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 Oggetto del messaggio: Giove: la grande macchia rossa vista da vicino
MessaggioInviato: 17/03/2010, 17:00 
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New ground-breaking thermal images obtained with ESO’s Very Large Telescope and other powerful ground-based telescopes show swirls of warmer air and cooler regions never seen before within Jupiter’s Great Red Spot, enabling scientists to make the first detailed interior weather map of the giant storm system linking its temperature, winds, pressure and composition with its colour.


“This is our first detailed look inside the biggest storm of the Solar System,” says Glenn Orton, who led the team of astronomers that made the study. “We once thought the Great Red Spot was a plain old oval without much structure, but these new results show that it is, in fact, extremely complicated.”

The observations reveal that the reddest colour of the Great Red Spot corresponds to a warm core within the otherwise cold storm system, and images show dark lanes at the edge of the storm where gases are descending into the deeper regions of the planet. The observations, detailed in a paper appearing in the journal Icarus, give scientists a sense of the circulation patterns within the solar system’s best-known storm system.

Sky gazers have been observing the Great Red Spot in one form or another for hundreds of years, with continuous observations of its current shape dating back to the 19th century. The spot, which is a cold region averaging about -160 degrees Celsius, is so wide that about three Earths could fit inside its boundaries.

The thermal images were mostly obtained with the VISIR [1] instrument attached to ESO’s Very Large Telescope in Chile, with additional data coming from the Gemini South telescope in Chile and the National Astronomical Observatory of Japan’s Subaru Telescope in Hawaii. The images have provided an unprecedented level of resolution and extended the coverage provided by NASA’s Galileo spacecraft in the late 1990s. Together with observations of the deep cloud structure by the 3-metre NASA Infrared Telescope Facility in Hawaii, the level of thermal detail observed from these giant observatories is for the first time comparable to visible-light images from the NASA/ESA Hubble Space Telescope.

VISIR allows the astronomers to map the temperature, aerosols and ammonia within and surrounding the storm. Each of these parameters tells us how the weather and circulation patterns change within the storm, both spatially (in 3D) and with time. The years of VISIR observations, coupled with those from the other observatories, reveals how the storm is incredibly stable despite turbulence, upheavals and close encounters with other anticyclones that affect the edge of the storm system.

“One of the most intriguing findings shows the most intense orange-red central part of the spot is about 3 to 4 degrees warmer than the environment around it,” says lead author Leigh Fletcher. This temperature difference might not seem like a lot, but it is enough to allow the storm circulation, usually counter-clockwise, to shift to a weak clockwise circulation in the very middle of the storm. Not only that, but on other parts of Jupiter, the temperature change is enough to alter wind velocities and affect cloud patterns in the belts and zones.

“This is the first time we can say that there’s an intimate link between environmental conditions — temperature, winds, pressure and composition — and the actual colour of the Great Red Spot,” says Fletcher. “Although we can speculate, we still don’t know for sure which chemicals or processes are causing that deep red colour, but we do know now that it is related to changes in the environmental conditions right in the heart of the storm.”

Fonte: http://www.eso.org/public/news/eso1010/




Un cuore caldo nella macchia rossa di Giove

Osservate regioni finora inesplorate della piu' grande tempesta del sistema solare

C'é un cuore caldo nella Grande Macchia Rossa di Giove, che è la più grande tempesta del Sistema Solare. La differente temperatura osservata per la prima volta è responsabile del movimento orario al centro della macchia. La scoperta, pubblicata sulla rivista Icarus si deve a un gruppo di ricerca guidato dall'università inglese di Oxford. Utilizzando il Very Large Telescope dell'Osservatorio Meridionale Europeo (Eso) e il telescopio Gemini South, in Cile, e al telescopio giapponese Subaru nelle Hawaii, i ricercatori hanno gettato uno sguardo in regioni mai osservati finora della Grande Macchia Rossa di Giove.

Le immagini, a un livello di risoluzione senza precedenti, hanno rivelato che il colore più rosso della Grande Macchia corrisponde a un cuore caldo all'interno di una tempesta più fredda. Sono evidenti le linee scure ai confini della tempesta dove i gas si inabissano nelle regioni più profonde del pianeta. Osservata da centinaia di anni, la Grande Macchia Rossa é una regione fredda che ha una temperatura inferiore a 160 gradi centigradi ed è così grande che potrebbe contenere circa tre volte la Terra. Gli astronomi hanno ricostruito la mappa di temperatura, aerosol e ammoniaca della tempesta per comprendere come la circolazione cambia nello spazio e nel tempo.

"La parte centrale della macchia di colore arancio-rosso è di circa 3 o 4 gradi più calda rispetto all'ambiente circostante", ha spiegato il coordinatore dello studio, Leigh Fletcher. Questa differenza di temperatura, ha aggiunto, è abbastanza marcata da permettere alla circolazione della tempesta, di solito anti-oraria, di cambiare in una debole circolazione oraria nella zona centrale. "E' la prima volta - ha aggiunto - che possiamo verificare che c'é uno stretto collegamento fra le condizioni ambientali (temperature, venti, pressione e composizione) e l'attuale colore della Grande Macchia Rossa".

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09520.html


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MessaggioInviato: 18/03/2010, 11:02 
Dalle osservazioni del VLT dell'ESO
Una mappa della Grande Macchia Rossa di Giove

Il colore più rosso della macchia corrisponde al nucleo caldo all'interno di un sistema di tempeste fredde

Nuove immagini termiche, ottenute grazie al Very Large Telescope dell'ESO e altri potenti telescopi a terra hanno mostrato turbolenze di aria calda e fredda mai osservate prima all'interno della Grande Macchia Rossa del Pianeta Giove, e hanno permesso agli astronomi di produrre la prima dettagliata mappa meteorologica del sistema di tempeste gioviane che correla temperatura, velocità dei venti, pressione e composizione ai suoi colori.

“Si tratta del primo dettagliato sguardo nel più grande sistema di tempeste del sistema solare”, ha spiegato Glenn Orton, che ha guidato il gruppo di astronomi che ha effettuato lo studio. “Tempo fa si riteneva che la Grande Macchia Rossa fosse un grande ovale piatto senza struttura, ma questi nuovi risultati mostrano in effetti che una struttura esiste, ed è molto complessa.”

Le osservazioni rivelano che il colore più rosso della macchia corrisponde al nucleo caldo all'interno di un sistema di tempeste fredde, e le immagini mostrano strisce scure al limite della tempesta in cui i gas stanno discendendo verso regioni più profonde del pianeta. Le osservazioni, descritte in un articolo sulla rivista Icarus, indicano anche il senso degli schemi di circolazione della macchia, che vengono osservate da quasi un secolo.

Le immagini termiche sono state ottenune principalmente con lo strumento VISIR montato sul VLT, con dati aggiuntivi provenienti dal telescopio Gemini South, situato anch'esso in Cile, e dal telescopio Subaru dell'Osservatorio nazionale astronomico giapponese situato nelle Isole Hawaii. Rispetto alle immagini ottenute dalla sonda Galileo, esse forniscono, oltre a una migliore risoluzione, anche una più estesa copertura.

“Uno dei risultati più interessanti è che la parte centrale di colore rosso-arancione più intenso è di circa 3-4 gradi più più calda della regione circostante”, ha spiegato Leigh Fletcher, primo autore dello studio. Può sembrare una differenza di temperatura trascurabile, ma è sufficiente per indurre la circolazione della tempesta, di solito in senso anti-orario, a passare a una debole circolazione oraria proprio nel mezzo della tempesta. Non solo qui, ma anche in altre parti di Giove, la variazione di temperatura è sufficiente per alterare le velocità del vento e influenzare gli schemi di nubi nelle diverse fasce e zone.

Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it ... ve/1342368


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MessaggioInviato: 18/03/2010, 14:32 
Fantastico...semre puntuale 2di7 grazie [:264]



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MessaggioInviato: 18/03/2010, 22:12 
ciao 2di7 una semplice curiosita',ma secondo me molto importante,i colori definiti della grande macchia sono quelli reali o sono falsi colori x evitare che si traggano deduzioni errate


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MessaggioInviato: 18/03/2010, 23:17 
Cita:
ubatuba ha scritto:

ciao 2di7 una semplice curiosita',ma secondo me molto importante,i colori definiti della grande macchia sono quelli reali o sono falsi colori x evitare che si traggano deduzioni errate


L'immagine a destra corrisponde ad una versione in natural color.


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