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Stellare
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 Oggetto del messaggio: re:pianeta makemake....
MessaggioInviato: 22/11/2012, 12:50 
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Questa rappresentazione artistica mostra la superficie del distante pianeta nano Makemake. Questo pianeta nano ha circa due terzi le dimensioni di Plutone e si sposta intorno al Sole su un percorso molto lontano che si trova al di là di quello di Plutone, ma più vicino al Sole rispetto a quello di Eris, il più massiccio pianeta nano finora scoperto nel Sistema Solare. Ci si aspettava che Makemake avesse un'atmosfera come Plutone, ma si è ora dimostrato che non è vero. Crediti: ESO/L. Calçada/Nick Risinger (skysurvey.org)

Gli astronomi hanno usato tre telescopi negli osservatori dell'ESO in Cile per osservare il pianeta nano Makemake mentre passava di fronte a una stella distante e ne bloccava la luce. Le nuove osservazioni hanno permesso di controllare per la prima volta se Makemake sia circondato da un'atmosfera. L'orbita di questo gelido mondo lo porta nelle zone esterne del Sistema Solare e perciò si pensava che avesse un'atmosfera simile a quella di Plutone, ma ora è dimostrato che non è così. I ricercatori hanno anche misurato per la prima volta la densità di Makemake. I nuovi risultati sono pubblicati nel numero del 22 novembre della rivista Nature.


Makemake era inizialmente conosciuto come 2005 FY9. È stato scoperto un paio di giorni dopo Pasqua nel marzo 2005, guadagnandosi il soprannome informale di "Coniglietto Pasquale". Nel luglio 2008 ha ricevuto il nome ufficiale di Makemake: Makemake è il creatore dell'umanità e dio della fertilità nei miti dei popoli indigeni dell'isola di Pasqua. Makemake è uno dei cinque pianeti nani finora riconosciuti dall'Unione Astronomica Internazionale. Gli altri sono Cerere, Plutone, Haumea ed Eris.

Il pianeta nano Makemake è grande circa due terzi di Plutone e si sposta intorno al Sole su un percorso molto lontano che si trova al di là di quello di Plutone, ma più vicino al Sole rispetto a quello di Eris, il più massiccio pianeta nano finora scoperto nel Sistema Solare. Osservazioni precedenti del gelido Makemake hanno mostrato che è simile agli altri pianeti nani, portando alcuni astronomi a concludere che la sua atmosfera, se presente, avrebbe dovuto essere simile a quella di Plutone. Il nuovo studio mostra che, come Eris, Makemake non è circondato da un'atmosfera significativa.



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Questo diagramma mostra il percorso dell'ombra del pianeta nano Makemake durante l'occultazione di una debole stella nell'aprile 2011. Molti siti osservativi in Sud America, tra cui gli osservatori dell'ESO di La Silla e Paranal, hanno visto la stella scomparire per brevi attimi quando la sua luce è stata bloccata da Makemake. Questo pianeta nano è circa due terzi delle dimensioni di Plutone e si sposta intorno al Sole su un percorso molto lontano che si trova al di là di quello di Plutone, ma più vicino al Sole rispetto a quello di Eris, il più massiccio pianeta nano finora scoperto nel Sistema Solare. Ci si aspettava che Makemake avesse un'atmosfera come Plutone, ma i nuovi dati ottenuti durante l'occultazione hanno dimostrato che non è vero. Crediti: ESO/L. Calçada

L'equipe, guidata da José Luis Ortiz (Instituto de Astrofísica de Andalucía, CSIC, Spagna), ha combinato diverse osservazioni effettuate con tre telescopi dell'ESO nei siti osservativi del Cile di La Silla e Paranal - il VLT (Very Large Telescope), l'NTT (New Tecnology Telescope) e TRAPPIST (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope) - con dati di altri telescopi più piccoli del Sud America per osservare Makemake mentre transitava di fronte a una stella lontana.

"Mentre Makemake passava di fronte alla stella e ne bloccava la luce, la stella scomparve e riapparve molto bruscamente invece di affievolirsi e poi tornare brillante gradualmente. Questo significa che il pianeta nano non ha un'atmosfera importante" dice José Luis Ortiz. "Si pensava che Makemake avesse buone probabilità di aver sviluppato un'atmosfera - che non ce ne sia traccia significa che dobbiamo imparare ancora molto a proposito di questi corpi misteriosi. Scoprire per la prima volta le proprietà di Makemake è un grande passo avanti nello studio del club ristretto dei pianeti nani ghiacciati".



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Immagine di Makemake ottenuta dal telescopio spaziale Hubble. Credit: NASA/ESA/Hubble

La mancanza di lune di Makemake e la sua grande distanza da noi la rendono molto difficile da studiare e il poco che conosciamo di questo corpo celeste è solo approssimativo. Le nuove osservazioni aggiungono molti dettagli alla nostra conoscenza di Makemake - determinano le sue dimensioni in modo più accurato, mettono limiti stretti alla presenza di una possibile atmosfera e stimano la densità del pianeta nano per la prima volta. Hanno permesso agli astronomi anche di misurare quanta parte della luce del Sole viene riflessa dalla superficie di Makemake - la sua albedo. L'albedo di Makemake, circa 0,77, è paragonabile a quella della neve sporca, più alta di quella di Plutone e più bassa di quella di Eris.

Si è calcolata per il pianeta nano un'albedo geometrica di 0,77 ± 0,03, maggiore di quella di Plutone, ma inferiore a quella di Eris. L'albedo di 1 rappresenta un corpo perfettamente riflettente, mentre 0 una superficie nera che non riflette nulla. Le osservazioni, insieme con i risultati precedenti, indicano che Makemake ha una densità di 1,7 ± 0,3 grammi per centimetro cubo, il che a sua volta ha permesso all'equipe di dedurre che ha la forma di uno sferoide schiacciato - una sfera appiattita leggermente a entrambi i poli - con assi di 1430 ± 9 chilometri e 1502 ± 45 chilometri rispettivamente. Makemake non mostra la presenza di un'atmosfera globale simile a quella di Plutone, ad un livello di un millesimo dell'atmosfera di Plutone. Tuttavia, esso potrebbe avere un'atmosfera che copre solo parte della superficie. Tale atmosfera locale, possibile in linea teorica, non è esclusa dalle osservazioni.




È stato possibile osservare Makemake così in dettaglio perchè è transistata di fronte a una stella - un evento noto come occultazione stellare. Queste rare opportunità permettono agli astronomi per la prima volta di scoprire molto sulle atmosfere a volte tenui e delicate intorno a questi membri lontani, ma importanti, del Sistema Solare e forniscono informazioni precise sulle loro altre proprietà.

Le occultazioni sono particolarmente rare nel caso di Makemake poichè si muove in una zona di cielo con relativamente poche stelle. Prevedere accuratamente e osservare questi eventi non frequenti è molto difficile: è da considerarsi un importante risultato che le osservazioni coordinate, da parte di un'equipe sparsa in molti luoghi diversi del Sud America, siano state coronate dal successo.

"Plutone, Eris e Makemake sono tra gli esempi più grandi dei numerosi corpi ghiacciati in orbita lontano dal Sole", conclude José Luis Ortiz. "Le nostre nuove osservazioni hanno migliorato la nostra conoscenza di uno dei più grandi - Makemake. Saremo in grado sfruttare le informazioni per le ulteriori esplorazioni di questi oggetti affascinanti nella zona esterna del Sistema Solare".

http://www.eso.org


http://www.link2universe.net/2012-11-22 ... i-segreti/


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 Oggetto del messaggio: Re: re:pianeta makemake....
MessaggioInviato: 29/04/2016, 20:40 
Cita:
ASTRONOMIA: scoperta una LUNA di CARBONE attorno ad un PIANETA NANO

L'Astronomia continua a regalarci sorprese. Recentemente è stata scoperta una luna 'di carbone' attorno a Makemake, uno dei cinque pianeti nani del Sistema Solare. Le immagini sono scattate dal telescopio spaziale Hubble e indicano che questa minuscola luna, denominata Mk2, ha un diametro di 160 chilometri e appare scura proprio come il carbone. Questo pianeta nano è stato scoperto undici anni fa e si trova nell'estrema periferia del sistema solare, all'interno di un'orbita più lontana di quella di Plutone. Il nome Makemake deriva dalla divinità che creò l'umanità secondo la mitologia dell'isola di Pasqua: è il terzo pianeta più grande dei pianeti nani, dietro Plutone ed Eris. Secondo gli studiosi la debole luminosità della luna ( 1.300 volte più scura di Makemake), sarebbe dovuta alla sua scarsa forza di gravità che non le permetterebbe di trattenere le particelle di ghiaccio. Queste ultime arrivano poi alla sublimazione, passando dallo stato solido al gassoso, nel momento in cui la luce solare è più intensa. Conseguentemente avrebbe un aspetto molto simile alle comete scure che orbitano nelle cosiddetta fascia di Kuiper.Un'altra scoperta affascinante quindi, nel mare magnum del Sistema Solare.

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http://www.ilmeteo.it/notizie/astronomi ... fresh_cens


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