Risolto il Mistero dell’Origine della Nube di Oort, e della provenienza delle comete
La cometa Hale-Bopp, ripresa da E. Kolmhofer, e H, Raab, al Kepler Observatory, Linz, AustriaSi pensa che molte comete abbiano avuto origine molto lontano da qui, viaggiando verso il sistema solare interno, dalle parte della Nube di Oort. Ma nuove simulazioni al computer mostrano che molte comete, incluse alcune delle più famose, potrebbero venire da ben più lontano: potrebbero essere nate in altri sistemi solari. Molte delle più conosciuto, inclusa la Hale-Bopp(sopra), Halley, e la più recente McNaught, potrebbero essersi fermate intorno ad altre stelle per poi essere catturate gravitazionalmente dal nostro Sole quando si trovava ancora nel suo cluster stellare di nascita. Questa nuova scoperta risolve il mistero di come la Nube di Oort si sia formata e del perché sia cosi pesantemente popolata di comete.
Si pensa che le comete siano i resti della formazione del Sistema Solare. Le osservazioni indicano come esse siano dirette verso l’interno del sistema solare da tutte le direzioni, quindi gli astronomi hanno pensato che avessero origine nella Nube di Oort, una gigantesca sfera che circonda il Sistema Solare. Alcune comete viaggiano più di 100.000 UA, in un enorme orbita intorno al Sole.
Ma le comete potrebbero essersi formate intorno ad altre stelle nel cluster dove il sole è nato per poi essere catturate gravitazionalmente dalla nostra stella.
Il Dr. Hal Levison, del Istituto di Ricerca Southwest, insieme al Dr. Martin Duncan della Queen’s University, in Kingston, Canada, al Dr. Ramon Brasser del Osservatorio della Costa Azzurra in Francia, e Dr. David Kaufmann(SwRI) hanno usato delle simulazioni al computer per mostrare che il Sole potrebbe aver catturato piccoli corpi ghiacciati dalle sue stelle parenti quando era ancora nelle fasce, all “asilo”.
la cometa di HalleyI ricercatori hanno investigato quale frazione delle comete potrebbero essere in grado di viaggiare dall’orbita intorno ad un altra stella fino al nostro Sistema Solare. Le simulazioni implicano che un sostanziale numero di comete può essere catturato con questo meccanismo, e che un grande numero di comete della Nube di Oort provengano da altre stelle. Il risultato potrebbe spiegare il grande numero di comete nella Nube di Oort, e del perché sia più grande del previsto dai modelli.
Mentre il Sole attualmente non ha alcuna stella compagna, si pensa che si sia formato in un cluster che conteneva centinaia di stelle ravvicinate che erano immerse in una densa nube di gas. Durante questo periodo,ogni stella formava una grande quantità di piccoli corpi ghiacciati(comete)in un disco da cui poi si sarebbero venuti a formare i pianeti. La maggior parte delle comete venivano gravitazionalmente lanciate via da questi sistemi planetari prenatali dai appena formati pianeti giganti, diventando cosi, dei minuscoli e liberi membri del cluster.
Ad ogni modo, il cluster a cui apparteneva il Sole è arrivato ad una tragica fine, quando il gas è stato disperso dalle stelle giovani più calde. Questi nuovi modelli indicano che il Sole ha poi catturato gravitazionalmente una grande nube di comete, man mano che il cluster si disperdeva.
Le Pleiadi sono un esempio di cluster stellare“Da giovane, il nostro Sole ha condiviso molte dei suoi giocattoli con gli altri dell’asilo, e viceversa, e adesso ritroviamo questi giocattoli a giro”ha spiegato Lavison,con una metafora.
“Il processo di cattura è sorprendentemente efficiente, e porta all’eccitante possibilità che la nube contenga tantissimo materiale da una varietà di parenti stellari del Sole.” racconta il co-autore Duncan.
Le prove per lo scenario spiegato dal team vengono appunto dalla Nube di Oort, la grande nube di comete che circonda il Sole, e che si trova a metà via tra il Sole e la stella più vicina. Si pensava comunemente che questa nube si fosse formata insieme al disco proto-planetario del Sole. Tuttavia, dato che i modelli più sofisticati e dettagliati mostrano che le comete del sistema solare produrrebbero una ben diversa nube di quella osservata, allora serve un altra fonte per spiegarla.
Rappresentazione della Nube di Oort“Se assumiamo che il disco proto-planetario del Sole, può essere usato per stimare la popolazione indigena della Nube di Oort, possiamo concludere che più di 90% delle comete della Nube di Oort hanno un origine extra-solare” ha spiegato Levison.
“La formazione della Nube di Oort è stata un vero mistero per più di 60anni ed il nostro lavoro probabilmente risolve questo “antico” problema.” dice Brasser.
http://www.swri.org/9what/releases/2010/cometorigins.htmFonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... #more-1165