianeta. Nel filmato che propone la NASA e che potete ammirare più sotto, si può ammirare tutto il fenomeno, durato circa quattro ore nella mattina (USA) del 31 dicembre 2012, dalle 16.20 alle 20.20 in Italia, grazie a SDO che ha scattato, nell'ultravioletto, un'immagine ogni 36 secondi. Le forze magnetiche della nostra Stella spingono all'esterno questa lingua di fuoco, ma nonostante la dimensione il flare non riesce a sfuggire alla forza gravitazionale del Sole e la maggior parte del plasma ricade sulla superficie del Sole.



http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... l_sole.txt


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Che il Sole si stia avvicinando al suo picco di undicennale attività è cosa che abbiamo detto tante volte, come tante volte abbiamo ribadito come questo non rappresenti una novità nella storia del nostro pianeta e come, grazie alla magnetosfera, la Terra ci difenda dai possibili effetti dell'attività solare. Effetti che comunque possono verificarsi sulle trasmissioni satellitari.
Non è stato il caso della Coronal Mass Ejection (CME) registrata Il 15 marzo scorso diretta verso la Terra e che ha raggiunto tre giorni dopo. Secondo i modelli creati grazie alle osservazioni del Solar Terrestrial Relations Observatory (STEREO)della NASA e della missione ESA/NASA SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) la CME avrebbe raggiunto i 900 km al secondo, una velocità abbastanza sostenuta, ma non tale da creare problemi, se non assai lievi, alle comunicazioni sul nostro pianeta.
Gli stessi modelli però sottolineano che l'evento potrebbe coinvolgere i satelliti Spitzer e Messenger e l'informazione è stata trasmessa ai loro operatori di missione. La situazione comunque non è preoccupante, si tratta di monitorare l'elettronica dei computer di bordo, che potrebbe essere interessata.
Da non confondere con un brillamento solare, la Coronal Mass Ejection è un fenomeno solare in grado di inviare le particelle solari nello spazio e di raggiungere la Terra da uno a tre giorno dopo. Questi eventi potrebbero causare una tempesta geomagnetica, quando interagiscono a lungo con la magnetosfera, la "bolla" magnetica che circonda il pianeta e ci fa da scudo, rendendo anche per questo il nostro pianeta abitabile. In generale le tempeste geomagnetiche causate dalle CME come questa sono stati di solito di lieve o media forza.
Sono queste stesse tempeste che producono le spettacolari aurore polari.

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http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... arrivo.txt


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MessaggioInviato: 16/04/2013, 10:06 
gli strumenti della NASA che osservano il Sole hanno registrato un moderato flare associato a un'espulsione di massa coronale. L'evento ha causato un momentaneo blackout delle comunicazioni radio.


Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha osservato un flare solare di medio livello alle ore 9 (ora italiana) di ieri mattina, terminato intorno alle ore 14. Secondo quanto riportato dalla NASA, l'intensità dell'evento solare si è attestata a una magnitudo di 6,5, ossia tra moderata e forte. Gli esperti credono che entro 48 ore potrebbe portare una moderata tempesta magnetica a raggiungere la Terra.
I flare solari sono delle forti esplosioni di radiazioni e di materia solare. Nella maggior parte dei casi, questi eventi non hanno alcuna conseguenza sul nostro pianeta, se non, a volte e nei casi più gravi, nelle comunicazioni satellitari. Il flare è partito da una macchia solare identificata come 1719, e ha generato un momentaneo blackout delle comunicazioni radio.
Un'espulsione di massa coronale (CME) è avvenuta in seguito del flare e di conseguenza è possibile che tra circa 48 ore sulla Terra possa verificarsi una moderata tempesta magnetica di origine solare. Questo flare è stato il più forte registrato in tutto il 2013 fin'ora, e segna il progressivo aumento dell'attività solare che, secondo le previsioni, dovrebbe toccare entro la fine dell'anno l'apice del suo ciclo di attività di 11 anni.
Gli strumenti della NASA hanno anche registrato una debole tempesta di particelle solari (SEP) dirigersi verso la Terra. Questo tipo di eventi si verificano quando protoni e particelle cariche si distaccano dal Sole, di solito durante i flare. Ogni radiazione dannosa di questo tipo è bloccata dall'atmosfera, e quindi le particelle non raggiungono l'uomo.


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http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... solare.txt


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Animazione delle immagini catturate dall'osservatorio spaziale SOHO, riguardo alla seconda delle due grandi CME espulse dal Sole verso Mercurio. (se l'animazione non parte da sola, cliccateci sopra) Credit: ESA/NASA/SOHO

La prima CME è iniziata alle 9:30 EDT del 24 Aprile, mentre la seconda alle 5:24 EDT, del 25 Aprile. Entrambe hanno lasciato il Sole ad una velocità di circa 800 km al secondo, e sono dirette nella direzione di Mercurio.
Il problema per le sonde spaziale è la delicatissima elettronica con cui operano e gli scienziati staranno in guardia per monitorare i livelli di sicurezza ed in caso spegnere temporaneamente i sistemi delle sonde, in attesa che il pericolo passi

notizia su link 2universe


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brillamenti di classe x da record sul sole






x l'articolo

http://www.link2universe.net/2013-05-13 ... o-e-video/


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