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Segnale extraterrestre, e se fosse già in mezzo..
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Autore:  nemesis-gt [ 04/06/2011, 18:41 ]
Oggetto del messaggio:  Segnale extraterrestre, e se fosse già in mezzo..

Segnale extraterrestre, e se fosse già in mezzo ai dati del Seti ?

In questi giorni è giunta notizia che il Seti tenta di andare avanti nonostante la crisi. La nuova caccia alla vita su altri pianeti è partita nei giorni scorsi grazie al Green Bank Telescope in West Virginia, il più grande radiotelescopio del mondo, fornito di una parabola di cento metri quadrati orientabile in qualunque direzione. Il radiotelescopio ha da poco iniziato ad analizzare i segnali di una rosa sceltissima di 86 pianeti extrasolari, individuati tra quelli che hanno, per le loro caratteristiche, maggior probabilità di avere degli «inquilini». Ma siamo sicuri che fin'ora non abbiamo ancora sentito niente di speciale? Quarant'anni di progetto Seti hanno fatto accumulare una quantità di dati enorme. E' possibile che da qualche parte, tra questi dati, si trovi l'impronta di una civiltà extraterrestre, insomma un segnale che non abbiamo ancora riconosciuto? I rilevatori Seti possono essere ingannati da molti segnali terrestri: rediazione diffusa dai telefoni cellulari, radar per applicazioni militari e cosi via. Gli astronomi del Seti prestano sempre attenzione a queste fonti di interferenza e di solito riescono a identificarle correttamente. Rimangono però alcune intriganti eccezioni: il progetto META, per esempio ha registrato diversi segnali non casuali che potevano essere trasmissioni intelligenti. Ma allora questi segnali ci potrebbero essere già stati?

Il problema è che ogni volta che gli astronomi riposizionano i loro telescopi, puntandoli nella direzione da cui era provenuto il segnale, non trovano nulla: i segnali non si ripetono mai. Forse erano davvero trasmissioni intermittenti di una civiltà aliena, il raggio di un faro che si è posato sulla Terra prima di spostarsi. O forse erano semplici interferenze tadio ancora non identificate.

Un ulteriore problema nasce dall'interpretazione dei dati registrati dai telescopi. Osserviamo fotoni emanati da lampi di raggi gamma e ne spieghiamo l'origine in termini di palle di fuoco generate da un cataclisma, rileviamo fotoni provenienti da altre stelle con un eccesso di infrarossi e deduciamo che la stella è avvolta da polveri; troviamo uno spettro termico e sosteniamo che proviene da un corpo nero. Eppure tutte queste osservazioni potrebbbero essere spiegate anche in termini di attività extraterrrestri. Le civiltà aliene potrebbero comunicare tra loro scambiandosi lampi di raggi gamma, uno dei segni della presenza di una sfera di Dyson è un eccesso di infrarossi, per osservatori ignari come noi il metodo comunicativo più efficace, non è distinguibile dalla radiazione liberata da un corpo nero.

In pratica la difficoltà è che siamo incastrati su un pezzo di roccia avvolto da un'atmosfera densa, e cerchiamo di dare un senso all'Universo interpretando quei pochi fotoni che i nostri telescopi riescono - ogni tanto- a intercettare. E' una vera e propria sifda. A volte gli scienziati potrebbero sbagliarsi, è vero. D'altra parte, se possiamo spiegare queste osservazioni come fenomeni naturali non c'è bisogno di postulare l'esistenza degli alieni. Quindi quando osserviamo per esempio, che gli spettri di quasi tutte le galassie presentano un redshift, (il fenomeno per cui la frequenza della luce, quando osservata in certe circostanze, è più bassa della frequenza che aveva quando è stata emessa) è più che sufficiente attribuire il fenomeno all'espansione dell'universo, una spiegazione abbastanza fantastica di per sé.

Non ci serve immaginare, come è stato fatto in un racconto di fantascienza che i redshift siano i gas di scarico di astronavi aliene in allontanamento dal nostro pianeta.

Dobbiamo sperare che civiltà avanzate producano segnali inequivocabili e chiaramente distinguibili da rumore. Dobbiamo sperare che i loro segnali siano forti; se la nostra attuale generazione di telescopi rivelerà una sensibilità inadeguata a qyuesto compito avremo sprecato quarant'anni e oltre di osservazioni.E dobbiamo sperare infine che i segnali vengano ripetuti frequentemente. Sarebbe un peccato gravissimo se avessimo già registrato un segnale ma non potessimo dimostrare che proviene da una civiltà aliena avanzata.

Intanto aspettano questi segnali che ci tolgano ogni dubbio tifiamo per il «Green Bank» che punterà la sua immensa parabola per 24 ore su ogni corpo celeste, alla ricerca di segnali radio che possano rivelare una qualche attività intelligente. «Abbiamo scelto i pianeti con una temperatura fra 0 e 100 gradi - ha spiegato Dan Werthimer, uno dei fisici coinvolti - ovviamente non siamo sicuri che proprio in questi ci sia vita, ma sono un buon punto di partenza». Il telescopio americano è in grado di registrare quasi un gigabyte di dati al secondo, e farà scansioni in un ventaglio di frequenze 300 volte superiore a quelle del «concorrente», il radiotelescopio di Arecibo, a Porto Rico. Questo altro radiotelescopio, utilizzato in passato per analoghi progetti, è stato orientato su stelle simili al Sole invece che su pianeti simili alla Terra. E, per gli esperti, forse è questo il «particolare» che potrebbe fare la differenza. Per riuscire a elaborare l'enorme massa di dati accumulata dal «Green Bank» servirà un anno e anche un aiuto da parte degli utenti di Internet: chiunque vorrà «donare» un po' di capacità di calcolo del proprio pc di casa potrà infatti farlo collegandosi con il sito Seti home. Si torna all'uno per tutti e tutti per uno, come ai vecchi tempi, sperando di non invecchiare senza niente in mano.

http://www.ufoonline.it/2011/05/31/segn ... -del-seti/

Autore:  Hynekeniano [ 04/06/2011, 19:07 ]
Oggetto del messaggio: 

Per chi vuole dare una mano al progetto SETI, è sufficiente registrarsi e scaricare un software che elabora una porzione dei dati, logicamente non si può avere accesso ai dati che si elaborano.

http://setiathome.berkeley.edu/index.php

Autore:  Enkidu [ 05/06/2011, 01:06 ]
Oggetto del messaggio: 

La frase che mi è piaciuta di più in tutto l'articolo: "a volte gli scienziati potrebbero sbagliarsi"! Comico. "A volte potrebbero"..... gli scienziati si sbagliano come tutti gli altri esseri umani, solo che nessuno ha il coraggio di farlo notare, anche se le innumerevoli dimostrazioni di questo stanno davanti agli occhi di tutti quelli che vogliano interessarsi anche solo un po' alle scienze....

Autore:  Aztlan [ 05/06/2011, 04:12 ]
Oggetto del messaggio: 

Quotone interstellare.


Tornando a noi, io ho sempre avuto un dubbio ben più grave: che non solo sia stato ricevuto, ma riconosciuto e.... non reso pubblico.

Naturalmente, è solo una possibilità, ma comunque una possibilità, e dati i precedenti non è neppure remota...

Ovviamente, tifiamo tutti per il SETI... sperando che le nostre speranze non siano vane, ancora una volta.


Saluti,

Aztlan

Autore:  superza [ 05/06/2011, 12:56 ]
Oggetto del messaggio: 

Io mi sono sempre posto un dubbio tecnico: L'attenuazione del segnale.
Tale dubbio è confermato da questa affermazione sentita da un responsabile seti e trovata su wikipedia:

"Affinché noi possiamo riuscire a captare segnali di una civiltà aliena distante 100 anni luce che stia trasmettendo "omnidirezionalmente", ovvero simultaneamente in tutte le direzioni, quella civiltà dovrebbe utilizzare una potenza di trasmissione pari a diverse migliaia di volte quella che siamo in grado oggi di produrre sulla Terra."

Allora entro i 100 anni luce ci sono migliaia di stelle ok, possibile una qualche civiltà, ma, per quele motivo essa dovrebbe trasmettere a migliaia di volte la potenza che utilizziamo noi?
Non ha senso farlo per comunicare tra loro, anche considerando trasmissioni all'interno del loro sistema solare; per trasmettere a livello locale basta una potenza nettamente inferiore!
Quindi, Potrebbero farlo solo per voler volontariamente "annunciare nello spazio la loro presenza".
Il che a mio avviso riduce non di poco la possibilità che esso avvenga vuoi o non vuoi per prudenza!

Succo del discorso è che come segnali elettromagnetici, tralasciando i volontari tentativi di comunicazione verso le stelle, oltrepassati i 40-50 anni luce, siamo elettromagneticamente invisibili, le nostre comunicazioni si dissolvono nel rumore di fondo!!
Forse per questo il Seti viene chiuso, ci sono sistemi con molta più probabiltà, solo la luce non si attenua nello spazio, l'OSETI ha più futuro secondo me,
Tra 100 anni potremmo mettere nello spazio dei sensori fotonici così potenti da poter osservare direttamente pianeti extrasolari alla stessa risoluzione con cui noi visualizziamo quelli del nostro sistema solare, forse il futuro è quello...
Saluti!

Autore:  Aztlan [ 05/06/2011, 16:30 ]
Oggetto del messaggio: 

Ottime considerazioni, puoi postare qualche fonte circa quello di cui parlavi, in particolare riguardo i nuovi strumenti in progettazione? Grazie.

Autore:  superza [ 05/06/2011, 18:00 ]
Oggetto del messaggio: 

http://www.physorg.com/news191776050.html
qua trovi un bell'articolo lessi tempo fa, con risorse molto grandi e tempo, costruendo un array di 1.8 milioni di km quadrati (magari tra 100 anni con le nano tecnologia...) sarebbe possibile fotografare un essere di 2 metri che si muove su un pianeta orbitante attorno ad alfa centauri!
Saluti!

Autore:  Aztlan [ 05/06/2011, 18:19 ]
Oggetto del messaggio: 

Un telescopio di 2 milioni di km quadrati?

Non credo sia fattibile, neanche tra cento anni.

E poi non ci serve quella risoluzione, ci basterebbe avere strumenti che ci permettano di determinare con sicurezza le condizioni ambientali di un pianeta.


Sapere se è abitabile insomma, intendendo con questa definizione una condizione certa e non una mera possibilità teorica.

Una precisione che ci permetta di stabilire temperatura con precisione di non più di 9 gradi, ciclo delle stagioni, dell' acqua, massa e quindi gravità etc.

Per trovare poi eventuali abitanti l' unica è contattarli o arrivarci direttamente, ma una volta trovati simili pianeti prima o poi una risposta arrriverà...


Grazie del link. [;)]

Aztlan

Autore:  Ufologo 555 [ 05/06/2011, 19:21 ]
Oggetto del messaggio: 

Cita:
Aztlan ha scritto:

Un telescopio di 2 milioni di km quadrati?

Non credo sia fattibile, neanche tra cento anni.






Certo, nello Spazio! (Lo dico sempre ...) [:)]

Autore:  Aztlan [ 05/06/2011, 19:47 ]
Oggetto del messaggio: 

Non c' è ancora la tecnologia per farne uno di mezzo km quadrato, figurarsi due milioni...

Ne deve passare di acqua sotto i ponti...

E comunque ripeto, non abbiamo (ancora) bisogno di una simile potenza... ci basterebbe molto meno per tagliare i nostri traguardi attuali...


Il punto è che non abbiamo neanche quello... per ora.

Aztlan

Autore:  superza [ 06/06/2011, 10:29 ]
Oggetto del messaggio: 

Hai ragione dicendo che non ci serve tale potenza, ci basterebbe vedere se un pianeta ha nuvole-acqua attorno o se di notte si nota illuminazione artificiale!

In ogni caso se si cerca in rete già sono presenti prime immagini dirette di pianeti extrasolari (2 o 3 se non erro), tocca solo migliorare quella che è forse l'unica strada!

Comunque a livello teorico 1 array di milione di km quadrati non è tantissimo per nanotecnologie e costruzione robotica, sono un quadrato di 1000Km*1000Km.
Non necessariamente nello spazio, la luna ad esempio, i materiali per costruire le lenti ci sono direttamente li!
Saluti!

Autore:  Aztlan [ 06/06/2011, 15:52 ]
Oggetto del messaggio: 

L' illuminazione artificiale sarebbe la prova madre ma purtroppo sarebbe veramente difficile poterla osservare da anni luci di distanza...

Quanto al super array... bè per me già con qualche km quadrato potremmo ottenere ottime soddisfazioni, senza arrivare a costruire una Mega struttura che al momento non siamo in grado.

Penso invece che l' idea di costruire un signor telescopio nello spazio sia ottima: molti dei nostri limiti attuali sono dovuti non solo alla tecnologia ma anche alle interferenze dell' atmosfera terrestre che agisce come un velo.


Un telescopio spaziale di anche solo poche migliaia di metri, assemblabile in diversi anni con la stessa tecnica modulare della Stazione Spaziale, ci farebbe fare scoperte eclatanti in ogni settore... servirebbero però anni di lavoro e costante finanziamento... il che oggi manca.

Aztlan

Autore:  Adama [ 06/06/2011, 16:04 ]
Oggetto del messaggio: 

Cita:
Aztlan ha scritto:


Tornando a noi, io ho sempre avuto un dubbio ben più grave: che non solo sia stato ricevuto, ma riconosciuto e.... non reso pubblico.


Credo che la discussione possa finire qua [:)] Ci tengono segreta ogni cosa, vuoi che rendano pubblico quello?

Sono sicuro che l'analisi fatta sull'impossibilità di ricevere anomalie perchè si perderebbero nel rumore è certezza, ma se qualcosa ha solcato i nostri cieli, lo spazio a noi più prossimo, non ci hanno certo fatto una news al TG [:o)]

Autore:  Aztlan [ 06/06/2011, 16:13 ]
Oggetto del messaggio: 

Ben detto Adama. [^]

Autore:  ubatuba [ 06/06/2011, 20:56 ]
Oggetto del messaggio: 

Cita:
Adama ha scritto:

Cita:
Aztlan ha scritto:


Tornando a noi, io ho sempre avuto un dubbio ben più grave: che non solo sia stato ricevuto, ma riconosciuto e.... non reso pubblico.


Credo che la discussione possa finire qua [:)] Ci tengono segreta ogni cosa, vuoi che rendano pubblico quello?

Sono sicuro che l'analisi fatta sull'impossibilità di ricevere anomalie perchè si perderebbero nel rumore è certezza, ma se qualcosa ha solcato i nostri cieli, lo spazio a noi più prossimo, non ci hanno certo fatto una news al TG [:o)]


che sia stato ricevuto e' una possibilita'piu' che concreta,ma il problema potrebbe essere che noi ragioniamo in base alle ns conoscenze(molto limitate)quindi un ostacolo ad eventuali tecnologie molto ma molto piu' avanzate [:)]

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