Cheops: La Nuova Missione Spaziale della ESA che Studierà le Super-Terre!
Negli ultimi anni gli astronomi hanno scoperto letteralmente centinaia di esopianeti diversi, e molto probabilmente nel futuro prossimo il numero aumenterà fino a migliaia! Ma dopo averli scoperti, raramente ci sono le possibilità per studiarli davvero. A questo ci penserà la nuova piccola ma ambiziosa missione della ESA: Cheops (CHaracterising ExOPlanets Satellite)! Questo osservatorio spaziale sarà lanciato nel 2017 e avrà come obbiettivo quello di esaminare molto in dettaglio vicine stelle intorno alle quali sappiamo già che ci sono dei pianeti. Attraverso l'analisi molto attenta della luce delle stelle che il telescopio osserverà, gli scienziati potranno trovare i segni del transito di un pianeta tra noi e la stella. Questo tipo di misurazione sarà più precisa di quanto è mai stato fatto nello spazio e permetterà di ottenere l'esatto raggio del pianeta. Per tanti di questi abbiamo già una misurazione della massa, grazie alla misurazione di quanto la gravità del pianeta influisce sul modo della stella. Ottenere anche la dimensione esatta permetterà sapere la densità e quindi potremmo iniziare a capire qualcosa di più sulla loro struttura interna.
Questi parametri saranno fondamentali per dare la caccia ad un particolare tipo di pianeti che sono quelli con una massa da due a 10 volte quella della Terra, che sono una specie di "anello mancante" tra i pianeti terrestri ed i giganti ghiacciati come Urano e Nettuno.
Cheops sarà inoltre estremamente utile per identificare nuovi pianeti e misurare le loro atmosfere. Questo permetterà di studiare più in dettaglio alcuni parametri dei processi di migrazione planetaria e l'evoluzione dei sistemi di pianeti.
Questa sarà la prima di una nuova classe di missioni "piccole" in termini di budget, ma non di ambizioni, che la ESA lancerà per rimodellare il suo Programma Scientifico.
"Concentrandoci su specifiche stelle intorno a cui sappiamo che ci sono esopianeti, grazie a Cheops saremmo in grado di condurre i primi dettagliati studi comparativi tra lontani esopianeti e potremmo misurare parametri di pianeti piccoli anche fino alla massa della Terra. Tutto questo sarà fatto con una precisione irraggiungibile dalla Terra" ha spiegato Alvaro Giménez-Canete, direttore del Programma di Esplorazione Robotica e Spaziale.
"La missione è stata selezionata da un gruppo di 26 diverse proposte presentate in risposta alla "Chiamata per Piccole Missioni" lanciata a Marzo. La grande risposta a questa chiamata ha sottolineato l'interesse della comunità scientifica verso piccole missioni con obbiettivi molto precisi in grado di risolvere grandi domande dell'esplorazione spaziale."
L'idea dietro queste possibili future missioni piccoli è di avere missioni a basso costo, con tempi di sviluppo molto rapidi, in grado di offrire una maggiore flessibilità in risposta alle nuove idee che periodicamente emergono dalla comunità scientifica.
Un simile programma si integrerebbe perfettamente all'interno del più vasto programma spaziale della ESA, completando lo spazio vuoto lasciato dai più vasti programmi per missioni di dimensioni medie e grandi.
Immagine: 45,55 KBEsempio classico del transito di un pianeta davanti ad una stella. In questo caso si parla del pianeta 55 Cancri e che passa davanti alla stella 55 Cancri A. Ovviamente più il pianeta è grande più la curva scenderà. Credit: MOST
Cheops sarà implementata poi come una partnership tra la ESA e la Svizzera, che ultimamente è molto attiva riguardo alla robotica spaziale. Diversi altri paesi membri collaboreranno attivamente a rendere rapidamente attiva questa nuova eccitante missione. Riguardo al contributo Svizzero, Willy Benz, professore dell'Università di Berna, dichiara: "Questo permetterà di continuare la grande storia di successi durata 40 anni, che ha visto scienziati svizzeri all'avanguardia nell'industria e nelle scienze spaziali."
La missione sarà anche una grande occasione in vista di missioni ancor più grandi in futuro, perché nuovi pianeti scoperti da Cheops saranno poi analizzati in enorme dettaglio dal gigantesco James Webb Space Telescope, costruito in collaborazione tra la NASA, l'ESA e la CSA.
La missione Cheops opererà in orbita sincrona con il Sole, in bassa orbita terrestre a 800 km di altitudine e avrà una vita di 3.5 anni.
http://www.esa.int/esaCP/SEMXFG4S18H_index_0.htmllink2universe
e'sperabile che al termine della missione,si possa avere la certezza di avere individuato un o + pianeti simili alla terra x potere concentrare su di essi gli studi futuri.......................