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 Oggetto del messaggio: re:quasar primitivi
MessaggioInviato: 23/03/2010, 13:18 
Una nuova ricerca su questi buchi neri attivi e molto intensi al centro delle galassie distanti ha permesso di osservarne due in una fase primitiva e di rapida crescita I quasar sono buchi neri attivi e molto intensi al centro delle galassie distanti: una nuova ricerca ha permesso di osservarne due in una fase primitiva e di rapida crescita.
"I quasar risalgono a uno stadio primordiale di evoluzione delle galassie”, ha spiegato Marianne Vestergaard, astrofisico del Dark Cosmology Centre del Niels Bohr Institute dell'Università di Copenhagen, che ha partecipato alla ricerca. "La maggior parte delle galassie ha al proprio centro un buco nero con una massa di più di un milione di masse solari, ma i quasars sono differenti. I loro buchi neri sono attivi e in fase di crescita. La gravità del buco nero attira gradualmente il materiale circostante in forma di gas e polvere all'interno del buco nero, che di conseguenza diventa più grande e massiccio".
Com'è noto, questo tipo di buchi neri è estremamente massiccio: ciascuno di essi è dotato di una massa compresa tra 100 milioni e 10 miliardi di masse solari e sono circondati da un disco di gas e polvere, in cui l'anello interno si muove più velocemente rispetto a quelli esterni.Il movimento causa un'attrito tra i diversi anelli che innalza la temperatura dei materiali presenti e l'emissione di radiazione luminosa. In ordine di distanza dal buco nero, viene emessa radiazione X dalle regioni più interne, poi radiazione ultravioletta, radiazione luminosa e infine radiazione infrarossa.Sebbene la radiazione provenga da un'area molto limitata del sistema solare, essa è così potente che può essere osservata da un punto qualunque dell'universo.

"Il disco di gas e polvere viene anche rifornito di materiale proveniente dalla galassia, così i quasar possono diventare tra gli oggetti più massicci dell'universo, secondi solo alle galassie”, ha commentato Marianne Vestergaard.
Ma per quale motivo i quasar si assomigliano gli uni agli altri? "Sulla base dei risultati ottenuti osservando 21 quasar nell'universo distante, quando l'universo aveva solo 800 milioni di anni, si è potuto concludere che molti di essi possiedono grandi quantità di polveri ad alta temperatura, ma per soli due di essi non vale lo stesso: non mostrano segni di polveri”, dice Marianne Vestergaard. Secondo le ipotesi formulate si tratterebbe di sistemi galattici molto giovani con meno polveri e con buchi neri in rapida crescita.
Per i buchi neri distanti, i ricercatori sottolineano che i quasar senza polveri hanno buchi neri piccoli, che divorano il gas con grande rapidità, mentre i quasar con buchi neri più massicci hanno più polvere ad alta temperatura al loro centro. Una possibile spiegazione è che i buchi neri crescano inseme con la formazione delle stelle nelle galassie, che costituiscono una riserva pressoché inesauribile di polveri.
"Quelli che abbiamo osservato sono quasar della prima generazione, nati in un mezzo privo di polveri poco dopo il Big Bang, che vengono ora osservati in qualche stadio della loro evoluzione. Con questi quasar che mostrano una rapida crescita sia nel buco nero sia nella quantità di polveri, potremmo aver trovato i sistemi di galassie giovani a lungo cercate”, ha concluso Marianne Vestergaard.
fonte lescienze


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MessaggioInviato: 25/03/2010, 23:54 
Dall’interazione tra nubi interstellari e stelle massicce possono formarsi nuovi astri. Di Erick T. Young Negli ultimi anni la teoria della formazione stellare ha compiuto rilevanti progressi, ma ha ancora gravi lacune. Le stelle nascono dal collasso di nubi di gas, ma da dove arrivano queste nubi e che cosa ne provoca il collasso? Inoltre, la teoria standard della formazione considera le stelle come corpi isolati, quindi trascura le interazioni tra le stelle e le interazioni delle stelle con le nubi da cui sono nate. Gli astronomi stanno facendo progressi nel colmare queste lacune. Per esempio hanno osservato il modo in cui le stelle massicce possono innescare il collasso delle nubi e il modo in cui stelle neonate possono espellere altre stelle nello spazio profondo.
da lescienze


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MessaggioInviato: 26/03/2010, 01:07 
ciao uba,come va?

senti,io ho una domanda:un buco nero é la risultante del collasso di una stella massiccia

come possono esistere buchi neri di quella entità per giunta dentro galassie dopo appena 800 milioni di anni di vita?

se si parla dell'inizio dell'universo poi che ci stanno a fare delle galassie con buchi neri del genere?

inoltre,ci sono nquasars molto vicini a noi collegati a galassie con ponti di materia:secono il gruppo di Alton Arp sono stati espulsi
dal nucleo galattico:in questo caso,che fine ha fatto il buco nero centrale galattico e-o quello del quasar?

un' altra cosa: l'idea che al centro cdi ogni galassia ci sia un gigantesco buco nero é UNAN GENERALIZZAZIONE STATISTICA
FATTA SULLA BASE DI OSSERVAZIONI E MISURAZIONI REALI E TALI DA GIUSTIFICARE QUESTA AFFERMAZIONE?
sai,te lo chiedo perché ho l'impressione che astronomi e astrofisici stiano un po' andando alla deriva nel ......cosmologico

rispondimi con calma,sono curioso

ciau [:p] [:)] [^]



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IL MIO SITO SPACEART:
http://thesky.freeforumzone.leonardo.it ... 1&f=183131

Inoltre,un ottimo sito per scrivere quello che volete!

http://www.scrivendo.it

eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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MessaggioInviato: 27/03/2010, 13:17 
ciao starman si tutto bene(molto meglio a fine anno vado in ferie in modo definitivo)riguardo alla cosa da tu chiesta sinceramente sono rimasto sorpreso pure io dalla notizia,un risposta?sinceramente non ne sono in possesso,ormai leggendo tutte serie infinite di congetture e considerazioni non mi raccapezzo piu'in effetti tutti hanno una loro verita'.purtroppo non conosciamo che poco o nulla dell'univeso e secondo me cerchiamo di avanzare nelle conoscenze a tentoni,ben sai che conosciamo pochissimo anke del cortile di casa ns(sistema solare)quindi magari si e' un po' nel pallone(gli astronomi e astrofisici)


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 Oggetto del messaggio: Re: re:quasar primitivi
MessaggioInviato: 06/04/2015, 09:28 
Astronomia: Hubble “cattura” fantasmi di antichi quasar [FOTO]
A dare il colore sarebbe in particolare l’ossigeno ionizzato, che emette luce verde, ma i ricercatori hanno individuato la presenza nelle nubi anche di idrogeno, elio, azoto e neon


http://www.meteoweb.eu/2015/04/astronom ... to/425205/


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 Oggetto del messaggio: Re: re:quasar primitivi
MessaggioInviato: 03/06/2015, 17:24 
Immagine

Scoperto da un gruppo di astronomi del Max Planck Institute for Astronomy il primo quartetto di quasar a circa 10 miliardi di anni luce da noi. L'eccezionalità di un sistema simile potrebbe mettere in crisi i modelli di formazione delle strutture più massicce dell'Universo.

Vincere il jackpot è una cosa, ma quando si vince il jackpot quattro volte di fila viene da chiedersi come mai le probabilità siano diventate tanto favorevoli. Un gruppo di astronomi guidato da Joseph Hennawi del Max Planck Institute for Astronomy, si è trovato proprio in questa situazione. Grazie a dati raccolti con i Telescopi Keck alle Hawaii ha scoperto il primo quasar quadruplo: quattro buchi neri attivi, oggetti già rari da scoprire singolarmente, situati nelle immediate vicinanze uno dell’altro. Il quartetto risiede in una delle strutture più massicce mai scoperte nell’Universo, ed è circondato da una nebulosa gigante di gas denso e a basse temperature. A questo punto le possibilità sono due: o la scoperta è frutto di una coincidenza incredibile, oppure i cosmologi devono ripensare i loro modelli. I risultati saranno pubblicati sulla rivista Science nell’edizione del 15 maggio 2015.

I quasar costituiscono una breve fase evolutiva delle galassie, e la loro emissione luminosa è dovuta alla caduta di materia su un buco nero supermassiccio al centro di una galassia. Durante questa fase diventano gli oggetti più luminosi dell’Universo, centinaia di volte più luminosi rispetto alle galassie ospiti, che a loro volta contengono centinaia di miliardi di stelle. Ma questi episodi iper-luminosi durano solo una piccola frazione di vita della galassia, e quindi gli astronomi devono avere una generosa dose di fortuna per cogliere una galassia in flagrante. Di conseguenza i quasar sono molto rari e separati tipicamente da centinaia di milioni di anni luce l’uno dall’altro. I ricercatori hanno stimato che la probabilità di scoprire un quasar quadruplo è pari a uno su dieci milioni. Come è possibile che siano stati tanto fortunati?

Come se questa dose di fortuna non fosse abbastanza, i quattro quasar sono anche circondati da una nebulosa gigante di idrogeno gassoso e denso a basse temperature. La nebulosa emette luce perché è irradiata dal bagliore intenso dei quasar e gli astronomi l’hanno soprannominata “nebulosa Jackpot” tanta è stata la loro sorpresa per la scoperta. Inoltre, sia il quartetto che la nebulosa circostante risiedono in una regione peculiare dell’universo, caratterizzata da una quantità incredibilmente grande di materia. «In questa regione c’è una quantità di galassie centinaia di volte maggiore rispetto a quanto ci si aspetterebbe di vedere a queste distanze», spiega J. Xavier Prochaska, professore presso l’Università della California a Santa Cruz e responsabile delle osservazioni al Keck.

Considerando il numero eccezionalmente elevato di galassie, questo sistema potrebbe ricordare gli imponenti addensamenti di materia noti con il nome di ammassi di galassie che si osservano nell’Universo attuale. Ma siccome la luce proveniente da questa metropoli cosmica ha viaggiato per circa 10 miliardi anni prima di raggiungere la Terra, le immagini mostrano la regione come era 10 miliardi di anni fa, poco meno di 4 miliardi di anni dopo il Big Bang. È quindi l’antenato di un attuale ammasso di galassie, una specie di proto-ammasso.
quartetto quasar
Mettendo insieme tutte queste anomalie, i ricercatori hanno cercato di capire meglio quello che sembra un incredibile colpo di fortuna. Hennawi spiega «se si scopre qualcosa che stando all’attuale comprensione scientifica dovrebbe essere estremamente improbabile, si possono trarre solo due conclusioni: o si è stati incredibilmente fortunati, o è necessario modificare la teoria».

I ricercatori ipotizzano che esista un processo fisico che potrebbe rendere la presenza dei quasar molto più probabile in determinate condizioni. Una possibilità è che i quasar vengano attivati ​​quando le galassie si scontrano o si fondono, poiché queste interazioni violente incanalano in maniera efficiente il gas verso il buco nero centrale. Tali scontri sono molto più probabili in un proto-ammasso ricco di galassie, proprio come è più probabile trovare traffico quando si guida in una grande città.

«La nebulosa gigante è un pezzo importante del puzzle», afferma Fabrizio Arrigoni-Battaia, uno studente di dottorato presso il Max Planck Institute for Astronomy coinvolto nella scoperta, «perché implica la presenza di un’enorme quantità di gas freddo e denso». I buchi neri supermassicci possono brillare come quasar solo se hanno a disposizione gas da inghiottire, e un ambiente ricco di gas potrebbe fornire le condizioni favorevoli al rifornimento dei quasar.

D’altra parte, date le conoscenze attuali su come si formano le strutture massicce dell’universo, anche la presenza della nebulosa gigante nel proto-ammasso è totalmente inaspettata. Secondo Sebastiano Cantalupo dell’ETH di Zurigo (ovvero l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia), co-autore dello studio: «I nostri attuali modelli di formazione delle strutture cosmiche prevedono che gli oggetti massicci presenti nell’Universo primordiale debbano essere circondati da gas rarefatto a temperature pari a circa dieci milioni di gradi, mentre questa nebulosa gigante richiede gas migliaia di volte più denso e più freddo».

«Gli eventi estremamente rari hanno il potere di ribaltare le teorie di vecchia data», dice Hennawi. La scoperta del primo quasar quadruplo potrebbe costringere i cosmologi a riscrivere i modelli di evoluzione dei quasar e quelli di formazione delle strutture più massicce dell’Universo.

Fonte: http://www.media.inaf.it/2015/05/14/il- ... di-quasar/

http://www.astrofilicentesi.it/articoli ... uasar.html


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 Oggetto del messaggio: Re: re:quasar primitivi
MessaggioInviato: 03/06/2015, 21:38 
Anche la probabilità di MORIRE a causadi un fulmine è 1/10.000.000 e pure succede, quindi se c'è tale probabilità vuol dire che non è impossibile. Dovrebbero stupirsi se ne trovassero un altro di ammasso simile, allora si che sarebbe il caso di preoccuparsi :)



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