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Astronave
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MessaggioInviato: 20/01/2010, 17:34 
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eSQueL ha scritto:

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Sirius ha scritto:

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eSQueL ha scritto:

Scusate la domanda un po' ingenua (ma non è materia mia, perciò sono mezzo giustificato [:)]), ma se dista circa 450 AL significa che noi stiamo vedendo quel che è accaduto 450 anni orsono ... insomma, la stella potrebbe essere già esplosa?


esattamente. O meglio: non "potrebbe", è, o per lo meno QUELLO CHE VEDIAMO ORA, è ciò che è accaduto 450 anni fa. ora non so quanto tempo occorra ad una stella in quelle condizioni per evolvere in super nova.. 450 anni bastano? se sì, allora è già esplosa, se no allora sta per farlo


Ok, allora e sempre da mezzo profano, ammettiamo che sia esplosa. Parliamo degli effetti gravitazionali scatenati da un tale evento. Mi chiedo quanto tempo ci vorrebbe perché noi li avvertiamo. E' lecito ragionare pensando allo spazio-tempo come ad un liquido perfetto?
Perché se io sono la luce, per me ogni cosa nell'universo è sostanzialmente ferma. Ma lo è anche il lo spazio-tempo stesso?

Voglio dire, io sono la luce e mi muovo dentro una dimensione dove tutto è fermo, ma se il luogo nel quale sono si modifica io non lo posso sapere. Continuo a viaggiare alla mia velocità e non m'accorgo di alcuna cosa.

L'idea, quindi (mi scuso se è stupida [:)]), è che il campo gravitazionale, meglio, la sua modifica, possa indurre modificazione istantanee nell'intero continuum. Se questo fosse vero, l'esplosione avrebbe effetti immediati qui come ai congini dell'universo. Magari piccoli, ma ci sarebbero.

Sennò sto solo acchiappando farfalle [:D]


Sappiamo che nulla puo' viaggiare piu' veloce della luce, quindi qualsiasi cosa sia successa in questo istante, la vedremo tra tanti anni quanta sia la distanza in anni luce.



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« Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. »
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MessaggioInviato: 20/01/2010, 18:26 
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2di7 ha scritto:
Restiamo in attesa delle immagini.

Fonte: astronomia.com


E del chioppo...[8)]



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MessaggioInviato: 20/01/2010, 19:08 
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eSQueL ha scritto:

Ok, allora e sempre da mezzo profano, ammettiamo che sia esplosa. Parliamo degli effetti gravitazionali scatenati da un tale evento. Mi chiedo quanto tempo ci vorrebbe perché noi li avvertiamo.


Le supenove dovrebbero essere delle fonti notevoli di onde gravitazionali previste dalla teoria della relatività,onde che non sono ancora mai state osservate...non perchè non esistano ma perchè gli strumenti a nostra diposizione ancora non ce lo consentono.
Non mi addentrei poi su tematiche di assai lontana comprensione relative a fenomeni di "non località" che pure esistono(vedi entanglement) ma che rimangono per le suddette ragioni assai misteriosi...



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MessaggioInviato: 24/06/2011, 14:37 
Fiamme da Betelgeuse



Immagine:
Immagine
4,32 KB

Nuove immagini svelano che un’immensa nebulosa circonda la famosa stella supergigante

Betelgeuse, una supergigante rossa nella costellazione di Orione, é una delle stelle più brillanti del cielo notturno. É anche una delle più grandi, la sua dimensione infatti raggiunge quasi quella dell’orbita di Giove – circa quattro volte e mezza il diametro dell’orbita della Terra. L’immagine del VLT mostra la nebulosa che la circonda, molto più grande della stella stessa, che si estende fino a 60 miliardi di chilometri dalla superficie della stella, circa 400 volte la distanza della Terra dal Sole.

Le supergiganti rosse come Betelgeuse rappresentano una delle ultime fasi della vita una stella massiccia. In questa fase molto breve la stella aumenta di dimensione spingendo gli strati esterni nello spazio a un tasso molto rapido – si spoglia di immense quantità di materiale (all’incirca equivalente alla massa del Sole) in soli 10 000 anni. Il nuovo risultato mostra che i pennacchi vicini alla stella sono probabilmente collegati con le strutture della parte esterna della nebulosa ora fotografata nell’infrarosso con VISIR. La nebulosa non può essere vista nella banda ottica perché la luminosità della stella stessa la eclissa. La forma irregolare e asimmetrica del materiale indica che la stella non ha perso i suoi strati in modo simmetrico. Le bolle di materiale stellare e i pennacchi giganti da esse prodotti potrebbero essere la causa dell’aseptto grumoso della nebulosa.

Il materiale che si vede in questa nuova immagine é molto probabilmente polvere di silicati e allumina. É lo stesso materiale che forma la gran parte della crosta terrestre e di quella di altri pianeti rocciosi. In qualche momento di un distante passato i silicati della Terra sono stati prodotti da una stella massiccia (e ora estinta) molto simile a Betelgeuse. In questa immagine composita le osservazioni di NACO dei pennacchi sono riprodotte nel disco centrale, il cerchio rosso piccolo nel centro ha un diametro di circa quattro volte e mezzo l’orbita della Terra e indica la posizione della superficie visibile di Betelgeuse. Il disco nero corrisponde a una zona molto brillante dell’immagine che é stata mascherata per permettere di vedere la nebulosa che é molto debole. Le immagini di VISIR sono state ottenute attraverso filtri infrarossi sensibili a radiazioni di diversa lunghezza d’onda, con il blu che corrisponde a onde più corte e il rosso alle più lunghe. Il campo di vista é 5.63 x 5.63 arcosecondi.

Note

[1] NACO é uno strumento del VLT che combina il sistema NAOS (Nasmyth Adaptive Optics System) e lo spettrografo CONICA (Near-Infrared Imager and Spectrograph). Fornisce immagini con ottica adattiva assistita, polarimetria di immagine, coronografia e spettroscopia, tutto nella banda infrarossa.
Ulteriori Informazioni

Questa ricerca é stata presentata in un articolo scientifico che verrà pubblicato dalla rivista Astronomy & Astrophysics.

L’equipe é composta da P. Kervella (Observatoire de Paris, Francia), G. Perrin (Observatoire de Paris), A. Chiavassa (Université Libre de Bruxelles, Belgio), S. T. Ridgway (National Optical Astronomy Observatories, Tucson, USA), J. Cami (University of Western Ontario, Canada; SETI Institute, Mountain View, USA), X. Haubois (Universidade de Sao Paulo, Brasile) and T. Verhoelst (Instituut voor Sterrenkunde, Leuven, Olanda).

L’ESO (European Southern Observatory) è la principale organizzazione intergovernativa di Astronomia in Europa e l’osservatorio astronomico più produttivo al mondo. È sostenuto da 15 paesi: Austria, Belgio, Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, e Svizzera. L’ESO svolge un ambizioso programma che si concentra sulla progettazione, costruzione e gestione di potenti strumenti astronomici da terra che consentano agli astronomi di realizzare importanti scoperte scientifiche. L’ESO ha anche un ruolo di punta nel promuovere e organizzare la cooperazione nella ricerca astronomica. L’ESO gestisce tre siti osservativi unici al mondo in Cile: La Silla, Paranal e Chajnantor. Sul Paranal, l’ESO gestisce il Very Large Telescope, osservatorio astronomico d’avanguardia nella banda visibile e due telescopi per survey. VISTA, il più grande telescopio per survey al mondo, lavora nella banda infrarossa mentre il VST (VLT Survey Telescope) e’ il più grande telescopio progettato appositamente per produrre survey del cielo in luce visibile. L’ESO è il partner europeo di un telescopio astronomico di concetto rivoluzionario, ALMA, il più grande progetto astronomico esistente. L’ESO al momento sta progettando l’European Extremely Large Telescope o E-ELT (significa Telescopio Europeo Estremamente Grande), di 40 metri, che opera nell'ottico e infrarosso vicino e che diventerà “il più grande occhio del mondo rivolto al cielo”.

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7036


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MessaggioInviato: 24/06/2011, 18:49 
..probabilmente a betelguese potrebbe capitare come questa stella esplosa 13miliardi di anni fa:

"
Circa 13 miliardi di anni fa una stella moriva. Era l'alba dell'Universo: erano trascorsi "appena" 500 milioni di anni dal Big Bang. A rivelare l'evento è stata l'individuazione dei raggi gamma (Grb) relativi all'esplosione da parte del satellite Swift della Nasa. Si tratta del più antico fenomeno cosmico mai osservato e, forse, dell'oggetto più lontano nel tempo e nello Spazio conosciuto finora. Il team internazionale di astronomi che sta studiando i Grb, di cui fanno parte due italiani dell'Istituto Nazionale di Astofisica (Inaf), ha presentato al congresso nazionale dell'American Astronomical Society (conclusosi ieri a Boston) i primi dati; lo studio sarà poi pubblicato su The Astrophysisical Journal.
Dopo la segnalazione da parte del satellite Swift, avvenuta il 29 aprile del 2009, le prime osservazioni terrestri sono state effettuate grazie ai telescopi Grond e Vlt, installati sulle Ande cilene. Subito dopo è entrato in azione anche il telescopio Gemini, sul vulcano Mauna Kea, nelle Hawaii, coordinato da Antonino Cucchiara, ricercatore italiano trasferitosi da poco a Berkeley. Per dissipare ogni dubbio sulla distanza dell'esplosione è stato chiamato in causa anche il telescopio spaziale Hubble, che ha fornito un'immagine a colori del cielo nelle vicinanze della sorgente dei Grb. Tutti i dati raccolti da questi strumenti sono stati esaminati da un gruppo di ricercatori guidato da Lorenzo Amati dell'Inaf-Iasf di Bologna; Ora i risultati sono stati resi pubblici.
L'esplosione sarebbe avvenuta esattamente 13 miliardi e 104 milioni di anni fa, quando l'Universo era ancora molto giovane. I due lampi di raggi gamma che ne sono scaturiti - ognuno della durata di una decina di secondi - hanno attraversato lo Spazio raggiungendo solo qualche settimana fa la Terra, a distanza di sei giorni l'uno dall'altro. Unificati sotto il nome di GRB 090429B, si contendono il titolo di "oggetto più lontano nell'Universo" con un altro lampo di raggi gamma chiamato GRB 090423 e con due galassie: Lehnert e Bouwens

http://koroljov.splinder.com/post/24647 ... di-anni-fa



Ultima modifica di ubatuba il 24/06/2011, 19:34, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 24/06/2011, 19:16 
Che valga per "Betelgeuse" ...?


VITA DI UNA STELLA

Il gas, sotto l'azione della gravitazione, si concentra fino ad innescare la reazione a catena trasformando d'apprima l'idrogeno in elio; se piccola dopo alcune cnetinaia di milioni di anni, l'idrogeno convertito in elio diventa la sua "cenere nucleare" condensandosi in un oscuro cadavere... Oppure in una "nana" bianca (come per la maggior parte delle stelle. Se invece la stella è più grande la forza di gravità sarebbe enorme! Il comune surriscaldamento passeggiero, prodotto dala condensazione, supera allora di molto la temperatura della stella "viva", a tal punto che s'innesca un tipo nuovo e più energetico di reazione nucleare: quella dell'elio stesso... Così, la stella, con una seconda vita, si riaccende molto più calda di prima! Il suo diametro cresce fino a 100/1000 volte quello precedente; poi, espandendosi di nuovo, diventerà una "super gigante rossa", che dura fino all'esaurimento dell'elio. (Vedi Betelgeuse appunto). Questa volta le ceneri nucleari sono elementi di peso atomico più alto, come il carbonio, l'ossigeno, il calcio ed altri, ma soprattutto il ferro!
Poi comincia una nuova fine... La gravità riprende il sopravvento, una specie di collasso-gravitazionale! Ma se la stella è davvero grande, gli atomi che precipitano verso il centro gli uni contro gli altri, si comprimono incredibilmente; il calore così raggiunto arriva a miliardi di gradi! Per pochi giorni (istanti per una stella) s'innesca una terza nuova tremenda reazione nucleare: la fusione dei nuclei di ferro formando nuclei ancora più pesanti fino all'URANIO! Allora avviene l'ultimo sussulto, il più spettacolare: un rimbalzo di materia! Un'esplosione violentissima che proietta metà materiale nello Spazio per milioni di chilometri di distanza! Quaggiù la chiameremmo "Super-Nova"! Ma se la stella fosse veramente di dimensioni enormi subirebbe un altro collasso, fino a diventare un ... Ma questa è un'altra storia...



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MessaggioInviato: 24/06/2011, 19:42 
Cita:
eSQueL ha scritto:

Scusate la domanda un po' ingenua (ma non è materia mia, perciò sono mezzo giustificato [:)]), ma se dista circa 450 AL significa che noi stiamo vedendo quel che è accaduto 450 anni orsono ... insomma, la stella potrebbe essere già esplosa?



eSQueL, adesso ho capito, su questo forum ci sei solo per parlare di ... politica! Ecco perché se ne parla ... per te! [:246]



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MessaggioInviato: 24/06/2011, 21:54 
Io mi domando.... Betelgeuse, una volta esplosa, formerebbe una nube da cui potrebbero nascere nuovi sistemi planetari?


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MessaggioInviato: 25/06/2011, 07:45 
Cita:
o mi domando.... Betelgeuse, una volta esplosa, formerebbe una nube da cui potrebbero nascere nuovi sistemi planetari?


Sicuramente l'esplosione fa allontanare il materiale di alcuni miliardi di chilometri
il materiale ma poi la gravità riprende il sopravvento e magari formando i gas
una altra stella piu piccola e i materiali piu pesanti pianeti
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MessaggioInviato: 25/06/2011, 11:09 
Cita:
ubatuba ha scritto:

..probabilmente a betelguese potrebbe capitare come questa stella esplosa 13miliardi di anni fa:

"
Circa 13 miliardi di anni fa una stella moriva. Era l'alba dell'Universo: erano trascorsi "appena" 500 milioni di anni dal Big Bang. A rivelare l'evento è stata l'individuazione dei raggi gamma (Grb) relativi all'esplosione da parte del satellite Swift della Nasa. Si tratta del più antico fenomeno cosmico mai osservato e, forse, dell'oggetto più lontano nel tempo e nello Spazio conosciuto finora. Il team internazionale di astronomi che sta studiando i Grb, di cui fanno parte due italiani dell'Istituto Nazionale di Astofisica (Inaf), ha presentato al congresso nazionale dell'American Astronomical Society (conclusosi ieri a Boston) i primi dati; lo studio sarà poi pubblicato su The Astrophysisical Journal.
Dopo la segnalazione da parte del satellite Swift, avvenuta il 29 aprile del 2009, le prime osservazioni terrestri sono state effettuate grazie ai telescopi Grond e Vlt, installati sulle Ande cilene. Subito dopo è entrato in azione anche il telescopio Gemini, sul vulcano Mauna Kea, nelle Hawaii, coordinato da Antonino Cucchiara, ricercatore italiano trasferitosi da poco a Berkeley. Per dissipare ogni dubbio sulla distanza dell'esplosione è stato chiamato in causa anche il telescopio spaziale Hubble, che ha fornito un'immagine a colori del cielo nelle vicinanze della sorgente dei Grb. Tutti i dati raccolti da questi strumenti sono stati esaminati da un gruppo di ricercatori guidato da Lorenzo Amati dell'Inaf-Iasf di Bologna; Ora i risultati sono stati resi pubblici.
L'esplosione sarebbe avvenuta esattamente 13 miliardi e 104 milioni di anni fa, quando l'Universo era ancora molto giovane. I due lampi di raggi gamma che ne sono scaturiti - ognuno della durata di una decina di secondi - hanno attraversato lo Spazio raggiungendo solo qualche settimana fa la Terra, a distanza di sei giorni l'uno dall'altro. Unificati sotto il nome di GRB 090429B, si contendono il titolo di "oggetto più lontano nell'Universo" con un altro lampo di raggi gamma chiamato GRB 090423 e con due galassie: Lehnert e Bouwens

http://koroljov.splinder.com/post/24647 ... di-anni-fa




Io spero di no... perché i GRBs sono peggio che apocalittici!
Un GRBs (diretto verso la Terra) ad una distanza di circa un kpc (ovvero 3.000 anni luce )è in grado di distruggere fino alla metà dello strato di ozono della Terra... Se dovesse accadere u evento del genere a solo 600 AL(distanza da Betelgeuse) da noi, la Terra verrebbe letteralmente spazzata via! Ma non accadrà mai perché Betegeuse è troppo piccola (di massa) e ruota troppo lentamente...

Betelgeuse avendo una massa compresa tra 15-20 M (in stadio di supergigante) si evolverà sicuramente in supernova, bisogna vedere quale sarà lo stadio successivo se stella di neutroni o buco nero....

Comunque con Betelgeuse non ci sarannò fenomeni come i GRBs ... perché secondo le teorie attuali l'evento GRBs avviene solo in alcuni casi(rarissimi)

  • la stella progenitrice deve essere molto massiccia (alcuni studi indicano che per la formazione del buco nero centrale è necessaria una massa iniziale della stella pari a 40 masse solari)
  • la stella progenitrice deve possedere un'elevata velocità di rotazione perché possa sviluppare un toro d'accelerazione capace di lanciare i getti nello spazio
  • la stella progenitrice deve avere una bassa metallicità, deve aver perduto gran parte dell'involucro esterno di idrogeno perché i getti possano raggiungere la superficie.
Non mi sembrano questi i casi di Betelgeuse
Quindi alla domanda , Betelgeuse emetterà mai un GRBs, la risposta è no.

Gli eventi GRBs sono eventi magnifici ma al contempo mortali se vicini al nostro sistema solare.... meglio assistere a questi eventi da Lontano, anzi molto lontano [:)]



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MessaggioInviato: 25/06/2011, 11:56 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Io mi domando.... Betelgeuse, una volta esplosa, formerebbe una nube da cui potrebbero nascere nuovi sistemi planetari?


Certo!



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Astronomia e cosmologiaNuove immagini del VLTBetelgeuse come non si era mai vista
Le supergiganti rosse come Betelgeuse rappresentano uno degli stadi dell'ultima fase della vita di una stella

Immagine:
Immagine
19,07 KBmassiccia, in cui la stella aumenta le sue dimensioni ed espelle materiali con un intensità incredibile Betelgeuse, una stella supergigante rossa nella costellazione di Orione, è una delle più brillanti del cielo notturno. Ma è anche una delle più grandi, poiché ha un diametro circa pari a quello dell'orbita di Giove, ovvero quattro volte e mezza il diametro dell'orbita terrestre. L'immagine del Very Large Telescope (VLT) mostra la nebulosa che la circonda, che è ancora più grande della stessa supergigante, poiché si estende fino a 60 miliardi di chilometri di distanza dalla superficie della stella, circa 400 volte quella che separa la Terra dal Sole.

Le supergiganti rosse come Betelgeuse rappresentano uno degli stadi dell'ultima fase della vita di una stella massiccia. In questa fase la stella aumenta le sue dimensioni ed espelle materiali con un intensità incredibile, fino a masse pari a quella della Terra in soli 10.000 anni.

Il processo grazie al quale il materiale è proiettato fuori da una stella come Betelgeuse implica due fenomeni: il primo è la formazione di giganteschi pennacchi di gas (sebbene molto più piccoli delle nebulosa ritratta nelle immagini) che si estendono nello spazio dalla superficie della stella, precedentemente rilevate utilizzando lo strumento NACO del VLT. L'altro, non visibile per la presenza dei pennacchi, è il vigoroso movimento verso l'alto e verso il basso di bolle giganti nell'atmosfera di Betelgeuse, che ricorda la circolazione dell'acqua bollente in una pentola.

I nuovi risultati mostrano che i pennacchi osservati vicino alla stella sono probabilmente connessi a strutture nella nebulosa esterna che ora appare nelle immagini all'infrarosso dello strumento VISIR. La nebulosa non può essere osservata in luce visibile poiché è completamente oscurata dalla brillantezza di Betelgeuse. La forma irregolare e asimmetrica del materiale indica che la stella non espelle il materiale in modo simmetrico. Le bolle di materiale stellare e i giganteschi pennacchi a cui danno origine possono essere responsabili dell'aspetto globuloso della nebulosa.

Il materiale visibile nella nuova immagine è probabilmente costituito da polveri di silicati e di alluminio ed è lo stesso che forma la maggior parte della crosta terrestre e degli altri pianeti rocciosi. Si ritiene infatti che i silicati della Terra si siano formati in stelle simili a Betelgeuse ora estinte.

In questa immagine composita, le prime osservazioni di NACO dei pennacchi sono riprodotti nel disco centrale. Il piccolo disco nel centro ha un diametro di circa quattro volte quello dell'orbita terrestre e rappresenta la posizione della superficie visibile di Betelgeuse. Il disco nero corrisponde a una parte molto brillante dell'immagine che è stata mascherata per permettere alla più debole nebulosa di essere osservata. Le immagini ottenute con VISIR sono stare catturate con filtri infrarossi sensibili alla radiazione di diverse lunghezze d'onda. Il campo di vista misura 5,63 x 5,63 secondi d'arco. (fc)

http://lescienze.espresso.repubblica.it ... lo/1348387



ciao giianluca prob e' come affermi tu,ma noi come cognizione del sisitema universo non conosciamo praticamente nulla,quindi nel ventaglio delle ipotesi si deve visualizzare qualsiasi affermazione


Ultima modifica di ubatuba il 01/07/2011, 14:41, modificato 1 volta in totale.

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ahahaha ma chi è questo pazzo!?!?!!



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Cita:
Enkidu ha scritto:

Io mi domando.... Betelgeuse, una volta esplosa, formerebbe una nube da cui potrebbero nascere nuovi sistemi planetari?


Certo, perché quando una stella muore come supernova, produce tutti gli elementi che compongo l'intero universo.

Anche la terra e noi veniamo dalle stelle, o meglio da polvere di stelle



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