
Hubble riesce a osservare una stella massiccia che sta letteralmente scappando dalla nebulosa in cui è nata. La super stella è in fuga ad una velocità di 402.336 km/h(una velocità che ti porterebbe fino alla luna e indietro in sole 2 ore) all’ora, è molto probabilmente è stata espulsa da un gruppo di stelle ancora più grandi tra cui è nata.
Il futuro per questa stella non si fa molto più roseo: Paul Crowther dell’Università di Sheffield, un membro del team che ha fatto le osservazioni della nebulosa 30 Doradus, ha spiegato che la stella errante continuerà a vagare per lo spazio ed eventualmente finirà la sua vita con una titanica esplosione di supernova, probabilmente lasciando dietro un buco nero.
Allettanti indizi ottenuti da ben 3 osservatori, tra cui anche il Hubble con il suo appena installato COS(Cosmic Origins Spectrograph),uno strumento studiato per la spettrografia in ultravioletto,suggeriscono che la stella potrebbe aver viaggiato per 375 anni luce lontano dalla sua casa originaria, un cluster di stelle gigantesche, chiamato R136.
La stella senza casa si trova ai margini della Nebulosa 30 Dorauds,chiamato anche Nebulosa Tarantola, una regione rauca di nasciata stellare vicino alla Grande Nube di Magellano, che dista circa 170.000 anni luce dalla Terra. R136 contiene diverse stelle che hanno più di 100 masse solari ognuna. La stella 30 Dor #016 per esempio, studiata da questo team, ha una massa che è 90 volte quella del Sole.
Gli astronomi dicono che le stelle fuggiasche si possono venire a formare in due modi: una stella può incontrare una o due altre stelle molto più massicce, in un cluster denso, e venir gettata via in un gioco stellare di biliardino. O, altrimenti, una stella può venir gettata fuori da un’esplosione di una supernova in un sistema binario, dove la stella più massiccia esplode prima.
“Generalmente si pensa, comunque, che il cluster R136 è sufficientemente giovane(1,2 milioni di anni di età) perché non ci siano stati ancora casi di supernove di stelle massicce” spiega il membro del team Danny Lennon. “Questo implica che la stella dev’essere stata espulsa nell’altro modo, tramite quindi un’interazione dinamica tra le stelle vicine.”

La stella rinnegata potrebbe non essere l’unica fuggiasca in questa regione. Altre due stelle massicce estremamente calde sono state osservate oltre i margini di 30 Doradus. Gli astronomi sospettano che queste stelle,pure, potrebbero essere scappate di casa. Il loro piano è di analizzare le stelle in dettaglio per determinare se 30 Doradus stia scatenando uno sbarramento di stelle massicce fuggiasche verso le regioni vicine.
Le osservazioni in ultravioletto del COS, di Hubble, hanno mostrato che la stella fuggiasca sta scatenando una furia di particelle cariche in quelli che sono i venti solari più potenti mai osservati, un chiaro segno che è estremamente massiccia, forse 90 volte il Sole. Quindi la stella, dev’essere anche molto giovane, circa 1,2 milioni di anni , dato che le stelle estremamente massicce vivono soltanto pochi milioni di anni.
Le osservazioni del Hubble tuttavia non sono state le uniche in questo studio. Quelle fatte dal VLT(Very Large Telescope) hanno rivelato che la velocità della stella è costante e non sono il risultato di un modo in un sistema binario. La sua velocità corrisponde ad un insolito moto relativo del ambiente intorno alla stella, prova questa, che si tratta di una stella fuggiasca.

Lo studio ha anche confermato che la luce della stella fuggiasca proviene da una sola fonte(una sola stella) e non dalla luce combinata di più stelle di massa inferiore. Inoltre le osservazioni hanno stabilito che la stella è circa 10 volte più calda del Sole, una temperatura che è consistente con l’oggetto, data la sua enorme massa.
“Questi risultati sono di grandissimo interesse perché questo tipo di processi dinamici in cluster cosi densi e massici sono stati predetti teoreticamente all’inizio, ma questa è la prima prova diretta, con tanto di osservazioni del processo, in questo tipo di regione.” spiega Nolan Walborn del Space Telescope Science Institute di Baltimora, membro anche del team che gestisce gli dati del COS. ” Le prime stelle fuggiasche furono osservate nel cluster della Nebulosa di Orione, circa mezzo secolo fa, ma erano molto più piccole di queste. Queste sono le prime potenziali conferme che il processo osservato allora si estende anche ai cluster di stelle estremamente più massicce in cluster molto giovani.”
Il team di ricerca, guidato da Chris Evans del Royal Observatory di Edimburgo, ha pubblicato i risultati di questo studio nella edizione online, del 5 maggio del “The Astrophysical Journal Letters.”
http://hubblesite.org/newscenter/archiv ... s/2010/14/http://hubblesite.org/pubinfo/pdf/2010/14/pdf.pdfFonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... /#more-825