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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 19:56 
Perché gli astronauti non le hanno viste?

1 La luce solare riflessa dalla superficie lunare ha giocato sull’occhio umano come un controluce.
Vedere le stelle non era uno degli scopi delle missioni lunari, altrimenti, ponendosi in particolari posizioni, tipo all’ombra del LM, forse era possibile vederle.
2 Gli astronauti avevano spesso la visiera con il filtro dorato abbassato e questo impediva di fatto la visione delle stelle.
Come sperare di vedere le stelle con gli occhiali da sole sulla Terra.

Per fare un banalissimo esempio, non si riescono a vedere le stelle se ci trova in un posto troppo illuminato. Vedi i pianeti e le stelle più luminose, ma il resto è out, quindi meno di una manciata di oggetti.

Ma come vedono le stelle gli astronauti in orbita, condizione identica a quella di un astronauta sulla Luna (senza l’abbaglio della riflessione)?
E stato chiesto a Franco Malerba quando è stato al Civico planetario di Milanoha ha risposto che osservando il firmamento dai finestrini della navetta spaziale, che non hanno le qualità ottiche di un telescopio, era lo stesso che si può vedere in alta montagna. L’unica differenza è che le stelle non tremolano.
In effetti l’occhio umano percepisce la presenza di stelle almeno fino alla 7a magnitudine. Vero che l’atmosfera filtra la luce, ma in un cielo limpido e terso, l’occhio si perde per le tante stelle che vede, nello spazio se ne vede qualcuna in più.

Tornando agli astronauti di Apollo, essi in volo vedevano le stelle, perché avevano mappe da accostare ai finestrini e confrontare con le stelle per valutare rotta ed orientamento qual’ora la strumentazione di bordo fosse fuori uso. La cosa risultò impossibile per Apollo 13 perché attorno al veicolo c’erano frammenti e gocce d’ossigeno liquido congelato che creavano troppe finte stelle.

OK? [^] (Oh! Peggio delle scie èh .....) [:291]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 23/07/2019, 20:03, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:02 
ripeto a questa stronzata delle stelle del cielo date conto solo voi fedeli atlantisti visto che chiunque conosca un pò di ottica sa che le stelle non si vedrebbero lo stesso. Quindi EVITACI IL SOLITO PISTOLOTTO e pensiamo alle cose serie, avessi visto il documentario avresti anche visto che la prima cosa che viene detta è:

NON ROMPWETE IL cavolo CON LA SCEMENZA DELLE FOTO SENZA STELLE, TUTTI SANNO CHE E' COSì, siamo d'accordo le stelle NON SI DEVONO Vedere. Ora passiamo oltre ok?

Il resto di quanto hai scritto e cioè:

Cita:
Tornando agli astronauti di Apollo, essi in volo vedevano le stelle, perché avevano mappe da accostare ai finestrini e confrontare con le stelle per valutare rotta ed orientamento qual’ora la strumentazione di bordo fosse fuori uso. La cosa risultò impossibile per Apollo 13 perché attorno al veicolo c’erano frammenti e gocce d’ossigeno liquido congelato che creavano troppe finte stelle.


è una supercazzola, dovresti dimostrarla tale affermazione, puoi? O mi ddevo fidare della tua parola? Resta il fatto che loro hanno dichiarato di non averle viste quando in realtà dovevano essere ben visibili, l'unico FATTO è questo.

Tra l'altro affermano di non averne viste nemmeno dal suolo lunare.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:05 
.. ma se ti ho spiegato (cercato di spiegare) perché non si vedono dalla Luna!!!!!!
Rileggi, fai il bravo ingengere.


Ultima modifica di Ufologo 555 il 23/07/2019, 20:10, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:06 
Cita:
1 La luce solare riflessa dalla superficie lunare ha giocato sull’occhio umano come un controluce.
Vedere le stelle non era uno degli scopi delle missioni lunari, altrimenti, ponendosi in particolari posizioni, tipo all’ombra del LM, forse era possibile vederle.
2 Gli astronauti avevano spesso la visiera con il filtro dorato abbassato e questo impediva di fatto la visione delle stelle.
Come sperare di vedere le stelle con gli occhiali da sole sulla Terra.


Supoercazzola. Servono cose concrete a cui far riferimento, c'è una dichiarazione ufficiale degli astronauti in merito o è la tua opinione? Perchè così si deve ragionare, su dati oggettivi.

Ufologo 555 ha scritto:
C'era un ritardo di 2 secondi! (Il tempo Terra- Luna)


No il ritardo è meno di un secondo in alcune comunicazioni, come si spiega?

e comunque non sono 2 secondi ma:

La luna dista 384.400 km andata e ritorno sono 768.800 Km
La velocità della luce è 300.000 km/s

quindi 768,8/300 = 2,56 s)

Tra andata e ritorno il segnale non può in alcun modo metterci meno di 2,56 secondi (che è il 25% in più rispetto ai 2 secondi da te indicati



La contestazione sull'assenza delle stelle te la sei fatta da solo, non è parte della questione essendo ovvio che non si vedano in pellicola, quindi solita fuffa per svicollare, ma potresti invece spiegarmi perchè non c'è alcun tipo di danno nè in qualità della trasmissione nè sulla pellicola, per esempio) restiamo sul tema. Se mai gli astronauti hanno dichiarato di non averle nemmeno mai viste ad occhio nudo., altra cosa che andrebbe spiegata bene.

Mi va bene anche un non lo so eh, ci sta non sei un tuttologo sempre meglio che scrivere stronzate pescate qui e là senza alcun riferimento concreto da cui verificare quanto scrivi.

Devi rispondere a questo perchè qua contano i numeri non le opinioni :)

Perchè in quel caso puoi inventarti qualunque supercazzola come le cartine geografiche appiciccate ai vetri, qui cosa ti inventi?


Ultima modifica di MaxpoweR il 23/07/2019, 20:09, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:08 
Ufologo 555 ha scritto:
Capita spesso di sentir dire, non solo dai lunacomplottisti ma da molte persone comuni, che le foto degli sbarchi lunari sono false perché mancano le stelle nel cielo:


Chi sono quelli che divulgano simili scemenze per far sembrare come altrettante scemenze tutte le prove emerse dalla frode lunare?.
Pensaci. [:)]

Joe viewtopic.php?p=512935#p512935


Ultima modifica di Wolframio il 23/07/2019, 20:12, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:12 
Vabbèh, se sono tutte stronzate continuate pure da soli; ne ho abbastnaza di scrivere sempre le stesse cose che poi a voi NON VANNO bene ... [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:13 
Ufologo 555 ha scritto:
Vabbèh, se sono tutte stronzate continuate pure da soli; ne ho abbastnaza di scrivere sempre le stesse cose che poi a voi NON VANNO bene ... [^]


appunto, scrivi sempre le stesse cose, senza nemmeno badare al tema e a ciò di cui si discute. Tra l'altro rispondi a cose che nessuno ti ha chiesto o contestato solo per dimostrare che una qualche risposta ce l'hai. NON SERVE.

Beh se rispondi a cosa che non ti sono nemmeno contestate ed ignori le risposte che dovresti fornire in quanto FEDELE ATLANISTA vuol dire che non vuoi discutere ma solo fare un sermone, quindi meglio così. SVICOLONE.

Delay AUDIO

Qualità VIDEO.


Questi sono i temi, se ti va di affrontarli. Delle foto non ce ne frega nulla (per ora). Ok?



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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:16 
[:296] .. ma che cacchio vorresti sapere!
I secondi sono quelli che hai detto tu; delle stelle ne abbiamo più che parlato; vuoi sapere se sono andato su anch'io? NO.
La notte dell'allunaggio (con tutte le stranezze successe) sono nella prima pagina del topic. Altro non so.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:18 
Ufologo 555 ha scritto:
[:296] .. ma che cacchio vorresti sapere!
I secondi sono quelli che hai detto tu; delle stelle ne abbiamo più che parlato; vuoi sapere se sono andato su anch'io? NO.
La notte dell'allunaggio (con tutte le stranezze successe) sono nella prima pagina del topic. Altro non so.


Tu dici che lo sbarco è reale e se è reale come ti spieghi che il ritardo audio in molti casi è inferiore al secondo? O che le pellicole sono perfette ed il segnale non perde mai potenza? sono cose che non rientrano nella fisica conosciuta.

Fai un gesto di umiltà, guardati quel documentario e poi ne parliamo altrimenti è inutile visto che non ti rendi nemmeno conto di quelle che sono le contestazioni che vengono fatte. E lo dico seriamente, sarebbe utyile una tua OPINIONE con cognizione di causa e non dettata dall'ioodeologia.

visto il documentario mi dirai, sono tutte stronzate non ne voglio sapere nulla, mi starà bene. Ma sono sicuro che se lo vedi qualche domanda te la farai pure tu.


Ultima modifica di MaxpoweR il 23/07/2019, 20:20, modificato 2 volte in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 23/07/2019, 20:18 
Ufologo 555 ha scritto:
Vabbèh, se sono tutte stronzate continuate pure da soli; ne ho abbastnaza di scrivere sempre le stesse cose che poi a voi NON VANNO bene ... [^]



Non sono stronzate quello che dici, ma quello che riporti dai vari links simil-attivissimo.
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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 25/07/2019, 10:29 
Buongiorno! Volevo capire questa argomentazione oramai onnipresente delle fasce di Van Allen!
Partiamo dal presupposto che noi non abbiamo prove concrete di ciò che avviene lassù e di cosa ha fatto e fa la Nasa. Però abbiamo da un lato le varie sonde (Vojager Pioneer Juno Cassini Venus ...) e i vari rover sparsi tra la luna e Marte, poi abbiamo (probabilmente) le missioni Apollo e altro che non ricordo; dall'altro lato abbiamo questa teoria delle fasce di Van Allen che al momento divide molti studiosi sulla possibilità di attraversarle o meno, ma comunque teorie...
Allora a cosa credere? Al fatto che non possano essere attraversate ( e quindi in giro per il sistema solare non abbiamo mandato mai nulla) oppure possono essere attraversate e quindi le missioni Apollo almeno da questo punto di vista sono state possibili?


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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 25/07/2019, 10:48 
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
1 La luce solare riflessa dalla superficie lunare ha giocato sull’occhio umano come un controluce.
Vedere le stelle non era uno degli scopi delle missioni lunari, altrimenti, ponendosi in particolari posizioni, tipo all’ombra del LM, forse era possibile vederle.
2 Gli astronauti avevano spesso la visiera con il filtro dorato abbassato e questo impediva di fatto la visione delle stelle.
Come sperare di vedere le stelle con gli occhiali da sole sulla Terra.


Supoercazzola. Servono cose concrete a cui far riferimento, c'è una dichiarazione ufficiale degli astronauti in merito o è la tua opinione? Perchè così si deve ragionare, su dati oggettivi.

Ufologo 555 ha scritto:
C'era un ritardo di 2 secondi! (Il tempo Terra- Luna)


No il ritardo è meno di un secondo in alcune comunicazioni, come si spiega?

e comunque non sono 2 secondi ma:

La luna dista 384.400 km andata e ritorno sono 768.800 Km
La velocità della luce è 300.000 km/s

quindi 768,8/300 = 2,56 s)

Tra andata e ritorno il segnale non può in alcun modo metterci meno di 2,56 secondi (che è il 25% in più rispetto ai 2 secondi da te indicati



La contestazione sull'assenza delle stelle te la sei fatta da solo, non è parte della questione essendo ovvio che non si vedano in pellicola, quindi solita fuffa per svicollare, ma potresti invece spiegarmi perchè non c'è alcun tipo di danno nè in qualità della trasmissione nè sulla pellicola, per esempio) restiamo sul tema. Se mai gli astronauti hanno dichiarato di non averle nemmeno mai viste ad occhio nudo., altra cosa che andrebbe spiegata bene.

Mi va bene anche un non lo so eh, ci sta non sei un tuttologo sempre meglio che scrivere stronzate pescate qui e là senza alcun riferimento concreto da cui verificare quanto scrivi.

Devi rispondere a questo perchè qua contano i numeri non le opinioni :)

Perchè in quel caso puoi inventarti qualunque supercazzola come le cartine geografiche appiciccate ai vetri, qui cosa ti inventi?



minimo 2 secondi..
perchè ci sono anche i tempi di reazione..
cioè quando arriva ilmesaggio
il cervello registra, elabora e risponde..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 25/07/2019, 10:56 
@Mik: MINIMO 2 secondi e 56 centesimi anche solo per starnutire appena premuto il tasto Reply...

@Giuseppe: Volentieri:


Stando a quanto diceva all' epoca la stessa NASA, le Fasce sono troppo radioattive per un attraversamento anche rapido.

Kennedy fece un discorso in cui affermò che sarebbe stato necessario indirizzare nuove energie nella ricerca medica per darci tecnologie "completamente nuove"... poco dopo fece il suo ultimo viaggio a Dallas...

La capsula Apollo 1 bruciò a terra insieme al suo equipaggio alla prima prova.
La commissione d' inchiesta stabilì che era necessario riprogettare tutto da capo... Roba che avrebbe richiesto ANNI...
Ma appena 2 mesi dopo la prima capsula volò tranquillamente sulla Luna...
dopo che il Direttore NASA, il suo Vice e l' Astronauta della Mercury Schirra, candidato a primo uomo sulla Luna, si licenziarono in tronco...


Ora tu chiediti nemmeno come hanno fatto in 2 mesi a fare quello che non erano riusciti a fare in diversi anni,
nemmeno perchè uno dovrebbe rinunciare a questa occasione unica, no...

...chiediamoci solo come hanno fatto ad attraversare le Fasce di Van Allen con quel mezzo spesso 10 centimetri...


L' unica spiegazione che hanno dato è stata che al momento di attraversarle le Fasce esistevano solo per modo di dire
in quanto i valori erano minimi....

cosa che contraddice i dati della Sonda,
le attuali dichiarazioni di NASA ed astronauti sulla ricerca che devono fare per "tornare" ad attraversarle

Hanno "giustificato" ciò col tragitto scelto ma questo vi passa proprio in mezzo specie nel caso dell' Apollo 14 che mai poi e mai sarebbe potuto passare indenne proprio nel cuore della regione...

E cmq questo non spiega le difficoltà che trovano oggi...



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 27/07/2019, 16:16 
Immagine
Immagine

Un uomo in un’ingombrante tuta bianca, sullo sfondo un terreno grigiastro pieno di buche e crateri. L’enorme casco che indossa mostra ciò che gli sta di fronte: la sua ombra, un’altra impacciata figura vestita di bianco e una strana struttura metallica. È il 21 luglio 1969, 50 anni fa, e questa scena racconta una delle foto più memorabili della storia. La persona ritratta nello scatto è Buzz Aldrin, mentre il riflesso sul casco è Neil Armstrong.

La missione Apollo 11 ha toccato la Luna da poche ore e i due astronauti hanno appena fatto un salto sul polveroso terreno del satellite della Terra. Anche se le parole di Armstrong – “Questo è un piccolo passo per un uomo ma un grande salto per l’umanità” – ci risuonano nella mente quando pensiamo al primo allunaggio, è quella potente fotografia a essere scolpita per sempre nel nostro immaginario. In quel momento, Buzz Aldrin ha cambiato per sempre la percezione che abbiamo di noi stessi. È la prova che un essere umano ha lasciato il pianeta Terra e ha calpestato il suolo di un altro corpo celeste.

IMAGE

Edwin Eugene Aldrin Jr aveva 39 anni, allora, già alcuni primati spaziali alle spalle e un soprannome che non si dimentica facilmente: tutta colpa di una delle sorelle che, non riuscendo a pronunciare brother (fratello), lo storpiava in buzzer. Divenne in fretta il celebre Buzz, nome che ha adottato ufficialmente nel 1988 e che
sette anni dopo è stato addirittura prestato allo space ranger di Toy Story, Buzz Lightyear.

VIDEO

Dopo la laurea in Ingegneria, si arruola come pilota dell’aeronautica e combatte nella guerra di Corea. A decidere il suo destino è però una specializzazione in Scienze astronautiche, insieme alla selezione, nel 1963, nel terzo gruppo di astronauti della Nasa. Con qualche anno di addestramento sulle spalle, Buzz Aldrin partecipa alla missione Gemini 12 e stabilisce un record di durata delle passeggiate spaziali: un totale di cinque ore e mezza nello Spazio, dimostrando come, grazie all’addestramento sottomarino eseguito sulla Terra, fosse possibile svolgere senza problemi i lavori al di fuori dell’abitacolo. Durante una di queste passeggiate spaziali, Buzz si scatta una foto da solo, così entrando negli annali come prima persona a farsi un selfie nello Spazio.

IMAGE

Ma è stata la missione Apollo 11 a renderlo uno degli uomini più famosi del mondo e della storia. Quel luglio 1969, dopo tre scomodi giorni di viaggio, l’equipaggio composto da Neil Armstrong, Buzz Aldrin e il loro collega Michael Collins entra nell’orbita della Luna, a una distanza di oltre 340mila chilometri dal nostro pianeta. Lì il modulo lunare Eagle, con i primi due a bordo, si sgancia da quello di comando, il Columbia, in cui Collins resta a sorvegliare l’andamento della missione. In poco più di un’ora, i due astronauti affrontano la burrascosa discesa verso la superficie del satellite: così il 20 luglio 1969 alle 20:18 Utc (cioè il Fuso orario di riferimento da cui sono calcolati tutti gli altri fusi orari del mondo) la navetta Eagle tocca il suolo e, dopo sei ore, Aldrin e Armstrong, saltando il riposo programmato, scendono sulla superficie lunare. Ed entrano nella storia, compiendo la prima passeggiata nella bianca polvere del satellite e scattando quelle celebri foto.

Da allora, nonostante una vita difficile segnata da depressione e alcolismo nel periodo successivo alla sua più grande impresa, Buzz Aldrin è stato una figura di riferimento per la politica spaziale negli Stati Uniti e nel mondo. Ha continuato a viaggiare intorno al globo per immersioni, spedizioni (anche in Antartide, interrotta per lievi problemi di salute) ed eventi pubblici in cui raccontare la sua esperienza (come il nostro Wired Next Fest a Milano, nel 2017). Ma non solo. L’ex astronauta, oggi 89enne, ha infatti creato la fondazione ShareSpace per promuovere i viaggi spaziali e ha tracciato una particolare traiettoria che potrebbe portarci su Marte in modo più efficiente, sprecando meno carburante rispetto alle attuali previsioni. A 50 anni da quella storica camminata sul suolo lunare, Buzz è ancora un avido esploratore, con un obiettivo chiaro: rendere lo spazio accessibile a tutti.

20 luglio 1969: quel giorno, i primi passi di un essere umano sulla Luna hanno cambiato tutto. Cosa ha rappresentato per l’umanità? Com’è cambiata, da allora, la percezione di noi stessi?

“È stato un risultato magnifico per l’umanità. Dopo il progresso dalla ruota ai treni e dalle macchine agli aeroplani, fino ai razzi, mettere per la prima volta piede su un altro corpo celeste ha significato realizzare qualcosa che, fino ad allora, veniva considerato impossibile e che, invece, abbiamo ottenuto”.

Nel 1969 è cambiato anche lei. Si era reso conto che, da quel momento in poi, la vita di Buzz Aldrin sarebbe stata stravolta per sempre?

“Sapevo già, quando fui scelto per quella prima spedizione sulla Luna, che sarebbe stata diversa. Allora dissi a mia moglie che mi sarei accontentato di partecipare a un volo successivo per poter fare più esperimenti scientifici sul suolo lunare: sapevo che quel primo allunaggio avrebbe avuto il solo scopo di dimostrare che eravamo in grado di portare un essere umano sul satellite della Terra. Una volta annunciato che saremmo stati la prima missione ad arrivarci, abbiamo dovuto incontrare molti giornalisti e fare un’infinità di interviste: non era il motivo per cui ero diventato astronauta ma certo non potevo rinunciare all’occasione di andare sulla Luna”.

Se potesse ripetere quell’esperienza un’altra volta, farebbe qualcosa di diverso?

“Ci sono diverse cose che avrei voluto dire e fare. Ero stato il primo ad addestrarsi con il jetpack che George Clooney utilizza nel film Gravity ma, all’ultimo momento, la Nasa ha bocciato l’esperimento. Comunque non ho rimpianti, in linea di massima: ho vissuto una vita decisamente piena. Ho avuto i miei alti e bassi, ancora combatto con alcune difficoltà, però attorno a me ho una buona squadra, che mi aiuta ad andare avanti”.

Lei è stato la seconda persona a camminare sulla superficie lunare. In seguito è stato molto difficile trovare un obiettivo più grande di quello che aveva già raggiunto, un fine che, in un certo senso, guidasse tutto il resto della sua vita?

“Innanzitutto: Neil e io siamo atterrati nello stesso momento sul satellite eppure sarò sempre ricordato come ‘il secondo uomo sulla Luna‘. Ma non puoi camminarci, se prima non ci atterri… e quella è stata la parte veramente difficile. Sono stato il primo astronauta a tornare nelle forze armate dopo la Nasa, ma non sapevano cosa farsene di un tipo che aveva camminato sul suolo lunare. Per la verità, neanch’io sapevo bene cosa fare con me stesso. Ho sofferto di depressione e anche la mia famiglia ne ha risentito”.

Dal 1972, nessun essere umano ha più toccato il suolo lunare: la considera una sconfitta personale? Perché ignoriamo da così tanto tempo il nostro satellite?

“Tutti noi, tutti gli astronauti e le persone della Nasa, pensavamo che a questo punto saremmo già arrivati su Marte. Ma i budget sono stati tagliati, per cui non siamo andati oltre l’orbita terrestre. Lo Space Shuttle avrebbe dovuto volare 40 volte in un anno, ma al massimo lo ha fatto per 9. Non è stata la tecnologia a deludere le aspettative: le ragioni più importanti sono state, più che altro, i soldi e l’apatia pubblica”.

La Cina e l’Europa stanno parlando di una base umana sulla Luna. Gli Usa sembrano interessati visto che, secondo quanto ha detto Jack Burns, membro del transition team del presidente Trump per la Nasa, il nostro satellite starebbe tornando a essere un obiettivo strategico per la conquista dello Spazio [nel frattempo i piani della Nasa sono diventati più chiari, ndr].

“Sì, la Luna è un punto d’appoggio importante per arrivare su Marte. Abbiamo bisogno di costruirvi una base internazionale, per estrarre ghiaccio e imparare a vivere su un altro pianeta. C’è molto da fare e penso che gli Stati Uniti debbano guidare la comunità internazionale con la loro esperienza sulla Luna, in modo che la Nasa possa concentrarsi su ciò che le riesce meglio: le missioni verso lo Spazio profondo”.

Marte e gli asteroidi? Ci andremo presto?

“Nel 2009 ho sottoposto alla commissione Augustine [lo speciale team di esperti scelto da Barack Obama per rivedere i programmi spaziali umani della Nasa, ndr] il piano di una missione con equipaggio su un asteroide, per controllare il funzionamento delle navette e testarle in vista di missioni spaziali di lunga durata: non siamo mai andati oltre la Luna, quindi è importante sperimentare ciò che accade oltre l’orbita del satellite. Poi, però, hanno approvato una missione per redirezionare un asteroide, che non ho mai pensato fosse una buona idea. Meglio mandare un equipaggio e farlo tornare indietro: potremmo imparare tanto prima di spedire degli uomini verso Marte. Che è molto, molto più lontano, al punto che non esiste una traiettoria di ritorno, come quella che avevamo per la Luna. Quando cominci il viaggio, non c’è modo di tornare subito indietro”.

Cosa pensa del piano spaziale del presidente Donald Trump per gli Usa?

“Credo che si stia ancora delineando e sto provando in ogni modo a contribuire, visto che ho avuto più di trent’anni per rifletterci. Penso comunque che il Cycling Pathways, il mio progetto per portare l’uomo su Marte entro il 2035, sia il modo giusto per realizzare un insediamento umano sul Pianeta rosso”.



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Buzz Aldrin, l'altro uomo sulla Luna: "L'allunaggio una bufala? I russi ci avrebbero smascherato subito"
La seconda persona a mettere piede sul nostro satellite racconta una vita di alti e bassi e spiega come, 50 anni dopo, non sia ancora guarito da quell’ossessione
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Un uomo in un’ingombrante tuta bianca, sullo sfondo un terreno grigiastro pieno di buche e crateri. L’enorme casco che indossa mostra ciò che gli sta di fronte: la sua ombra, un’altra impacciata figura vestita di bianco e una strana struttura metallica. È il 21 luglio 1969, 50 anni fa, e questa scena racconta una delle foto più memorabili della storia. La persona ritratta nello scatto è Buzz Aldrin, mentre il riflesso sul casco è Neil Armstrong.

La missione Apollo 11 ha toccato la Luna da poche ore e i due astronauti hanno appena fatto un salto sul polveroso terreno del satellite della Terra. Anche se le parole di Armstrong – “Questo è un piccolo passo per un uomo ma un grande salto per l’umanità” – ci risuonano nella mente quando pensiamo al primo allunaggio, è quella potente fotografia a essere scolpita per sempre nel nostro immaginario. In quel momento, Buzz Aldrin ha cambiato per sempre la percezione che abbiamo di noi stessi. È la prova che un essere umano ha lasciato il pianeta Terra e ha calpestato il suolo di un altro corpo celeste.
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(foto: Ernesto Ruscio/Wired)

Edwin Eugene Aldrin Jr aveva 39 anni, allora, già alcuni primati spaziali alle spalle e un soprannome che non si dimentica facilmente: tutta colpa di una delle sorelle che, non riuscendo a pronunciare brother (fratello), lo storpiava in buzzer. Divenne in fretta il celebre Buzz, nome che ha adottato ufficialmente nel 1988 e che
sette anni dopo è stato addirittura prestato allo space ranger di Toy Story, Buzz Lightyear.
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Dopo la laurea in Ingegneria, si arruola come pilota dell’aeronautica e combatte nella guerra di Corea. A decidere il suo destino è però una specializzazione in Scienze astronautiche, insieme alla selezione, nel 1963, nel terzo gruppo di astronauti della Nasa. Con qualche anno di addestramento sulle spalle, Buzz Aldrin partecipa alla missione Gemini 12 e stabilisce un record di durata delle passeggiate spaziali: un totale di cinque ore e mezza nello Spazio, dimostrando come, grazie all’addestramento sottomarino eseguito sulla Terra, fosse possibile svolgere senza problemi i lavori al di fuori dell’abitacolo. Durante una di queste passeggiate spaziali, Buzz si scatta una foto da solo, così entrando negli annali come prima persona a farsi un selfie nello Spazio.
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Ma è stata la missione Apollo 11 a renderlo uno degli uomini più famosi del mondo e della storia. Quel luglio 1969, dopo tre scomodi giorni di viaggio, l’equipaggio composto da Neil Armstrong, Buzz Aldrin e il loro collega Michael Collins entra nell’orbita della Luna, a una distanza di oltre 340mila chilometri dal nostro pianeta. Lì il modulo lunare Eagle, con i primi due a bordo, si sgancia da quello di comando, il Columbia, in cui Collins resta a sorvegliare l’andamento della missione. In poco più di un’ora, i due astronauti affrontano la burrascosa discesa verso la superficie del satellite: così il 20 luglio 1969 alle 20:18 Utc (cioè il Fuso orario di riferimento da cui sono calcolati tutti gli altri fusi orari del mondo) la navetta Eagle tocca il suolo e, dopo sei ore, Aldrin e Armstrong, saltando il riposo programmato, scendono sulla superficie lunare. Ed entrano nella storia, compiendo la prima passeggiata nella bianca polvere del satellite e scattando quelle celebri foto.

Da allora, nonostante una vita difficile segnata da depressione e alcolismo nel periodo successivo alla sua più grande impresa, Buzz Aldrin è stato una figura di riferimento per la politica spaziale negli Stati Uniti e nel mondo. Ha continuato a viaggiare intorno al globo per immersioni, spedizioni (anche in Antartide, interrotta per lievi problemi di salute) ed eventi pubblici in cui raccontare la sua esperienza (come il nostro Wired Next Fest a Milano, nel 2017). Ma non solo. L’ex astronauta, oggi 89enne, ha infatti creato la fondazione ShareSpace per promuovere i viaggi spaziali e ha tracciato una particolare traiettoria che potrebbe portarci su Marte in modo più efficiente, sprecando meno carburante rispetto alle attuali previsioni. A 50 anni da quella storica camminata sul suolo lunare, Buzz è ancora un avido esploratore, con un obiettivo chiaro: rendere lo spazio accessibile a tutti.

20 luglio 1969: quel giorno, i primi passi di un essere umano sulla Luna hanno cambiato tutto. Cosa ha rappresentato per l’umanità? Com’è cambiata, da allora, la percezione di noi stessi?

“È stato un risultato magnifico per l’umanità. Dopo il progresso dalla ruota ai treni e dalle macchine agli aeroplani, fino ai razzi, mettere per la prima volta piede su un altro corpo celeste ha significato realizzare qualcosa che, fino ad allora, veniva considerato impossibile e che, invece, abbiamo ottenuto”.

Nel 1969 è cambiato anche lei. Si era reso conto che, da quel momento in poi, la vita di Buzz Aldrin sarebbe stata stravolta per sempre?

“Sapevo già, quando fui scelto per quella prima spedizione sulla Luna, che sarebbe stata diversa. Allora dissi a mia moglie che mi sarei accontentato di partecipare a un volo successivo per poter fare più esperimenti scientifici sul suolo lunare: sapevo che quel primo allunaggio avrebbe avuto il solo scopo di dimostrare che eravamo in grado di portare un essere umano sul satellite della Terra. Una volta annunciato che saremmo stati la prima missione ad arrivarci, abbiamo dovuto incontrare molti giornalisti e fare un’infinità di interviste: non era il motivo per cui ero diventato astronauta ma certo non potevo rinunciare all’occasione di andare sulla Luna”.

Se potesse ripetere quell’esperienza un’altra volta, farebbe qualcosa di diverso?

“Ci sono diverse cose che avrei voluto dire e fare. Ero stato il primo ad addestrarsi con il jetpack che George Clooney utilizza nel film Gravity ma, all’ultimo momento, la Nasa ha bocciato l’esperimento. Comunque non ho rimpianti, in linea di massima: ho vissuto una vita decisamente piena. Ho avuto i miei alti e bassi, ancora combatto con alcune difficoltà, però attorno a me ho una buona squadra, che mi aiuta ad andare avanti”.
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Lei è stato la seconda persona a camminare sulla superficie lunare. In seguito è stato molto difficile trovare un obiettivo più grande di quello che aveva già raggiunto, un fine che, in un certo senso, guidasse tutto il resto della sua vita?

“Innanzitutto: Neil e io siamo atterrati nello stesso momento sul satellite eppure sarò sempre ricordato come ‘il secondo uomo sulla Luna‘. Ma non puoi camminarci, se prima non ci atterri… e quella è stata la parte veramente difficile. Sono stato il primo astronauta a tornare nelle forze armate dopo la Nasa, ma non sapevano cosa farsene di un tipo che aveva camminato sul suolo lunare. Per la verità, neanch’io sapevo bene cosa fare con me stesso. Ho sofferto di depressione e anche la mia famiglia ne ha risentito”.

Dal 1972, nessun essere umano ha più toccato il suolo lunare: la considera una sconfitta personale? Perché ignoriamo da così tanto tempo il nostro satellite?

“Tutti noi, tutti gli astronauti e le persone della Nasa, pensavamo che a questo punto saremmo già arrivati su Marte. Ma i budget sono stati tagliati, per cui non siamo andati oltre l’orbita terrestre. Lo Space Shuttle avrebbe dovuto volare 40 volte in un anno, ma al massimo lo ha fatto per 9. Non è stata la tecnologia a deludere le aspettative: le ragioni più importanti sono state, più che altro, i soldi e l’apatia pubblica”.
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(foto: Ernesto Ruscio/Wired)

La Cina e l’Europa stanno parlando di una base umana sulla Luna. Gli Usa sembrano interessati visto che, secondo quanto ha detto Jack Burns, membro del transition team del presidente Trump per la Nasa, il nostro satellite starebbe tornando a essere un obiettivo strategico per la conquista dello Spazio [nel frattempo i piani della Nasa sono diventati più chiari, ndr].

“Sì, la Luna è un punto d’appoggio importante per arrivare su Marte. Abbiamo bisogno di costruirvi una base internazionale, per estrarre ghiaccio e imparare a vivere su un altro pianeta. C’è molto da fare e penso che gli Stati Uniti debbano guidare la comunità internazionale con la loro esperienza sulla Luna, in modo che la Nasa possa concentrarsi su ciò che le riesce meglio: le missioni verso lo Spazio profondo”.

Marte e gli asteroidi? Ci andremo presto?

“Nel 2009 ho sottoposto alla commissione Augustine [lo speciale team di esperti scelto da Barack Obama per rivedere i programmi spaziali umani della Nasa, ndr] il piano di una missione con equipaggio su un asteroide, per controllare il funzionamento delle navette e testarle in vista di missioni spaziali di lunga durata: non siamo mai andati oltre la Luna, quindi è importante sperimentare ciò che accade oltre l’orbita del satellite. Poi, però, hanno approvato una missione per redirezionare un asteroide, che non ho mai pensato fosse una buona idea. Meglio mandare un equipaggio e farlo tornare indietro: potremmo imparare tanto prima di spedire degli uomini verso Marte. Che è molto, molto più lontano, al punto che non esiste una traiettoria di ritorno, come quella che avevamo per la Luna. Quando cominci il viaggio, non c’è modo di tornare subito indietro”.

Cosa pensa del piano spaziale del presidente Donald Trump per gli Usa?

“Credo che si stia ancora delineando e sto provando in ogni modo a contribuire, visto che ho avuto più di trent’anni per rifletterci. Penso comunque che il Cycling Pathways, il mio progetto per portare l’uomo su Marte entro il 2035, sia il modo giusto per realizzare un insediamento umano sul Pianeta rosso”.
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Il turismo spaziale è in arrivo e molte aziende investono nel mandare semplici viaggiatori nello Spazio. Quando pensa che diventerà normale?

“Nel 1996 ho dato vita a una fondazione per promuoverlo, perché rappresenta l’unico modo di garantire alle persone una possibilità di andare nello spazio. Le cose sono andate più lentamente di quanto ci aspettassimo, ma ora che altri come Virgin Galactic e Blue Origin se ne stanno occupando, sono certo che accadrà presto. Credo che siano in molti a volerci andare ma che, semplicemente, non ne abbiano i mezzi”.

Nella difficile situazione internazionale in cui viviamo, lo Spazio potrebbe diventare il campo di una prova di forza, come accadde durante la Guerra Fredda?

“Per me, al contrario, rappresenta in assoluto la migliore opportunità di collaborazione a disposizione della comunità internazionale. Quale modo migliore potrebbe esistere per mostrare che gli esseri umani possono aiutarsi, se non oltre l’atmosfera? Non credo che un paese possa andare su Marte da solo ma che serva uno sforzo internazionale, guidato dagli Usa”.

Qualcuno ancora non crede che l’umanità sia arrivata sulla Luna, anche se ne abbiamo prove diffuse. Cosa risponde a questi scettici?

“I russi, a quei tempi, avrebbero fatto qualunque cosa pur di smascherare un finto allunaggio… Basta guardare Google Moon e le foto scattate dagli orbiter lunari: ancora si vedono i siti di allunaggio delle missioni Apollo. E, addirittura il percorso che Neil seguì fino al limitare del cratere, prima di rientrare nella navicella. Prove più valide di queste, non ne esistono”.


Questa intervista è stata pubblicata originariamente su Wired 81, dell’estate 2017. Alcuni dati sono stati aggiornati.

https://www.wired.it/scienza/spazio/201 ... 1563622203



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 Oggetto del messaggio: Re: La Corsa alla Luna
MessaggioInviato: 27/07/2019, 17:20 
Già nel 1969 l'allora Unione Sovietica aveva dubitato che la missione sulla Luna si fosse effettivamente svolta e Mosca aveva sempre sostenuto che gli Stati Uniti d'America non disponevano ancora della tecnologia necessaria per realizzare un'impresa così complessa ma all'epoca dei fatti quelle insinuazioni erano sembrate solo il frutto dell'invidia e di un clima da guerra fredda . Oggi , dopo le sanzioni seguite alla crisi ucraina, sembra che quello stesso clima sia tornato riportando alla luce tutti i dubbi , i veleni ed i sospetti di allora e lo stesso Markin, dopo 46 anni di silenzi, afferma che presto potrebbe fare delle rivelazioni molto imbarazzanti su questo argomento. In particolare Vladimir Markin chiede di fare chiarezza sulle rocce lunari che hanno avuto una sorte alquanto strana. Già nel 1973 l’allora presidente americano Richard Nixon aveva deciso di donare dei piccoli frammenti lunari sigillati nel plexiglass a decine di Stati nel mondo ma ben 180 di questi reperti sono misteriosamente scomparsi. Alcuni sono stati ritrovati ma la cosa strana è che poi le analisi di verifica hanno riscontrato che essi in realtà erano solo frammenti di rocce terrestri ed allora i dubbi alimentano nuovi e inquietanti sospetti. Una cosa sola è certa: i reperti lunari donati al museo di Amsterdam da Amstrong e Aldrin in persona sono risultati dei falsi reperti lunari.

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