Uno dei potenziali più grandi dei esopianeti transitori è l’abilità di monitorare lo spettro della loro luce ed esaminare cosi la composizione dell’atmosfera di questi mondi. Questo è stato fatto con gli esopianeti HD 18733b e HD 209458b. In un nuovo articolo presentato da un team di astronomi della Keele University nel regno unito, l’analisi dello spettro di assorbimento è stata applicata all’insolito esopianeta WASP-17b, conosciuto per la sua orbita retrograda.
Non solo lo spettro può dire agli astronomi la composizione dell’atmosfera, ma può anche dare qualche indizio riguardo a come l’atmosfera assorbe la luce della stella e come il calore viene trasferito intorno al pianeta. Inoltre, dato che l’atmosfera assorbirà la luce in maniera diverse a diverse lunghezze d’onda, questo causerà delle differenze durante le eclissi del pianeta, e possono essere usate per misurare il raggio del pianeta in maniera più precisa, oltre a riuscire a capire più o meno com’è stratificata l’atmosfera.
Durante le loro indagini, il team si è concentrato sulle linee spettrali del sodio a 5889.95 e 5895.92 Å. Le osservazioni sono state portate avanti con l’uso del Very Large Telescope, in Cile, e sono stati analizzati 8 transiti dell’esopianeta nel mese di Giugno 2009. Il pianeta ha un orbita piuttosto corta, infatti orbita la sua stella in sole 3.74 giorni.
Applicando queste tecniche spettroscopiche a WASP-17b, il team ha scoperto la presenza di sodio nell’atmosfera. Eppure l’assorbimento non è stato cosi forte come ci si aspettava,in base ai modelli che usano meccanismi di formazione che prevedono una nebulosa con una componente solare che forma un pianeta con un’atmosfera senza nubi. Invece, il team ha descritto l’atmosfera di WASP-17b come scarsa in sodio, come l’esopianeta HD 209458b
Paragone tra Giove e WASP-17b. Credit: AldaronUn ulteriore osservazione fu che la profondità delle osservazioni è diminuita quando si sono usati certi filtri con diverse lunghezze d’onda. Il team ha notato che a frequenze maggiori di 3.0 Å, la quantità di assorbimento di sodio vista era quasi sparita. Dato che questa proprietà è collegata alla quantità di atmosfera che la luce attraversa, questa osservazione ha permesso al team di speculare che questo potrebbe essere indicativo della presenza di nuvole negli strati superiori dell’atmosfera.
In conclusione, il team ha speculato intorno alla ragione della mancanza di sodio nell’atmosfera. Hanno proposto l’idea che l’energia proveniente dalla stella stia ionizzando il sodio sulla parte rivolta alla stella del pianeta. Il moto dell’atmosfera,portandolo nella parte notturna del pianeta permetterebbe poi che si condensi e che venga rimosso dall’atmosfera. Dato che normalmente questi esopianeti giganti, in orbite cosi strette, sono bloccati per forza di marea con sempre la stessa faccia rivolta alla stella(come la Luna con la Terra), è difficile che questo sodio riesca a tornare nella parte diurna.
Mentre l’analisi delle atmosfere dei esopianeti è indubbiamente un elemento nuovo e sicuramente verrà rivisitato man mano che il numero di atmosfere esplorate aumenta, questi primi studi sono tra i primissimi che permettono agli astronomi di testare le previsioni di atmosfere planetarie che, fino a recentemente, erano limitate solo ai pianeti del nostro Sistema Solare. Più in generale, questo permetterà una migliore indagine sull’evoluzione dei pianeti.
http://www.universetoday.com/79749/the-atmosphere-of-wasp-17b/
http://en.wikipedia.org/wiki/WASP-17_b
Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... trasolari/