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Stellare
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 Oggetto del messaggio: Re: SDO: osservato
MessaggioInviato: 03/11/2015, 17:27 
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Intorno alle 9 di questa mattina il nostro Pianeta è entrato in un "canale" di vento solare più veloce proveniente da un buco coronale, che in questo momento sta investendo la nostra magnetosfera a oltre 660 km/s: per tale motivo ci troviamo in fase di tempesta geomagnetica minore (G1 su una scala di 5: http://bit.ly/1iAad3h) ma entro oggi è previsto il peggioramento fino a G3. Nulla di grave, solo fantastiche Aurore Boreali alle alte latitudini!
Inoltre in questi giorni c'è una macchia dall'estensione notevole di fronte al nostro Pianeta: è la AR 2443, di configurazione Beta-Delta, con una probabilità del 55% di rilasciare flare di classe M e del 15% per la X.

https://www.facebook.com/NextSolarStorm ... =3&theater


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Essere Interdimensionale
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 Oggetto del messaggio: Re: SDO: osservato
MessaggioInviato: 25/03/2016, 22:10 
Cita:
Quei super brillamenti solari che potrebbero annientare la civiltà


Se c'è un tema sul quale l'allarmismo è giustificato sono i super brillamenti solari. Per anni sottovalutati questi fenomeno sono tra le minacce più concrete per lo sviluppo della nostra civiltà, sempre più tecnologica ma paradossalmente più vulnerabile. Ad accrescere l'angoscia è uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature: il Sole a intervalli di mille anni sarebbe capade di super tempeste dall'intensità 100 volte superiore a quella della più potente mai registrata, il cosiddetto "Evento Carrington" che nel 1859 danneggiò le linee del telegrafo e quelle elettriche e provocò un'aurora boreale visibile fino a Roma. Per intenderci se un super brillamento solare come quello descritto nella ricerca si presentasse qui la nostra civiltà ritornerebbe in un baleno al medio evo. Come possiamo difenderci?
Super flares solari più potenti e più frequenti del previsto

Lo studio condotto da Christoffer Karoff, dell'università danese di Aarhus, in collaborazione con gli italiani Antonio Frasca e Alfio Bonanno, dell'osservatorio di Catania dell'Istituto nazionale di Astrofisica lancia un monito preciso: gli eventi potenzialmente catastrofici si verificano ad intervalli di tempo più brevi e con una potenza maggiore. Le conclusioni della ricerca si basano sulle osservazioni di 100.000 stelle della Via Lattea, condotte con il telescopio cinese Guo Shou Jing, chiamasto anche Lamost (Large Sky Area Multi-Object Fibre Spectroscopic Telescope). Su molte di queste stelle avvengono super tempeste generate da meccanismi simili a quelli che scatenano le tempeste sul nostro Sole e dovuti al collasso dei campi magnetici sulla superficie. Se sulle stelle osservate nella Via Lattea le super tempeste sono eventi abbastanza comuni, per il nostro Sole non sono per fortuna altrettanto frequenti. Tuttavia "statisticamente parlando, anche il Sole potrebbe produrre un evento di questa energia", ha rilevato Frasca. Nel caso di una tempesta così potente, con 'un'eruzione gigantesca (chiamata "superflare"), "le conseguenze sulla Terra - ha aggiunto - sarebbero molto gravi, non solo per tutte le apparecchiature elettroniche, ma anche per la nostra atmosfera".

Una di queste super tempeste potrebbe essere avvenuta nel 775 d.C. e la sua impronta sarebbe conservata negli anelli di accrescimento degli alberi: in essi sarebbero ancora intrappolate le grandi quantità di carbonio 14. Questo elemento si forma nell'atmosfera quando le particelle energetiche emesse in grande quantità durante le eruzioni solari colpiscono l'atmosfera terrestre.
L'evento Carrington e la paura che si ripeta di nuovo

Finora la più grande tempesta geomagnetica ad interessare il nostro pianeta è il cosiddetto evento Carrington del 1859, che assieme a fenomeni di aurora boreale alle latitudini di Cuba e di Roma, mandò in tilt i telegrafi per 14 ore. In quell'occasione, l'indice DST (disturbance by storm) con cui si misura l'intensità di una tempesta magnetica (che è tanto più violenta quanto più basso è l'indice) era arrivato a -850 nanotesla.

Dall'inizio dell'era spaziale, la tempesta più intensa è stata quella del 13 marzo 1989 che, con un DST pari a -548 nanotesla, portò al collasso di buona parte della rete elettrica canadese, lasciando senza corrente sei milioni di persone per nove ore. Se la tempesta del 23 luglio 2012 avesse investito la Terra, hanno calcolato i ricercatori, il suo indice DST avrebbe potuto raggiungere addirittura i -1150 nanotesla

Nel 2012 una tempesta disastrosa ci mancò.

Il 23 luglio 2012 si è verificata una “tempesta magnetica perfetta”, che fortunatamente non ha investito la Terra, originata da due espulsioni di nubi di plasma coronali (CME, coronal mass ejection) verificatesi sul Sole a breve distanza spaziale e temporale l'una dall'altra, con un potenziamento quasi esponenziale degli effetti. La valutazione dell'inaspettata potenza di questi fenomeno "meteo" spaziale fu possibile solo un anno e mezzo dopo in seguito all'analisi dei dati registrati dalle sonde spaziali STEREO (Solar Terrestrial Relations Observatory) A, Stereo B e SOHO (Solar & Heliospheric Observatory) condotta da un gruppo internazionale di ricercatori che scrissero i risultati su “Nature Communications” riassumendo quali conseguenze disastrose avrebbero potuto prodursi e che solo per un caso fortuito hanno risparmiato la Terra.



Le conseguenze per la Terra con un "superflare"

"La stima fornita dal nostro studio", dice Alfio Bonanno, "indica che, su una stella come il Sole, la frequenza per eventi di questa intensità è dell’ordine di un superflare ogni mille anni. La probabilità di avere eventi d’energia maggiore è senz’altro più bassa, e fortunatamente non abbiamo indicazioni d’eventi con energia di 1035 erg (circa 500 volte l’Evento di Carrington) su stelle con campi magnetici paragonabili a quello solare" Un fenomeno simile sarebbe davvero devastante per il nostro pianeta, ma dovrebbe generarsi in una macchia solare con dimensioni dell’ordine del 30 percento del raggio della nostra stella. Una struttura simile non è mai stata osservata sulla fotosfera solare, da quando essa viene seguita con regolarità (quasi 300 anni).


http://www.ufoonline.it/2016/03/25/quei ... ilt%C3%A0/


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