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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 23/08/2015, 14:55 
Lo scorso anno, il Rosetta Plasma Consortium (RPC) aveva inaspettatamente ascoltato dei "suoni" prodotti dal campo magnetico attorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Ora, un articolo pubblicato sulla rivista Annales Geophysicae, in occasione dell'European Geosciences Union 2015, svela ulteriori dettagli del "canto di Chury".

Observation of a new type of low-frequency waves at comet 67P/Churyumov-Gerasimenko [abstract]

We report on magnetic field measurements made in the innermost coma of 67P/Churyumov-Gerasimenko in its low-activity state. Quasi-coherent, large-amplitude (δ B/B ~ 1), compressional magnetic field oscillations at ~ 40 mHz dominate the immediate plasma environment of the nucleus. This differs from previously studied cometary interaction regions where waves at the cometary ion gyro-frequencies are the main feature. Thus classical pickup-ion-driven instabilities are unable to explain the observations. We propose a cross-field current instability associated with newborn cometary ion currents as a possible source mechanism.

La musica era stata ascoltata distintamente dal magnetometro RPC-Mag, uno dei cinque strumenti della suite RPC, nel mese di agosto 2014, quando Rosetta orbitava a circa 100 chilometri dal nucleo. Le oscillazioni a bassa frequenza del campo magnetico di Chury generavano suoi tra i 40 e i 50 milliHertz, molto al di sotto delle capacità dell'orecchio umano, accelerate nel file condiviso qui sotto di un fattore 10.000 per renderle udibili.



L'ambiente in cui si muove 67P è permeato dal vento solare, un flusso continuo elettricamente carico (chiamato plasma) e linee di campo magnetico provenienti dal Sole che interagiscono con l'atmosfera di gas e polveri della cometa. La magnetosfera cometaria indotta, osservata dallo Ion Composition Analyser (ICA) sempre del pacchetto RPC, è una delle conseguenze di questa influenza reciproca. In altre parole, anche se 67P non ha un campo magnetico proprio, la sua chioma, se abbastanza densa, viene magnetizzata a causa delle radiazioni ultraviolette del Sole e delle collisioni con il vento solare.

RPC-Mag ha iniziato a rilevare le fluttuazioni del campo magnetico cometario a partire dal 6 agosto 2014, quando Rosetta aveva raggiunto il suo target, dopo oltre dieci anni di viaggio. Per quattro mesi, fino al novembre 2014, il team ha registrato circa 3.000 casi di attività delle onde con frequenze sui 40 milliHertz.

"Questo è emozionante perché è completamente nuovo per noi. Non ce lo aspettavamo e stiamo ancora lavorando per comprendere la fisica e ciò che sta accadendo", aveva dichiarato in quell'occasione Karl-Heinz Glassmeier, scienziato di punta RPC.

D'altra parte, Rosetta è stata l'unica sonda in grado di osservare una cometa per un lungo periodo, studiandone l'evoluzione fin da quando era ancora molto lontano dal Sole e la magnetosfera indotta si stava appena formando. La "musica" emessa da 67P, infatti, è molto diversa da quella "classica" già registrata in comete prossime al perielio.

Nella fisica della cometa, le onde di plasma giocano un ruolo importante insieme agli ioni cometari ed al vento solare.
La densità delle particelle nel vento solare è piuttosto bassa tanto che le collisioni tra il vento solare e gli ioni cometari sono rare e questi ultimi rimangono relativamente liberi di muoversi indisturbati. Tuttavia, se la regione di interazione tra i due è ampia, si forma una sorta di anello di ioni. Tali configurazioni sono fortemente instabili e caratterizzate da onde d'urto (bow shock) e fluttuazioni di campo elettrico dovute agli impatti. Le onde di plasma che si formano agiscono, quindi, da intermediarie tra ioni cometari vento solare.

La situazione osservata per 67P nei primi mesi dopo l'arrivo di Rosetta è, invece, diversa perché la regione di interazione era ridotta a causa della scarsa attività del nucleo ancora troppo lontano dal Sole. In particolare la frequenza delle onde osservata dalla sonda era molto simile alla girofrenquenza (o frequenza di ciclotrone o giromagnetica) locale degli ioni cometari. In presenza di un campo magnetico uniforme, infatti, le particelle elettricamente cariche seguono un movimento circolare, descritto dal raggio di Larmor; la frequenza angolare di questo moto è chiamata girofrequenza.

Glassmeier chiama questa zona "sfera di Larmor" della cometa, una fascia in cui gli ioni non hanno ancora eseguito un movimento circolare completo attorno al campo magnetico del vento solare.

Quando gli scienziati hanno scoperto la misteriosa canzone di 67P, sospettavano che avesse che fare con l'attività della cometa, anche se ridotta al minimo, e le particelle neutre rilasciate nello spazio. La radiazione ultravioletta del Sole provoca la ionizzazione di questi atomi e molecole, tra cui quelle dell'acqua. Nell'ambiente di plasma intorno nucleo, gli ioni neonati si muovono perpendicolarmente al campo magnetico, formando quella che viene chiamata corrente trasversale. E' stato scoperto che tale componente è instabile ed è ciò che fa "cantare" la cometa.

"Il processo fisico è un po difficile da comprendere senza una una conoscenza approfondita della fisica dei plasmi ma possiamo usare una semplice analogia per avere una migliore idea di quello che sta succedendo", ha spiegato Glassmeier. "Considerate il tubo dell'acqua per innaffiare il giardino. Aprendo il flusso d'acqua, è la possibilità che il tubo inizi ad oscillare, generando onde [succede quando c'è molta pressione N.d.R.]. Qualcosa di simile accade nel plasma. Naturalmente, il flusso in questione non è acqua ma è un flusso di particelle cariche".

Glassmeier ha detto che gli strumenti RPC hanno rilevato onde a 40 milliHertz almeno fino a febbraio di quest'anno, quando Rosetta e la cometa erano a circa 350 milioni di chilometri dal Sole:
"In questo periodo, l'attività sta cambiando, si presentano altre caratteristiche, la regione di interazione del plasma diventa molto più violenta. Il canto della cometa è ancora presente ma sepolto sotto una varietà di altri fenomeni che stiamo cercando di studiare".

cliccando c'e' la possibilita' di udire il suono

http://aliveuniverse.today/speciale-mis ... o-di-chury


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 16/09/2015, 18:25 
Immagine

Questa immagine scattata dalla camera OSIRIS il 28 agosto mostra, aumentando molto il contrasto nella foto sulla destra, i jet stream provenienti da un pozzo. Questi getti giocano un ruolo fondamentale poichè, spostando la polvere, creano una sorta di "coperta termica" per le zone sottostanti, preservandone il ghiaccio.
su piccola scala (15-25m), è possibile comunque trovare del ghiaccio anche sulla superficie: sembra che le zone più chiare mostrate nelle campagne fotografiche rivelino una discreta presenza di acqua ghiacciata, tipicamente associata al crollo di detriti avvenuto recentemente.
Su larga scala invece, i dirupi sono coperti di polvere con fratture orientate casualmente: questa orientazione indica che le fratture non provengono da ghiaccio che sublima ma più probabilmente da stress fisici, o meccanici, dovuti al tipo di struttura, dalla forma della cometa (la parte centrale che unisce i lobi è molto sollecitata strutturalmente).Su alcune pareti ci sono delle strutture soprannominate "pelle d'oca", del diametro di 3m circa, la cui origine rimane un mistero.
Ampliando ancora di più la vista, la causa della forma dei due lobi rimane ancora da scoprire: la cometa potrebbe essere stata un unico corpo e aver subito una forte erosione nella zona centrale oppure possono essere due singoli corpi, formatisi nella stessa zona del sistema solare, e che per qualche motivo si siano uniti.
Credits: ESA

https://www.facebook.com/Link2Universe/ ... =1&theater


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 25/09/2015, 20:13 
Immagine

Rosetta ha mostrato l'esistenza di un ciclo giornaliero dell'acqua sulla superficie del nucleo cometario.

I nuclei delle comete sono corpi celesti costituiti da una miscela di polvere e ghiaccio; quando si avvicinano al perielio lungo le loro orbite fortemente eccentriche, la luce solare li riscalda e il ghiaccio contenuto in essi - soprattutto acqua, ma anche altre sostanze "volatili'' come monossido e biossido di carbonio - si trasforma direttamente in gas (sublimazione), trascinando con sè anche i grani di polvere e formando la chioma e la coda della cometa. Una caratteristica fondamentale che gli scienziati di Rosetta stanno studiando è il modo in cui l'attività sulla cometa e il "degassamento" si svolgono; essi hanno identificato una particolare regione sulla superficie della cometa, dove il ghiaccio d'acqua appare e scompare in sincronia con il periodo di rotazione. I loro risultati sono pubblicati oggi sulla rivista Nature.

L'immagine in apertura mostra le mappe di abbondanza del ghiaccio d'acqua in superficie e la temperatura superficiale nella regione Hapi, la regione più attiva sulla cometa, situata nel "collo" che separa i due lobi della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko. Queste mappe sono basate su immagini e spettri raccolti con il "Visible InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer" (VIRTIS) di Rosetta, strumento realizzato in Italia. Le riprese si riferiscono alle date del 12 (in alto), 13 (centro) e 14 settembre (in basso) del 2014; tra le prime due è avvenuta una singola rotazione cometaria mentre le altre due sono separate da due rotazioni. La mappa dell'abbondanza di ghiaccio si basa sulle immagini VIRTIS nel rosso (0.7 micron) e sugli spettri infrarossi, combinati con modelli sul materiale di superficie e in prossimità della superficie. Gli spettri infrarossi scattati in condizioni di scarsa illuminazione mostrano un forte abbassamento tra 2,7 e 3,6 micron, tipico assorbimento causato da ghiaccio d'acqua sulla superficie. Confrontando le due serie di mappe, gli scienziati hanno scoperto che, specialmente sul lato sinistro di ciascun fotogramma, il ghiaccio d'acqua è più abbondante sulle zone fredde (aree bianche nelle mappe abbondanza ghiaccio di acqua e rosso scuro nelle mappe di temperatura), mentre è meno abbondante o assente sulle zone più calde (aree blu scuro a sinistra e bianche a destra). Inoltre, l'acqua ghiacciata è stata rilevata solo su zone della superficie quando queste erano in ombra.

Qui sotto, la corrispondente sequenza ripresa da VIRTIS nel visibile, prima delle elaborazioni. Si vede come, a causa della complessa geometria, le condizioni di illuminazione varino da punto a punto [in realtà, da questa sequenza si intuisce che la seconda mappa "termica" riportata nella immagine di apertura è sbagliata poichè è una replica della terza immagine in basso].

"Abbiamo scoperto un meccanismo che riempie la superficie della cometa con ghiaccio fresco ad ogni rotazione: questo la mantiene 'viva'", dice Maria Cristina De Sanctis dell' INAF-IAPS di Roma, autrice principale dello studio. Il team ha studiato una serie di dati presi nel settembre del 2014, concentrandosi su una regione di 1 km2 sul collo della cometa. A quel tempo, la cometa era a circa 500 milioni di km dal Sole e il collo era una delle zone più attive. Durante la rotazione cometa, che dura poco più di 12 ore, le varie regioni ricevono differenti livelli di illuminazione; "Abbiamo visto la firma del ghiaccio d'acqua negli spettri della regione ma solo quando alcune porzioni sono andate in ombra", dice Maria Cristina. "Al contrario, quando il sole splendeva su quelle regioni, il ghiaccio era scomparso. Ciò indica un comportamento ciclico del ghiaccio d'acqua durante ogni rotazione della cometa". L'immagine seguente mostra il ciclo in questione, con il ghiaccio che sublima a partire dalla superficie (dove si è congelato la sera prima, appena affiorato dagli strati ancora caldi sotto la superficie):



"Sospettavamo che esistesse un comportamento di questo tipo nelle comete, grazie a modelli teorici e agli indizi raccolti dalle osservazioni di altre comete; ora, grazie alle osservazioni così prolungate e dettagliate della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko effettuate dalla missione Rosetta, finalmente abbiamo la prova osservativa che le cose stanno proprio così" sottolinea Fabrizio Capaccioni, dell'Inaf-Iaps di Roma, responsabile scientifico dello spettrometro Virtis. Di seguito, tre spettri infrarossi ripresi dallo strumento in tre diverse regioni, con la suddetta "firma" del ghiaccio d'acqua:



La curva in nero è lo spettro di una regione ben illuminata dal Sole, quello blu è relativo a una regione in ombra mentre quello rosso rappresenta una situazione intermedia. E' evidente come l'assorbimento caratteristico del ghiaccio d'acqua, tra 2.7 e 3.6μm, sia marcato nella regione in ombra e pressochè assente in quella illuminata, dove evidentemente il ghiaccio è già sublimato diventando gas. Grazie a questi dati, è possibile anche stimare l'abbondanza relativa del ghiaccio d'acqua che, per lo meno nei primi cm più superficiali, risulta del 10-15% e appare anche ben amalgamato con il restante materiale.

Lo strumento VIRTIS è stato realizzato da un consorzio internazionale italo-franco-tedesco sotto la responsabilità dell'Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell'Inaf e con il contributo italiano finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana. Per Enrico Flamini, scienziato capo dell'Agenzia Spaziale Italiana, "questa evidenza del ciclo dell'acqua su una cometa è una scoperta scientifica rilevante ed è una ulteriore conferma delle qualità uniche degli spettrometri a immagini come VIRTIS impiegati nell'esplorazione planetaria". "Questi strumenti -aggiunge Flamini- rappresentano oggi una eccellenza italiana che l'ASI è orgogliosa di aver realizzato, con l'Industria nazionale, e aver messo a disposizione del Principal Investigator e del suo davvero eccellente team scientifico". La produzione di VIRTIS e la sua consegna all'ESA è stata gestita dall'Agenzia Spaziale Italiana attraverso il Prime Contractor Selex-Es, integrando i contributi del "Laboratoire d'études spatiales et d'instrumentation en astrophysique" dell' Osservatorio di Parigi con finanziamenti del CNES francese e dell' "Institut für lanetenforschung" del DLR tedesco.



Riferimenti:
- http://blogs.esa.int/rosetta/2015/09/23 ... ice-cycle/

altra grafica cliccando

http://aliveuniverse.today/speciale-mis ... sulla-67-p


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 27/09/2015, 12:09 
Il Double Focusing Mass Spectrometer (DFMS) dello spettrometro ROSINA (Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis), a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, ha rilevato per la prima volta argon dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

L'argon appartiene al gruppo dei gas nobili, detti anche "gas inerti" perché non interagiscono con altre sostanze chimiche per formarne di nuove ed sono in grado di rimanere in uno stato atomico stabile. Ciò vuol dire che, se questo gas è presente, è rimasto invariato fin dalla sua prima comparsa su Chury (Alan Stern e colleghi lo avevano scoperto per la prima volta in assoluto su una cometa con le analisi spettrografiche su Hale-Bopp).

Rilevarlo aiuta gli scienziati a comprendere i processi di formazione delle comete e il loro ruolo nell'apporto di "ingredienti" alla Terra primordiale. La sua abbondanza e composizione isotopica può essere confrontata con i valori noti per la Terra, Marte, il vento solare e i meteoriti.
Considerato che la presenza di gas nobili nelle atmosfere dei pianeti terrestri è in gran parte controllata dalla prima fase di formazione, che include il degassamento attraverso i processi geologici, atmosferici, la perdita e/o la consegna di materiale dal bombardamento di asteroidi o comete, il loro studio può fornire importanti indizi su questi processi.

I nuovi risultati, pubblicati su Science Advances e descritti in un report sul blog della missione, si basano sui dati raccolti il 19, 20, 22 e 23 ottobre 2014, quando 67P era a circa 465 milioni chilometri (3,1 UA) dal Sole e Rosetta orbitava a 10 chilometri di distanza dal nucleo.
Nei momenti in cui la sonda si trovava così vicino, ROSINA era già stata in grado di stilare un inventario dei componenti chiave nella chioma di Chury, tuttavia, i gas nobili vengono persi facilmente per sublimazione e quindi questo primo rilevamento di argon è una scoperta fondamentale.

Gli spettri ad alta risoluzione del Double Focusing Mass Spectrometer (DFMS) di ROSINA hanno mostrato 36Ar e 38Ar, ottenendo un rapporto isotopico 36Ar / 38Ar di 5,4 ± 1,4, compatibile con i valori del Sistema Solare (per terra, questo rapporto è 5,3, mentre per il vento solare è 5,5).

Il team ha potuto studiare anche l'abbondanza del gas.
"Anche se il segnale di argon è molto basso nel complesso, questa inequivocabile prima rilevazione in situ di un gas nobile per la cometa dimostra l'impressionante sensibilità del nostro strumento", ha dichiarato il professor Kathrin Altwegg, ricercatore principale di ROSINA presso l'Università di Berna .

"Il rapporto argon-acqua varia oltre un fattore di 20. Infatti, mentre l'argon è molto volatile e può sfuggire in qualsiasi condizione, la sublimazione dell'acqua dipende fortemente dalla quantità di luce solare ricevuta e quindi, con essa, il rapporto argon-acqua", ha spiegato il professor Hans Balsiger, sempre dell'Università di Berna, autore principale dell'articolo.
"Al contrario, la relativa abbondanza di argon ed azoto molecolare è abbastanza stabile, considerato che argon e azoto hanno una volatilità elevata simile", ha aggiunto.

Nonostante però, il rapporto argon-acqua abbraccia range molto ampi, per i motivi appena spiegati, rimane aperta questione se le comete hanno contribuito a consegnare acqua alla Terra o meno, dal momento in cui questo rapporto sulla Terra è inferiore di diversi ordini di grandezza rispetto a quello trovato su Chury. Questo si aggiunge ai precedenti risultati già controversi sul rapporto deuterio-idrogeno, rilevati sempre sa ROSINA.

Oltre a questi aspetti, l'argon, che proviene dall'interno del nucleo, può essere utilizzato anche per conoscere le condizioni in cui la cometa si è formata. A seconda della struttura del ghiaccio, cristallina o amorfa nelle sue forme più semplici, che si crea a seconda della temperatura e pressione, anche i gas intrappolati vengono rilasciati in modi differenti. Lo studio dei gas nobili perciò può essere particolarmente utile per conoscere la storia di Chury.

E' passato quasi un anno da quando questi dati sono stati raccolti.
Ora che la cometa ha superato il perielio, il punto più vicino al Sole lungo la sua orbita, la densità della chioma è aumentata notevolmente, il che significa che questo sarebbe il momento migliore per cercare gas rari. Tuttavia, una maggiore attività implica anche che Rosetta non può volare troppo vicino al nucleo e, pertanto, attualmente orbita a distanze superiori a 350 chilometri dalla cometa: questa settimana, tra l'altro, la sonda ha intrapreso una traiettoria che la porterà fino a 1.500 chilometri per studiare la chioma su larga scala e l'ambiente di plasma.

Il team di ROSINA rimane in trepidante, in attesa che Rosetta possa tornare a percorrere orbite più strette nei prossimi mesi

http://aliveuniverse.today/speciale-mis ... erasimenko


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 28/09/2015, 14:35 
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foto link2universe

immagine,di rosetta, della cometa 679churyumov geramisenko da una distanza inferiore ai 10 km


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 17/10/2015, 23:41 
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immagini esa
x ottimizzare la veduta della regione apis eatum della cometa 67/p..sono necessarii gli occhiali 3d....... [:305]


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 29/10/2015, 18:28 
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Da un po' non si parla della cometa Churyumov–Gerasimenko, ma Rosetta nel frattempo ha mandato dei dati interessanti: il nucleo contiene ossigeno in forma molecolare! L'ossigeno in questa forma è piuttosto difficile da trovare, nonostante sia un elemento piuttosto abbondante: si lega facilmente in altre forme, dall'acqua all'ozono ai silicati, ad esempio. Inoltre, la quantità di ossigeno molecolare della cometa appare in relazione con la quantità d'acqua: quando aumenta quest'ultima, è più abbondante anche l'O2, tranne nei casi in cui è netto l'aumento del vapore acqueo dovuto alla sublimazione nelle zone in cui la cometa è attiva.
Risulta però completamente indipendente rispetto ad altre molecole, rendendo perciò difficile capirne l'origine: se si fosse formato per interazione con particelle ad alta energia, sarebbe solamente sulle parti più esterne, mentre in questo caso, essendo costante, appare proprio essere nella composizione originale della cometa.
A questo punto resta da capire se dovremo riadattare i nostri modelli della nebulosa da cui si è formato il sistema solare, che forse allora era di una decina o ventina di gradi più calda del previsto (e ciò confermerebbe anche altri dati raccolti in passato sull'azoto molecolare). In ogni caso stiamo imparando tantissimo sull'evoluzione del nostro sistema solare!

(Immagine: ESA/Rosetta/NavCam – CC BY-SA IGO 3.0; Data: A. Bieler et al. (2015))

https://www.facebook.com/Link2Universe/ ... =3&theater

questo ciotolo dello spazio e' una miniera inaspettata di novita' che dimostrano che dovremo riordinare tutti i modelli sulla nebulosa da cui si e' creato il ns sistema solare..... [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 09/11/2015, 12:02 
Un elevato tasso di ossigeno molecolare è stato individuato nella chioma della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko grazie alle osservazioni effettuate tra il settembre 2014 e il marzo 2015 dallo spettrometro di massa ROSINA-DFms a bordo della sonda europea Rosetta. A darne notizia è un articolo pubblicato su “Nature” da un gruppo internazionale di ricercatori.
In generale, le comete sono composte prevalentemente da ghiaccio d'acqua (H2O), monossido di carbonio e anidride carbonica, a cui si aggiungono piccole percentuali di altre sostanze la cui presenza – che continua a rivelare sorprese come nel caso dell'alcol etilico e della gliceraldeide appena scoperti nella cometa LoveJoy – permette di chiarire sempre meglio i meccanismi di formazione del sistema solare.

La sublimazione di questo materiale solido provocata dalla radiazione solare permette di analizzarne la composizione con la spettrometria di massa.

L'eccezionalità della scoperta di André Bieler e colleghi è data dal fatto che finora la presenza di ossigeno molecolare non era mai stata segnalata nelle comete, ma soltanto sulle gelide lune di Giove e Saturno, allo stato ghiacciato, e allo stato gassoso in due nubi interstellari.

Inoltre, l'abbondanza media di O2 (rispetto a H2O) misurata nella chioma di 67P/CG è di circa il 3,80 per cento, una percentuale di un ordine di grandezza superiore a quella attesa in base ai modelli di formazione dei sistemi planetari e alle misurazioni dei livelli di ossigeno molecolare in alcuni dischi protoplanetari.

Secondo i ricercatori ciò suggerisce che nella nube molecolare primordiale da cui si è formato il sistema solare
fosse presente O2, che è stato incorporato nel nucleo della cometa durante la sua formazione.

D'altra parte, sottolineano Bieler e colleghi, il fatto che nella nube primordiale del sistema solare vi fosse un tasso di ossigeno molecolare così elevato induce a supporre – in base alle attuali conoscenze dei processi chimici che avvengono nello spazio interstellare – che avesse una temperatura superiore a quella che si osserva in altre nubi interstellari dense, ossia pari ad almeno 20-30 kelvin rispetto a una media di soli 10 kelvin.

http://www.lescienze.it/news/2015/10/28 ... 30-10-2015


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 11/11/2015, 19:49 
Immagine

Link2Universe

Ad ormai più di un anno dall'arrivo alla Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, la sonda Rosetta, insieme al lander Philae, hanno rivoluzionato la nostra comprensione delle comete, svelando anche grandi retroscena sulla formazione del Sistema Solare, la Terra e questa cometa in particolare. "Chury" come è stata battezzata per accorciare il suo nome più lungo e complesso, si formata probabilmente in seguito ad una collisione tra due diverse comete, e ci sono molti strati rimasti uno sopra l'altro dall'età in cui questa collisione è avvenuta. La conformazione frastagliata della superficie permette anche a molto ghiaccio d'acqua di spostarsi continuamente da una parte all'altra della cometa, sublimando da ghiaccio a gas e poi tornando ghiaccio in qualche altra zona più in ombra.
Ci sono anche dune formate dalle eruzioni più intense, ed il terreno contiene non solo una miriade di composti organici come immaginavamo, ma anche a sorpresa dell'Argon (mai trovato prima su una cometa) e tanto ossigeno molecolare! L'O2 non se lo aspettava nessuno, ed è stata una grande sorpresa che ci fa pensare che l'acqua si è formata non su un oggetto singolo ma all'interno della nebulosa protoplanetaria stessa mentre iniziava a portare alla nascita dei pianeti.
L'acqua trovata qui ha anche un'origine diversa da quella sulla Terra ed è possibile che la cometa abbia migrato tanto nella sua storia. Potrebbe aver avuto origine non qui vicino ma più nella zona dove ora si trova Plutone!
Philae è ancora attivo ad intermittenza ma data la grande attività della cometa, è troppo pericoloso per l'orbiter Rosetta scendere così in basso. A Gennaio tenteranno nuovamente di riportarla verso la superficie, mentre la missione finirà a settembre del prossimo anno, con la sonda che verrà fatta atterrare pian piano sulla cometa.
fonte e video riassunto della missione - https://youtu.be/T6aGXAhmyzs
[Adrian]


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MessaggioInviato: 13/11/2015, 15:33 
Guarda su facebook.com



ricostruzione dell'atterraggio del piccolo philae sulla cometa.................. [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 26/11/2015, 00:03 
L’acqua sulla cometa Cyrumov-Gerasimenko non è uguale a quella degli Oceani sulla Terra
La teoria della formazione degli Oceani sulla Terra potrebbe essere errata: la cometa Cyrumov-Gerasimenko avrebbe un acqua diversa da quella degli Oceani terrestri
La sonda Rosetta scopre che la molecola dell’acqua sulle comete non è uguale all’acqua degli oceani terrestri. Questo risultato, ottenuto grazie all’analisi accurata della cometa Cyrumov-Gerasimenko 67/P, potrebbe rivoluzionare la teoria della formazione degli Oceani sulla Terra. Rosetta, infatti, ha riscontrato sulla cometa Cyrumov-Gerasimenko 67/P una composizione dell’acqua diversa, per tipologia, all’acqua degli Oceani della Terra. Alla luce di questi risultati, la teoria della formazione degli Oceani sulla Terra potrebbe subire notevoli cambiamenti.
L’attuale teoria degli Oceani della Terra è che siano stati gli asteroidi o le comete, ricchi di HO2, provenienti dell’estremo del Sistema Solare, ad “inseminare” la Terra e creare gli Oceani. Oggi si da il via a nuove teorie sulla formazione dell’elemento più importante del nostro pianeta; intanto Rosetta porta a casa un’altra importantissima scoperta.

tratto da scienze e notizie [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 26/11/2015, 09:18 
ubatuba ha scritto:
L’acqua sulla cometa Cyrumov-Gerasimenko non è uguale a quella degli Oceani sulla Terra
La teoria della formazione degli Oceani sulla Terra potrebbe essere errata: la cometa Cyrumov-Gerasimenko avrebbe un acqua diversa da quella degli Oceani terrestri
La sonda Rosetta scopre che la molecola dell’acqua sulle comete non è uguale all’acqua degli oceani terrestri. Questo risultato, ottenuto grazie all’analisi accurata della cometa Cyrumov-Gerasimenko 67/P, potrebbe rivoluzionare la teoria della formazione degli Oceani sulla Terra. Rosetta, infatti, ha riscontrato sulla cometa Cyrumov-Gerasimenko 67/P una composizione dell’acqua diversa, per tipologia, all’acqua degli Oceani della Terra. Alla luce di questi risultati, la teoria della formazione degli Oceani sulla Terra potrebbe subire notevoli cambiamenti.
L’attuale teoria degli Oceani della Terra è che siano stati gli asteroidi o le comete, ricchi di HO2, provenienti dell’estremo del Sistema Solare, ad “inseminare” la Terra e creare gli Oceani. Oggi si da il via a nuove teorie sulla formazione dell’elemento più importante del nostro pianeta; intanto Rosetta porta a casa un’altra importantissima scoperta.

tratto da scienze e notizie [;)]


La teoria dell'acqua dalle comete e' proprio un assurdita' su tutta la linea. E' proprio vero che quando una teoria entra nell'immaginario dei divulgatori pseudoscientifici va a finire che ce la portiamo avanti per secoli.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 26/11/2015, 13:07 
...purtroppo da quello che si evince da altre missioni,ultima quella della new horizons,tante teorie che si credevano certezze,sono state abbondantemente bocciate................ [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 26/11/2015, 14:08 
cari amici,
mah
l'articolo in questione non spiega bene la differenza dell'acqua
http://scienzenotizie.it/2015/11/14/lac ... rra-588976

ma ho trovato questo già del 2014 [;)] che spiega meglio
http://www.corriere.it/scienze/14_dicem ... 8980.shtml

per mio parere, solo supposizioni, poichè non si può sapere quale cometa abbia portato l'acqua , se l'ha portata [;)]

ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: Rosetta punta su Lutetia
MessaggioInviato: 26/11/2015, 14:58 
zakmck ha scritto:
ubatuba ha scritto:
L’acqua sulla cometa Cyrumov-Gerasimenko non è uguale a quella degli Oceani sulla Terra
La teoria della formazione degli Oceani sulla Terra potrebbe essere errata: la cometa Cyrumov-Gerasimenko avrebbe un acqua diversa da quella degli Oceani terrestri
La sonda Rosetta scopre che la molecola dell’acqua sulle comete non è uguale all’acqua degli oceani terrestri. Questo risultato, ottenuto grazie all’analisi accurata della cometa Cyrumov-Gerasimenko 67/P, potrebbe rivoluzionare la teoria della formazione degli Oceani sulla Terra. Rosetta, infatti, ha riscontrato sulla cometa Cyrumov-Gerasimenko 67/P una composizione dell’acqua diversa, per tipologia, all’acqua degli Oceani della Terra. Alla luce di questi risultati, la teoria della formazione degli Oceani sulla Terra potrebbe subire notevoli cambiamenti.
L’attuale teoria degli Oceani della Terra è che siano stati gli asteroidi o le comete, ricchi di HO2, provenienti dell’estremo del Sistema Solare, ad “inseminare” la Terra e creare gli Oceani. Oggi si da il via a nuove teorie sulla formazione dell’elemento più importante del nostro pianeta; intanto Rosetta porta a casa un’altra importantissima scoperta.

tratto da scienze e notizie [;)]


La teoria dell'acqua dalle comete e' proprio un assurdita' su tutta la linea. E' proprio vero che quando una teoria entra nell'immaginario dei divulgatori pseudoscientifici va a finire che ce la portiamo avanti per secoli.


Infatti anche solo ascoltandola è una idiozia volendo prescindere dai dati isotopici dell'acqua terrestre rispetto alle "altre acque".

MA poi quante comete si sarebbero dovute schiantare per portare tutta l'acqua? Va considerata anche quella nel sottosuolo che è almeno 10 volte maggiore di quella degli oceani...



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