Immagine del campo intorno al quasar di secondo tipo, SDSS J0123+01. Il colore rosso mostra le regioni dove la luce è emessa principalmente dalle stelle. Le regioni verse mostrano le emissioni dal gas caldo ionizzato, che si estende per oltre 590.000 anni luce(6 volte la Via Lattea). La nebulosa inoltre fa da ponte tra il quasar fisicamente e la galassia vicina.Credit: Montserrat Villar Martin(IAA-CSIC)Usando due dei più grandi telescopi del mondo, un team internazionale di astronomi ha scoperto prove che un collisione tra due galassie sta azionando un intensa attività in un quasar luminosissimo. Gli scienziati, guidati da Montserrat Villar Martin, dell’Istituto di Astrofisica di Andalusia-CSIC, in Spagna, hanno usato il Very Large Telescope(VLT) in Cile insieme al Gran Telescopio Canarias(GTC) che si trova su La Palma alle Isole Canarie, per studiare l’attività del quasar SDSS J0123+00.
Diversi tipi di galassie, conosciute come galassie attive, emettono enormi quantità di energia dai loro nuclei, con alcuni di questi oggetti più luminosi, conosciuti come quasar. L’idea riguardo ai quasar è questa: Al centro c’è un enorme buco nero, con una massa che è diverse milioni di volte il Sole. L’intenso campo gravitazionale creato dal buco nero attira il materiale inesorabilmente al suo interno. Prima di cadere, questo materiale forma un disco di accrescimento dove inizia a riscaldarsi, diventando caldissimo ed emette enormi quantità di energia, responsabile per la maggior parte della luminosità dei quasar. Intorno al “motore” principale del quasar, c’è un toro(un anello molto spesso) opaco alla luce visibile,emesso dal disco di accrescimento. Da una prospettiva terrestre, se il toro è a faccia in su allora la radiazione del disco può essere vista, e cosi il sistema è segnato come di tipo 1, mentre per i quasar di tipo 2, il toro è sul bordo e la radiazione è nascosta.
“I quasar di secondo tipo sono una famiglia che fa parte di galassie ancora piuttosto sconosciute” spiega Montserrat Villar-Martin, che ha guidato il team di ricerca. “che finora abbiamo investigato principalmente dal punto di vista puramente statistico.”
“L’obbiettivo di questo lavoro è di studiare le loro caratteristiche individuali in dettaglio. Nella nostra ricerca abbiamo ottenuto dei risultati davvero sorprendenti. Per esempio abbiamo osservato una nebulosa gigantesca di gas ionizzato associata con SDSS J0123+00, e anche segni di interazione con una galassia vicina.”
“Questo rinforza la nostra idea che l’attività nelle galassie è parzialmente guidata dallo scambio tra materiale tra galassie attive( o quasar) e le loro vicine”.
Anche se i quasar di secondo tipo sono più difficili da rilevare, sono dei laboratori unici, che permettono agli astronomi di studiare l’ambiente del quasar in grande dettaglio, grazie all’oscuramento della radiazione da parte del toro circondante.
Nel caso di SDSS J0123+00 uno dei risultati più importanti è la scoperta di un estesa, pallida nebulosa di gas ionizzato intorno all’intera galassia. La nebulosa è circa 6 volte più grande della Via Lattea e, secondo gli autori, è probabilmente composta dai detriti dell’interazione tra la SDSS J0123+00 ed i suoi vicini.
la vista in dettaglio, sopra, di tutte le zone, con le relative strutture e centri gravitazionaliCollisione tra Galassie “Infuoca” un Quasar
24 giugno 2010 di Adrian
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Immagine del campo intorno al quasar di secondo tipo, SDSS J0123+01. Il colore rosso mostra le regioni dove la luce è emessa principalmente dalle stelle. Le regioni verse mostrano le emissioni dal gas caldo ionizzato, che si estende per oltre 590.000 anni luce(6 volte la Via Lattea). La nebulosa inoltre fa da ponte tra il quasar fisicamente e la galassia vicina.Credit: Montserrat Villar Martin(IAA-CSIC)
Usando due dei più grandi telescopi del mondo, un team internazionale di astronomi ha scoperto prove che un collisione tra due galassie sta azionando un intensa attività in un quasar luminosissimo. Gli scienziati, guidati da Montserrat Villar Martin, dell’Istituto di Astrofisica di Andalusia-CSIC, in Spagna, hanno usato il Very Large Telescope(VLT) in Cile insieme al Gran Telescopio Canarias(GTC) che si trova su La Palma alle Isole Canarie, per studiare l’attività del quasar SDSS J0123+00.
Diversi tipi di galassie, conosciute come galassie attive, emettono enormi quantità di energia dai loro nuclei, con alcuni di questi oggetti più luminosi, conosciuti come quasar. L’idea riguardo ai quasar è questa: Al centro c’è un enorme buco nero, con una massa che è diverse milioni di volte il Sole. L’intenso campo gravitazionale creato dal buco nero attira il materiale inesorabilmente al suo interno. Prima di cadere, questo materiale forma un disco di accrescimento dove inizia a riscaldarsi, diventando caldissimo ed emette enormi quantità di energia, responsabile per la maggior parte della luminosità dei quasar. Intorno al “motore” principale del quasar, c’è un toro(un anello molto spesso) opaco alla luce visibile,emesso dal disco di accrescimento. Da una prospettiva terrestre, se il toro è a faccia in su allora la radiazione del disco può essere vista, e cosi il sistema è segnato come di tipo 1, mentre per i quasar di tipo 2, il toro è sul bordo e la radiazione è nascosta.
“I quasar di secondo tipo sono una famiglia che fa parte di galassie ancora piuttosto sconosciute” spiega Montserrat Villar-Martin, che ha guidato il team di ricerca. “che finora abbiamo investigato principalmente dal punto di vista puramente statistico.”
“L’obbiettivo di questo lavoro è di studiare le loro caratteristiche individuali in dettaglio. Nella nostra ricerca abbiamo ottenuto dei risultati davvero sorprendenti. Per esempio abbiamo osservato una nebulosa gigantesca di gas ionizzato associata con SDSS J0123+00, e anche segni di interazione con una galassia vicina.”
“Questo rinforza la nostra idea che l’attività nelle galassie è parzialmente guidata dallo scambio tra materiale tra galassie attive( o quasar) e le loro vicine”.
Anche se i quasar di secondo tipo sono più difficili da rilevare, sono dei laboratori unici, che permettono agli astronomi di studiare l’ambiente del quasar in grande dettaglio, grazie all’oscuramento della radiazione da parte del toro circondante.
Nel caso di SDSS J0123+00 uno dei risultati più importanti è la scoperta di un estesa, pallida nebulosa di gas ionizzato intorno all’intera galassia. La nebulosa è circa 6 volte più grande della Via Lattea e, secondo gli autori, è probabilmente composta dai detriti dell’interazione tra la SDSS J0123+00 ed i suoi vicini.
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la vista in dettaglio, sopra, di tutte le zone, con le relative strutture e centri gravitazionali
Parte della gigantesca nebulosa è un ponte di materiale che connette le due galassie. Questa scoperta rinforza la nostra ipotesi che l’attività del quasar è attivata dall’interazione tra di loro, producendo cosi il gas che si accumula poi intorno al centro galattico fornendo nuovo materiale con cui nutrire il buco nero. Questo processo scaturisce anche la rapida formazione di nuove stelle giovani.
I nuovi risultati sono i primi basati sulle immagini ottenute con il nuovo filtro per il Optical System for Imaging and low Resolution Integrated Spectroscopy(OSIRIS), l’istrumento istallato sul GTC. L’OSIRIS permette agli astronomi di osservare oggetti in zone molto strette dello spettro della luce visibile, dal rosso al blu, qualcosa che con i vecchi sistemi avrebbe necessitato di oltre 5000 bande di filtri.
http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/1006/1006.1517v1.pdfFonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... un-quasar/