Dal video nasa:
https://youtu.be/K09zNxtJ11s
ho tratto uno screenshot di base,quindi ho seguito le indicazioni
date nel video,ho ingrandito la zona fino a localizzare il buco nero abbastanza bene:

td bank atm hours

potete vedere l'alone luminoso e l'area centrale !
l'alone è irregolare e presenta aree grosse e luminose e altre meno!
l'area centrale,il "foro",ha una forma ovale e un colore più scuro!
Vista la luminositã dell'immagine i colori sono chiari e non c'è traccia di nero:siccome io non uso filtrare e colorare ad hoc,lascio l'immagine così com è!

Ecco il buco nero in falsi colori:in questo caso li uso per mostrarvi come la materia energia esterna,molto luminosa e orbitante in modo irregolare,sfumi verso l'orizzonte apparente:
Si tratta di fotoni ovviamente,vista la loro visibilità!






gas station near me open now



In questa foto,che ho ottenuto lavorando con il bianco e nero in doppio incrocio,potete vedere il buco nero nella sua apparenza reale:


bank of north ga near me


Ho lavorato su questo un paio d'ore,con un buon software senza manipolazioni,aggiunte ritocchi,trucchi!Ho usato i parametri essenziali avendo cura di mantenere forma,caratteristiche e definizione!Sono contento del risultato ottenuto,nel contempo mi chiedo come mai la nasa non abbia fatto questo lavoro usando i SUOI mezzi,mentre altri usano per anni radiotelescopi
costosi per anni pubblicizzando prodotti tutto sommato molto inferiori e perfino gonfiati e estetizzati ad hoc per avere "gloria mundi"(cosa che a me non interessa proprio!).

hai lavorato un paio d'ore ma vedo solo delle macchie senza storia

vedi quello che si vede quando si lavora bene con una FOTOGRAFIA autentica e certificata nasa di un FENOMENO visibile registrato da Hubble!
Qui non ci sono algoritmi ad hoc nè traduzioni di traduzioni di traduzioni di dati passando "allregramente " dall'elettromagnetismo ai fotoni e viceversa!
Quello che vedete è un buco nero lontanissimo con l'alone orbitale di materia energia e il foro centrale;se io credessi all'"orizzonte degli eventi" vidibile e in qualche modo oggettuale,direi che LO VEDETE SOTTO FORMA DI LINEA SOTTILE SUL BORDO ESTERNO DEL FORO!
Potrebbe anche essere...,bisogna che ci pensi e bene!
LE DUE IMMAGINI SONO CHIARE:
1)quella in falsi colori vi mostra bene la luminosità
esterna della materia energia orbitante!
Vi mostra anche il suo sfumare man mano che entra nel foro!
2)quella in bianco e nero,fatta con la tecnica del doppio incrocio vi mostra ancora meglio il buco nero nei suoi colori , dimensioni e forma!

Tutto questo usando e bene un programma semiprofessionale durante due ore di lavoro,senza
convertire e riconvertire segnali e dati,limitandomi al VISIVO!

Se i Signori degli Anelli avessero fatto lo stesso con i loro soldi e i loro supermezzi tecnici,avrebbero
prodotto una o più immagini fedeli e circostanziate di un buco nero ,senza battage pubblicitario, ciambelle rilucenti e spirali cotte dopo essere statr costruite e precotte!

Un forum che è sempre stato all' avanguardia per l' informazione sulle ricerche spaziali e non solo ridotto alle caxxate con Paint per 1 solo e dico 1 kretino.

Gli scienziati hanno appena fotografato per la prima volta nella Storia Umana un buco nero, e lui ci scarabocchia sopra per dimostrare che non esiste.

Save some face, you only got one. Fatti aiutare.

Chi lo dice sa di esserlo

Per gli gli utenti non allineati e dissidenti:
il premio Nobel Zichichi ha detto CHIARAMENTE che la sboronata costosissima NON SERVE A NIENTE,sia come progetto scientifico che come contributo allo studio dei buchi neri!
Altri e molti secondo me la pensano nello stesso modo MA NICCHIANO E TACCIONO aspettando che le emorroidi fotoniche al plasma si sgonfino
....

IN OGNI CASO,NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO,invece quella va bene per tutti i ...BUCHI ....anche sui forum

E aggiungo:

La spiegazione relativa al riflesso del plasma è basata sul "probabilmente il plasma più luminoso sta ruotando verso di noi,quindi questo combinato con l'effetto Doppler..."
Leggete sui siti accreditati che l'effetto Doppler viene considerato attendibile SULLE CORTE DISTANZE (1)Inoltre ha un certo significato come misura in ammassi stellari sufficientemente visibili analizzabili e neppure molto lontani,per il resto non serve a niente,sostituito dalle supernovae 1A (2)
PERCIÒ LA CIAMBELLA NON RAPPRESENTA PROPRIO NIENTE DI SICURO,NESSUNA CONOSCENZA,COME DICE ZICHICHI,SOLO UN GEL RAPPRESENTATIVO DI UNA MASSA DI DATI ELABORATA E POI CONDENSATA IN QUELLA FORMA!
Lo stesso dicasi per l'immagine a spirale dato che tutte e due le "immagini" NON SONO FOTOGRAFIE E NEPPURE ...IMMAGINI ,MA COSTRUTTI INFOVIDEOFOTOGRAFICI A VALLE DI UN LAVORO DI INTERPRETAZIONE CON ALGORITMI E MODELLI DI UNA MASSA ASTRONOMICA DI SEGNALI NON VISIVI,CON UN RUMORE DI FONDO E NON DI FONDO CHE NON AVEVA NIENTE A CHE FARE COL BUCO NERO(COSA AMMESSA DAGLI STESSI RICERCATORI)
Zichichi ha ragione,una performance che non porta nulla alla scienza se non "momenti di gloria mundi" che lasciano il tempo che trovano!
Un mio amico che lavora al Politecnico di Zurigo ,e ateo arguto ,oggi mi ha detto ridendo:"Tra un po' quei Geni troveranno l'algoritmo per RESUSCITARE HAWKING!"
Una battuta irresistibilmente CHIARA!

"Chi lo dice lo è cento volte più di me gnè gnè!"

Ma che siamo all' Asilo...

Non Aggiungo Altro. Fatti curare.

Chi da del kretino agli altri,è ovvio che proietti sè stesso ,mo mo e gnè gnè compresi:il fatto è che voi siete noiosi e annoiate,non siete interessanti neppure nell'annoiare.
Forse da sbronzi,sareste meno noiosi,ma questi sono affari vostri!

@Free
non voglio entrare nelle polemiche ma...potresti postare o mettere un link dello screenshot che hai usato, tratto dal clip Nasa citato da te, come base per le tue elaborate?..

L'abbiamo chiamata quasi tutti "la prima foto di un buco nero", la "foto del secolo" raccontando in maniera entusiasta l'ultimo risultato scientifico che ha portato, per la prima volta, a vedere cosa c'è in prossimità dell'orizzonte degli eventi, a fino a disegnarne il confine. Come accade per quasi tutti i grandi annunci che trovano grande eco, grande eco viene data anche allo scetticismo che li accompagna. C'è chi prova a smontare la "fuffa mediatica" con la quale è stato gonfiato l'evento, arrivando a definirlo una "pagliacciata", o addirittura arrivando a mettere in dubbio il valore del risultato in sé.
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.



È o non è una foto?

Non nel senso stretto del termine. Se per fotografia si intende quella che si scatta con una macchina fotografica, con una pellicola o un sensore che raccolgono luce visibile ai nostri occhi, secondo la definizione che ne dà, per esempio, il dizionario Treccani: "I termini 'foto', 'immagine', 'vediamo', 'vedere', rendono l'idea ma non sono proprio corretti - spiega Daria Guidetti dell'Inaf, radioastronoma all'Istituto di Radioastronomia di Bologna nonché autrice e conduttrice del programma TV "Destinazione Spazio", che non ha preso parte al progetto Event Horizon Telescope - le onde radio che gli otto radiotelescopi hanno raccolto non sono visibili all'occhio umano perché, all'interno dello spettro delle onde elettromagnetiche, cadono al di fuori della luce che possiamo percepire con gli occhi, cioè i colori dell'arcobaleno. Se andassimo lì vicino (a distanza di sicurezza) non vedremmo quell'immagine lì con i nostri occhi".

VIDEO La prima immagine di un buco nero è merito di una ricercatrice Usa di 29 anni

Quella che ci hanno mostrato, in sostanza, è una mappa delle emissioni di onde radio da parte di un disco di gas che sta precipitando dentro l'orizzonte degli eventi di un buco nero. Per disegnarla, però, un colore è necessario assegnarlo: "Quello che hanno fatto è trasformare qualcosa di invisibile (le onde radio) in visibile. Hanno usato i colori dal rosso al giallo, avrebbero potuto usare i toni del verde o del fucsia. È una trasposizione in falsi colori, come fotografare il calore di un caffettiera, lo possiamo rilevare e produrre una immagine".

Spazio, la prima foto di un buco nero svelata in diretta



Ma non si tratta di un "fake", non è una immagine falsa, una simulazione o inventata: "Se fossi lì e al posto degli occhi avessi due radiotelescopi, che poi sono antenne - continua Guidetti - sintonizzati sul canale usato (230 Ghz) vedrei più o meno quello. Per capirci, se i nostri occhi 'vedessero' solo le onde radio, per esempio sotto un cielo notturno come quello che si può ammirare dalle Alpi, non potremmo apprezzare quello spettacolo splendido ricco di stelle. Perché le stelle, in generale, emettono poche onde radio. Un buco nero ne emette molte e queste hanno il vantaggio di attraversare le abbondanti polveri che lo circondano, mentre le altre radiazioni, comprese quelle visibili, vengono bloccate, assorbite". Se fossimo lì vicino a guardarlo in prima persona, vedremmo dunque un altro tipo di emissione, più debole in quanto attenuata dalle polveri, altri colori (quelli visibili all'occhio umano), ma la sostanza resta quella che ci hanno svelato gli scienziati.

Perché la chiamiamo "foto"
Non è stata scattata con un metodo "tradizionale", ma mettendo insieme migliaia di terabyte di dati con la tecnica dell'interferometria a lunghissima base: "Otto radiotelescopi hanno puntato in quella zona, ognuno in un momento diverso perché si trovano sparsi in tutta la Terra - aggiunge la radioastronoma - e ognuno in condizioni climatiche, di umidità e con strumenti differenti: una quantità di fattori pazzesca. Combinare tutti i dati in maniera coerente è stato un lavoro enorme", portato avanti da un team di cui fa parte anche Katie Bouman, 30 anni, celebrata come la giovane ricercatrice che ha "sviluppato" la foto del secolo ed è stata accusata di essersi presa meriti non suoi e bersagliata (come accade spesso) con insulti sessisti. Il lavoro ha impiegato circa due anni per essere portato a termine, grazie a un algoritmo scritto apposta per ricavare l'immagine dai dati prodotti. Un processo molto più complesso rispetto allo sviluppo di un negativo o al lavoro di un sensore Cmos.



Allora perché tutti, i ricercatori per primi, parlano di "foto"? Per prima cosa: si tratta comunque di radiazione elettromagnetica catturata e trasformata in colore attraverso l'elaborazione di un software, come accade nelle nostre più semplici macchine fotografiche. E poi perché "rende", è la trasposizione visiva di informazioni invisibili, giunte a noi, di qualcosa che esiste. Non del buco nero, perché dal buco nero non possono venire informazioni (luce o qualsiasi altra cosa), ma dei gas del disco di accrescimento che stanno per precipitare oltre quel confine, tracciato e reso visibile per la prima volta in quel preciso angolo di cosmo. Si tratta di una sintesi, di fare divulgazione, senza stravolgere nessun concetto, semplicemente rendere conto a tutti (anche a chi paga le tasse) nella maniera più efficace possibile, di un lavoro straordinario con la speranza che il racconto faccia innamorare ancora tanti giovani della scienza. È anche questa una spinta per il progresso. Per dirla con le parole che Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ha affidato a Repubblica per raccontare l'emozione dell'evento: "Il fatto di poterlo vedere, rende anche i sogni della fantascienza meno arditi. E questo è il miglior propulsore della curiosità scientifica".

L'animazione: il 'viaggio' verso il primo buco nero mai fotografato




L'abbiamo chiamata quasi tutti "la prima foto di un buco nero", la "foto del secolo" raccontando in maniera entusiasta l'ultimo risultato scientifico che ha portato, per la prima volta, a vedere cosa c'è in prossimità dell'orizzonte degli eventi, a fino a disegnarne il confine. Come accade per quasi tutti i grandi annunci che trovano grande eco, grande eco viene data anche allo scetticismo che li accompagna. C'è chi prova a smontare la "fuffa mediatica" con la quale è stato gonfiato l'evento, arrivando a definirlo una "pagliacciata", o addirittura arrivando a mettere in dubbio il valore del risultato in sé. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
Il buco nero ora fa discutere: “Non è una foto”. “Non è una scoperta”. La parola agli esperti
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È o non è una foto?
Non nel senso stretto del termine. Se per fotografia si intende quella che si scatta con una macchina fotografica, con una pellicola o un sensore che raccolgono luce visibile ai nostri occhi, secondo la definizione che ne dà, per esempio, il dizionario Treccani: "I termini 'foto', 'immagine', 'vediamo', 'vedere', rendono l'idea ma non sono proprio corretti - spiega Daria Guidetti dell'Inaf, radioastronoma all'Istituto di Radioastronomia di Bologna nonché autrice e conduttrice del programma TV "Destinazione Spazio", che non ha preso parte al progetto Event Horizon Telescope - le onde radio che gli otto radiotelescopi hanno raccolto non sono visibili all'occhio umano perché, all'interno dello spettro delle onde elettromagnetiche, cadono al di fuori della luce che possiamo percepire con gli occhi, cioè i colori dell'arcobaleno. Se andassimo lì vicino (a distanza di sicurezza) non vedremmo quell'immagine lì con i nostri occhi".
La prima immagine di un buco nero è merito di una ricercatrice Usa di 29 anni
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Quella che ci hanno mostrato, in sostanza, è una mappa delle emissioni di onde radio da parte di un disco di gas che sta precipitando dentro l'orizzonte degli eventi di un buco nero. Per disegnarla, però, un colore è necessario assegnarlo: "Quello che hanno fatto è trasformare qualcosa di invisibile (le onde radio) in visibile. Hanno usato i colori dal rosso al giallo, avrebbero potuto usare i toni del verde o del fucsia. È una trasposizione in falsi colori, come fotografare il calore di un caffettiera, lo possiamo rilevare e produrre una immagine".
Spazio, la prima foto di un buco nero svelata in diretta
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Ma non si tratta di un "fake", non è una immagine falsa, una simulazione o inventata: "Se fossi lì e al posto degli occhi avessi due radiotelescopi, che poi sono antenne - continua Guidetti - sintonizzati sul canale usato (230 Ghz) vedrei più o meno quello. Per capirci, se i nostri occhi 'vedessero' solo le onde radio, per esempio sotto un cielo notturno come quello che si può ammirare dalle Alpi, non potremmo apprezzare quello spettacolo splendido ricco di stelle. Perché le stelle, in generale, emettono poche onde radio. Un buco nero ne emette molte e queste hanno il vantaggio di attraversare le abbondanti polveri che lo circondano, mentre le altre radiazioni, comprese quelle visibili, vengono bloccate, assorbite". Se fossimo lì vicino a guardarlo in prima persona, vedremmo dunque un altro tipo di emissione, più debole in quanto attenuata dalle polveri, altri colori (quelli visibili all'occhio umano), ma la sostanza resta quella che ci hanno svelato gli scienziati.

Perché la chiamiamo "foto"
Non è stata scattata con un metodo "tradizionale", ma mettendo insieme migliaia di terabyte di dati con la tecnica dell'interferometria a lunghissima base: "Otto radiotelescopi hanno puntato in quella zona, ognuno in un momento diverso perché si trovano sparsi in tutta la Terra - aggiunge la radioastronoma - e ognuno in condizioni climatiche, di umidità e con strumenti differenti: una quantità di fattori pazzesca. Combinare tutti i dati in maniera coerente è stato un lavoro enorme", portato avanti da un team di cui fa parte anche Katie Bouman, 30 anni, celebrata come la giovane ricercatrice che ha "sviluppato" la foto del secolo ed è stata accusata di essersi presa meriti non suoi e bersagliata (come accade spesso) con insulti sessisti. Il lavoro ha impiegato circa due anni per essere portato a termine, grazie a un algoritmo scritto apposta per ricavare l'immagine dai dati prodotti. Un processo molto più complesso rispetto allo sviluppo di un negativo o al lavoro di un sensore Cmos.
Il buco nero ora fa discutere: “Non è una foto”. “Non è una scoperta”. La parola agli esperti
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Allora perché tutti, i ricercatori per primi, parlano di "foto"? Per prima cosa: si tratta comunque di radiazione elettromagnetica catturata e trasformata in colore attraverso l'elaborazione di un software, come accade nelle nostre più semplici macchine fotografiche. E poi perché "rende", è la trasposizione visiva di informazioni invisibili, giunte a noi, di qualcosa che esiste. Non del buco nero, perché dal buco nero non possono venire informazioni (luce o qualsiasi altra cosa), ma dei gas del disco di accrescimento che stanno per precipitare oltre quel confine, tracciato e reso visibile per la prima volta in quel preciso angolo di cosmo. Si tratta di una sintesi, di fare divulgazione, senza stravolgere nessun concetto, semplicemente rendere conto a tutti (anche a chi paga le tasse) nella maniera più efficace possibile, di un lavoro straordinario con la speranza che il racconto faccia innamorare ancora tanti giovani della scienza. È anche questa una spinta per il progresso. Per dirla con le parole che Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ha affidato a Repubblica per raccontare l'emozione dell'evento: "Il fatto di poterlo vedere, rende anche i sogni della fantascienza meno arditi. E questo è il miglior propulsore della curiosità scientifica".
L'animazione: il 'viaggio' verso il primo buco nero mai fotografato
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L'immagine necessaria
In qualche mail a Repubblica c'è chi la definisce la foto addirittura una "pagliacciata cosmica", sostenendo che basterebbero i dati scientifici a dar prova della presenza di un buco nero e della conferma della Relatività di Einstein. Le cose non stanno proprio così: "L'immagine è qualcosa che ci serve, è una matrice di numeri - riprende Guidetti - è importante perché ci ha permesso di rilevare l'orizzonte degli eventi. È un lavoro che noi radioastronomi facciamo regolarmente, facendo misure anche direttamente su di essa. Quando si deve presentare un'immagine al grande pubblico, come fa la Nasa, spesso si lavora per renderle belle dal punto di vista estetico. Ma non ci si inventa niente".

"Non è una scoperta"
Il celebre fisico Antonio Zichichi, intervenuto a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, si è espresso in questi termini: "Il progresso nasce dagli esperimenti che possiamo fare nei nostri laboratori. Dei buchi neri non sappiamo cosa farcene. Perché è ovvio che doveva esser così, non è affatto una scoperta. È la foto di una cosa che doveva esistere". Sul concetto di "scoperta" vale la pena di chiarire: i risultati dell'Event horizon telescope hanno di fatto confermato quello che i calcoli teorici, derivati dalle formule della Relatività di Einstein, predicevano. Anche le onde gravitazionali erano predette dalla teoria, ma questo non ha sminuito la portata dei risultati quando sono state rilevate per la prima volta, che hanno significatoil Nobel per chi li ha confermati.

È la prima volta che "vediamo" l'orizzonte degli eventi, cioè quello che possiamo osservare di un buco nero. Non erano mai state fatte prima misure in un ambiente così estremo per verificare la teoria di Einstein. Addirittura, fino a quando non siamo riusciti a sbirciare fino a quel confine, non avevamo una prova diretta così "intima" della sua esistenza: "Il buco nero è un modello matematico - conclude Guidetti - e ora finalmente abbiamo confermato con delle misure quello che, al momento, conosciamo con la teoria. Verranno misure più precise e magari si andrà oltre". Potremmo scoprire, aumentando la sensibilità e la risoluzione delle osservazioni, che la Relatività in effetti dopo un po' si ferma, che non riesce a spiegare tutto e servirà una piccola o grande rivoluzione, una nuova Fisica, per spiegare le nuove misure. Ma ancora le formule del caro vecchio Albert ci bastano. In sostanza, questa "foto" ci dice che Einstein aveva di nuovo ragione.

La foto di Chandra
Un lettore ci segnala questa foto scattata dal telescopio spaziale Chandra, sensibile ai raggi X, che "somiglia" a quella diffusa dal team dell'Eht il 10 aprile. Chiedendo una spiegazione. Si tratta di due cose molto differenti. L'immagine di Chandra riprende un fenomeno ben noto (ancora predetto dalla Relatività), quello della "lente gravitazionale". Al centro di quello che sembra un disco, però, non c'è un buco nero, ma una galassia molto massiva. Il suo potente campo gravitazionale distorce la luce prodotta da un quasar (un buco nero molto attivo che scalda a temperature di milioni di gradi i gas che gli stanno attorno, come fa anche quello al centro di M87) che però sta dietro, sullo sfondo, e la moltiplica, generando più immagini di quel quasar, lontano miliardi di anni luce. Grazie alla lente gravitazionale riusciamo quindi a studiare oggetti molto distanti dell'Universo.

La seconda, importante, differenza, è la scala delle due immagini. Secondo i dati riportati dalla Nasa, la foto di Chandra ritrae una zona che misura circa 1,6 milioni di anni luce di lato. L'orizzonte degli eventi ripreso dai radiotelescopi dell'Eht misura, come diametro, circa 40 ore luce. Parliamo dunque di una risoluzione molto più dettagliata, uno zoom estremo in una zona mai esplorata prima.

https://www.repubblica.it/scienze/2019/ ... eb9kaFE1A4

Grazie Ufologo, anche se una parte è ripetuta.

E' quello che ho scritto fin dall'inizio.
Finiata la "sbronza celebrativa" ci risveglia.

certo fabio,il video nasa è questo:

https://youtu.be/K09zNxtJ11s
r

Guardalo bene,ci trovi l' immagine di Hubble più volte e le indicazioni relative ;io ho fatto lo screenshot scegliendo l 'immagine piena e esplorando la zona che la nasa connette al buco nero,freccia al corpo luminoso e cerchiolino sulla sinistra!

Mi sono limitato a ingrandire quella zona usando
senza toccare la luminosità,il contrasto appena appena,lavorando con i parametri di nitidezza.
Ho fatto anche uno scanning negativo,quindi ho lavorato con i colori per aiutare la nitidezza.
Poi ho lavorato con il bianco e nero,scegliendo un doppio incrocio morbido,senza forzare niente!
Posso dirti che il b/n mi soddisfa di più come definizione e nitidezza,anche se l'immagine a colori è più bella!
Se io la potessi tridimensionalizzare ne verrebbe fuori qualcosa di interessante!
Per le polemiche,lascio perdere,avrei fatto meglio a non leggere post di utenti che non mi interessano!
Per quanto riguarda il lavoro di quegli astronomi,io ho discusso i prodotti:la ciambella è una summa statistica di EM invisibili tradotti nel visibile,con un plasma contraddittorio che loro spiegano onestamente usando il condizionale e citando con un "forse" l'effetto Doppler.
Effetto che è considerato molto attendibile su distanze corte E nei casi di ammassi stellari sufficientemente vicini e chiari,dove questo effetto viene CONSIDERATO relativamente;a parte questo,l'effetto Doppler non viene neppure citato,visto che non serve a niente!
Anche l'immagine con le spirali non è certo una foto o una immagine vera e propria,ma la traduzione analogica di una massa di dati digitali,in cui ,a detta degli stessi astronomi era presente un "rumore di fondo e di campo" che avrebbe inficiato tutto il lavoro se avessero scelto il buco nero Saggitarius,molto più vicino!
Zichichi ha detto la sua,ed essendo un premio Nobel l'ha detta a ragion veduta;io credo che molti altri la pensino come lui ma non parlano per ragioni che non voglio...indovinare...
Buona serata!