Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 249 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6 ... 17  Prossimo
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/10/2012, 12:13 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Davvero interessante, continua a tenerci aggiornati!!! [;)]


diciamo che x avere notizie definitive prob occorrera'tempo,dovendoci confrontare con la lontananza,e' necessario studiare a fondo le notizie che riusciamo ad avere---------------------------- [;)]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/10/2012, 12:45 
Cheops: La Nuova Missione Spaziale della ESA che Studierà le Super-Terre!


Negli ultimi anni gli astronomi hanno scoperto letteralmente centinaia di esopianeti diversi, e molto probabilmente nel futuro prossimo il numero aumenterà fino a migliaia! Ma dopo averli scoperti, raramente ci sono le possibilità per studiarli davvero. A questo ci penserà la nuova piccola ma ambiziosa missione della ESA: Cheops (CHaracterising ExOPlanets Satellite)! Questo osservatorio spaziale sarà lanciato nel 2017 e avrà come obbiettivo quello di esaminare molto in dettaglio vicine stelle intorno alle quali sappiamo già che ci sono dei pianeti. Attraverso l'analisi molto attenta della luce delle stelle che il telescopio osserverà, gli scienziati potranno trovare i segni del transito di un pianeta tra noi e la stella. Questo tipo di misurazione sarà più precisa di quanto è mai stato fatto nello spazio e permetterà di ottenere l'esatto raggio del pianeta. Per tanti di questi abbiamo già una misurazione della massa, grazie alla misurazione di quanto la gravità del pianeta influisce sul modo della stella. Ottenere anche la dimensione esatta permetterà sapere la densità e quindi potremmo iniziare a capire qualcosa di più sulla loro struttura interna.

Questi parametri saranno fondamentali per dare la caccia ad un particolare tipo di pianeti che sono quelli con una massa da due a 10 volte quella della Terra, che sono una specie di "anello mancante" tra i pianeti terrestri ed i giganti ghiacciati come Urano e Nettuno.

Cheops sarà inoltre estremamente utile per identificare nuovi pianeti e misurare le loro atmosfere. Questo permetterà di studiare più in dettaglio alcuni parametri dei processi di migrazione planetaria e l'evoluzione dei sistemi di pianeti.

Questa sarà la prima di una nuova classe di missioni "piccole" in termini di budget, ma non di ambizioni, che la ESA lancerà per rimodellare il suo Programma Scientifico.
"Concentrandoci su specifiche stelle intorno a cui sappiamo che ci sono esopianeti, grazie a Cheops saremmo in grado di condurre i primi dettagliati studi comparativi tra lontani esopianeti e potremmo misurare parametri di pianeti piccoli anche fino alla massa della Terra. Tutto questo sarà fatto con una precisione irraggiungibile dalla Terra" ha spiegato Alvaro Giménez-Canete, direttore del Programma di Esplorazione Robotica e Spaziale.

"La missione è stata selezionata da un gruppo di 26 diverse proposte presentate in risposta alla "Chiamata per Piccole Missioni" lanciata a Marzo. La grande risposta a questa chiamata ha sottolineato l'interesse della comunità scientifica verso piccole missioni con obbiettivi molto precisi in grado di risolvere grandi domande dell'esplorazione spaziale."

L'idea dietro queste possibili future missioni piccoli è di avere missioni a basso costo, con tempi di sviluppo molto rapidi, in grado di offrire una maggiore flessibilità in risposta alle nuove idee che periodicamente emergono dalla comunità scientifica.
Un simile programma si integrerebbe perfettamente all'interno del più vasto programma spaziale della ESA, completando lo spazio vuoto lasciato dai più vasti programmi per missioni di dimensioni medie e grandi.



Immagine:
Immagine
45,55 KB


Esempio classico del transito di un pianeta davanti ad una stella. In questo caso si parla del pianeta 55 Cancri e che passa davanti alla stella 55 Cancri A. Ovviamente più il pianeta è grande più la curva scenderà. Credit: MOST

Cheops sarà implementata poi come una partnership tra la ESA e la Svizzera, che ultimamente è molto attiva riguardo alla robotica spaziale. Diversi altri paesi membri collaboreranno attivamente a rendere rapidamente attiva questa nuova eccitante missione. Riguardo al contributo Svizzero, Willy Benz, professore dell'Università di Berna, dichiara: "Questo permetterà di continuare la grande storia di successi durata 40 anni, che ha visto scienziati svizzeri all'avanguardia nell'industria e nelle scienze spaziali."

La missione sarà anche una grande occasione in vista di missioni ancor più grandi in futuro, perché nuovi pianeti scoperti da Cheops saranno poi analizzati in enorme dettaglio dal gigantesco James Webb Space Telescope, costruito in collaborazione tra la NASA, l'ESA e la CSA.

La missione Cheops opererà in orbita sincrona con il Sole, in bassa orbita terrestre a 800 km di altitudine e avrà una vita di 3.5 anni.

http://www.esa.int/esaCP/SEMXFG4S18H_index_0.html
link2universe

e'sperabile che al termine della missione,si possa avere la certezza di avere individuato un o + pianeti simili alla terra x potere concentrare su di essi gli studi futuri.......................[;)]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 11048
Iscritto il: 04/12/2008, 15:57
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/10/2012, 22:35 
Speriamo.

Interessante la strategia di piccole, economiche e rapide missioni per obiettivi molto specifici, a integrazione delle missioni standard.

Seguiamo con attenzione.



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
_________________________________________________________________________

Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/10/2012, 01:01 
e speriamo pure che i budget non vengano di continuo minimalizzati...[;)]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 11048
Iscritto il: 04/12/2008, 15:57
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/10/2012, 16:20 
Purtroppo temo che l' idea alla base sia quella: missioni ridotte, in tutti i sensi, anche economici, su settori molto specifici.

Come complemento alla ricerca generale è un' ottima cosa, ma se questa viene abbandonata e sostituita da poche ricerche su settori mirati, rischiamo di rimandare scoperte generali importanti...

Speriamo non seguano questra strada, perchè sarebbe un clamoroso autogol nella strategia di ricerca... il peggiore stop dalla fine del programma di esplorazione con equipaggio.



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
_________________________________________________________________________

Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/10/2012, 16:31 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Purtroppo temo che l' idea alla base sia quella: missioni ridotte, in tutti i sensi, anche economici, su settori molto specifici.

Come complemento alla ricerca generale è un' ottima cosa, ma se questa viene abbandonata e sostituita da poche ricerche su settori mirati, rischiamo di rimandare scoperte generali importanti...

Speriamo non seguano questra strada, perchè sarebbe un clamoroso autogol nella strategia di ricerca... il peggiore stop dalla fine del programma di esplorazione con equipaggio.


certo e' che le ricerche mediante osservazione tecnologia dalla terra,hanno un costo relativo,ma pure sono piu' dispersive e lunghe,solo andando sul posto si possono avere informazioni di certezza,speriamo che le missioni umane vadano a riprendere nel piu' breve tempo possibile [;)]


Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1821
Iscritto il: 31/12/2008, 15:10
Località: Lato Oscuro
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 01/11/2012, 19:14 
Secondo me è un'ottima idea: rimpicciolire le missioni, magari anche in budget, ma farne di più e più frequentemente.
Infatti se pensiamo che il mondo tecnologico e scientifico è in continua evoluzione non sono più pensabili missioni lunghe che impiegano 5 anni ad essere progettate, 10 ad essere realizzate e poi durano 3 anni in orbita. In questi 15 anni intanto saranno state inventate un sacco di tecnologie nuove, saranno sviluppate idee innovative e nuove tecniche, e come niente il progetto risulta essere già obsoleto ancora prima di lasciare la terra.
Invece, se come abbiamo letto, questo progetto è stato approvato pochi giorni va ed è già previsto il lancio per il 2017 (solo 5 anni per progettazione, realizzazione e lancio) già i tempi si sono ridotti notevolmente. Lanciato questo, tra 5 anni, saremo già pronti ad impiegare le nuove tecniche inventate nel frattempo nel prossimo progetto!

Io concordo. Ed il fatto che mi sto avviando a lavorare in questo settore e quindi più progetti fanno meglio è per me non c'entra nulla [:p] .. forse.


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/11/2012, 12:03 
La famiglia di pianeti intorno a nane aumenta di sei unità, compreso un mondo roccioso di massa pari a circa sette masse terrestri e posizionato nella cosiddetta fascia di abitabilità della stella, laddove l'acqua può essere presente in superficie.
Gli scienziati hanno aggiunto tre nuovi pianeti ai tre scoperti nel 2008 intorno alla stella arancione chiamata HD 40307, una stella con massa pari a 3/4 della massa terrestre e posta a 42 anni luce da noi, nella costellazione del Pittore.
Di particolare interesse è il pianeta più esterno, che dovrebbe avere un periodo di rivoluzione di circa 320 giorni percorsa ad una distanza di "abitabilità".
Gli altri cinque pianeti sono troppo vicini alla stella e troppo caldi per presentare acqua superficiale in stato liquido. Il sistema planetario intorno a HD 40307 ha una architettura molto diversa dalla nostra, il che dimostra ancora una volta come ci siano modi molto differenti per finire in una zona di abitabilità rispetto a quanto visto nel nostro sistema solare.
Purtroppo non ci sono tanti dettagli visto che i pianeti non danno vita a transiti dal nostro punto di visuale. Le nuove scoperte si basano su nuove analisi dei dati collezionati da HARPS, uno spettrografo installato a La Silla, in Cile. I pianeti oltre il sistema solare possono essere scoperti attraverso tenui effetti gravitazionali sulla loro stella di appartenenza.
Per scoprire il sesto pianeta del sistema ci sono state molte difficoltà per la distinzione della variazione della luce stellare, legata agli effetti gravitazionali di un pianeta oppure ad attività stellare come può essere un flare o una tempesta magnetica.
Sappiamo in pratica che la massa minima del pianeta è di 7,1 masse terrestri. Non esiste un piano di follow-up ben preciso ma in futuro potrebbero esserci maggiori dati per confermare il risultato e forse per aggiungere altri pianeti.
Non c'è la prova che il sesto pianeta sia in effetti roccioso, ma si è abbastanza certi che una buona percentuale della materia sia in effetti data da roccia. A prescindere dalla composizione, il sesto pianeta riceve circa il 62% della radiazione che la Terra riceve dal Sole: è inferiore, ma la Terra attualmente si trova vicina al bordo interno della fascia di abitabilità quindi il sesto pianeta potrebbe trovarsi, ad esempio, nei pressi del bordo esterno.

Discovery

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... d40307.txt

con l'affinarsi della tecnologia,magari a breve si scoprira'una qualkosa simile alla terra in cui la vita possa prosperare.....[;)]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/11/2012, 20:25 
Immagine:
Immagine
35,21 KB


Immagine a falsi colori, nel vicino infrarosso (a 3.8 micrometri) del sistema k And (Kappa Andromedae), ottenuta con il telescopio Subaru. Quasi tutta la luce della stella è stata rimossa per riuscire a rilevare le pallide tracce dell'esopianeta vicino, chiamato 'k And b', distante più o meno 1.8 volte Nettuno nel nostro Sistema Solare. credit: NAOJ / Subaru / J. Carson (College of Charleston) / T. Currie (University Toronto)

Dei circa 850 esopianeti attualmente conosciuti intorno ad altre stelle, soltanto una piccola frazione sono mai stati visti direttamente con immagini astronomiche. Quasi tutti sono stato rilevati in maniera indiretta. La ragione di questo sta nel fatto che le stelle sono estremamente più luminose rispetto alle loro stelle (tipicamente di un fattore di un miliardo o giù di li); usando delle tecniche tradizionali per l'osservazione, il pianeta rimarrebbe completamente immerso nella luce abbagliante della stella. Adesso però un team di ricercatori guidati da Joseph Carson (del Collegio di Charleston e del Max Planck Institute for Astronomy) è riuscito in questa impresa e ha scattato delle immagini dirette di un pianeta super-Gioviano, intorno alla massiccia stella denominata k And (kappa Andromedae). La loro scoperta si basa sulla potenza dello specchio da 8 metri del telescopio Subaru, situato in cima al vulcano Mauna Kea, alle Hawaii, e gestito dal NAOJ (National Astronomical Observatory of Japan).

k And è una stella molto giovane, con un'età di soli 30 milioni di anni (il nostro Sole per esempio ha circa 5 miliardi di anni). Per riuscire ad ottenere una foto diretta del pianeta k And b è stato necessario l'uso di alcune delle più avanzate tecniche sia di osservazione che di analisi dell'immagine. Una particolare sfida risiedeva nel fatto che l'orbita di questo nuovo pianeta è solo poco più larga di quella di Nettuno. La maggior parte delle altre immagini dirette di pianeti in sistemi extrasolari erano di corpi con orbite molto più larghe.

Con una massa circa 13 volte quella di Giove, quest'oggetto si trova quasi sul confine tra pianeta è nana bruna (oggetto che è a sua volta la via di mezzo tra un pianeta ed una stella). Potrebbe persino essere in realtà una nana bruna molto leggera, ma per adesso tutte le prove indicano che si tratta di un pianeta.

Un aspetto interessante di questo nuovo pianeta super-Gioviano è che orbita intorno ad una stella che è molto giovane ad una distanza tutto sommato comparabile a quella dei pianeti nel Sistema Solare. Questo è un po' un indicazione di come si formano i pianeti in generale a partire da un disco proto-planetario di polvere e gas. Negli ultimi anni, gli astronomi hanno discusso molto tra di loro perché secondo tanti, stelle così massicce hanno più probabilità di formare pianeti rispetto a stelle più piccole come il Sole. Eppure ci sono state anche delle preoccupazioni: le stelle massicce giovani emettono quantità enormi di radiazione. Questa radiazione potrebbe facilmente dissipare parti del disco proto-planetario che porterebbe ad un'impossibilità di continuare la formazione dei pianeti.




Immagine:
Immagine
49,36 KB


Tre immagini a falsi colori che mostrano la stella k And ed il suo pianeta k And b. Credit: NAOJ / Subaru / J. Carson (College of Charleston) / T. Currie (University Toronto)

La scoperta di questo esopianeta super-Gioviano suggerisce che stelle con persino 2.5 la massa del Sole sono ancora capaci a creare e mantenere dei pianeti nei propri dischi proto-planetari e questa è un informazione importantissima per risolvere il dibattito di cui accennavo sopra.

Un vantaggio importante della rilevazione diretta di un esopianeta è la possibilità di analizzare subito il pianeta tramite tecniche tradizionali come la spettroscopia che mette in evidenza la composizione della luce riflessa dal pianeta. Questo è quello che viene fatto attualmente dagli astronomi che stanno cercando di capire qual'è la composizione chimica di questo gigante oltre a stabilire con maggiore precisione la sua orbita. Ulteriori indagini permetteranno anche di trovare eventualmente tracce di altri pianeti in questo sistema. Alla fine, gli astronomi sperano di poterne uscire con un quadro migliore di come pianeti super-Gioviani nascono e di come può andare comunque avanti la formazione planetaria anche intorno a stelle così massicce.

http://www.mpia.de/Public/menu_q2e.php? ... 19_en.html

link2universe


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 11048
Iscritto il: 04/12/2008, 15:57
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/11/2012, 23:25 
Questa scoperta potrebbe essere positiva sotto molti aspetti per la ricerca del primo pianeta simile alla Terra.

In quanto se si riesce ad osservare direttamente un gigante gassoso in orbita lontano dalla propria stella,
ma comunque nella fascia abitabile, e potendone analizzare la composizione con la spettroscopia
potrebbe essere possibile forse un domani individuare anche una sua eventuale luna rocciosa simile alla Terra e analizzarla allo stesso modo.

Certo bisogna vedere se la dimensione permette una osservazione diretta, cosa difficile al momento,
ma già sapere ad esempio che il pianeta madre è ricco di vapore acqueo nell' atmosfera e che il pianeta può avere la temperatura adatta all' acqua allo stato liquido,
e si avrebbe già una considerevole probabilità, contando che gli scambi gassosi luna-pianeti giganti sono già stati osservati nel nostro sistema.

Ormai è solo questione di tempo....



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
_________________________________________________________________________

Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 20/11/2012, 00:39 
cmq aztlan siamo sulla via giusta,certo che x il momento fatale,occorrera'ancora un po di tempo,ma con l'affinazione tecnologica si dovrebbero ottenere risultati piu' che soddisfacenti [;)]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/11/2012, 10:41 
Un recente studio stima la quasi impossibilità di sviluppo della vita per pianeti in fascia abitabile di nane bianche o brune


La vita è improbabile su un esopianeta che orbita intorno ad una stella in raffreddamento come una nana bianca. La fascia abitabile di queste zone, laddove può esserci presenza di acqua liquida e vita come la conosciamo, sarebbe molto spostata il che renderebbe difficile la formazione di vita. Questi pianeti, se fossero trovati in fascia abitabile, avrebbero attraversato una fase precedente che avrebbe sterilizzato la vita per sempre. La scoperta si applica principalmente ai pianeti in orbita intorno a nane bianche e nane brune. Le nane bianche sono piccoli ma densissimi nuclei di stelle che hanno cessato il proprio combustibile nucleare, mentre le nane brune sono stelle "fallite", oggetti più grandi dei pianeti ma non abbastanza massivi da innescare le reazioni nucleari proprie delle stelle.
In teoria, entrambe le tipologie possono emettere abbastanza radiazione da creare zone abitabili intorno a sé stesse ma entrambi i tipi sono in raffreddamente, il che vuol dire che la loro zona abitabile si muove sempre più vicina alle stelle nel corso del tempo.
Come risultato, il pianeta che si pone nella zona di abitabilità di una nana bianca deve essere stato precedentemente nel suo anello interno: l'acqua sarebbe quindi stata sottoposta precedentemente a temperature troppo elevate, fino a evaporare.
Non serve essere un Sole per avere pianeti potenzialmente abitabili: ne sono stati trovati anche intorno a nane rosse, più piccole e fredde. Le nane rosse sono le compagne più comuni nella Via Lattea, rappresenta
un 80% della popolazione stellare. Un recente studio stima nel 40% delle nane rosse la presenza di pianeti in fascia abitabile.

Fonte: space.com
http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... e_nane.txt

bisogna cmq dire che tutto questo si basa sulle ns convinzioni e conoscenze,che non possono costituire l'assoluto,magari ci sono situazioni totalmente diverse...................[;)]


Ultima modifica di ubatuba il 25/11/2012, 10:42, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 11048
Iscritto il: 04/12/2008, 15:57
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/11/2012, 17:41 
Concordo con il tuo commento finale.

Ricordando che anche se questa teoria fosse corretta, abbiamo comunque la possibilità di vita nella quasi totalità delle stelle.

Quanto alla tipologia in esame, l' acqua potrebbe comunque permanere nell' atmosfera sotto forma gassosa e poi ricondensare nelle nuove condizioni favorevoli, basta che il pianeta abbia gravità sufficiente a trattenerla.



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
_________________________________________________________________________

Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 02/12/2012, 19:00 










http://www.link2universe.net/2012-11-30 ... ane-brune/


Ultima modifica di ubatuba il 02/12/2012, 19:01, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 02/01/2013, 15:11 
Da qualche tempo gli scienziati hanno scoperto pianeti che vagano solitari nell’universo, non attratti gravitazionalmente dalle rispettive stelle. Sono i pianeti vaganti. Sino ad ora i ricercatori ne hanno scoperti meno di 10, ma di recente, un gruppo di astronomi dalle isole Hawaii ha scoperto un punto poco visibile che potrebbe essere un altro pianeta tale. L’oggetto è stato accuratamente esaminato grazie all’aiuto di un potente telescopio e, trovandosi a soli 100 anni luce dal nostro pianeta, sarebbe probabilmente il pianeta vagante più vicino. Ma, se questo pianeta si è anticamente formato in un sistema solare, perché non ne fa ancora parte? “Questo accade a volte”, risponde l’astronomo russo Vladimir Surdin. “Se ci sono più pianeti di grande massa in un sistema stellare, i loro campi gravitazionali entrano in conflitto, e quello più piccolo può anche decidere di allontanarsi“, continua lo scienziato. Nel nostro Sistema Solare il pianeta più grande è Giove, a cui segue Saturno. Gli altri sono molto più piccoli, per cui non esiste un conflitto gravitazionale. Ma se ci fossero due o più pianeti simili a Giove, uno tra quelli più piccoli potrebbe essere espulso dal sistema. Scoprire questa categoria di pianeti non è affatto semplice. Per queso motivo questi corpi sono stati scoperti soltanto recentemente grazie all’invenzione dei telescopi infrarossi. L’oggetto recentemente scoperto appare come un piccolo punto blu sulle fotografie. “Il colore blu è sinonimo di un’atmosfera ricca di metano”, dicono gli scienziati. Non è ancora chiaro se l’oggetto possa essere un altro pianeta vagabondo o una cosiddetta nana bruna, una specie di una piccola stella che è quasi estinta. Il parametro principale con cui si può determinare se questo oggetto è un pianeta o una stella, è la sua massa. Tuttavia, l’unico modo per stimare la massa di un corpo celeste è dalla sua interazione con un altro corpo, cosa che non può essere fatta in questo contesto.


Credit: David A. Aguilar (CfA)

Nonostante l’impossibilità di una stima della sua massa, gli scienziati hanno provato ad emulare alcune teorie approssimative, supponendo che si tratti di un pianeta da 4 a 7 volte più grande di Giove. Se le sue dimensioni fossero 13 volte più grandi del gigante del nostro sistema solare, secondo le leggi della fisica, il suo nucleo sarebbe stato pressato dal suo peso, innescando le reazioni termonucleari al suo interno, e diventando una stella. In base alla colorazione, la temperatura superficiale del presunto pianeta viene stimata in 430°C, non certamente tipica di una stella. Un valore che potrebbe escludere la presenza di forme di vita come noi la conosciamo. Tuttavia, i grandi pianeti hanno spesso satelliti naturali che gli orbitano intorno, come la Luna ruota intorno alla Terra, ma con le attuali tecnologie è pressoché impossibile verificarlo. Gli scienziati sono inclini a pensare che “i pianeti vaganti” siano un fenomeno piuttosto frequente nell’universo. C’è la speranza che con lo sviluppo della scienza e delle nuove attrezzature, i nuovi pianeti vaganti possano diventare un facile bersaglio dei telescopi, e che magari un giorno si possano individuare eventuali satelliti in grado di ospitare la vita.


http://www.meteoweb.eu/2013/01/forse-un ... ra/175055/


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 249 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6 ... 17  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 13/05/2024, 08:59
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org