Per diverso tempo si è pensato che, sulla Luna, acqua e ghiaccio si nascondevano nel profondo, vicino ai crateri dei poli. Tuttavia, ad ottobre di quest'anno, la sonda giapponese Kaguya ha fornito dei rilevamenti più approfonditi del cratere Shackelton, nel polo sud lunare, senza trovare tracce di ghiaccio. Il ghiaccio è fondamentale per future missioni spaziali, così un team di scienziati sta riesaminando i dati della missione NASA del 1998, Lunar Prospector, la sonda che era stata deliberatamente scagliata sulla superficie sperando che l'impatto creasse un significativo 'pennacchio' di ghiaccio, tale da poter essere rilevato. I ricercatori delle Università di Glasgow e Durham, però, analizzando i vecchi dati, hanno notato che i crateri lunari sembrano essere 'riparati' dal sole, cosicchè la roccia stessa potrebbe contenere ghiaccio fino a 10 grammi per ogni chilogrammo di roccia. Lo spettrometro di Lunar Prospector aveva rilevato grandi quantità di idrogeno sui poli lunari ma al momento dell'impatto, di ghiaccio, nessuna traccia. Tuttavia il Dr. Luis Teodoro, del dipartimento di fisica ed astronomia della Glasgow University, ha sviluppato una nuova tecnica che dimostra che l'idrogeno è concentrato nelle zone d'ombra dei crateri e, questo elemento, insieme all'ossigeno che è contenuto abbondante nelle rocce lunari, è elemento chiave per l'acqua. Se l'acqua ghiacciata fosse presente allora sarebbe rimasta stabile per miliardi di anni nelle zone mai raggiunte dal sole. Ma l'idrogeno potrebbe anche derivare da protoni inviati dal sole sulla polverosa superficie lunare.
Per ora non resta che sperare che le future missioni lunari riescano a dare una risposta definitiva.
Fonte: universetoday.com
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