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Stellare
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 Oggetto del messaggio: muse
MessaggioInviato: 05/03/2014, 17:49 
Uno nuovo strumento innovativo, chiamato MUSE (Multi Unit Spectroscopic Explorer), è stato installato con successo sul telescopio VLT (Very Large Telescope) dell'ESO all'Osservatorio del Paranal nel Cile settentrionale. MUSE ha osservato galassie lontane, stelle brillanti e altri oggetti di prova durante il primo periodo di osservazioni di grande successo.

A seguito del collaudo e accettazione preliminare in Europa nel settembre 2013, MUSE è stato spedito all'Osservatorio del Paranal dell'ESO in Cile. È stato rimontato al campo base prima di essere trasportato con cautela alla sua nuova sede al VLT, dove è ora installato sull'UT 4. MUSE è il più recente della seconda generazione di strumenti per il VLT (i primi due sono stati X-shooter e KMOS, mentre l'ultimo, SPHERE, verrà installato tra breve).

Il capo della squadra e ricercatore principale per lo strumento, Roland Bacon (Centre de Recherche Astrophysique de Lyon, Francia) ha espresso il suo sentire: "Ci è voluto tanto lavoro da parte di molte persone e per molti anni, ma ce l'abbiamo fatta! Sembra strano che questa raccolta di ottica, meccanica ed elettronica da sette tonnellate sia ora una fantastica macchina del tempo per sondare l'Universo primordiale. Siamo molto orgogliosi del risultato - MUSE rimarrà uno strumento unico nel suo genere per molti anni a venire."

Gli scopi scientifici di MUSE vanno dall'indagine delle prime epoche di vita dell'Universo per studiare i meccanismi della formazione delle galassie all'analisi del moto della materia nelle galassie vicine e delle loro proprietà chimiche. Avrà molti altri impieghi, dallo studio dei pianeti e satelliti nel Sistema Solare alle proprietà delle regioni di formazione stellare nella Via Lattea fino all'Universo distante.



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Questa immagine composita a colori dell'insolita galassia ad anello polare NGC 4650A è stata ottenuta a partire da dati ottenuti dal nuovo strumento MUSE installato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO. Per ogni punto di questa galassia spettacolare il nuovo strumento divide la luce nei suoi colori componenti - rivelando in dettaglio le proprietà chimiche e fisiche di ogni punto. Questa immagine si basa su un mosaico di tre serie di dati di MUSE ottenuti appena dopo la prima luce dello strumento all'inizio del 2014. Per costruire questa immagine sono state selezionate alcune regioni dello spettro per formare una singola immagine a colori. Inoltre le zone incandescenti di formazione stellare nell'insolito disco che circonda la galassia sono state colorate in modo da rappresentarne la velocità - le regioni in blu si stanno avvicinando, rispetto al centro della galassia, mentre le regioni in rosso si allontanano, a causa della rotazione del disco. Crediti: ESO/MUSE consortium/R. Bacon

Questa immagine composita a colori dell'insolita galassia ad anello polare NGC 4650A è stata ottenuta a partire da dati ottenuti dal nuovo strumento MUSE installato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO. Per ogni punto di questa galassia spettacolare il nuovo strumento divide la luce nei suoi colori componenti - rivelando in dettaglio le proprietà chimiche e fisiche di ogni punto. Questa immagine si basa su un mosaico di tre serie di dati di MUSE ottenuti appena dopo la prima luce dello strumento all'inizio del 2014.
Per costruire questa immagine sono state selezionate alcune regioni dello spettro per formare una singola immagine a colori. Inoltre le zone incandescenti di formazione stellare nell'insolito disco che circonda la galassia sono state colorate in modo da rappresentarne la velocità - le regioni in blu si stanno avvicinando, rispetto al centro della galassia, mentre le regioni in rosso si allontanano, a causa della rotazione del disco.
Crediti:
ESO/MUSE consortium/R. Bacon

Come mezzo di indagine potente e unico nel suo genere, MUSE utilizza 24 spettrografi per separare la luce nei suoi colori componenti per creare sia immagini che spettri di regioni scelte del cielo. Produce visioni 3D dell'Universo con uno spettro per ogni pixel come terza dimensione. Durante le successive analisi gli astronomi possono muoversi tra i dati e studiare diversi punti di vista dell'oggetto a diverse lunghezze d'onda, proprio come si può sintonizzare un televisore su un diverso canale usando una frequenza diversa. Questa tecnica, nota come spettroscopia a campo integrale, permette agli astronomi di studiare simultaneamente le proprietà di diverse regioni di un oggetto, come ad esempio una galassia, per vedere come sta ruotando e misurarne la massa, così come di determinare la composizione chimica e altri parametri fisici delle diverse zone dell'oggetto. La tecnica è stata usata per molti anni ma ora con MUSE ha fatto un vero salto in quanto a sensibilità, efficienza e risoluzione. Un modo di descrivere la situazione è che MUSE combina immagini e spettri ad alta risoluzione nello stesso momento.

Lo strumento unisce il potenziale per le scoperte a un dispositivo per produrre immagini con la funzionalità di misura di uno spettrografo, nello stesso tempo sfruttando anche la nitidezza delle immagini prodotta dalle ottiche adattive. Lo strumento è montato sull'UT 4 del VLT, che è in fase di trasformazione in telescopio completamente adattivo.

MUSE è il risultato di dieci anni di progettazione e sviluppo da parte del consorzio MUSE - con il Centre de Recherche Astrophysique de Lyon, Francia come capofila e gli istituti partner Leibniz-Institut für Astrophysik Potsdam (AIP, Germania), Institut für Astrophysik Göttingen (IAG, Germania), Institute for Astronomy ETH Zurich (Svizzera), L'Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie (IRAP, Francia), Nederlandse Onderzoekschool voor de Astronomie (NOVA, Paesi Bassi) e l'ESO.

Dall'inizio del 2014, Bacon e il resto dell'equipe per l'integrazione e messa in servizio di MUSE al Paranal hanno registrato la storia di MUSE in una serie di post che si possono vedere su questo blog. L'equipe presenterà i primi risultati di MUSE al prossimo seminario "3D2014" all'ESO a Garching bei München, Germania.

"Una musa serve per l'ispirazione. E davverso MUSE ci ha ispirato per molti anni e così continuerà a fare", dice Bacon in un post sulla prima luce. "Non c'è dubbio che molti astronomi da tutto il mondo saranno incantati da MUSE".

http://www.eso.org

http://www.link2universe.net/2014-03-05 ... d-delleso/


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Marziano
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MessaggioInviato: 06/03/2014, 12:49 
Grande Uba.

... a proposito, sei riuscito a beccare l'asteroide, ieri sera?

io NO!!!

porcoboia. Una rabbia ....


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