dischi protoplanetari
Inviato: 22/02/2011, 10:04
Dischi protoplanetari come non si erano mai visti
L'osservazione di stelle giovani mostra un "gap" interpretato come lo spazio "spazzato" dal movinento di un pianeta intorno all'orbita
Le più dettagliate immagini mai ottenute di un disco protoplanetario sono ora disponibili grazie a una nuova osservazione della camera HiCIAO del Telescopio Subaru, situato nelle Hawaii, ottenuta nell'ambito di un survey ideato proprio a questo scopo.
Recenti studi sia teorici sia di osservazione diretta hanno permesso di compiere significativi progressi nella modellizzazione di questi dischi protoplanetari. Secondo le attuali conoscenze, i pianeti si formerebbero a partire da dischi di gas e polveri che circondano le stelle giovani. Gli addensamenti locali nei dischi raccolgono via via sempre più materiale finché l'attrazione gravitazionale non raggiunge valori sufficienti a comprimerli in una massa densa, che forma quello che noi chiamiamo pianeta.
Le due nuove osservazioni, ottenute superando enormi difficoltà tecniche, hanno aggiunto nuovi interessanti dettagli, rivelando strutture mai osservate direttamente finora.
Il primo studio ha avuto come oggetto la stella LkCa 15, una stella giovane di pochi milioni di anni di ete situata a 450 anni luce dalla Terra nella costellazione del Toro. Da precedenti osservazioni nello spettro infrarosso si è potuto dedurre la presenza di un ampio vuoto al centro del suo disco protoplanetario. le nuove immagini mostrano una forte luce brillare dalla superficie del disco che disegna in modo chiaro il bordo di tale vuoto. Inoltre, tale enorme “gap” - che potrebbe contenere l'intero sistema solare - ha una forma ellittica e non è centrato nella stella.
“La spiegazione più probabile del gap nel disco di LkCa 15 e in particolare della sua asimmetria è che uno o più pianeti di recente formazione abbiano spazzato via il gas e le polveri dalle proprie orbite”, ha spiegato Christian Thalmann, che ha guidato il gruppo del Max-Planck-Institut per l'astronomia (MPIA). “Non siamo ancora in grado di rivelare direttamente i pianeti in formazione, a causa dell'intenso bagliore della stella, ma le cose potrebbero cambiare presto”
La seconda osservazione, guidata da Jun Hashimoto dell'Osservatorio nazionale del Giappone, ha rigardato la stella AB nella costellazione dell'Auriga, a una distanza di 470 anni luce dalla Terra. Si tratta di una stella ancora più giovane della prima, poiché ha un'età di solo un milione di anni. Le immagini mostrano anelli di materiale inclinati rispetto al piano equatoriale del pianeta con una distribuzione anche in questo caso asimmetrica rispetto alla stella. Proprio questa asimmetria indicherebbe, secondo gli astronomi, la presenza di almeno un pianeta massiccio. (fc)
da le scienze
L'osservazione di stelle giovani mostra un "gap" interpretato come lo spazio "spazzato" dal movinento di un pianeta intorno all'orbita
Le più dettagliate immagini mai ottenute di un disco protoplanetario sono ora disponibili grazie a una nuova osservazione della camera HiCIAO del Telescopio Subaru, situato nelle Hawaii, ottenuta nell'ambito di un survey ideato proprio a questo scopo.
Recenti studi sia teorici sia di osservazione diretta hanno permesso di compiere significativi progressi nella modellizzazione di questi dischi protoplanetari. Secondo le attuali conoscenze, i pianeti si formerebbero a partire da dischi di gas e polveri che circondano le stelle giovani. Gli addensamenti locali nei dischi raccolgono via via sempre più materiale finché l'attrazione gravitazionale non raggiunge valori sufficienti a comprimerli in una massa densa, che forma quello che noi chiamiamo pianeta.
Le due nuove osservazioni, ottenute superando enormi difficoltà tecniche, hanno aggiunto nuovi interessanti dettagli, rivelando strutture mai osservate direttamente finora.
Il primo studio ha avuto come oggetto la stella LkCa 15, una stella giovane di pochi milioni di anni di ete situata a 450 anni luce dalla Terra nella costellazione del Toro. Da precedenti osservazioni nello spettro infrarosso si è potuto dedurre la presenza di un ampio vuoto al centro del suo disco protoplanetario. le nuove immagini mostrano una forte luce brillare dalla superficie del disco che disegna in modo chiaro il bordo di tale vuoto. Inoltre, tale enorme “gap” - che potrebbe contenere l'intero sistema solare - ha una forma ellittica e non è centrato nella stella.
“La spiegazione più probabile del gap nel disco di LkCa 15 e in particolare della sua asimmetria è che uno o più pianeti di recente formazione abbiano spazzato via il gas e le polveri dalle proprie orbite”, ha spiegato Christian Thalmann, che ha guidato il gruppo del Max-Planck-Institut per l'astronomia (MPIA). “Non siamo ancora in grado di rivelare direttamente i pianeti in formazione, a causa dell'intenso bagliore della stella, ma le cose potrebbero cambiare presto”
La seconda osservazione, guidata da Jun Hashimoto dell'Osservatorio nazionale del Giappone, ha rigardato la stella AB nella costellazione dell'Auriga, a una distanza di 470 anni luce dalla Terra. Si tratta di una stella ancora più giovane della prima, poiché ha un'età di solo un milione di anni. Le immagini mostrano anelli di materiale inclinati rispetto al piano equatoriale del pianeta con una distribuzione anche in questo caso asimmetrica rispetto alla stella. Proprio questa asimmetria indicherebbe, secondo gli astronomi, la presenza di almeno un pianeta massiccio. (fc)
da le scienze