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 Oggetto del messaggio: WISE scruta i resti di Tycho
MessaggioInviato: 16/07/2010, 13:36 
Immagine

WISE questa volta ci mostra i resti di una celebre supernova esplosa, che fu visibile ad occhio nudo nel cielo quando la luce irradiò la Terra


Questa immagine del NASA's Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) riprende diversi interessanti oggetti nella costellazione di Cassiopea, nessuno dei quali è facilmente visibile in luce visibile.

Il cerchio rosso visibile nella parte superiore sinistra dell'immagine è SN 1572, spesso chiamato anche "Tycho Supernova". Questo residuo di una esplosione di stella è stato così chiamato dopo l'osservazione dell'astronomo Tycho Brahe, anche se non fu l'unica persona ad osservarlo e registrarlo.
Quando fu avvistata per la prima volta nel novembre del 1572, era stato brillante come Venere e fu vista persino di giorno. Nel corso dei successivi due anni, la supernova brillò fino a quando non poté più essere vista ad occhio nudo.

Quando la stella esplose, inviò un onda d 'urto nel materiale circostante, scavando gas e polvere interstellare come un aratro spala la neve. L'onda d'urto in espansione viaggiò nei dintorni e uno shock inverso fece ritornare indietro i resti della stella.

Precedenti osservazioni da parte del NASA Spitzer Space Telescope indicano che la natura della luce che WISE vede dal resto di supernova è l'emissione della polvere riscaldata dall'onda d'urto.

Al centro dell'immagine vi è una nebulosa di polveri e gas, denominata S175. Questa nube di materiale è a circa 3.500 anni luce di distanza. Viene riscaldata dalla radiazione di giovani stelle calde al suo interno e la polvere all'interno della nube irradia luce a infrarossi.

Sul bordo sinistro dell'immagine, tra il resto di supernova di Tycho e la stella molto luminosa, vi è un ammasso aperto di stelle, Re 1, catalogato da Ivan King, un astronomo di Berkeley. Questo cluster è posto a circa 6.000 anni luce di distanza.

Iin basso a destra dell'immagine appare un insieme di fonti molto rosse. Quasi tutte queste fonti non sono visibili alla luce e solo alcune di esse erano già state catalogate da precedenti indagini ai raggi infrarossi. Vi sono indicazioni che possono essere giovani stelle associate a una nebulosa fitta nella zona.
Gli oggetti stellari giovani (YSOs) sono stelle nelle loro prime fasi di vita. YSOs sono circondate da una nube di polveri, il che spiegherebbe il colore molto rosso delle fonti in questa immagine.

Per questa foto sono stati utilizzati i quattro rivelatori a infrarossi a bordo di WISE e l'area interessata si estende su una superficie di 1,6 x 1,6 gradi nel cielo o circa 3 volte più larga della Luna piena. I colori blu e ciano rappresentano i raggi infrarossi a lunghezza d'onda di 3,4 e 4,6 micron, che è dominata dalla luce delle stelle. Il Verde e rosso rappresentano la luce a 12 e 22 micron, che è soprattutto la luce dalla polvere calda.

Image Credit: NASA / JPL-Caltech / Team WISE
Traduzione e adattamento a cura di Arthur McPaul

Link: http://wise.ssl.berkeley.edu/gallery_Tycho_SNR.html
Fonte: http://nemsisprojectresearch.blogspot.com/


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MessaggioInviato: 28/11/2013, 12:57 
Supernova di Tycho ancora in palla

Mille volte più veloce del suono e con un'energia luminosa ancora visibile dopo cinquecento anni. Una ricerca dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics spiega cosa è successo quando la supernova Tycho è esplosa.


Cinque secoli fa rivaleggiò con Venere, oggi continua a sfidare la morte. Non è un racconto mitologico: è la storia della supernova Tycho, che dopo la sua esplosione è ancora più luminosa che mai. Per capire quanto, bisogna prendere la velocità del suono e moltiplicarla per 1.000, ottenendo così la forza dell'onda d'urto che sta ancora colpendo i resti di Tycho come reazione inversa all'esplosione. In questa reazione vengono emessi continui raggi X, che rendono lo spettro della supernova luminoso e osservabile.
Sono i risultati di una ricerca condotta presso lo Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), che ha scoperto l'origine della brillantezza di Tycho: un'onda d'urto inversa diretta al centro dell'esplosione a Mach 1000, una velocità corrispondente a circa 340.000 metri al secondo.
"Non saremmo stati in grado di studiare i resti di una supernova così antica senza un'esplosione opposta che li illuminasse" ha detto Hiroya Yamaguchi, responsabile della ricerca che apparirà nel prossimo numero di The Astrophysical Journal.
Tycho fu osservata per la prima volta da Tycho Brahe, l'astronomo danese da cui prese il nome, nel 1572. L'apparizione improvvisa nel cielo di questa "nuova stella" gettò scompiglio nella concezione astronomica del tempo, che considerava l'Universo costante e soprattutto immutabile. Per tutto il tempo in cui fu visibile, circa un anno, la supernova era così luminosa da competere con Venere. Poi sparì così come era comparsa.
Oggi gli astronomi sanno che la stella studiata da Brahe era una supernova di tipo Ia, originata dall'esplosione di una nana bianca. Un'esplosione potentissima, che fece schizzare nello spazio elementi come ferro e silicio alla velocità di 5.000 chilometri al secondo.
Quando esplodono in supernove, tutte le stelle brillano ancora per diverse settimane o mesi prima di affievolirsi. Eppure il materiale stellare derivante dall'esplosione continua a emettere luce per centinaia di anni, formando quelli che sono i pittoreschi resti di una supernova. Nel caso di Tycho, l'esplosione ha risucchiato anche il materiale gassoso degli strati più esterni di un'altra stella, con caratteristiche simili al Sole.
Circa due anni fa le osservazione fatte con Chandra, il telescopio orbitale della NASA, hanno dimostrato la presenza nei resti di Tycho di materiale che emetteva intense radiazioni X. A originarlo sarebbe stata proprio l'onda d'urto provocata dall'esplosione.
Ora lo studio del CfA, realizzato utilizzando i dati del satellite giapponese Suzaku, conferma l'ipotesi e ci fornisce l'ordine di grandezza del fenomeno. Se la spinta dell'onda d'urto verso l'interno è di 1.000 Mach, quella verso l'esterno è di circa 300 Mach: questo doppio flusso è l'equivalente cosmico di una sorta di "boom sonico". E dopo lo scoppio, resta tutto illuminato: "è come la scia della luce dei freni che si accende nel traffico dopo un tamponamento su una strada trafficata", dice il co-autore della ricerca Randall Smith.

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... _palla.txt


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