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Essere Interdimensionale
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Il Il "Vespa Cosmico" del Forum

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MessaggioInviato: 23/02/2014, 11:31 
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Chinese lunar rover goes into hibernation


On Saturday, China's lunar rover, Yutu, went into its third planned hibernation amid ongoing technical problems with the robotic explorer, Xinhua reported on Sunday. The mechanical control issues affecting the vehicle has limited it to carrying out only fixed point observations during its third two-week-long lunar day. Problems first emerged during the second period of dormancy in late January and were caused by the "complicated lunar surface." Now most of Yutu’s systems are turned off to conserve energy during the lunar night, when the lack of sunlight makes it impossible to generate electricity with solar panels.
http://rt.com/news/line/2014-02-23/#55702


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 23/02/2014, 11:31, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/02/2014, 17:52 
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Foto rilasciata oggi dalla stampa cinese. Non è ancora stata confermata alcuna data, ma si suppone che si tratti di una foto nuova ottenuta dal rover Yutu. Credit: CNSA

Nell'ultimo aggiornamento sulla missione lunare cinese Chang'e-3, parlavamo di come il rover Yutu non fosse del tutto morto, nonostante le prime voci. Non ci sono stati molti sviluppi da allora, data anche la grande riservatezza da parte della Cina. Sappiamo però che il lander funziona ancora benissimo, e ieri ha finito la sua seconda giornata di lavori, ed è andato in letargo, in attesa che passi la nuova notte lunare. Riguardo a Yutu non sappiamo ancora molto, ma in un nuovo articolo si spiega che Yutu ha usato con successo tutti i suoi vari strumenti (eccetto il braccio robotico che non serviva probabilmente). Non sembra però che il rover si sia mosso dal posto, e questo fa intuire che il problema di Yutu riguarda anche le ruote o qualcosa riguardo alla sua possibilità di spostarsi.

Quella che vedete in apertura può essere una delle nuove foto ottenute dal rover Yutu e mostra parzialmente il lander Chang'e-3, ma da modo di vedere anche bene le tracce sul terreno rimaste dopo che il rover è sceso dalla piattaforma rialzata e si è spostato per girare intorno al lander.



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L'immagine mostra il rover Yutu ed il lander Chang'e-3, visti dalla superficie e poi in basso dall'orbita grazie all'orbiter LRO della NASA. Le frecce gialle connettono i crateri visibili nelle due prospettive.
Credit: CNSA/NASA/Ken Kremer/Marco Di Lorenzo/Mark Robinson

Nei prossimi giorni potremmo forse avere qualche altro aggiornamento, e speriamo che qualsiasi sia il problema, non impedisca al rover Yutu di mettersi al riparo durante la nuova notte lunare.

http://www.chinanews.com/mil/2014/02-23/5870836.shtml
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MessaggioInviato: 05/03/2014, 20:18 
Dopo il successo parziale della missione Chang'e-3, la Cina potrebbe accelerare i tempi di sviluppo e lancio del suo successore: la missione Chang'e-4. Come successo in passato con Chang'e-1, il primo orbiter lunare e l'arrivo poco dopo di Chang'e-2, con simile struttura ma usata in maniera più perfezionata e coraggiosa, la Cina dovrebbe lanciare un nuovo lander e rover lunare in una regione diversa della Luna con l'obbiettivo di fare più esperienza (in vista di missioni molto più complesse come Chang'e-5 e 6) e risolvere i problemi trovati nella missione Chang'e-3.

Dopo decenni di esperienza, in occidente siamo abituati a veder funzionare le missioni spaziali a perfezione, ma tutto questo è merito dell'incredibile esperienza acquistata ed ereditata nel tempo. Il programma spaziale cinese mira a fare la stessa cosa, accumulando missioni e facendo crescere il campo dell'ingegneria spaziale che sta fiorendo nel paese orientale. La missione Chang'e-3 ha rappresentato il primo lander e rover sulla superficie Lunare, ed è stata la prima volta che abbiamo visto un ritorno sulla superficie lunare dopo quasi 40 anni di assenza.

La missione ha funzionato perfettamente per quanto riguarda la fase di atterraggio autonomo e le prime indagini con il lander ed il rover Yutu, ma dopo la prima notte lunare, il rover ha riscontrato alcuni gravi problemi tecnici è pare essere rimasto immobilizzato ed incapace di continuare la sua missione, che era prevista intorno a 3 giorni lunari. Per essere il primo tentativo, non si può dire che si tratta di un fallimento, anzi! Un'altro fattore importante è stato l'enorme coinvolgimento pubblico intorno a questa missione. Ma è vero anche che ci sono stati alcuni problemi e tante cose si possono migliorare ancora, ma forse servirà battere il ferro finché è caldo e per questo la Cina potrebbe anticipare il lancio della missione Chang'e-4 di qualche mese, portandola al 2014.

Si tratterebbe di una coppia molto simile, costruita usando gli stessi hardware, ma con modifiche fatte in base all'esperienza raccolta con l'attuale missione. Non ci sono ancora informazioni precise riguardo agli strumenti scientifici che porterà e dove in particolare atterrerà sulla Luna, e lo stesso lancio dipenderà anche da come andrà lo sviluppo del nuovo razzo Lunga Marcia 5, ed il centro aerospaziale Wenchang.

E' molto probabile che lo sviluppo della nuova missione proceda insieme a quello del nuovo razzo e centro spaziale, ma in base agli impegni di sviluppo della ben più complessa missione Chang'e-5 (che mira a riportare campioni lunari sulla Terra), non si potrà comunque rimandare di molto la Chang'e-4, perché il lancio della quinta missione è previsto per il 2017.

http://news.sciencenet.cn/htmlnews/2011/12/256719.shtm

http://sinosphere.blogs.nytimes.com/201 ... blogs&_r=0

http://www.link2universe.net/2014-03-05 ... -nel-2014/


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MessaggioInviato: 06/03/2014, 12:42 
Secondo me, se questi partono, .... nel giro di un decennio "ci danno una pista".


Ultima modifica di Pianetamarte2010 il 06/03/2014, 12:43, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/03/2014, 18:09 
Il rover lunare cinese “Yutu“, si è “risvegliato” dal periodo di notte lunare, ma il guasto meccanico che ha portato di fatto al termine della sua missione operativa rimane ancora irrisolto: lo ha dichiarato agenzia di Stato cinese, la Xinhua. Il guasto sarebbe stato causato proprio dall’esposizione alla notte lunare, in cui le temperature raggiungono i 173 gradi sotto zero e dunque è necessario un sistema di protezione che eviti il malfunzionamento dei circuiti elettronici dell’apparecchio. Il rover Yutu, sganciato dalla sonda orbitante Chang’e, ha effettuato nel dicembre scorso il primo allunaggio controllato dopo quelli statunitensi e russi, e la parte iniziale della missione – raccolta e analisi di campioni del suolo – è stata condotta con successo. Nella mitologia cinese Chang’e è il nome di una fanciulla che abita in un palazzo di giada sulla Luna: due sonde lunari orbitali lanciate nel 2007 e nel 2010 avevano ricevuto la medesima denominazione. Il rover è stato battezzato appropriatamente Yutu, ovvero “coniglio di giada” in ossequio al mitologico animale che accompagna Chang’e e le prepara l’elisir dell’immortalità.

da meteoweb


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MessaggioInviato: 16/04/2014, 17:27 
Sono passati ormai 5 mesi dall'arrivo della missione Chang'e-3 sulla superficie della Luna, ma dopo i primi due mesi di copertura mediatica, si è un po' perso traccia di questa missione. In buona parte questo è anche dovuto alla scarsissima comunicazione da parte delle fonti ufficiali cinesi, che hanno smesso di pubblicare aggiornamenti approfonditi a riguardo. Ad ogni modo, nelle scorse settimane si è tenuta la riunione annuale di scienze planetarie (LPSC - Lunar Planetary Science Conference), ed hanno partecipato anche molti scienziati cinesi che hanno chiarito alcune cose e mostrato un po' di dati nuovi. Eco un riassunto della missione dal suo arrivo ad oggi, e qualche considerazione sul futuro.

Come ricorderete, l'allunaggio è avvenuto il 14 Dicembre 2013, all'interno di una regione chiamata Sinus Iridum, nel Mare Imbrium. Riguardo alla discesa, ci sono state molte considerazioni su quanto ha funzionato bene il sistema di guida autonoma del lander. Chang'e-3 ha iniziato da solo la discesa una volta in orbita, ed a circa 100 metri di altitudine si è fermato con i suoi retrorazzi in sospensione, ha mappato in alta risoluzione la regione sottostante, e dopo aver macinato i dati ed effettuato i calcoli necessari, ha deciso il luogo migliore dove andarsi a poggiare.



Una nota interessante è arrivata però da Sasha Basilevsky, veterano delle storiche missioni planetarie della Russia sovietica, che ha collaborato con i cinesi a questo progetto, ed ha fatto notare che se il lander fosse finito sopra un cratere di 400 metri quando ha iniziato a mappare la superficie, non avrebbe capito di star guardando all'interno di un cratere ed avrebbe semplicemente scelto il posto più liscio, per poi poggiarsi al suo interno. Sarebbe stato comunque un allunaggio in sicurezza, ma il rover sarebbe rimasto incastrato poi all'interno del cratere.

La prima parte della missione ha avuto un'ampia copertura fotografica in parte dovuta anche all'importanza del momento storico per la Cina, oltre alla maggiore attenzione da parte dei media internazionali. Subito dopo l'allunaggio, il rover Yutu (Coniglio di Giada) è stato rilasciato dal lander, ed i due si sono fotografati da varie angolazioni, con il rover che è girato intorno a Chang'e-3. Il lander è dotato di un sistema di camere panoramiche a colori, di una camera per la discesa e due strumenti astronomici: un telescopio ad ultravioletti per fotografare le stelle, ed uno nell'estremo ultravioletto puntato verso la Terra. Il rover invece ha due HazCam (camere per evitare ostacoli), che sono simili a quelle usate dai rover Spirit ed Opportunity su Marte (anche se i MER erano dotati anche di due ulteriori camere posteriori). A questo si aggiungono le camere panoramiche a colori e le camere per la navigazione. Queste sono montate in alto in cima all'asta in testa al rover. Alla base ci sono uno spettrometro per gli esami nel vicino infrarosso, ed uno spettrometro a raggi-X. Infine, ci sono due antenne dietro il rover, che servono per scattare immagini delle profondità della crosta, in onde radio. Le due antenne funzionano a lunghezze d'onda diverse in modo da penetrare fino a profondità diverse.

Durante il suo primo giorno lunare, che andava dal 14 al 25 Dicembre 2013, il rover ha compiuto le prime osservazioni della superficie, del lander e si è assicurato che tutti i suoi strumenti funzionassero come previsto. Durante il mezzogiorno lunare, il team ha fermato per un po' il rover, per timore che le condizioni fossero troppo difficili da sopportare, ma fortunatamente è andata meglio del previsto, ed avendo valutato il hardware del rover in grado di resistere, hanno fatto presto riprendere le operazioni a Yutu. Ai tempi delle missioni Apollo, gli astronauti dovettero lasciare la superficie lunare molto prima di mezzogiorno per evitare problemi. Invece i rover Lunokhod dell'Unione Sovietica riuscivano a resistere anche a sbalzi peggiori.
Paradossalmente, a decenni di distanza, l'integrazione di elettronica miniaturizzata avanzatissima ha portato anche ad una maggiore sensibilità delle sonde a sbalzi di temperatura o tempeste di radiazione. Il problema è che nessuno sa quanto sensibili sono ed esattamente quanto possono durare e come e perché iniziano a rompersi. Ma su questo punto ritorneremmo tra poco.

La prima notte è arrivata ed i delicati strumenti di Yutu sono stati messi in sicurezza, insieme alle camere panoramiche piegate sotto un panello solare piegato. Le temperature durante la notte lunare (nella zona dove si trovava il rover) scendono fino a -153°C, dopo aver toccato punte di +123°C durante il giorno. Uno degli aspetti critici di questo momento era riuscire a trovare un posto dove alzarsi sulla superficie per puntarsi

con i panelli solari verso il posto da dove sorge il Sole. Questa è una strategia condivisa anche con i rover MER su Marte (Spirit e Opportunity). Per riuscire a massimizzare l'angolazione favorevole, gli scienziati hanno anche mosso della regolite con le ruote, per poi salirci sopra.
Il lander invece non aveva un meccanismo di protezione per le camere panoramiche, ma gli ingegneri della missione avevano comunque deciso di sacrificarle. In realtà, dopo le prime foto della superficie e del rover, non ci sarebbe stato molto altro da riprendere. Specialmente perché il rover era diretto ben oltre il punto di vista più lontano del lander.

La notte è passata ed a Gennaio è sorto di nuovo il Sole anche sul Mare Imbrium. Yutu è stato il primo a risvegliarsi dato che la sua inclinazione era ottimizzata per la raccolta di luce solare. Anche il lander si è risvegliato poco dopo e come previsto aveva perso l'uso delle camere panoramiche. Il rover ha iniziato poi a guidare verso sud-ovest verso una grande roccia che gli scienziati speravano di poter analizzare da vicino con gli spettrometri del rover.

Da questo punto in avanti, le notizie da parte della Cina iniziano a scarseggiare. Sappiamo che il rover ha poi deviato il suo percorso perché la roccia era troppo grande per essere esaminata con gli spettrometri o per fotografarla in maniera ottimale negli infrarossi. Da qui pare che il rover abbia intrapreso un nuovo viaggio in direzione nord-est, tornando nella direzione del lander. Probabilmente il nuovo target erano le piccole rocce sul bordo del cratere vicino al sito di atterraggio

E qui che sono iniziati i problemi. Il rover non è mai arrivato nemmeno alle rocce vicine al lander. Ad un certo punto si è fermato completamente, probabilmente per via di problemi a componenti elettronici associati al movimento delle sue ruote, insieme a problemi con i panelli solari. E' possibile che fosse un problema più a monte di tutto questo, magari con una delle unità centrali del computer del rover. Ma non c'è stato ancora alcun chiarimento in merito a quello che è davvero successo, nemmeno durante la riunione del LPSC. E' possibile che la causa sia l'eccessivo riscaldamento ricevuto dall'elettronica a bordo del rover durante il giorno, ma sono tutte speculazioni per ora.

E' diventato presto evidente che il rover non ce l'avrebbe fatta a proteggersi o mettersi in condizione ottimale per l'arrivo della nuova notte lunare. Nonostante gli sforzi fatti, il 25 Gennaio è arrivata la notte ed il rover, tramite il suo alter-ego su twitter, ha comunicato il suo ultimo addio, commuovendo l'intera blogosfera.

Nel frattempo però, il lander ha continuato le sue operazioni raccogliendo con successo le prime riprese negli ultravioletti delle stelle e della Terra.

Il lander ha funzionato a perfezione sotto ogni punto di vista. Ha già raccolto oltre 22.000 immagini ed oltre a fotografare la Terra negli UV ha iniziato anche una campagna di studi delle stelle variabili. Scattando immagini di porzioni del cielo ad intervalli regolari, gli scienziati possono misurare con precisione come varia la luminosità delle stelle e da questo dedurre svariati fenomeni legati alla loro evoluzione e natura.

Dopo un lungo periodo di attesa, Yutu è tornato in vita appena e sorto nuovamente il Sole, il 12 Febbraio 2014! Nessuno ci avrebbe più scommesso (nemmeno la Cina), ma Yutu era riuscito a sopravvivere. Non solo, i suoi strumenti sembravano ancora integri (incluse le sue fragili camere panoramiche). Il problema però restava lo stesso: il rover non riusciva a muoversi. Gli ingegneri cinesi hanno lavorato a ogni possibile strategia fino al 23 Febbraio, quando è arrivata infine nuovamente la notte.

Di nuovo, nessuno si aspettava che Yutu tornasse, ma il 13 Marzo, il rover è tornato operativo (circa 3 giorni dopo l'alba). Questa volta sembra più indebolito, ma dopo un riavvio totale dei suoi computer, è tornato "come nuovo". Il rover fu progettato per riuscire a sopravvivere per almeno 3 giorni lunari, e con questo risveglio aveva compiuto in pieno la sua missione. Mancava ovviamente la parte scientifica, ma dal punto di vista ingegneristico, il lavoro sembrava dare anche molti spunti positivi circa la resistenza del hardware usato. Specie se si pensa che parte degli strumenti non era protetta come si deve.
Ci sono stati ovviamente dei gravi problemi, ma attualmente, la nuova missione di Yutu è insegnare agli scienziati ed ingegneri cinesi che cosa può succedere agli strumenti scientifici sulla Luna. Poco fa dicevamo che una delle grandi incognite è appunto la resistenza dell'elettronica moderna, e quindi gli ingegneri terranno d'occhio il rover ogni notte e giorno per vedere quando esattamente e come ogni strumento inizia a cedere.
I lavori per le missioni Chang'e-4 (una replica di Chang'e-3) e Chang'e-5 (una missione più complessa che prevede il ritorno di campioni sulla Terra), sono già in stato avanzato, e gli ingegneri sperano di imparare da questo rover come evitare simili problemi con le nuove missioni. Chang'e-4 dovrebbe essere pronta al lancio già quest'inverno.

E questo ci porta ad oggi. E' difficile dire se Yutu si muoverà mai più. Probabilmente una soluzione, se fosse possibile, sarebbe già venuta fuori. Tuttavia, dato la scarsità di comunicati stampa da parte della Cina, è difficile dire esattamente che cosa è successo. In ottica futura, un'ultima cosa molto interessante che vorrei dirvi è che la Cina ha preso accordi con un'associazione chiamata ILOA (International Lunar Observatory Association) per il libero scambio di dati scientifici. L'ILOA avrà accesso ai dati della missione Chang'e-3, mentre i cinesi avranno poi accesso ai dati del primo telescopio lunare che l'associazione ha in mente di lanciare insieme alla missione Moon Express, già nel 2015. Moon Express è una missione creata da una venture privata, che cerca di vincere l'ambito premio Google X-Prize.
L'associazione ILOA ha anche obbiettivi più ambiziosi, che prevedono un atterraggio con umani sulla Luna, negli anni '20, per badare al telescopio.

http://www.link2universe.net/category/m ... lanetaria/

http://www.cjss.ac.cn/EN/abstract/abstract2024.shtml

http://www.hou.usra.edu/meetings/lpsc2014/pdf/1864.pdf

http://www.planetary.org/blogs/emily-la ... -lroc.html

http://www.planetary.org/blogs/emily-la ... pdate.html

http://www.link2universe.net/2014-04-15 ... ella-cina/


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MessaggioInviato: 24/04/2014, 17:13 
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Prototipo presentato all'11esima fiera del Hi-Tech a Chongqing. Credit: Chinanews.com

Parallelamente al suo programma di esplorazione lunare robotico, la Cina sta portando avanti un ulteriore programma di voli spaziali umani con l'obbiettivo sul corto termine (entro la fine del decennio) di costruire la prima vera stazione spaziale cinese. In questo senso è stato già inaugurato il primo prototipo, chiamato Tiangong-1, e la Cina si prepara a nuovi lanci nei prossimi anni. L'obbiettivo per il prossimo decennio è quello di fondere insieme i due progetti e portare i primi astronauti cinesi ad atterrare sulla Luna! In vista di questo, sono già iniziati anche i lavori a progetti tecnologi che richiedono più anni di test, come appunto il un rover lunare da far usare agli astronauti per attraversare facilmente grandi distanze. Un primo prototipo, costruito grazie al lavoro di 27 delle principali università della Cina, è stato recentemente presentato durante l'11esima fiera della tecnologia Hi-Tech di Chongqing.

all'apparenza può non sembrare molto ma quello che è davvero intrigante è il materiale usato, che è "estremamente leggero ma anche molto resistente. Inoltre, il rover è abbastanza grande da portare due astronauti e diversi esperimenti e strumenti" ha spiegato Zhan Hanqing, uno dei progettisti del rover e professore presso la Chongqing University.
Un'altro aspetto molto importante è il fatto che il rover è pieghevole! Può essere piegato in modo da occupare molto meno spazio, ed essere più facilmente portabile verso la Luna durante una missione vera.
Per quanto riguarda le ruote, quelle che vedete non sono quelle vere. "Le ruote vere ed alcune altre parti del veicolo non saranno mostrate a questa fiera perché vogliamo tenerle confidenziali" ha aggiunto Zhan.

Un'ultima cosa da notare riguardo al rover, è che gli ingegneri hanno lavorato ad un sistema di sospensioni appositamente costruite per rimediare alla bassa gravità e permettere comunque di muoversi senza problemi sulla superficie lunare.
La ricerca per il veicolo è appena iniziata nel 2013 ed ora nella fase di progettazione concettuale. Il piano è di avere i progetti pronti già entro il 2015 per iniziare subito i test sul campo.

http://www.ecns.cn/cns-wire/2014/04-10/108851.shtml

http://www.link2universe.net/2014-04-24 ... stronauti/


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MessaggioInviato: 29/04/2014, 10:32 
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Durante la recente fiera della tecnologia che si è tenuta in Cina, l'Università di Aeronautica ed Astronautica di Pecchino, ha presentato il primo modello completo degli studi su come potrebbe essere la futura base lunare cinese, già concretamente nei piani del paese. Non c'è una data precisa e sicuramente molte cose cambieranno, ma quello che è importante è notare l'idea di fondo di come si intende procedere. Per esempio, gli habitat prendono ispirazione dalla modularità usata per la ISS, e sono mobili. Davanti si vede anche un airlock che si può usare anche per ulteriori moduli. Le multiple antenne sono dovute alla necessità di trasmettere quantità molto grandi di dati, ma il vantaggio è che si possono usare anche come radio-telescopi per osservazioni astronomiche.
Anche se i panelli solari potrebbero essere una buona base per l'energia, non basterà per una base lunare. A differenza di un rover come Yutu, un umano non si può spegnere e mettere in letargo fino a che non torna il Sole. Serviranno quindi metodi per mantenere gli astronauti sani e salvi anche per settimane nell'oscurità. In questo caso non è chiaro come verrebbe risolto questo problema. Una soluzione proposta è l'uso di una piccola centrale nucleare. Un'altra invece prevede l'estrazione e uso di risorse sul posto, ma è ancora da dimostrare che basti per mantenere attiva una base.
Una cosa è certa però: anche se una base è molto lontana nel futuro ancora, sono proprio questi studi che determineranno poi come andremmo davvero a costruirla.
Attualmente la Cina è l'unica ad avere la base lunare tra i propri obbiettivi concreti. La Russia ne parla spesso ma non nel concreto ed il Giappone avrebbe intenzione di creare una base simile ma completamente robotica.

da link2universe facebook

ad ora,la cina,sembra essere l'unica ad avere un serio interesse alla ripresa della corsa alla luna,con programmi gia' ben definiti,si spera che cio' non resti solo sulla carta......................[;)]


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MessaggioInviato: 14/09/2014, 20:01 
La Cina annuncia il primo astronauta a permanere in orbita e la piena operatività della sua SSO per il 2022

a Cina ha annunciato, che il suo primo astrononauta a permanere in orbita dentro il laboratorio spaziale cinese Tiengong-2 nel 2016 saràYang Livey, egli inizierà i lavori orbitali dell’astronautica cinese che prevede molte operazioni di costruzione e permanenza, sperimentazione, ecc.. Si prevede la piena operatività della pima stazione spaziale orbitale nazionale per il 2022. l’Agenzia stampa Xinhua, ha anche annunciato che sono in corso i test per nuovi razzi e propellenti.

http://uvnnews.altervista.org/


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MessaggioInviato: 14/09/2014, 20:15 
Bèh, i cinesi hanno gli occhi come i ... "grigi"! [:D]



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Tiangong-1: Laboratorio Spaziale Cinese da 1103 Giorni in Orbita


http://www.link2universe.net/2014-10-07 ... in-orbita/


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 Oggetto del messaggio: Re: Cina, entro l'anno atterrerà prima sonda su Luna
MessaggioInviato: 23/03/2018, 22:02 
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Tiangong-1: rischi anche per l’Italia, seppure minimi


Il giorno del rientro in atmosfera della stazione spaziale cinese si avvicina e l’Italia si trova nella fascia che può essere interessata dagli eventuali detriti. La Protezione civile, per l’occasione, ha stilato un vademecum di autotutela per i cittadini
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La stazione spaziale cinese Tiangong-1, in caduta incontrollata sulla terra dal 2016, è ormai prossima all’impatto con l’atmosfera terrestre. Secondo un nuovo comunicato emanato dalla protezione civile italiana la finestra temporale in cui la stazione e i suoi detriti potrebbero colpire l’atmosfera, sino ad arrivare al suolo, si apre il 28 marzo per chiudersi il 4 aprile. Con il passare dei giorni questa finestra è destinata a stringersi sempre più e solamente pochissimo tempo prima dell’impatto – circa 36 ore – si potranno prevedere con maggiore precisione le aree del globo che rischiano di essere colpite dai detriti sopravvissuti all’ingresso in atmosfera.

L’area del pianeta che può essere interessata dalla caduta dei detriti è compresa in una fascia tra il 44° parallelo nord e il 44° parallelo sud e, sebbene in quest’area ci siano oceani e zone poco popolate come i deserti, vi si trovano anche nazioni come gli Stati Uniti, la Cina, Brasile, India e Italia. Per quanto riguarda la nostra Italia, le zone che potrebbero essere interessate sono quelle centro-meridionali che vanno dall’Emilia Romagna in giù.

Il monitoraggio del rientro in atmosfera della stazione spaziale cinese è seguito con molta attenzione dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) che si avvale anche delle misurazioni effettuate del centro di Geodesia Spaziale “Giuseppe Colombo” di Matera, e della collaborazione di altri enti nazionali e internazionali per l’interpretazione dei dati. Sebbene non ci siano dei protocolli internazionali codificati per l’autotutela della popolazione in merito a questo genere di avvenimenti, che questi impatti con la terraferma sono molto rari e che sino a ora mai nessun uomo ne è rimasto fatalmente coinvolto, la Protezione Civile ha stilato – tenendo conto delle informazioni presenti nella comunità scientifica e dell’incertezza connessa alle svariate variabili – un piccolo vademecum rivolto alla popolazione che potrebbe trovarsi sulla scia di caduta dei detriti.

Nel vademecum la Protezione Civile indica che: è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici che peraltro sono da considerarsi più sicuri dei luoghi aperti; è consigliato, in ogni caso, tenersi lontani da finestre e vetrate. L’impatto dei frammenti, inoltre, potrebbe causare danni ai tetti degli edifici, perforandoli insieme ai solai sottostanti e determinando pericolo per le persone. Non conoscendo i dati sulla vulnerabilità degli edifici è consigliabile tenersi ai piani bassi perché ritenuti più sicuri.

Negli edifici le parti più sicure dove ripararsi durante un eventuale impatto sono: per le costruzioni in muratura sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti; per gli edifici in cemento armato in vicinanza delle colonne e comunque vicino alle pareti.

Alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto con l’atmosfera e il suolo e potrebbero contenere idrazina, un propellente esplosivo e altamente tossico. Il consiglio generale alla vista di frammenti più o meno grossi giunti al suolo è di non toccarli, di tenersi a una distanza di almeno 20 metri e di segnalarlo subito alle autorità. In ogni caso è difficile che i frammenti più piccoli siano visibili dalla terra prima dell’impatto.



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