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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 13/11/2015, 19:30 
ciao aztlan,sintetizzando,ho tralasciato qualkosa,l'articolo e' in questo link

http://www.focus.it/scienza/spazio/alfa ... nesistente


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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 14/11/2015, 13:01 
Grazie! [:)]



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 15/11/2015, 13:01 
Tanto, appena avremo il JWST probabilmente riusciremo a scattare delle foto dei pianeti attorno ad alpha centauri. Quindi non è un problema se non riescono ad capire bene se esiste o no.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 19/11/2015, 17:37 
Non a caso è stato soprannominato Tatooine, come il pianeta di Luke Skywalker in Star Wars: scoperto nel 2011, orbita attorno ad una coppia di stelle a circa 0,7 Unità Astronomiche dal centro di massa del sistema.

È un gigante gassoso con dimensioni simili a quelle di Saturno, e si trova a 195,7 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno: il suo nome ufficiale è Kepler-16(AB)b dove le lettere maiuscole stanno per le due stelle del sistema, entrambe più piccole del Sole, e la b indica il primo pianeta scoperto che gli orbita attorno. Le due stelle orbitano una attorno all’altra in 41 giorni: Kepler-16A ha circa il 70% della massa del Sole, il 65% del raggio e una temperatura superficiale di 4.450 K, mentre Kepler-16B ha il 20% della massa del Sole, il 22% del raggio e 3.000 K di temperatura. Prima della scoperta si riteneva alquanto improbabile che un pianeta potesse orbitare così vicino ad un sistema stellare binario, e diversi astronomi criticarono la scelta “artistica” di mostrare un pianeta con un doppio tramonto in Guerre Stellari… immaginate quindi la meraviglia degli scienziati del team di Kepler quando l’hanno scoperto! Dal 2011 ad oggi abbiamo fatto progressi, e solo Kepler ha scoperto altri 9 pianeti in 8 sistemi binari. A cui vanno aggiunti quelli scoperti attorno a stelle già defunte o durante le fasi finali della loro vita, di solito coppie nana rossa + nana bianca.

Il pianeta si trova al limite della zona abitabile, e quindi se dovesse possedere delle lune rocciose con abbastanza atmosfera queste potrebbero ospitare la vita: immaginate come deve essere osservare un doppio tramonto, oppure vedere la stella più piccola e rossa transitare davanti quella più grande! Il pianeta impiega 229 giorni per completare un’orbita, e il prossimo transito è atteso per il 5 aprile del 2016. Vedremo altri transiti fino al 2018, poi la particolare posizione reciproca delle due stelle e l’inclinazione dell’orbita del pianeta ce lo nasconderanno fino al 2042… 42, è un caso?

Source: http://www.space.com/12963-tatooine-pla ... -star-wars
http://exoplanet.eu/catalog/kepler-16_%28ab%29_b/

chi ha paura del buio


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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 19/11/2015, 17:39 
DarthEnoch ha scritto:
Tanto, appena avremo il JWST probabilmente riusciremo a scattare delle foto dei pianeti attorno ad alpha centauri. Quindi non è un problema se non riescono ad capire bene se esiste o no.



...solo che dobbiamo attendere qualke tempo........................ [:291]


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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 22/11/2015, 18:07 
I ricercatori dell'Università di Warwick hanno scoperto che sul pianeta extrasolare HD 189733b i venti soffiano ad oltre 2 chilometri al secondo, muovendosi dal lato diurno a quello notturno del pianeta.

HD 189733b è il gioviano caldo noto più vicino alla Terra, a soli 63 anni luce di distanza.
Ciò lo rende un ottimo target astronomico, tanto che è stato il primo pianeta extrasolare ad essere osservato nella luce visibile.
Ha un'orbita di 2,2 giorni molto stretta attorno alla sua stella, 30 volte più vicino della Terra rispetto al Sole. La sua atmosfera era apparsa di un intrigante blu cobalto, con un albedo simile a quello del nostro pianeta tanto da meritare l'appellativo di "Pale Blue Dot extrasolare".

Ora, un team di ricerca guidato da Tom Louden dell'Università di Warwick, ha misurato direttamente e mappato il suo sistema meteorologico.
"Questa è la prima mappa meteo al di fuori del nostro Sistema Solare. Mentre abbiamo già osservato i venti su altri esopianeti, non eravamo mai stati in grado di misurare direttamente e mappare un sistema meteo".

Su HD 189733b la velocità dei venti è 20 volte superiore a quella che può formarsi sulla Terra.
"La velocità è stata misurata usando la spettroscopia ad alta risoluzione dell'assorbimento del sodio presente nella sua atmosfera. A seconda di come le zone atmosferiche di HD 189733b si muovono verso la Terra o più lontano, l'effetto Doppler cambia la lunghezza d'onda di questa caratteristica, permettendo di misurare la velocità".

Velocità del vento su HD 189733b
Immagine
In questo schema il pianeta è mostrato in tre posizioni diverse mentre si sposta davanti alla sua stella madre.
Il cambiamento della retroilluminazione (la superficie della stella è più luminosa al centro, rispetto ai bordi del disco) permette di misurare l'assorbimento da parte delle diverse zone atmosferiche. Analizzando lo spostamento Doppler dell'assorbimento, il team ha potuto determinare la velocità dei venti. La regione blu si sta muovendo verso la Terra a circa 19.300 chilometri orari, mentre la regione rossa si sta allontanando a circa 8.000 chilometri orari. Effettuando le opportune correzioni, necessarie per tenere conto della rotazione del pianeta, ne deriva una velocità dei venti pari a circa 8.700 chilometri orari in direzione est.

Il team spera di poter estendere questa tecnica allo studio dei pianeti rocciosi simili alla Terra.
"Siamo entusiasti di aver trovato un modo per mappare i sistemi meteo su pianeti lontani", ha detto Peter Wheatley, co-ricercatore, sempre dell'Università di Warwick. "Man mano che svilupperemo ulteriormente questa tecnica, saremo in grado di studiare i flussi del vento con maggior dettaglio e ricavare carte meteorologiche di pianeti più piccoli".

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Astronomical Journal Letters.

Spatially resolved eastward winds and rotation of HD\,189733b [abstract]

We measure wind velocities on opposite sides of the hot Jupiter HD189733b by modeling sodium absorption in high-resolution HARPS transmission spectra. Our model implicitly accounts for the Rossiter-McLaughlin effect, which we show can explain the high wind velocities suggested by previous studies. Our results reveal a strong eastward motion of the atmosphere of HD189733b, with a redshift of 2.3+1.3−1.5kms−1 on the leading limb of the planet and a blueshift of 5.3+1.0−1.4kms−1 on the trailing limb. These velocities can be understood as a combination of tidally locked planetary rotation and an eastward equatorial jet; closely matching the predictions of atmospheric circulation models. Our results show that the sodium absorption of HD189733b is intrinsically velocity broadened and so previous studies of the average transmission spectrum are likely to have overestimated the role of pressure broadening.

http://aliveuniverse.today/flash-news/s ... hd-189733b

..allo stato attuale sarebbe + opportuno,dal mio punto di vst,cercare di analizzare pianeti extrasolari che abbiano caratteristike,simili a quelle della terra,poi successivamente studiare pure le diversita'............ [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 23/11/2015, 23:18 
Gli astronomi del Massachusetts of Technology (MIT) hanno scoperto un nuovo pianeta extrasolare delle dimensioni della Terra, troppo caldo per sostenere la vita come la conosciamo ma abbastanza fresco per avere una spessa atmosfera.

Subito definito dai media il "gemello di Venere", si trova a soli 39 anni luce dalla Terra il che lo rende il pianeta Earth-size conosciuto più vicino e un ottimo target per puntare i telescopi.

Si chiama GJ 1132b ed orbita attorno ad una piccola stella, una nana rossa molto meno calda e brillante del Sole.
Per ora sappiamo che è probabilmente in rotazione sincrona, cioè metà pianeta vive nel giorno e metà nella notte perenne e la sua temperatura media è intorno ai 200 gradi Celsius, troppo perché possa esistere acqua liquida in superficie. Ma presto potremo scoprire molto di più sulle sue caratteristiche, dalla composizione della sua atmosfera al modello dei venti e perfino il suo colore.

E' stato scoperto dal team guidato da Zach Berta-Thompson al MEarth-South Observatory dell'Università di Harvard, grazie all'array di otto telescopi robotici da 40 centimetri, dedicata alla ricerca di esopianeti attorno a piccole stelle vicine, situata sulle montagne del Cerro-Tololo in Cile.

L'array lavora dal 2014 monitorando la luce delle stelle ogni 25 minuti alla ricerca di transito planetario, ossia cercando una diminuzione nel segnale di luminosità generata dal passaggio dell'ipotetico pianeta.
Un lieve tuffo nella curva di luce della nana rossa GJ 1132 è stato notato il 10 maggio.
Intensificate le osservazioni ad intervalli di 45 secondi ed attivati altri telescopi per confermare i dati, i ricercatori hanno scoperto che la stella veniva regolarmente oscurata dello 0,3% ogni 1,6 giorni, segno di un regolare transito planetario.

In base alla quantità di luce bloccata da GJ 1132b ed al raggio noto della stella, è stato calcolato che il pianeta è circa 1,2 volte la dimensione della Terra. Misurando l'oscillazione gravitazionale della stella, è stata stimata la sua massa pari a circa 1,6 volte quella della Terra. Considerate le dimensioni e la massa, è stata stimata la densità che lascia presupporre si tratti di un pianeta roccioso.

"E' troppo caldo per essere abitabile, non c'è modo perché possa esserci acqua allo stato liquido sulla superficie [eppure il ghiaccio d'acqua è stato scoperto nei crateri perennemente in ombra di Mercurio dalla sonda della NASA MESSENGER. NdR]. Ma è molto più fresco rispetto agli altri pianeti rocciosi che conosciamo", ha detto Berta-Thompson. Questo è un bene da un punto di vista scientifico perché GJ 1132b potrebbe ancora conservare una spessa atmosfera.

Ora, il team spera di poter usare James Webb Space Telescope (JWST), il successore di Hubble che verrà lanciando nel 2018, per identificare il colore e la composizione chimica dell'atmosfera del pianeta, insieme al modello dei venti.
"Questa è la prima opportunità che abbiamo di puntare i nostri telescopi su un pianeta extrasolare roccioso e ottenere quel tipo di dettaglio", ha aggiunto Berta-Thompson.

notizia aliveuniverseimages


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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 12/09/2019, 20:37 
Cita:

Trovato vapore acqueo su un esopianeta in zona abitabile


Roma, 12 set. (askanews) – Si chiama K2-18 b, orbita attorno a una nana rossa a 111 anni luce dalla Terra, ed è la prima super-Terra in zona abitabile di cui sia stata osservata l’atmosfera. Non solo, in quell’atmosfera, dicono i dati spettroscopici ottenuti con la Wide Field Camera 3 del telescopio spaziale Hubble, c’è la firma dell’acqua.

L’importante risultato è stato pubblicato sulle pagine di “Nature Astronomy”, nell’articolo firmato dal team dello University College London, guidato da Angelos Tsiaras, del quale fa parte la scienziata italiana Giovanna Tinetti, un’autorità nel campo degli esopianeti.

K2-18 b è una “super-Terra”, con una massa pari a otto volte quella del nostro pianeta ed è due volte più grande. È stata individuata per la prima volta nel 2015 e ancora non è chiaro se si tratti di un pianeta roccioso dall’atmosfera estesa o di un pianeta ghiacciato con un’alta concentrazione di acqua al suo interno.

Non è il primo esopianeta per il quale sia stata osservata l’atmosfera, – evidenzia Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – ma a differenza dei precedenti, quasi tutti giganti gassosi, questo è un pianeta relativamente piccolo e si trova, appunto, in zona abitabile, ovvero a una distanza dalla stella madre tale da consentire la presenza di acqua allo stato liquido. Una scoperta dunque cruciale per comprendere meglio quale sia l’evoluzione atmosferica di pianeti potenzialmente temperati, spiegano gli autori dello studio.

Ad avvolgere il pianeta, oltre all’acqua, sembrerebbe esserci anche una quantità significativa di idrogeno. La composizione esatta dell’atmosfera non è nota, ma i modelli lasciano supporre che il vapor d’acqua possa costituirne fino al 50 per cento. Un obiettivo eccellente, sottolineano gli autori dell’articolo, per successivi studi di approfondimento sulla composizione e sul clima dei pianeti delle zone abitabili.






http://www.askanews.it/scienza-e-innova ... 912_00051/


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 Oggetto del messaggio: Re: Ricerca esopianeti
MessaggioInviato: 18/12/2019, 20:36 
È fatta! L'Europa lancia finalmente il satellite CHEOPS per lo studio dei mondi alieni


Dopo un leggero ritardo che ha posticipato il lancio di circa 24 ore, la sonda europea CHaracterising ExOPlanets Satellite (CHEOPS), è finalmente decollata su un razzo Soyuz dal Centro spaziale guyanese a Kourou, nella Guyana francese.

Se tutto procede secondo i piani, la Soyuz dispiegherà il satellite nell'orbita terrestre circa 2.5 ore dopo il decollo. La missione principale CHEOPS (costata circa 50 milioni di euro) consiste nell'esaminare stelle luminose e relativamente vicine che hanno pianeti in orbita. Osservare i mondi attorno ai loro astri è importante per comprendere meglio determinate caratteristiche, come la lunghezza delle loro orbite e la dimensione dei pianeti.

In particolare, gli astronomi sono interessati a conoscere l'abitabilità di mondi distanti, che dipende in parte dal fatto che un pianeta sia roccioso (più vicino alle dimensioni della Terra) o gassoso (più vicino alle dimensioni di Urano, Nettuno, Saturno o Giove). Il satellite "effettuerà osservazioni ad alta precisione delle dimensioni dei pianeti mentre passano davanti alla loro stella ospite", hanno scritto i funzionari dell'Agenzia spaziale europea (ESA) in una descrizione della missione. "Si concentrerà sui pianeti nella gamma di dimensioni della super-Terra a Nettuno."

CHEOPS effettuerà le sue osservazioni attraverso il metodo di transito, lo stesso utilizzato dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA. Numerosi altri satelliti stanno viaggiando sul razzo recentemente partito: il satellite COSMO-SkyMed dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) e del ministero della Difesa; ANGELS (Argos Neo on a Generic Economical and Light Satellite), un satellite dell'agenzia spaziale francese che studierà l'ambiente terrestre dall'orbita; EyeSat, uno strumento che studierà diversi fenomeni della Via Lattea; e infine OPS-SAT, un satellite sperimentale dell'ESA.

Tutti strumenti che contribuiranno ad aumentare la nostra conoscenza dell'Universo.


https://tech.everyeye.it/notizie/fatta- ... 17620.html


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