Nei giorni scorsi si sono diffuse su Internet le voci su una strana stella che, secondo alcuni, potrebbe ospitare una costruzione extraterrestre. Gli astronomi dicono che questo scenario è molto improbabile. Una spiegazione più plausibile è che intorno alla strana stella, chiamata KIC 8462852, orbiti uno sciame di comete, il che di per sé rappresenta un'idea piuttosto interessante. In entrambi i casi, questo interessante oggetto sarebbe potuto sfuggire a ogni rilevazione.
La bizzarra stella è solo una delle migliaia monitorate dal telescopio Kepler della NASA, che cerca le diminuzioni dell'intensità della luce emessa dalle stelle prodotta dagli esopianeti che transitano di fronte a esse. I computer scovano nei dati la maggior parte dei candidati pianeti più promettenti, ma questa stella sarebbe rimasta ignorata se alcuni scienziati dilettanti non avessero notato la sua insolita “firma”. “Un algoritmo informatico non se ne sarebbe accorto”, ha spiegato l'astronoma dell'Università di Yale Tabetha Boyajian, che dirige Planet Hunters, il progetto di crowdsourcing per analizzare i dati di Kepler. "Non stavamo cercando una cosa simile”.
I volontari hanno notato che la luce proveniente da KIC 8462852 talvolta si faceva più debole del 20 per cento. L'intensità di luce delle tipiche stelle nel campo di osservazione di Kepler diminuisce di circa l'1 per cento, e anche in quel caso occorre un esopianeta delle dimensioni di Giove. Inoltre, mentre gli esopianeti creano oscuramenti a intervalli regolari, le diminuzioni di luminosità di KIC 8462852 non erano periodiche, ma casuali. Quando i volontari di Planet Hunters hanno segnalato la stella agli astronomi per un ulteriore riesame, Boyajian inizialmente ha dubitato delle osservazioni. "La prima cosa che pensiamo in questi casi è che ci sia qualcosa
di sbagliato nei dati", dice Boyajian, autore principale dell'articolo sulla bizzarra stella pubblicato su arXiv. Ma il suo gruppo ha controllato rigorosamente gli apparati sperimentali e non ha trovato errori tecnici che potessero spiegare il peculiare segnale luminoso. "Questi eventi di affievolimento della luce durano da un paio di giorni a un paio di mesi. E questo è strano", dice Boyajian.
La spiegazione più plausibile che il gruppo di Boyajian ha elaborato è che si tratti di esocomete. La maggior parte degli oggetti spaziali osservati, come pianeti, comete e asteroidi, è di forma più o meno sferica. Ma il modo in cui la luce è alterata intorno a KIC 8462852 non può essere spiegato da un unico cerchio che attraversa il disco della stella. Un cluster di esocomete di forma irregolare, probabilmente attirato da una stella vicina, potrebbe attraversare la stella e causare le variazioni di luminosità osservate. "La teoria dell'esocometa è davvero la migliore, a questo punto, solo perché ha il minor grado di conflittualità con i dati di cui disponiamo attualmente", dice Daryll LaCourse, membro di Planet Hunter e astronomo dilettante.
Altri, come l'astronomo Jason Wright della Pennsylvania State University, pensano che la spiegazione dell'esocometa sia artificiosa. Sulla base del segnale di luce della stella, Wright azzarda una spiegazione alternativa incredibilmente improbabile: in orbita intorno alla stella potrebbero esserci oggetti artificiali. “Si è già pensato alla possibilità di rilevare con Kepler strutture artificiali", spiega Andrew Siemion, direttore del Berkeley SETI Research Center. "In questo caso la teoria è venuta alla ribalta perché abbiamo uno strano andamento della luce e stiamo cercando di trovare una spiegazione plausibile”.
La maggior parte di ciò che SETI osserva è costituito da stelle e nuclei galattici vicini, ma di tanto in tanto "pesca un jolly". "C'è questa ultima categoria di oggetti che noi chiamiamo oggetti strani-esotici che, per qualche motivo, non corrispondono al modello della loro classe", dice Siemion. "Potrebbe trattarsi di una pulsar anomala o di un quasar che mostra una strana variabilità. Questa stella rientra in quella categoria".
Siemion, Wright e Boyajian vogliono tutti analizzare altre osservazioni per risolvere i misteri della stella. A questo scopo, prevedono di utilizzare il Green Bank Telescope Radio, in West Virginia. Con un po' di fortuna, potrebbero anche sfruttare i dati raccolti dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) dopo il suo lancio, previsto per il 2017, che avverrà in concomitanza con il prossimo, previsto passaggio delle presunte esocomete. Si tratta di una finestra stretta per l'utilizzo di TESS e non vi è alcuna garanzia che il satellite possa cogliere il segnale della stella.
Il risultato più interessante, ma ancora una volta altamente improbabile, sarebbe il rilevamento di una emissione radio a banda stretta molto ordinata, con un'ampiezza inferiore all'hertz, che indicherebbe la presenza di una tecnologia o di una struttura artificiale. Le particelle naturali che emettono radiazione elettromagnetica si muovono in direzioni casuali, causando uno sparpagliamento delle emissioni su diverse frequenze e lunghezze d'onda. La radiazione emessa da oggetti tecnologici, invece, è molto ordinata e focalizzata in un'unica direzione; in altre parole è molto compressa. "Quando facciamo una ricerca con SETI, cerchiamo questa compressione artificiale o la contrazione di segnale in frequenza, lunghezza d'onda o tempo", osserva Siemion. "E dal punto di vista di SETI, KIC 8462852 è la singola stella più interessante", aggiunge.
Rimane ancora una possibilità incredibilmente improbabile: che Kepler abbia veramente trovato strutture artificiali in orbita attorno una stella lontana. Ma qualunque sia la spiegazione per il segnale di KIC 8462852, ci sono tutte le premesse perché si tratti di una storia interessante, una di quelle che fanno guadagnare agli scienziati dilettanti la gratitudine degli astronomi.
(La versione originale di questo articolo è apparsa su
www.scientificamerican.com il 21 ottobre 2015.
http://www.lescienze.it/news/2015/10/23 ... 30-10-2015...cmq mi ripeto,il tutto dovuto a fenomenologia naturale..............