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 Oggetto del messaggio: re:i segreti di lutetia.....
MessaggioInviato: 29/10/2011, 12:29 
La rivista Science dedica la copertina all'asteroide Lutetia, la cui superficie è stata in gran parte svelata dalla sonda Rosetta, europea



28/10/2011 I segreti di Lutetia
Una serie di articoli pubblicati da Science mette in luce alcune caratteristiche essenziali dell'asteroide, che sembra aver mantenuto tutti gli aspetti del sistema solare primordiale



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Nel doppio pannello è mostrata l'immagine dell'asteroide Lutetia osservato dallo strumento VIRTIS, lo spettrometro ad immagine della sonda Rosetta. Nel pannello di sinistra è mostrata la superficie di Lutetia al massimo avvicinamento come la vedremmo se i nostri occhi fossero sensibili alla radiazione infrarossa. La croce rossa rappresenta la posizione del polo nord. Nel pannello di destra, dalla misura della radiazione emessa dall'asteroide è stata ricavata la mappa di temperatura sulla superficie dell'asteroide, che raggiunge un massimo di circa 245 gradi Kelvin, ovvero -28 gradi centigradi (Crediti: ESA/VIRTIS/INAF)

È un corpo celeste complesso dal punto di vista geologico ed estremamente antico, tanto quanto il nostro Sistema solare. Così si mostra l'asteroide Lutetia agli strumenti della sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea, attivati in occasione del suo passaggio ravvicinato – solo 3170 km – avvenuto il 10 luglio del 2010, nel pieno della sua corsa verso la cometa Churyumov-Gerasimenko, che incontrerà fra tre anni.
In particolare lo spettrometro VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer), ideato dall'INAF e realizzato dalla Galileo Avionica grazie a un finanziamento dell'Agenzia Spaziale Italiana, ha raccolto informazioni molto accurate sulle caratteristiche della superficie di questo corpo celeste. I risultati di queste osservazioni sono pubblicati in uno dei tre articoli pubblicati sul numero odierno di Science e il cui primo autore è Angioletta Coradini, ricercatrice INAF e planetologa di fama internazionale recentemente scomparsa. “I dati provenienti da VIRTIS dimostrano come la superficie di Lutetia sia estremamente uniforme dal punto di vista della sua composizione e abbia mantenuto le caratteristiche di una crosta primordiale, ovvero formata da materiali assimilabili a meteoriti primitive, come condriti carbonacee ed enstatitiche” dice Fabrizio Capaccioni, dell'INAF-IFSI di Roma, coautore dell'articolo e Principal Investigator di VIRTIS. Questa osservazione, combinata con le informazioni sull'età, permette di ipotizzare che Lutetia sia un planetesimo – ovvero uno dei corpi che si formarono nel sistema solare primordiale e da cui i pianeti hanno avuto origine – fossile che ha attraversato indenne la storia del Sistema solare. Inoltre, i risultati di VIRTIS smentiscono precedenti osservazioni che indicavano sulla superficie di Lutetia la presenza di minerali idrati, prodotti da alterazioni di rocce basaltiche dovute ad interazioni con l'acqua.
VIRTIS ha anche permesso di determinare la temperatura superficiale di Lutetia, che oscilla tra -210 e -28 gradi centigradi. Ma non solo. L'analisi dei dati raccolti dallo strumento ha rivelato che l'asteroide possiede una superficie ricoperta da uno strato di polvere molto fine ed omogeneo, con particelle delle dimensioni comprese tra 50 e 100 micron (milionesimi di metro), molto simile per struttura a quella che ricopre la Luna, la cosiddetta regolite. “È molto strano che un corpo celeste delle dimensioni di Lutetia abbia una superficie così omogenea come quella mostrata dalle osservazioni di Rosetta” sottolinea Capaccioni. “Ciò, insieme con la sua elevata densità, fa supporre che se nel passato sono effettivamente avvenuti processi di stratificazione nella struttura dell'asteroide, essi hanno avuto luogo solo al suo interno, senza influenzare i materiali superficiali che hanno invece mantenuto proprietà tipiche di una crosta primordiale di tipo condritico”.

Fonte: MEDIA INAF
http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... stiche.txt


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MessaggioInviato: 29/10/2011, 18:39 
28/10/2011 Lutetia in prima fila
La rivista Science dedica la copertina all'asteroide Lutetia, la cui superficie è stata in gran parte svelata dalla sonda Rosetta, europea



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Lutetia in primo piano per la nuova copertina di Science. La prestigiosa rivista dedica infatti il nuovo numero all'asteroide, mettendo in copertina una sua immagine ravvicinata, in assoluto tra le più dettagliate e suggestive tra le centinaia riprese a luglio 2010 dalla sonda europea Rosetta durante l'incontro ultra-ravvicinato, appena 3162 chilometri, con il remoto asteroide. Ottenute grazie allo strumento di bordo OSIRIS, le immagini coprono tutto l'emisfero nord e parte di quello sud, per un totale di circa il 50% della superficie di Lutetia. Le varie zone visibili nell'immagine sono state chiamate come alcune delle antiche regioni romane del primo secolo dopo Cristo, ai tempi della fondazione della città di Lutetia (le regioni sono: Baetica, Achaia, Etruria, Narbonensis, Noricum, Pannonia, Raetia), mentre i crateri hanno ricevuto il nome di altre città dell'epoca, come ad esempio Roma, Massilia e Patavium, l'odierna Padova. La scelta di quest'ultima non è casuale: è a Padova che si è svolta e coordinata buona parte del lavoro che ha permesso di ottenere immagini così dettagliate.
Merito dello strumento di bordo OSIRIS e dell'hardware fornito dal team del Centro Interdipartimentale Studi e Attività Spaziali (CISAS) “G. Colombo”, composto da ricercatori dei Dipartimenti di Astronomia, Fisica, Fisica Tecnica, Geoscienze, Ingegneria Meccanica, Ingegneria dell'Informazione dell' Università di Padova, dell'INAF Osservatorio Astronomico di Padova e del CNR-IFN UOS Padova LUXOR. I finanziamenti per la realizzazione e l'operazione scientifica di OSIRIS-WAC provengono dall'Agenzia Spaziale Italiana.
“Sono numerosi i risultati e le sorprese che abbiamo trovato su Lutetia” commenta Cesare Barbieri del Dipartimento di Astronomia e del CISAS, Università di Padova, lead scientist italiano di OSIRIS. “Siamo rimasti colpiti dal vedere come vi siano massi appoggiati sulla superficie, quando ci si attendeva che fosse un unico blocco compatto. Un'altra caratteristica è la sua elevata densità, pari a 3,4 grammi per centimetro cubo, la più elevata tra tutte quelle finora misurate per un asteroide. Il dato è stato ottenuto combinando le misure di massa ottenute dall'esperimento di Radio Scienza, e di volume, determinato grazie alle osservazioni della camera OSIRIS”. Per paragone, la densità media della Terra è di 5,5 grammi per centimetro cubo. Questo valore così elevato potrebbe far supporre che Lutetia, nel corso della sua evoluzione, abbia subìto un processo di fusione interna, dovuto al riscaldamento generato dal decadimento di materiali radioattivi presenti nella sua struttura. Questo fenomeno avrebbe prodotto la separazione di un nucleo ferroso, un mantello e una crosta formata da silicati leggeri.
Al momento la sonda Rosetta è in uno stato di “letargo” per risparmiare il più possibile la sua energia, e lo rimarrà sino a quando, nel 2014, incontrerà la cometa Churyumov-Gerasimenko, distante quasi un miliardo di chilometri dalla Terra, seguendola nel suo viaggio di avvicinamento verso il Sole.

Fonte: MEDIA INAF

da skylive


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MessaggioInviato: 29/10/2011, 19:34 
Quindi anche alcuni asteroidi hanno un nucleo e un mantello di roccia, non male come scoperta fin'ora si ritenevano solo grandi blocchi di roccie e/o ferro vaganti nello spazio.



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MessaggioInviato: 29/10/2011, 20:29 
in effetti la ns conoscenza dello stesso sistema solare e'in evoluzione continua,quelle che noi supponevamo certezze vengono smantellate,giorno dopo giorno

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Sempre grazie a OSIRIS è stato possibile stabilire che la densità di Lutetia è pari a 3,4 g/cm3 (quella media della Terra è di 5,5 cm3). Si tratta di un valore elevato per un asteroide e fa supporre che nel corso della sua esistenza Lutetia abbia subìto un processo di fusione interna, dovuta al riscaldamento generato dal decadimento di elementi radioattivi. Questo fenomeno potrebbe aver prodotto la sua differenziazione, dando origine ad una struttura a “cipolla”, con un nucleo metallico, un mantello e una crosta di silicati leggeri.
Questa possibilità contrasta però con i dati rilevati da un altro strumento a bordo di Rosetta, lo spettrometro ad immagine VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer).
“I dati provenienti da VIRTIS dimostrano come la superficie di Lutetia sia estremamente uniforme dal punto di vista della sua composizione e abbia mantenuto le caratteristiche di una crosta primordiale, ovvero formata da materiali assimilabili a meteoriti primitive, come condriti carbonacee ed enstatitiche”, dice Fabrizio Capaccioni, dell’INAF-IFSI di Roma, responsabile dello strumento VIRTIS e coautore dell’articolo a prima firma di Angioletta Coradini, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e planetologa di fama internazionale recentemente scomparsa.
Proprio questa osservazione, combinata con quelle sull’età, permette di ipotizzare che Lutetia sia un planetesimo fossile che ha attraversato indenne la storia del Sistema Solare.

http://blog.focus.it/una-finestra-sull- ... e-pianeta/

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MessaggioInviato: 30/10/2011, 13:18 
nel giorno 8 11 si potra' osserevare l'asteroide 2005 yu55 di circa 400m di diametro con apparecchi di apertura 15 cm

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Gli scienziati della NASA seguiranno l'asteroide 2005 YU55 durante il sorvolo ravvicinato della Terra, che avverrà il giorno 8 novembre 2011. L'asteroide è grande 400 metri di diametro e rappresenta una ottima opportunità per studiarlo e per affinare la strumentazione osservativa.
Il tracciamento dell'asteroide avrà inizio alle ore 9.30 locali del 4 novembre attraverso il Deep Space Network da 70 metri. L'asteroide continuerà dopo due ore ad essere seguito per quattro ore al giorno da Goldstone dal 6 novembre al 10 novembre. Le osservazioni radar da Arecibo inizieranno l'8 novembre, lo stesso giorno del flyby.
La traiettoria di 2005 YU55 è ben nota. Nel punto di maggiore avvicinamento alla Terra sarà distante 324.600 chilometri, circa l'85% della distanza della Luna. L'influenza gravitazionale dell'asteroide non avrà effetti riscontrabili sulla Terra, neanche sulla tettonica planetaria. L'asteroide è solito passare dalle nostre parti, oltre che da quelle di Marte e Venere, ma questo è l'incontro più ravvicinato in duecento anni.
L'asteroide è pressoché sferico, ruota lentamente su se stesso in circa 18 ore e la sua superficie appare scura. Gli amatori potranno osservarlo a partire da diametri di circa 15 centimetri.
L'ultima volta che un corpo di dimensioni paragonabili è passato a simile distanza era il 1976, mentre il prossimo ci sarà nel 2028.

Fonte: NASA JPL
da skylive



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Ultima modifica di ubatuba il 30/10/2011, 13:26, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 30/10/2011, 13:32 
Quindi per quel giorno è bene consultare anche dei siti di astrofili per avere le coordinate per osservarlo.



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MessaggioInviato: 30/10/2011, 13:46 
penso probabilmente ke consultando skylive si potrebbero ottenere le informazioni da te chieste


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MessaggioInviato: 01/11/2011, 13:13 
"È molto strano che un corpo celeste delle dimensioni di Lutetia abbia una superficie così omogenea come quella mostrata dalle osservazioni di Rosetta", sottolinea Capaccioni. "Ciò, insieme con la sua elevata densità, fa supporre che, se nel passato sono effettivamente avvenuti processi di stratificazione nella struttura dell'asteroide, essi hanno avuto luogo solo al suo interno, senza influenzare i materiali superficiali che hanno invece mantenuto proprietà tipiche di una crosta primordiale di tipo condritico".

da le scienze


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