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 Oggetto del messaggio: Scoperti sulla Terra batteri che vivono in condizi
MessaggioInviato: 21/05/2009, 21:36 
Scoperti sulla Terra batteri che vivono in condizioni “extraterrestri”

Scoperte forme di vita nel lago sottomarino Urania, uno dei luoghi più inaccessibili della Terra, a oltre 3.500 metri di profondità nel Mediterraneo, dove non c’è luce nè ossigeno.
Le condizioni a quel livello sono paragonabili a quelli della Terra primordiale e ad ambienti extraterrestri, come quello di Europa, uno dei satelliti del pianeta Giove, o di Marte.

SCOPERTA ITALIANA - La scoperta arriva da un gruppo di ricercatori guidato dall’Università degli Studi di Milano ed è in pubblicazione questa settimana su Pnas, la rivista scientifica americana Proceedings of the National Academy of Sciences of the Usa. La ricerca, pubblicata con il titolo «Sulfur cycling and methanogenesis primarily drive microbial colonization of the highly sulfidic Urania deep hypersaline basin», rivela infatti i processi metabolici che sostengono una stupefacente oasi di vita microbica nel lago Urania, uno degli ambienti più estremi e inospitali del pianeta Terra. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano, guidati da Daniele Daffonchio e Sara Borin del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche della Facoltà di Agraria, in collaborazione con nove altri gruppi di ricerca italiani ed europei.

IPERSALINITÀ - «Urania -spiegano i ricercatori- è uno dei bacini anossici ipersalini situati nel Mar Mediterraneo orientale ad una profondità superiore ai 3.500 metri. Questi laghi hanno concentrazione saline fino a dieci volte più alta di quelle dell’acqua marina sovrastante. Profondità e ipersalinità sono, però, solo due dei fattori che concorrono a rendere Urania uno degli ambienti più estremi del pianeta». «Altri fattori di stress – continuano i ricercatori – sono l’assenza di luce ed ossigeno, e in particolare per il Lago Urania, dato che lo differenzia dagli altri laghi sottomarini, la presenza di elevate concentrazioni di metano e idrogeno solforato. Il bacino Urania è tra gli ambienti marini noti più ricchi in quest’ultimo composto, che qui supera abbondantemente la soglia di tossicità per molti organismi, incluso l’uomo.

COMUNITÀ DI MICROORGANISMI - Nel loro studio, i ricercatori hanno descritto l’esistenza di una complessa comunità di microrganismi lungo la colonna d’acqua del lago Urania, particolarmente concentrati e stratificati nel sottile strato che separa le zone ipersaline dalla normale acqua marina sovrastante. «In questo strato, di soli 2 metri rispetto ad una colonna d’acqua di più di 3.500 metri, -sottolineano gli scienziati- si genera una differenza di salinità e di nutrienti in grado di sostenere particolari attività metaboliche». «I fattori che regolano la produttività di questo ecosistema estremo -aggiungono- sono risultati legati a metabolismi energetici tipicamente microbici, basati su reazioni di riduzione ed ossidazione delle specie chimiche dello zolfo e sulla produzione di metano, unitamente allo sfruttamento della “dark energy”, una forma di energia chimica indipendente dalla luce e dai processi fotosintetici». Secondo i ricercatori, infine, «la scoperta dei processi metabolici e dei microrganismi che sostengono i cicli degli elementi e della vita nel lago sottomarino Urania fornisce un solido punto di partenza per formulare ipotesi sulla vita primordiale sul nostro pianeta o su altri corpi celesti. Inoltre, le capacità metaboliche dei microrganismi adattati a vivere nel lago Urania costituiscono una risorsa biotecnologica con potenziali applicazioni in molte attivitá antropiche».

Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... aabc.shtml



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MessaggioInviato: 21/05/2009, 21:50 
Non esistono esseri più adattabili dei batteri, sono stati i primi a colonizzare i mondi e quindi capaci di vivere in qualsiasi situazioni di temperatura, pressione e condizioni atmosferiche.



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MessaggioInviato: 22/05/2009, 12:03 
Beh' anche questi non sono male:

Scoperti batteri “estremi” che vivono 3 Km sottoterra

C´è chi ama le condizioni di vita “estreme”, ma una colonia di antichi batteri appena scoperta sembra battere tutti i record. Da qualche milione di anni, questi microrganismi vivono a più di tre chilometri sotto la superficie terrestre, a 64 gradi di temperatura, nutrendosi di solfati e idrogeno. Gli scienziati, che hanno scoperto i batteri nelle viscere di una miniera d´oro in Sudafrica, sono rimasti sbalorditi e hanno esultato: è la prova che forme di vita possono esistere in condizioni assai più proibitive di quanto non si pensasse. Niente sembra vietare per esempio che qualcosa di analogo sia presente sotto la superficie di Marte, o su un qualunque altro pianeta.
“Questi organismi vivono felicemente là sotto, isolati e irraggiungibili, con la capacità di adattarsi in pratica a qualsiasi avversità”, ha commentato il biologo Terry Hazen, del Lawrence Berkeley National Laboratory negli Usa, uno degli autori della scoperta. Il racconto di come sia stata rintracciata la colonia sotterranea e le sue caratteristiche, è stato pubblicato su Science.
I ricercatori si sono spinti in mezzo alle rocce della più profonda miniera di tutta l´Africa, la Mponeng, in un´area a un centinaio di chilometri a ovest di Johannesburg. Le rocce fratturate in antichità hanno lasciato filtrare acqua, che ha formato piccole pozze a una temperatura che sul fondo raggiunge i 64 gradi. Le rocce hanno un´età che viene stimata intorno ai 3 miliardi di anni e l´acqua antica che vi si trova, secondo gli studiosi, è stata isolata dalla superficie terrestre per milioni di anni. La datazione è stata accertata analizzando la presenza di gas nobili come neon, krypton e argon. I microbi che si muovono in quelle acque, rimossi da milioni di anni da qualsiasi forma di luce, si nutrono di solfati e idrogeno che vengono scissi dall´acqua grazie alla radioattività dell´uranio presente nell´area.
“Si trovano laggiù da almeno tre milioni di anni, ma più probabilmente da decine di milioni di anni”, ha spiegato Hazen al San Francisco Chronicle. Per la geologa Lisa Pratt, della Indiana University, un altro degli autori della ricerca, i batteri aprono nuovi scenari su ciò che gli scienziati immaginano riguardo alla adattabilità delle forme di vita. “La loro comunità - ha spiegato la geologa - si è evoluta in un ambiente che rappresenta una sorpresa. Se può accadere sulla Terra, può senza dubbio accadere su pianeti come Marte e forse in altri pianeti nell´universo”.
Microbi cosiddetti “estremofili”, abituati a proliferare in condizioni proibitive, sono stati trovati in passato in una molteplicità di ambienti diversi: nei gayser in ebollizione del parco americano di Yellowstone, per esempio, o in vulcani in eruzione sul fondo degli oceani, nei deserti delle Ande, in sostanze acide o nel ghiaccio eterno dei poli. Ma i batteri sudafricani sembrano batterli tutti per le condizioni in cui si sono trovati nelle profondità terrestri. I ricercatori che hanno lavorato allo studio provengono da varie parti del mondo: geologi di università americane e di Taiwan, esperti di genetica di Berkeley e del Canada, scienziati di università tedesche. Le conclusioni sono il frutto di un decennio di studi sui batteri estremi e sono ora al centro dell´attenzione anche della Nasa, che le ritiene estremamente importanti per le proprie ricerche su forme di vita nel Sistema Solare.

Fonte: Newton (http://newton.corriere.it/)

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MessaggioInviato: 22/05/2009, 13:09 
Ci sono anche questi:

(ANSA) - NEW DELHI, 17 MAR - L'agenzia spaziale indiana ha annunciato di aver scoperto tre specie 'aliene' di batteri a 40km dal suolo terrestre. Un pallone aerostatico dell'Indian Space Research Organisation avrebbe trovato i batteri, che fanno dire agli scienziati indiani che potrebbe esserci vita aliena nello spazio. Secondo i ricercatori, potrebbero essere batteri mutati da precedenti, lanciati nello spazio da vulcani in eruzione e che si sono evoluti per sopravvivere in ambiente ostile.

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=969


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MessaggioInviato: 01/06/2009, 11:36 
Non resta dunque che attendere che si decidano a scoprire batteri su Marte, Venere, Ganimede, Europa, Io, Callisto, e forse anche Titano ed Encelado.... ma temo che dovremo aspettare ancora molto tempo.... da decenni sono "lì-lì" per scoprire forme di vita primitive nel Sistema Solare e ogni volta poi cade tutto nel dimenticatoio o viene ritrattato.... che noia......


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