Il suo redshift estremo è stato rivisto al rialzo: il contenuto di galassie rosse metterebbe così in crisi l'attuale modello di formazione di questi oggetti cosmici Potrebbe portare a riscrivere la storia dell’origine delle galassie un nuovo studio di Stefano Andreon, dell’INAF-Osservatorio astronomico di Brera, e colleghi di un’ampia collaborazione di ricerca, che ha avuto come oggetto l’osservazione di JKCS401 un ammasso di galassie che detiene attualmente il record di distanza per questo tipo di oggetti (10,6 miliardi di anni luce da noi).
A costituire un vero rompicapo scientifico è il redshift dell’ammasso, che una ricerca dello scorso anno dello stesso Andreon aveva stimato in circa Z=2 utilizzando i dati ottenuti con lo United Kingdom Infrared Telescope e il telescopio spaziale Chandra della NASA. Si tratta di un valore estremamente elevato, che corrisponde a osservare l’universo com’era circa 10 miliardi di anni fa.
Alla ricerca di una conferma di un simile dato, che non ha mancato di sollevare qualche dubbio nella comunità dei cosmologi, Andreon si è avvalso della collaborazione del collega Marc Huertas-Company dell'Osservatorio astronomico di Parigi-Meudon, per analizzare i dati del Canada-France-Hawaii Telescope Legacy Survey (CFHTLS) e del WIRCAM Deep Infrared Cluster Survey (WIRDS).
Secondo quanto riportato ora in un articolo pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, il dato andrebbe effettivamente rivisto, però al rialzo: Z = 2,2 è la nuova stima basata sulla misurazione del colore delle galassie che appartengono all’ammasso (più sono rosse, più sono distanti).
«Grazie al confronto con IRC0218A, un altro ammasso di cui sono noti la distanza per via indipendente e il redshift di 1,62, risulta evidente che JKCS041 è molto più distante. “Il problema – ha aggiunto Andreon – è che stando alle attuali conoscenze, queste galassie rosse non dovrebbero nemmeno esistere, perché dovrebbero formarsi quando l'universo è ben più vecchio. La sequenza di galassie rosse è costituita da galassie il cui ultimo episodio di formazione stellare è avvenuto nel loro lontano passato».
In definitiva, questo dato non è in accordo col fatto che JKCS041 era già formato quando l’universo aveva solo 3 miliardi di anni. (fc)
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