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Grigio
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MessaggioInviato: 27/05/2013, 13:31 
Un gigantesco filamento di plasma si erge sul Sole e rischia di collassare!



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27 maggio 2013 - Un gigantesco filamento di plasma magnetizzato si erge sul versante nord orientale del Sole,e rischia di collassare.La foto e' stata scattata dal SDO (Solar Dinamyc Observatory) della Nasa.La struttura se dovesse diventare instabile potrebbe precipitare sulla superficie del sole dando origine ad uno spettacolare hyder flare.
I flare o brillamenti, sono una violenta eruzione di materia che esplode dalla fotosfera del Sole
(ma di una stella in genere), con un’energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche. Sono osservati generalmente dalla Terra utilizzando filtri a banda stretta, tipicamente con una larghezza della banda inferiore a 0,1 nm, e spesso centrati sulla lunghezza d’onda di 656,3 nm. La maggior parte dei flare si verificano intorno a regioni attive associate a gruppi di macchie solari. Tuttavia, di tanto in tanto, si osservano ben lontani da una regione attiva o da un gruppo organizzato di macchie solari. Sono invariabilmente associati all’improvvisa scomparsa di un grande filamento scuro solare, e prendono proprio il nome di Hyder Flare. Come ormai sappiamo queste tempeste geomagnetiche provocano danni a satelliti, comunicazioni o reti elettriche soltanto nei casi più evidenti ed estremi, provocando anche qualche blackout.

http://terrarealtime.blogspot.it/


Ultima modifica di nemesis-gt il 27/05/2013, 13:32, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/06/2013, 13:24 
Il Sole ha emesso un flare di medio livello con picco il 7 giugno alle ore 6.49 pm. Si tratta di potenti eruzioni di radiazione che non riescono a penetrare attraverso la nostra atmosfera con effetti diretti sugli umani ma che possono disturbare gli strati più alti laddove viaggiano i segnali di comunicazione. Questo interrompe i segnali radio per minuti ma anche per ore.
Il flare in questione è classificato come M5.9. La classe M è la più bassa tra quelle che possono causare disturbi vicino la Terra. Questo ha causato un moderato blackout radio, classificato a sua volta come R2 sulla scala del National oceanic and Atmosfpheric Administration.
Un elevato numero di flare al momento è abbastanza facile da spiegare visto che l'attività ciclica del Sole si sta arrampicando lungo il suo massimo, atteso per la fine del 2013. Dal 1843 l'uomo sta tracciando i cicli solari quindi non c'è nulla di anomalo in queste attività della nostra stella.

NASA

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... l_sole.txt


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MessaggioInviato: 10/06/2013, 15:08 
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ubatuba ha scritto:


Il Sole ha emesso un flare di medio livello con picco il 7 giugno alle ore 6.49 pm. Si tratta di potenti eruzioni di radiazione che non riescono a penetrare attraverso la nostra atmosfera con effetti diretti sugli umani ma che possono disturbare gli strati più alti laddove viaggiano i segnali di comunicazione. Questo interrompe i segnali radio per minuti ma anche per ore.
Il flare in questione è classificato come M5.9. La classe M è la più bassa tra quelle che possono causare disturbi vicino la Terra. Questo ha causato un moderato blackout radio, classificato a sua volta come R2 sulla scala del National oceanic and Atmosfpheric Administration.
Un elevato numero di flare al momento è abbastanza facile da spiegare visto che l'attività ciclica del Sole si sta arrampicando lungo il suo massimo, atteso per la fine del 2013. Dal 1843 l'uomo sta tracciando i cicli solari quindi non c'è nulla di anomalo in queste attività della nostra stella.

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Circa un mese fa mi accadde una strana cosa che si è ripetuta esattamente i giorni 6,7 e in misura ridotta l'8 giugno...la centralina elettronica che comanda il cancello di casa mia impazziva...
L'altra volta fu controllato a fondo il sistema senza trovare alcuna anomalia elettrica o meccanica e dopo un pò di giorni ricominciò a funzionare perfettamente...come ha fatto oggi, adesso rifunziona senza anomalie!
Non può essere un caso...e non credo che sia un fatto benefico per il nostro organismo...



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MessaggioInviato: 10/06/2013, 18:13 
Cita:
Angel_ ha scritto:

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ubatuba ha scritto:


Il Sole ha emesso un flare di medio livello con picco il 7 giugno alle ore 6.49 pm. Si tratta di potenti eruzioni di radiazione che non riescono a penetrare attraverso la nostra atmosfera con effetti diretti sugli umani ma che possono disturbare gli strati più alti laddove viaggiano i segnali di comunicazione. Questo interrompe i segnali radio per minuti ma anche per ore.
Il flare in questione è classificato come M5.9. La classe M è la più bassa tra quelle che possono causare disturbi vicino la Terra. Questo ha causato un moderato blackout radio, classificato a sua volta come R2 sulla scala del National oceanic and Atmosfpheric Administration.
Un elevato numero di flare al momento è abbastanza facile da spiegare visto che l'attività ciclica del Sole si sta arrampicando lungo il suo massimo, atteso per la fine del 2013. Dal 1843 l'uomo sta tracciando i cicli solari quindi non c'è nulla di anomalo in queste attività della nostra stella.

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Circa un mese fa mi accadde una strana cosa che si è ripetuta esattamente i giorni 6,7 e in misura ridotta l'8 giugno...la centralina elettronica che comanda il cancello di casa mia impazziva...
L'altra volta fu controllato a fondo il sistema senza trovare alcuna anomalia elettrica o meccanica e dopo un pò di giorni ricominciò a funzionare perfettamente...come ha fatto oggi, adesso rifunziona senza anomalie!
Non può essere un caso...e non credo che sia un fatto benefico per il nostro organismo...



magari puo' essere,come pure nelle tue vicinanze magari qualkuno possiede qualke congegno che disturba il cancello di casa........seppur saltuariamente............


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MessaggioInviato: 24/06/2013, 20:01 
Nella serata di ieri, alle 22:56 (ora italiana), la regione attiva 1778 ha prodotto un brillamento solare di classe M2 prontamente ripreso dal Solar Dynamics Observatory della NASA, che ne ha registrato l’evento nell’ultravioletto estremo. L’eruzione ha scagliato nubi di plasma e di particelle cariche nello spazio, anche se il materiale non interesserà il campo magnetico terrestre. Fatta eccezione per una breve onda di ionizzazione – come si legge sul sito spaceweather – questo evento non causerà alcuna tempesta geomagnetica alle alte latitudini. Altri brillamenti potrebbero anche verificarsi nelle prossime ore. Oltre alla regione attiva da cui è scaturito il flare di qualche ora fa, il disco solare presenta altre macchie con campi magnetici beta-gamma che potrebbero contenere energia significativa per eventi di un certo rilievo. Intanto le previsioni della NOAA stimano una probabilità del 40% di flare di classe M e una piccola probabilità di flare di classe X nelle prossime 24 ore.

http://www.meteoweb.eu/2013/06/brillame ... ne/211630/


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MessaggioInviato: 04/07/2013, 13:31 
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Immagine di una regione molto complessa dal punto di vista magnetico, osservata dallo strumento Hi-C. Si vedono lunghi filamenti di plasma nell'atmosfera solare, con temperature da 1 a 2 milioni di gradi celsius. Nel riquadro a sinistra, c'è una scintilla che rilascia vaste quantità di energia nella corona, mentre a destra in alto c'è una parte di un filamento solare dove cumuli di plasma fluiscono attraverso una struttura che fa da autostrada. Credit: NASA/MSFC/UCLan

Usando una nuova avanzatissima camera, lanciata a bordo di un razzo sonda, un team internazionale di scienziati è riuscito ad ottenere la più nitida immagine mai raccolta dell'atmosfera esterna del Sole. Il team ha così scoperto strutture mai viste prima, come lunghi filamenti che trasportano cumuli di plasma, come fossero delle autostrade, e intriganti scintille che rilasciano improvvisamente grandi quantità di energia nella corona solare. Queste strutture potrebbero aiutare gli scienziati a risolvere alcuni degli enigmi più grandi della fisica solare. I risultati sono stati da poco presentati presso la riunione della Royal Astronomical Society, presso St. Andrews, in Scozia, dal prof. Robert Walsh, della University of Central Lancashire (UCLan)

Insieme a partner dagli USA e dalla Russia, gli scienziati della UCLan hanno lanciato un razzo sonda con la nuova camera Hi-C (High Resolution Coronal Imager). Durante il volo relativamente corto, il team ha scattato foto dettagliate dell'atmosfera del Sole e la corona, con una nitidezza 5 volte maggiore rispetto a qualsiasi cosa mai ottenuta prima. Il data-rate era di circa 1 immagine ogni 5 secondi.

La nuova camera ha osservato il Sole nella lunghezza d'onda del lontano ultravioletto e si è concentrata su una grande regione magneticamente attiva (una macchia solare). Nelle nuove immagini sono visibili piccoli cumuli di gas carico elettricamente (plasma), ad una temperatura di circa 1 milione di gradi celsius, che si muovono velocemente lungo vie create di campi magnetici, a circa 80 km al secondo (cioè 235 volte la velocità del suono sulla Terra)! Queste autostrade scoperte sono grandi 450 km in diametro e si trovano all'interno di un grande filamento solare, che è una regione densa di plasma che può erompere verso l'esterno, creando quella che viene chiamata "Espulsione di Massa Coronale" (CME).

Le CME rilasciano nello spazio miliardi di tonnellate di plasma che, in alcuni casi, finiscono per interagire con il nostro campo magnetico creando quello che chiamiamo "meteo spaziale", e che porta, tra le altre cose, anche alla formazione delle aurore.

La scoperta della natura di queste autostrade solari permetteranno agli scienziati di capire meglio come nascono e si formano queste eruzioni, aiutandoci a predire in anticipo l'arrivo di potenziali CME dannosi per i nostri satelliti.

Per quanto riguarda la scoperta delle scintille, l'entusiasmo degli scienziati è dato dalla possibilità di risolvere un mistero che da moltissimo fa grattare le barbe degli astronomi impegnati nel comprendere la fisica del Sole. La temperatura della superficie solare è di circa 5800°C, mentre la sua atmosfera ha una temperatura di 2 milioni di gradi celsius, cioè oltre 400 volte di più! Come fa la corona ad avere una temperatura così alta?
Le nuove immagini di Hi-C rivelano puntini brillanti, molto dinamici, che si accendono e si spengono ad alta velocità. Queste scintille durano tipicamente 25 secondi e sono grandi più o meno 680 km in diametro, ma rilasciano oltre 10.000 volte l'energia che consuma l'intero Regno Unito in un anno! Questi lampi sono chiaramente un segnale che moltissima energia viene trasferita così di continuo nell'atmosfera, riscaldando violentemente il plasma.


Robert Walsh, fisico solare della UCLan, ha aggiunto, riguardo alla ricerca: "Sono incredibilmente fiero del lavoro dei miei colleghi nello sviluppo del Hi-C. La camera è effettivamente un microscopio che ci permette di vedere gli eventi su scala più piccola come mai prima è stato possibile per il Sole. Per la prima volta possiamo svelare i dettagli della corona solare, e questo ci aiuterà a predire quando potenti esplosioni da questa regione potrebbero dirigersi verso la Terra."

Il Dr. Jonathan Cirtain, eliofisico della NASA ed investigatore principale per la missione Hi-C, ha dichiarato: "Il nostro team ha sviluppato uno strumento eccezionale, capace di ottenere immagini ad una risoluzione rivoluzionaria, dell'atmosfera solare. Abbiamo tratto vantaggio dall'alto livello di attività solare per concentrarci su una macchia solare molto attiva, ottenendo queste immagini incredibili."

http://www.ras.org.uk/news-and-press/22 ... atmosphere

http://www.link2universe.net/2013-07-03 ... ra-solare/


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MessaggioInviato: 15/07/2013, 19:16 
Campo magnetico da due tsunami solari

Le eruzioni solari, oltre ad essere spettacolari e potenzialmente pericolose per l'ambiente terrestre, possono anche essere utili per capire meglio le proprietà della nostra stella.


Anche il Sole ha i suoi tsunami, che però poco hanno a che fare con quelli, altrettanto catastrofici, che avvengono sulla Terra. Gli tsunami di cui stiamo parlando sono dei veri e propri sconvolgimenti nell'atmosfera della nostra stella che si verificano quando il Sole produce delle enormi esplosioni che rilasciano nello spazio smisurate bolle di plasma: le emissioni di massa coronale (coronal mass ejection, CME). Queste enormi strutture, che si propagano con velocità di milioni di chilometri all'ora, sono studiate e seguite con grande attenzione dagli astrofisici in quanto, se nel loro viaggio incrociassero la Terra, potrebbero crearci più di qualche problema. Ne risentirebbero sicuramente i nostri sistemi di telecomunicazione, con interruzioni nelle trasmissioni associate a danni più o meno gravi ai satelliti in orbita e, nei casi peggiori, perfino black-out nelle reti di distribuzioni elettriche alle elevate latitudini e rischi per la salute degli astronauti che si trovassero al di fuori della protezione dell'atmosfera.
Studiando due di questi eventi, occorsi il 12 giugno 2010 e il 16 febbraio 2011, un gruppo di ricercatori guidato da David Long, del Mullard Space Science Laboratory nel Regno Unito è riuscito a misurare un importante parametro legato all'attività della nostra stella, ovvero l'intensità del campo magnetico nella corona solare. Un po' come avviene sulla Terra, la forma degli tsunami solari viene alterata dall'ambiente nel quale si propagano. E come le onde sonore viaggiano più velocemente nell'acqua che nell'aria, così il plasma eruttato dal Sole viaggia più rapidamente nelle regioni con un campo magnetico più intenso. Dall'analisi combinata dei dati raccolti dal Solar Dynamics Observatory della NASA e dal satellite giapponese Hinode, i ricercatori sono riusciti con questa tecnica a dimostrare che "l'atmosfera solare possiede un campo magnetico circa dieci volte più debole di quella di un tipico magnete delle calamite decorative che si attaccano sulle ante o sui fianchi dei frigoriferi", come spiega Long, primo autore di un articolo in pubblicazione sulla rivista Solar Physics.
Un risultato importante quello ottenuto dai ricercatori, in quanto il campo magnetico solare è piuttosto difficile da misurare partendo dalle osservazioni degli archi coronali o di altre strutture nell'atmosfera della nostra stella e una sua stima può essere ottenuta utilizzando complesse simulazioni al computer. "Via via che la nostra dipendenza dalla tecnologia cresce, capire come avvengono e si propagano queste eruzioni ci aiuterà molto a proteggerci dagli effetti negativi dell'attività solare" conclude Long.

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http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... solari.txt


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MessaggioInviato: 10/08/2013, 12:57 
Un filamento magnetico osservato sul Sole: probabile sviluppo di un flare Hyder
sabato 10 agosto 2013, 12:35 di Renato Sansone

Il più grande segno scuro presente nell’atmosfera del Sole non è una regione attiva, ma un filamento magnetico lungo ben 300.000 chilometri da un capo all’altro, facilmente osservabile anche con piccoli telescopi ben schermati. Non è chiaro quanto questa formazione durerà, ma come di consueto, potrebbe schiantarsi sulla superficie stellare e produrre un flare Hyder. L’immagine allegata all’articolo – come si legge sul sito specifico spaceweather, è stata scattata dall’astrofilo Sergio castillo da Inglewood, in California e mostra l’unica formazione in grado attualmente di produrre brillamenti. Nonostante la presenza di quattro gruppi numerati di macchie solari sul lato esposto del Sole, nessuna di esse possiede un campo magnetico complesso capace di ospitare energia a sufficienza per forti esplosioni.


I FLARE HYDER – I flare o brillamenti, sono una violenta eruzione di materia che esplode dalla fotosfera del Sole (ma di una stella in genere), con un’energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche. Sono osservati generalmente dalla Terra utilizzando filtri a banda stretta, tipicamente con una larghezza della banda inferiore a 0,1 nm, e spesso centrati sulla lunghezza d’onda di 656,3 nm. La maggior parte dei flare si verifica intorno a regioni attive associate a gruppi di macchie solari, tuttavia, di tanto in tanto, questi fenomeni si osservano ben lontani da un gruppo organizzato di macchie, invariabilmente associati all’improvvisa scomparsa di un grande filamento scuro solare: gli Hyder Flare. Nel 1938 Max Waldmeier scrisse un articolo in merito al fenomeno, ma fu lasciato a Charles Hyder la postulazione del meccanismo esatto di questi improvvisi bagliori. Dopo la tesi e il dottorato presso l’università del Colorado a Boulder nel 1964, Hyder pubblicò tre anni dopo due documenti nel secondo volume della rivista Solar Physics, dove ne discusse il meccanismo dettagliato. Il nome deriva quindi dallo scienziato nonostante esso non fu il primo ad osservarli. La comparsa di questi brillamenti possono variare da una serie di nodi luminosi su uno o entrambi i lati del filamento (o meglio, la posizione precedentemente occupata dal filamento), ad un bagliore singolo o doppio. Una caratteristica interessante dei brillamenti Hyder è che di solito si sviluppano o raggiungono la massima illuminazione molto più lentamente di quanto non facciano i flare più comuni associati alle regioni attive. I più grandi possono impiegare da 30 a 60 minuti per salire ad un picco di intensità, e durare anche per diverse ore. Sebbene possano raggiungere una vasta area, di solito hanno un’intensità relativamente bassa. Generalmente non sono associati con emissioni di particelle energetiche o con le tempeste geomagnetiche (il che implica che non può essere associata ad una espulsione di massa coronale). Nel Settembre 2000, tuttavia, una grande espulsione di massa coronale, associata ad un flare Hyder, fu osservata dal coronografo a bordo della sonda SOHO.


TEORIE IN COMPETIZIONE – Si pensa che la scomparsa improvvisa di un filamento sia dovuta ad una riconfigurazione del campo. In questo processo, il materiale filamentoso (gas refrigerante) viene accelerato nella corona. La maggior parte del materiale filamentoso, invece di soffrire di accelerazione e di espulsione, cade ai lati del crinale magnetico e interagisce con la materia più bassa cromosferica, producendo il flare. Di recente, tuttavia, il meccanismo è stato messo in discussione. Alcune persone (in particolare Zirin) hanno affermato che la riconfigurazione magnetica deve sempre produrre un’espulsione. I rispettivi ruoli dei brillamenti e delle espulsioni sono state anche oggetto di accesi dibattiti, e questo ha implicazioni per il meccanismo esatto dei flare Hyder. “Siamo certi di avere abbastanza prove per dimostrare che gli Hyder possono essere associati sia alle CME che alla produzione di particelle energetiche” sostiene il ricercatore. Per il momento, la questione del meccanismo di produzione di riacutizzazione appare irrisolto, e probabilmente sarà messo da parte fino a tempo determinato. Ci sono teorie in competizione, ma tutte tendono ad avere carenze rispetto alle corrispondenti evidenze osservative. Noi certamente crediamo che tutti dipendano dalla riconfigurazione dei campi magnetici come fonte di energia primaria, ma in ultima analisi, lo crediamo perché siamo in grado di concepire altre fonti di energia solare di grandezza sufficiente

http://www.meteoweb.eu/2013/08/un-filam ... er/220003/


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MessaggioInviato: 10/09/2013, 09:11 
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Struttura interna del Sole. Credit: NASA

Un gruppo di scienziati dell'Istituto Max Planck per la Fisica Nucleare, in cooperazione con il DESY di Amburgo, presso il Sincrotrone PETRA III, hanno investigato per la prima volta l'assorbimento di raggi-X da parte degli ioni di ferro molto carichi elettricamente. Grazie ad una nuova trappola sviluppata dai ricercatori è stato possibile trattenere gli atomi per abbastanza tempo da effettuare misurazioni estremamente precise fornendo per la prima volta uno sguardo riguardo a come questi ioni si comportano all'interno di plasmi astrofisici. In parole più semplici: finalmente possiamo capire qualcosa in più su come viene trasportata la radiazione all'interno delle stelle. Questo avrà un enorme impatto sui modelli eliofisici su come funziona il nostro Sole e per riuscire in futuro a predire meglio la meteorologia spaziale (per esempio le tempeste solari più intense).

Gli ioni altamente carichi, cioè quegli atomi che sono stati privati della maggior parte dei loro elettroni, giocano un ruolo importantissimo in molti modelli astrofisici. All'interno delle zone più ricche di materia visibile nell'universo, lo stato più comune ad alta carica è quello neutroni. Questo è il caso anche per quanto riguarda le atmosfere stellari ma anche l'interno delle stelle, dove le temperature arrivano a svariati milioni di gradi celsius. Ioni altamente carichi abbondano anche intorno a oggetti molto esotici come stelle a neutroni e buchi neri. Prima che la materia cada verso i loro nuclei, rilascia energia gravitazionale, riscaldando il mezzo intorno a loro ed emettendo raggi-X molto intensi, che possiamo osservare con telescopi spaziali.

Ma tornando al Sole, i raggi-X determinano anche come viene trasportata l'energia all'interno della nostra stella. Nel suo nucleo, la temperatura di ben 15 milioni di gradi, oltre alla pressione tremenda, garantisce il perfetto funzionamento di una naturale centrale a fusione nucleare capace di produrre ben 4x10^26 watt di energia. La densità energetica è però di circa 200 watt per metro cubico. Abbastanza modesta. Tuttavia il Sole è molto grande e su questo fronte compensa enormemente. C'è anche da considerare che se il nucleo solare potesse radiare liberamente i raggi-X che produce a quelle temperature, una potenza di ben 11 gradi di magnitudo maggiore della fusione nucleare sarebbe persa. Il Sole "funziona" perché il trasporto della radiazione verso l'esterno viene inibito, mantenendo così alta la temperatura del nucleo. La convezione, cioè il trasporto del calore da parte di turbolenti flussi ciclici di materia caldissima, avviene solo molto più verso l'esterno, iniziando a circa 70% del raggio solare. Questa buona insolazione riduce il consumo di idrogeno ed estende la durata della fusione nel nucleo stellare fino a miliardi di anni, dando così la possibilità di avere pianeti stabili e potenzialmente vita!

Una misura dell'inibizione del trasporto della radiazione è data dall'opacità della materia solare. Questo termine descrive quanto efficientemente viene assorbita la radiazione da parte di un dato corpo. Anche se il Sole è fatto in buona parte da idrogeno ed elio, questi elementi giocano solo un ruolo secondario per quanto riguarda l'opacità. Il loro contributo in questo senso diminuisce da circa il 50% nel nucleo esterno a ben sotto il 20% nella zona di radiazione. In questa regione sono cruciali le impurità (cioè quella parte che insieme rappresenta appena 1.6% della massa solare) fatte di elementi più pesanti dell'elio ed idrogeno. Questi elementi sono chiamati nell'insieme "metalli" e sono tutto da ossigeno a calcio, magnesio, ferro. In questo il ferro è fondamentale anche se rappresenta appena 0.14% della massa del Sole. Questo perché agisce come un gas serra per quanto riguarda i raggi-X, contribuendo così a ben un quarto dell'opacità solare in questa regione. Per illustrare questo fatto, se il ferro fosse compattato insieme, potrebbe creare un muro solido intorno al Sole, di ben 100 km in spessore, al margine della zona di radiazione, cioè a circa 500.000 km di raggio solare. Come impurità diluita nel plasma solare però, il ruolo del ferro e quello di bloccare parte dei raggi-X dal lasciare il Sole, come una grande coperta per tenerlo al caldo.

Per riuscire a comprendere meglio il ruolo di questi "gas traccia" nell'atmosfera delle stelle, e per ottenere dei dati affidabili per fare paragoni con altre osservazioni astronomiche, i fisici nel team di José R. Crespo Lopez-Urrutia, dell'MPIK, hanno preparato, insieme ai colleghi del DESY e altre 8 istituzioni sparse per il mondo, degli ioni di ferro altamente carichi, presenti in 8 diversi stati e li hanno studiati sistematicamente sotto svariate condizioni. Jan Rudolph, studente dottorando dell'Istituto Max Planck, insieme ad alcuni suoi colleghi, ha poi usato il raggio ionico EBIT per produrre e conservare alcuni ioni altamente carichi da usare poi nell'anello dell'acceleratore PETRA III.

A questo punto arriva la parte più divertente! Questa struttura ospita il più potente raggio a raggi-X al mondo, e gli scienziati l'hanno usato per sparare raggi-X potentissimi a questi ioni di ferro intrappolati, misurando così per la prima volta quanti raggi-X riescono ad assorbire!
Questi nuovi dati sperimentali mostrano un ottima correlazione con i calcoli teorici, quindi EUREKA!

Un'altra cosa molto importante, oltre alle caratteristiche energie delle line e di assorbimento scoperte nello spettro di questi elementi, è la lunghezza della loro linea naturale (misurata per la prima volta in questo esperimento). La sua importanza è data dal fatto che determina l'energia radiante massima che un singolo ione di ferro può gestire. I ricercatori hanno scoperto che arriva a circa 1 watt per ione, per le transizioni di raggi-X osservate. Anche all'interno del nucleo solare, gli ioni di ferro non sono ancora saturi rispetto al trasporto della radiazione, dato che possono assorbire ed emettere fotoni nell'energia dei raggi-X a milioni di volte la velocità di quello che i normali atomi fanno con i meno energetici fotoni visibili. La combinazione di queste caratteristiche risulta cruciale nel determinare il ruolo del ferro per il bilancio della radiazione solare.

Questi nuovi dati ci permetteranno di migliorare molto i calcoli dell'opacità, migliorando così anche i modelli di base che usiamo per l'evoluzione stellare. Inoltre, aiuteranno a diagnosticare l'evoluzione dei plasmi astrofisici come quelli presenti intorno ai centri delle galassia attive (con un buco nero supermassiccio che sta attivamente divorando materia), oppure in sistemi binari di oggetti molto compatti come due stelle a neutroni o due buchi neri, dove c'è un accrescimento di particelle altamente cariche. Le linee a raggi-X del ferro sono solitamente l'ultimo testimone spettroscopico di questi processo esotici.

http://phys.org/news/2013-09-iron-sun-g ... x-ray.html

http://www.link2universe.net/2013-09-09 ... i-raggi-x/


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secondo gli scienziati si tratterebbe di una piccola cometa, troppo piccola x resistere alle violente radiazioni solari




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Proprio ora che dovrebbe essere nel pieno dell'attività (Massima Solare), il Sole sembra abbia dei livelli particolarmente bassi di macchie solari e si stia riposando. Com'è ormai risaputo, il Sole segue un ciclo di attività che lo porta da un'attività minima ad un'attività massima. Il ciclo dura intorno agli 11 anni ed il periodo di massima attività era previsto per quest'anno. Durante questo periodo di massima, dovremmo vedere enormi archi di plasma spezzarsi nella fotosfera e gigantesche macchie solari che rilasciano brillamenti ed espulsioni di massa coronale. Ma ancora sembra che dovremmo aspettare un po'.

Il periodo di massima è accompagnato anche da quello che viene chiamato "Grand Reversal" cioè il grande capovolgimento del campo magnetico solare, di cui sono già stati rilevati i segni da osservatori terrestri, ma non dovrebbe essere il responsabile. Ma allora cosa succede al Sole?

"Una possibile spiegazione è che questa Massima Solare è a doppio picco. In altre parole, ci troviamo nella valle tra i due picchi di attività." ha spiegato Tony Phillips, eliofisico della NASA. "Se così fosse, dovremmo tornare a vedere un picco di attività tra il 2013 ed il 2014, ma nessuno può dirlo con certezza



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Mosaico del Sole visto a tutte le lunghezze d'onde, il 23 Settembre 2013. Credit: SDO/NASA

Ad ogni modo, non c'è da fidarsi troppo dell'attività apparente del Sole. Il dinamo interno è comunque molto attivo e può generare gigantesche macchie solari in relativamente poco tempo. Potremmo anche ritrovarci con una tempesta particolarmente intensa all'improvviso.
Una cosa è certa, il Sole è ancora pieno di mistero astrofisici.

http://sdo.gsfc.nasa.gov/data/

http://news.discovery.com/space/astrono ... 130917.htm

http://www.link2universe.net/2013-09-23 ... -pisolino/


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Mappa della Nube Interstellare Locale, che il Sole sta attualmente attraversando. I dati sono stati ottenuti dalla sonda IBEX. Credit: University of Chicago/NASA

La Via Lattea sarà anche piena di miliardi di stelle, ma a queste si aggiungono tantissime gigantesche nubi di gas. Si calcola che nel disco galattico, circa il 10% della materia visibile sia sotto forma di gas. Tutto questo gas che permea la galassia viene chiamato "mezzo interstellare" (o ISM, per Interstellar Medium). Questo mezzo non è uniforme però ma, reagendo alle sorgenti gravitazionali che incontra, è distribuito come macchie più o meno concentrate. La macchie ci sono anche localmente e persino nel mezzo interstellare in cui si muove il Sole. Il problema dello studiare questo aspetto è rilevare questo mezzo che è incredibilmente tenue e non emette quasi alcuna luce.

Principalmente si tratta di gas di idrogeno molto rarefatto. Questo però ha il vantaggio di assorbire luce a lunghezze d'onda molto specifiche e quindi è possibile trovare la sua presenza intorno alle stelle più vicine. Gli astronomi stanno da anni lavorando alla costruzione di una mappa dettagliata del Mezzo Interstellare su scala locale (entro 20 anni luce) e molti dei dati provengono da una sonda chiamata IBEX (Interstellar Boundry Explorer). Queste osservazioni (di cui si vede la mappa in apertura), mostrano come il Sole si muove all'interno della Nube Interstellare Locale mentre la nube stessa si avvicina verso l'Associazione Scorpione-Centauro, che è una regione di formazione stellare.

Il nostro Sole potrebbe star uscendo dalla Nube Locale e forse ne saremmo fuori già tra 10.000 anni. Molto però rimane ancora da scoprire riguardo a questo spazio, specie riguardo alla sua distribuzione, l'origine e come influisce sul Sole e sui pianeti intorno (Terra inclusa). Una novità a questo proposito risale a pochi mesi fa quando la sonda IBEX ha svelato che le particelle neutrali interstellari hanno improvvisamente cambiato la direzione di flusso attraverso il Sistema Solare.

http://astro.uchicago.edu/


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MessaggioInviato: 02/10/2013, 13:28 
grande eruazione solare del 29/30 settembre,dopo un tempo relativamente lungo di calma .



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MessaggioInviato: 09/10/2013, 19:52 
Il Sole sarà anche in una fase più calma rispetto alle previsioni, ma non per questo ha smesso di essere attivo. A riprova di questo, arriva questa spettacolare immagine, ottenuta ieri dal sud dell'Australia (Glenalta), da un'astronomo amatoriale di nome Paul Haese, che l'ha ripresa con il suo telescopio solare Lunt, da 80 mm. La prominenza è durata relativamente poco. Appena poche ore tra il 7 e l'8 ottobre, ma la gigantesca struttura magnetica ha regalato prima questa questa posa fantastica prima di esplodere nello spazio. Riguardo a quest'espulsione di massa coronale, potete osservarla in dettaglio nell'animazione del Solar Dynamics Observatory, visibile qui sotto:

Le prominenze solari sono gigantesche masse di plasma che si staccano dalla superficie solare per essere lanciate dal campo magnetico nella corona e oltre, ma certe volte si frantumano e ricadono sul Sole stesso. Non sono ancora del tutto chiari i processi fisici dietro la loro nascita e rapida trasformazione, ma il Solar Dynamics Observatory ha contribuito molto a mostrarci più in dettaglio che mai queste incredibili strutture.



L'espulsione non è diretta verso la Terra, ma c'è una grande zona attiva ora sul Sole che dovrebbe far arrivare molto vento solare sulla Terra tra il 10 ed il 12 Ottobre, quindi aspettiamoci bellissime aurore!

http://sdo.gsfc.nasa.gov/

http://www.spaceweather.com/archive.php ... &year=2013

link2universe


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MessaggioInviato: 13/10/2013, 21:03 
Sole, due regioni attive in linea con la Terra: le immagini del Solar Dynamics Observatory

domenica 13 ottobre 2013, 10:29 di Renato Sansone

Una coppia di macchie solari che puntano quasi direttamente verso la Terra, sembrano essere in grado di produrre intensi brillamenti con conseguenti espulsioni di massa coronale verso il nostro campo magnetico. Il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, ha fotografato nella giornata di ieri le regioni attive denominate AR1861 e AR1865. Quest’ultima possiede un campo magnetico di tipo beta-gamma-delta, che possiede energia a sufficienza capace di generare brillamenti di classe X. La prima, invece, possiede un campo magnetico di tipo beta-gamma, in grado di generare flare di classe M. Le previsioni della NOAA stimano una probabilità del 40% di brillamenti di classe M e una possibilità del 15% di brillamenti di classe X nelle prossime 24-48 ore.

http://www.meteoweb.eu/2013/10/sole-due ... ry/231852/


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