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 Oggetto del messaggio: novità da MESSENGER: prevista conferenza stampa
MessaggioInviato: 29/09/2011, 13:13 
MESSENGER Reveals New Details of Planet Mercury

NASA will host a media teleconference at 2 p.m. EDT on Thursday, September 29, to discuss new data and images from the first spacecraft to orbit Mercury. The new findings are reported in a series of seven papers published in a special section of Science magazine on September 30.

Maggiori informazioni: http://messenger.jhuapl.edu/news_room/details.php?id=183


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Grigio
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MessaggioInviato: 29/09/2011, 15:31 
[:0]
che avranno scoperto di interessante?



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MessaggioInviato: 29/09/2011, 15:44 
Avranno scoperto che mercurio è piccino,ma che convocare la stampa farà aumentare gli introiti a dirigenti e dipendenti Nasa.
La videoconferenza non la seguirò,memore di come parlano 'sguaiatamente' gli americani:conosco l'inglese,ma il loro slang è intraducibile e a volte mi prende sto nervoso.... [8)] .Meglio attendere domani,e spulciare le news della rivista Science.



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Per i truffatori ufologici, dobbiamo far applicare l'articolo n.661 del C.P.: "Abuso della credulità popolare"
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MessaggioInviato: 29/09/2011, 21:26 
SOLAR WIND BLASTS MERCURY
At a NASA teleconference today, researchers working with data from the Messenger spacecraft announced evidence that gusts of solar wind are penetrating Mercury's magnetic field and eroding material off the innermost planet's surface. The spacecraft has actually flown through plumes of ionized sodium escaping from weak points in Mercury's magnetosphere.

More: http://messenger.jhuapl.edu/news_room/t ... multi.html

Fonte: speceweather.com




Orbital Observations of Mercury Reveal Flood Lavas, Hollows, and Unprecedented Surface Details

After only six months in orbit around Mercury, NASA's MESSENGER spacecraft is sending back information that has revolutionized the way scientists think about the innermost planet. Analyses of new data from the spacecraft show, among other things, new evidence that flood volcanism has been widespread on Mercury, the first close-up views of Mercury's "hollows," the first direct measurements of the chemical composition of Mercury's surface, and the first global inventory of plasma ions within Mercury's space environment.

The results are reported in a set of seven papers published in a special section of Science magazine on September 30, 2011.

"MESSENGER's instruments are capturing data that can be obtained only from orbit," says MESSENGER Principal Investigator Sean Solomon, of the Carnegie Institution of Washington. "We have imaged many areas of the surface at unprecedented resolution, we have viewed the polar regions clearly for the first time, we have built up global coverage with our images and other data sets, we are mapping the elemental composition of Mercury's surface, we are conducting a continuous inventory of the planet's neutral and ionized exosphere, and we are sorting out the geometry of Mercury's magnetic field and magnetosphere. And we've only just begun. Mercury has many more surprises in store for us as our mission progresses."

continua qui: http://www.nasa.gov/mission_pages/messe ... 10929.html


Ultima modifica di 2di7 il 29/09/2011, 21:33, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 30/09/2011, 12:39 
..non e' ke poi saranno come le solite storie propinateci di recente? [;)]


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MessaggioInviato: 03/10/2011, 14:44 
Un pianeta ''nuovo'' e senza uguali: le nuove osservazioni di Mercurio, realizzate in questi mesi dalla sonda Messenger della Nasa, mostrano una nuova immagine del pianeta piu' piccolo del sistema solare.

Tra le scoperte, pubblicate in ben sette articoli su Science: la composizione del suolo molto diversa rispetto a quella degli altri pianeti rocciosi del Sistema Solare, l'attivita' sismica forse ancora presente.

E' abbastanza per rivoluzionare le conoscenze che si avevano finora.

- LA MISSIONE MESSENGER: Lanciata nel 2004 dalla Nasa, la sonda Messenger e' entrata nell'orbita del pianeta nel marzo di quest'anno, rivelando la presenza del suo campo magnetico e inviando a Terra migliaia di immagini ad alta risoluzione della superficie. E' la prima missione a tornare su Mercurio dopo oltre 35 anni. Negli anni '70 la missione Mariner 10 era riuscita ad osservare solo un emisfero.

- IL VIAGGIO: Per giungere a destinazione Messenger ha dovuto compiere un percorso molto lungo e particolare in quanto ha sfruttato una serie di passaggi ravvicinati con altri pianeti che le hanno fornito una spinta, il cosiddetto effetto fionda, per accelerarla e proseguire il viaggio. La traiettoria prevedeva tre sorvoli di Venere, ma un rinvio del lancio di pochi giorni ha provocato una revisione del percorso: due avvicinamenti a Venere ma un ritardo di due anni. Il lungo viaggio ha pero' permesso di realizzare misure del vento solare e del campo magnetico di Mercurio da varie distanze.

- COMPOSIZIONE: Le misure indicano che la superficie del pianeta ha una composizione chimica diversa rispetto a quella degli altri pianeti rocciosi del Sistema Solare. La presenza di zolfo e' circa 10 volte piu' alta di quella presenza sulla Terra. L'abbondanza di alcuni tipi di elementi radioattivi mettono in discussione i modelli fisici attuali della formazione del pianeta, che prevedono un'altissima temperatura del corpo o dei suoi materiali iniziali. I dati sembrerebbero supportare invece le ipotesi di una fitta pioggia di meteoriti condriti o particelle provenienti da comete.

- ATTIVITA' SISMICA: Le immagini mostrano la presenza di una grande area pianeggiante, circa il 6% del pianeta, nella zona nord e confermano l'ipotesi di un intenso vulcanismo a livello globale provocato forse da un periodo di bombardamento meteoritico. La lava, molto liquida, e' emersa dal sottosuolo senza lasciare una struttura vulcanica sommergendo un area di poco inferiore al nord America. L'analisi dei molti crateri supporta inoltre l'ipotesi che il nucleo di Mercurio contenga una grande concentrazione di materiali gassosi.

- CAMPO MAGNETICO: La Terra e Mercurio sono gli unici pianeti rocciosi ad avere un campo magnetico generato da una dinamo interna. Le nuove osservazioni hanno verificato che l'asse del campo appare spostato di poco meno di tre gradi da quello di rotazione e essere orientato a Sud.


http://mysterium.blogosfere.it/2011/10/ ... olare.html




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http://www.nasa.gov/mission_pages/messe ... llery.html




consideriamo una piccola rivoluzione in base alle conoscenze ke si avevano al momento......................


Ultima modifica di ubatuba il 03/10/2011, 14:49, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/10/2011, 12:03 
Le pianure di Mercurio? Frutto di attività vulcanica
La conferma è venuta dall'analisi di una struttura presente a circa 150 chilometri dalla zona vulcanica, in cui si possono rintracciare le prove di un'antica sorgente di lava Le dolci pianure del pianeta Mercurio sono frutto di attività vulcanica: è questo il risultato di una nuova analisi dei dati raccolti dalla sonda MESSENGER, condotta dai ricercatori di un'ampia collaborazione internazionale che firmano in proposito un articolo di resoconto sulla rivista Science.

“Per più di 35 anni è rimasta una grande incertezza su quale sia stato il ruolo dell'attività vulcanica sul pianeta”, ha spiegato James W, Head III, professore di scienze geologiche della Brown University e coordinatore della ricerca. Gli studiosi infatti dibattono la questione fin dal 1974, ovvero da quando la missione Mariner 10 riportò le prime immagini della superficie del pianeta, che presentava, in alcune sue parti, pianure senza irregolarità.

Subito si cominciò a ipotizzare un'attività vulcanica ma non esistevano segni della presenza di vulcani nelle vicinanze. Inoltre, le pianure del nord del pianeta appaiono, nelle immagini, della stessa luminosità delle regioni craterizzate, a differenza di quanto avviene, per esempio, nel caso della Luna.

Secondo quest'ultimo studio, nelle fasi primordiali della storia del pianeta, tra 3,5 e 4 miliardi di anni fa, enormi quantità di lava fluirono da fratture della superficie di Mercurio invadendo le pianure circostanti poste a una quota inferiore e colmarono anche fratture profonde più di un chilometro. Il processo riguardò circa il 6 per cento della superficie.

La conferma del fatto che le pianure siano state causate da un vulcanismo molto rapido è venuta dall'analisi di una struttura presente a circa 150 chilometri dalla zona vulcanica, in cui si possono rintracciare le prove di un'antica sorgente di lava, con ampi canali simili a fiumi che si dipartono dalla frattura.

La sonda MESSENGER sta orbitando intorno al Mercurio dal mese di marzo e negli anni scorsi ha eseguito tre sorvoli che hanno fornito agli scienziati una prima prima impressione delle pianure. Per il prossimo futuro si spera di arrivare a una migliore comprensione della composizione chimica e dei minerali presenti alle maggiori latitudini in modo da poter confrontare l'attività vulcanica qui presente con quella di altre regioni.

I flussi di lava pemettono infatti agli studiosi di arrivare a nuove informazioni sulle dinamiche di formazione e di evoluzione dei pianeti, e sul fatto che siano o meno ancora attivi.

“Quando si cerca di comprendere l'origine delle pianure è utile analizzare il margine e i loro dintorni”, ha spiegato Caleb Fassett, coautore dell'articolo. “In tali zone, le differenze tra le pianure e il terreno preesistente possono aiutare a capire in che modo esse si siano formate

http://lescienze.espresso.repubblica.it ... lo/1349650


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MessaggioInviato: 06/10/2011, 10:58 
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Una delle sorprese maggiori arrivate con i dati della sonda MESSENGER, è la scoperta di un'inattesa classe di irregolari depressioni (indicate dalle frecce). Le frecce bianche indicano alcune di queste depressioni che presentano un alone chiaro e un fondo brillante. I ricercatori le hanno denominate "hollow" per distinguerle da altre depressioni (shallow) anch'esse non derivate da impatto ma di altra natura (eventi vulcanici, terreno collassato). L'immagine, rilasciata il 30 settembre, mostra delle hollow all'interno di un bacino d'impatto di 170 km di diametro. Credit: Courtesy AAAS/Science


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Per quanto riguarda la composizione chimica della superficie, l’analisi degli isotopi radioattivi volatili di potassio e zolfo indica che Mercurio è più simile a Venere, Terra e Marte di quanto assomigli alla Luna, mentre la sua composizione interna ricorda quella delle condriti ricche in metalli, come il nucleo metallico del pianeta, relativamente molto esteso rispetto al mantello, lascia intuire. La debole magnetosfera di Mercurio non riesce a proteggere la superficie del pianeta dall’azione del vento solare, che impatta con violenza i poli magnetici e giunge alla superficie, contribuendo ad arricchire i componenti della tenue ionosfera. Un simile processo può rendere ragione della formazione degli hollows, che si originerebbero dal collasso dei materiali deprivati dall’evaporazione degli elementi volatili per azione del vento solare

http://www.coelum.com/news/mercurio-sem ... misterioso


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MessaggioInviato: 24/10/2011, 17:49 
nuova immagine di messanger dopo un giono di mercurio,pari a 176 terrestri...................................mappatura di mercurio


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La missione Messenger è in orbita intorno a Mercurio da poco più di un giorno solare, cioè da circa 176 giorni terrestri (la durata di un giorno sul pianeta Mercurio). In questo periodo, la missione ha quasi completato due tra i task scientifici prefissati: realizzare una mappa monocromatica dell'intero pianeta alla risoluzione di 250 metri per pixel e costruire una mappa a 8 colori con la risoluzione di 1 Km per pixel. A parte qualche lacuna che verrà colmata nelle prossime orbite, le due mappe globali sono quasi complete e forniscono un'immagine strabiliante a tre dimensioni del pianeta.

Le due immagini qui sopra sono state rilasciate il 5 ottobre 2011 e presentano, a sinistra, una vista monocramatica del pianeta e, a destra, un'immagine a falsi colori ottenuta dalle immagini della wide-angle camera (realizzata utilizzando nei canali rosso, verde e blu le immagini riprese alle lunghezze d'onda di 1000, 750 e 430 nm).


http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... rcurio.txt


Ultima modifica di ubatuba il 24/10/2011, 17:50, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 02/11/2011, 14:16 
02/11/2011 Geyser di idrogeno su Mercurio
La sonda MESSENGER rilascia immagini che lasciano ipotizzare un passato molto dinamico per il piccolo pianeta


Da quanto tempo non avete una buona visione di Mercurio? Per i non addetti ai lavori che stazionano dietro i telescopi, l'unica cosa che resta nella mente è un piccolo e veloce mondo da osservare poche volte in un anno, ma per la sonda MESSENGER Mercurio è un luogo tranquillo e noioso. Alcune nuove strutture sono state riscontrate sulla superficie di Mercurio e i planetologi sono orientati a pensare che possano essere attribuite a getti di idrogeno provenienti dagli strati più interni.

Non è passata neanche una settimana dall'invio a Terra di alcune immagini curiose della superficie di Mercurio, e la rivelazione ha già creato un senso di attenzione verso il piccolo pianeta. Sono immortalate anche depressioni in crateri non uniformi apparsi di recente, dotate anche di una albedo molto accentuata ad indicare materiale riflettente. Ma cosa?
Secondo Marvin Herndon, Mercurio si è formato sotto una grande pressione ed una alta temperatura, abbastanza elevata da lasciare il ferro in forma fusa. Se così fosse, questo dovrebbe aver assorbito grandi quantità di idrogeno che, con il raffreddamento del pianeta e la solidificazione, è stato rilasciato a formare dei geyser superficiali.
Questi geyser avrebbero poi causato le depressioni viste da MESSENGER. L'idrogeno avrebbe anche reagito con altri elementi, come il solfato di ferro che si trova comunemente su Mercurio e questo avrebbe portato alla riduzione del ferro metallico. Questo avrebbe così formato una polvere 'luminosa' che spiegherebbe la brillantezza di queste zone.

Fonte: Universe Today

notizia skylive

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MessaggioInviato: 06/12/2011, 09:13 
05/12/2011 Le depressioni di Mercurio
La sonda Messenger della NASA continua a spedire immagini del piccolo pianeta a Terra, e stavolta si riescono a vedere, per la prima volta, profonde depressioni superficiali.


Potrebbe sembrare una delle numerose immagini di crateri scattate negli ultimi mesi dalla missione NASA Messenger. Questo mosaico racchiude invece una delle più recenti scoperte sul pianeta Mercurio. Per questo motivo, limmagine ad alta risoluzione della Narrow Angle Camera è finita sul numero di Science del 30 settembre 2011.
La zona inquadrata è il bordo di un grande cratere da impatto di 170 km di diametro (vedi riquadro in alto a sinistra). La scoperta scientifica è segnalata dalle frecce che sottolineano la presenza di alcune depressioni di pochi chilometri di grandezza, irregolari, poco profonde e del tutto inaspettate. Alcune di queste depressioni presentano un interno luminoso (frecce bianche). I ricercatori danno a queste particolari formazioni un nome specifico, in inglese “hollow”, cavità, depressioni.
Questo per distinguerle dagli altri crateri e valli osservati finora, originati da impatti o da attività vulcanica. L'origine di queste strane depressioni non è ancora nota, ma si pensa che probabilmente si siano formate in seguito all'evaporazione di sostanze volatili. Proprio nel tentativo di fornire una spiegazione a questo e ad altri quesiti scientifici, Messenger sta realizzando una serie di immagini con la Narrow Angle Camera. Le immagini di questo strumento hanno una risoluzione molto più alta di quella con cui la sonda sta mappando lintera superficie del pianeta (a 250 metri per pixel) e un numero selezionato di zone scientificamente interessanti verranno studiate durante lanno di lavoro della missione Messenger.

Fonte: MEDIA INAF

da skylive
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MessaggioInviato: 06/12/2011, 12:41 
che novità ci sono su Mercurio? La temperatura media della parte non esposta al sole consentirebbe di dare una controllatina con una missione umana o almeno farvi scendere una sonda che possa operare per parecchio tempo come su Marte?



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MessaggioInviato: 06/12/2011, 20:26 
Molto interessante il caso delle depressioni nel cratere di Mercurio, tutte disposte a cerchio. Proprio come se in fase di raffreddamento ci sia stata una piccola fase di sgonfiamento di una grande bolla. Ma sulla Luna (che almeno d'aspetto somiglia tanto a Mercurio) non ci sono cose simili?



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MessaggioInviato: 29/12/2011, 18:11 
una nuova spiegazione sulla mancanza di campo magnetico su mercurio:il tutto dovrebbe essere causato dal vento solare




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x leggere l'articolo
http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... solare.txt


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Un dettaglio della superficie di Mercurio ripreso dal Mercury Laser Altimeter di MESSENGER

Solo qualche anno fa Mercurio era uno dei pianeti meno conosciuti del Sistema solare. Fu la sonda NASA Mariner 10, in tre passaggi ravvicinati tra il 1974 e il 1975, a scattare le prime dettagliate immagini della sua superficie e a scoprire la presenza di un campo magnetico simile per configurazione a quello della Terra. Poi, un lungo silenzio. Dopo un salto di quasi quaranta anni, Mercurio è finalmente tornato alla ribalta grazie al veicolo spaziale MESSENGER (Mercury Surface, Space Envirnoment, Geochemistry and Ranging) che proprio un anno fa è entrato nella sua orbita e sta raccogliendo immagini e dati scientifici di grande importanza per conoscere gli aspetti morfologici ed evolutivi di questo pianeta. Ed è proprio grazie alle indagini condotte dagli strumenti a bordo di MESSENGER che sono stati realizzati due nuovi lavori in uscita nell'ultimo numero della rivista Science Express. Il primo, guidato da David Smith del Massachusset Institute of Technology, presenta i risultati delle prime misure del campo gravitazionale di Mercurio. Il secondo, che ha come primo firmatario Maria Zuber, anche lei del Massachusset Institute of Technology, riguarda lo studio topografico dell'emisfero settentrionale del pianeta.
Per Gabriele Cremonese, dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Padova, che insieme al suo gruppo di ricerca collabora con la NASA all'elaborazione dei dati di MESSENGER “gli ultimi articoli pubblicati su Science Express sono di interesse globale per il pianeta e non riguardano strutture o osservazioni specifiche. È stato ottenuto un primo modello del campo gravitazionale e della struttura interna di Mercurio, rivelando la possibile presenza di uno strato solido di solfuro ferroso sopra il nucleo, che avrebbe un importante impatto sulla storia termica del pianeta e sull'evoluzione tettonica, quindi riferita alle grandi strutture che osserviamo sulla superficie. Viene poi pubblicata la prima analisi topografica del pianeta utilizzando i dati del laser altimetro, però solo dell'emisfero nord, in quanto quello sud è più difficile da osservare dal MESSENGER per la sua particolare orbita, osservando quanto la variazione di altezza delle varie strutture sia inferiore a quello che vediamo su Marte e sulla Luna. Le due misure insieme riportano anche una variazione dello spessore della crosta di Mercurio, che è maggiore vicino all'equatore (50-80 km) e minore al polo nord (20-40 km), valori che sono importanti nell'analisi di alcuni grandi bacini”.
“I nuovi risultati forniti dalla sonda MESSENGER dimostrano l'importanza di studiare Mercurio e quanti segreti sono ancora celati, non solo per ciò che riguarda l'evoluzione di questo pianeta, ma più in generale nell'ambito dei processi di formazione ed evoluzione dei pianeti “terrestri” ribadisce Luigi Colangeli, responsabile della ESA Solar System Missions Division (SRE-SM) e Coordinatore per le missioni nel sistema solare sempre per l'Agenzia Spaziale Europea.
E se il presente delle ricerche su Mercurio è MESSENGER, il futuro dell'esplorazione del pianeta ha un nome tutto italiano: BepiColombo. La missione, progettata congiuntamente dalle agenzie spaziali di Europa e Giappone è stata infatti dedicata al matematico italiano che con i suoi calcoli permise di apportare quelle variazioni nella traiettoria inizialmente programmata del Mariner 10 che gli consentirono di compiere non uno ma tre passaggi ravvicinati del pianeta.
BepiColombo, il cui lancio è previsto per il 2015, oltre alla sonda principale, vedrà l'inserimento nell'orbita di Mercurio di due satelliti: MMO, realizzato dall'agenzia spaziale giapponese JAXA e dedicato principalmente a misure magnetosferiche, ed MPO, dell'Agenzia Spaziale Europea, che si occuperà di effettuare misure planetarie. A bordo di quest'ultimo volerà SIMBIO-SYS, strumento finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana e al cui sviluppo ha collaborato anche l'INAF. SIMBO-SYS è costituito da tre canali per osservazioni stereoscopiche (STC), ad alta risoluzione spaziale (HRIC) e iperspettrali (VIHI) nel visibile che consentirà l'esplorazione ancora più accurata delle proprietà geofisiche e geochimiche del pianeta. Delle grandi potenzialità di Bepicolombo è convinto anche Johannes Benkhoff, ESA Project Scientist della missione: “Dopo MESSENGER, BepiColombo certamente promette di produrre nuovi risultati inattesi grazie al grande insieme di esperimenti scientifici presenti a bordo delle due sonde MPO ed MMO”.

fonte mediainaf

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