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 Oggetto del messaggio: Contando i Crateri di Titano
MessaggioInviato: 23/04/2010, 12:10 
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Fonte: http://www.flickr.com/photos/lunexit/44 ... 9/sizes/o/

Riuscire a determinare il numero di crateri presenti su Titano, potrebbe aiutare gli scienziati a capire l’età della luna, e il suo potenziale per la vita. A questo scopo, una nuova ricerca presentata sulla rivista Icarus, fornisce il più recente conteggio del numero totale di crateri d’impatto trovati finora sulla luna Titano.

Tra il 2004 ed il 2007, la sonda Cassini ha osservato circa 22 % della superficie di Titano. Gli scienziati hanno analizzato le immagini provenienti dalla Radar Mapper Instrument, che è lo strumento per creare mappe radar a bordo della sonda Cassini, e hanno scoperto 49 crateri d’impatto.

“Gli crateri d’impatto sono creati su tutti i pianeti grazie ai asteroidi, comete, o altri detriti che collido con la loro superficie” spiega Charles Wood, scienziato del Planetary Science Institute in Tucson, Arizona, che ha guidato la ricerca. “Analizzare i crateri d’impatto è una tecnica standard per capire la storia di un mondo.”

Titano è stato descritto dalla NASA, come “uno dei mondi più simili alla Terra mai scoperti”. Tuttavia non è un segreto che Titano sia molto poco amichevole nei confronti della vita.
La principale ragione per cui Titano sembra non essere adatto alla vita è la sua temperatura. Le temperature su Titano, che si trova a circa 130 milioni di km di distanza dal Sole, si aggirano intorno ai -179°C. Quando è cosi freddo, l’acqua nella superficie diventa dura come la rocica, eliminando l’acqua liquida che gli scienziati credono sia una precondizione per la possibile presenza della vita come la conosciamo noi.

Perché allora gli scienziati sono ancora cosi preoccupati con lo studiare questo copro planetario, richiedendo continuamente più fondi e missioni? La risposta sta nella similitudine tra la Terra degli inizi e Titano.

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Titano sta dando agli scienziati l’opportunità di guardare indietro nel tempo. Oltre all’assenza di acqua liquida sulla superficie, le condizioni atmosferiche che esistono oggi su Titano somigliano a quelle che probabilmente si trovavano sulla Terra ai suoi inizi. Titano è l’unico corpo planetario nel sistema solare, oltre alla Terra e Venere, ad avere una superficie solida ed una densa atmosfera. E proprio come la Terra, l’azoto è la principale componente di quella fitta atmosfera, insieme a piccole quantità di metano.

Il metano esiste su Titano in forma liquida, gassosa e solida, date le temperature bassissime di Titano,e gli scienziati credono che potrebbe avere li il ruolo che l’acqua ha sulla Terra.
“Alcuni pensano che Titano sia come una versione fredda della giovane Terra” spiega Wood. “Se fosse più calda, penseresti definitivamente che ci fosse la vita li.”
Capire i processi chimici in atto su Titano potrebbe aiutare gli scienziati a capire come la vita ha avuto inizio sulla Terra miliardi di anni or sono.
Ma molte questioni ancora rimangono senza risposta, ed è questo il motivo per cui gli scienziati sono cosi impegnati allo studio di questo satellite di Saturno. La sonda Cassini ha esaminato con il suo radar alcuni dei misteri che si nascondono sotto la sua densa atmosfera.

Giovani crateri d’impatto sono facili da identificare per via della quasi circolare forma e per via dei bordi bassi, interiori profondi e pavimenti piatti. Ma i vulcani possono anche creare depressioni circolari che somigliano molto ai crateri d’impatto.
“Quando vedi una struttura rotonda in un nuovo mondo, pensi subito a due possibili origini: cratere d’impatto o vulcanismo. “spiega Wood.
Gli scienziati hanno dei ottimi metodi per riuscire a distinguere i crateri creati dai vulcani da quelli creati da impatti. Mentre nessuno conosce quasi nulla riguardo al tipo di attività vulcanica su Titano, gli scienziati pensano che i vulcani su titano non espellerebbero lava come sulla Terra. Invece, acqua liquida,insieme all’ammoniaca e altri composti chimici potrebbero probabilmente uscire dai vulcani, e poi ghiacciarsi sulla superficie. I vulcani inoltre potrebbero essere la fonte del metano nell’atmosfera di Titano.
Wood ha spiegato che ci sono forti prove che la maggior parte dei crateri visti in queste foto di Cassini sono foto create da impatti.
“Su circa 22% della superficie di Titano, 5 di loro sembravano molto simili a crateri d’impatto. ” Wood ha detto che ” non ci sono dubbi che lo siano, sono certi”
In questa analisi, i scienziati hanno identificato i 5 crateri d’impatto sicuri, con il nome Ksa, Sinlap, Menvra, Afekan e Selk. I rimanenti 44 crateri sono stati classificati come Classe 2(quasi sicuramente crateri d’impatto) e di Classe 3(probabilmente crateri d’impatto).

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La regione Xanadu, e alcuni crateri d'impatto

“Credo che hanno fatto un ottimo lavoro data la natura dei dati” ha dichiarato Alfred McEwen, professore di scienza planetaria e direttore del Planetary Image Research Lab, all’Università di Arizona.
Finora, le immagini della sonda Cassini hanno rivelato solo circa un quinto della superficie di Titano, e questo non basta per trarre alcune conclusioni definitive sul potenziale della formazione della vita su Titano. Wood spiega che se scoprono che la superficie di Titano è molto antica, questo diminuirebbe la probabilità di trovare delle forme di vita.
Se un corpo planetario è pesantemente caratterizzato, come la luna di Giove, Callisto, è perché la superficie non è stata alterata molto dall’attività vulcanica o dal tempo atmosferico. Un impatto di asteroidi o comete su questo tipo di mondi inattivi lascia un cratere per eoni. Ma per un pianeta attivo come la Terra, i crateri d’impatto tendono a sparire molto prima. L’attività geologica e atmosferica del mondo potrebbe essere collegata con la sua probabilità di ospitare la vita. Dato che Titano ha molto pochi crateri d’impatto, gli scienziati predicono che potrebbe essere un mondo attivo con una superficie molto giovane.
In un altro recente studio, Wood e un team di scienziati hanno analizzato i crateri d’impatto nella regione di Titano conosciuta come Xanadu , quella che loro descrivono come la zona più insolita di Titano. “Xanadu, che è circa della grandezza dell’Australia,è una zona grande e luminosa che gli scienziati sospettano essere composta di ghiaccio d’acqua. Xanadu ha più crateri d’impatto di qualsiasi altra regione osservata da Cassini fino ad ora, ma la distribuzione di questi crateri sembra essere irregolarissima. Questo significa l’età di Xanadu varia in funzione del posto.

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L'immagine mostra due crateri scoperti su Titano,credito NASA/JPL

Adesso gli scienziati non hanno abbastanza dati per trarre conclusioni finali riguardo all’età o l’attività di Titano e la sua superficie, ed è per questo che serve uno sguardo più completo e complesso sguardo a questa enigmatica luna.
“Nei prossimi 7 anni, la missione estesa di Cassini, finanziata dalla NASA, continuerà a permettere ai suoi strumenti radar di rilevare più parti della superficie di Titano” ha detto Wood.” Con un po di speranza, verso la fine della missione, avremmo visto circa il 50 % della superficie di Titano, scoprendo altri crateri e indizi sulla storia della luna.”
McEwen invece spera in una possibilità ancora migliore.
“Una nuova missione su Titano sarebbe davvero augurabile,certamente” McEwen ha detto.”Ci piacerebbe avere più dati e fare rilevamenti più completi con strumenti più sensibili. Adesso che possiamo capire meglio Titano possiamo progettare nuovi strumenti migliori pensati apposta. Abbiamo bisogno di tantissime altre informazioni riguardo a questo mondo.”

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... /#more-708 - http://www.astrobio.net/exclusive/3471/ ... 9s-craters


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