BiologiaSui PNASUna "zuppa primordiale" ancora più ricca
Gli amminoacidi prodotti nello storico esperimento di Miller sono risultati simili, sia per struttura che per rapporti, a quelli trovati nei meteoriti APPROFONDIMENTIIl "brodo primordiale" rivisitato
Nel 1953 Stanley Miller condusse, in collaborazione con Harold Urey, un esperimento che gli avrebbe fatto guadagnare una fama imperitura, mostrando che i composti organici che costituiscono i mattoni della vita potevano formarsi nella condizioni che si ritiene esistessero sul nostro pianeta quando questa comparve. Nel 1958 ripeté l'esperimento, aggiungendo alla prima miscela utilizzata - formata da metano, ammoniaca, vapore acqueo e idrogeno - anche idrogeno solforato, riuscendo a generare più amminoacidi e svariati altri composti organici che vennero soprannominati "zuppa primordiale". Miller conservò alcuni campioni dei risultati, di cui poi, dimenticati, non si seppe più nulla.
Mezzo secolo dopo, Jeffrey Bada, già studente di Miller e attualmente docente di chimica marina alla Scripps Institution of Oceanography e all'Università della California a San Diego, ha rinvenuto i campioni dei risultati degli esperimenti di Miller del 1958, e li ha sottoposti a nuove analisi, un prima volta nel 2008, già rilevando una maggiore quantità di amminoacidi di quella identificata originariamente da Miller, e quindi di recente, ottenendo risultati che indicano che la varietà di composti organici presenti in quel lontano passato della Terra era molto maggiore di quanto finora ritenuto.
Come viene riferito in un articolo pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, queste ultime analisi sono state condotte utilizzando tecniche un migliaio di volte più sensibili rispetto a quelle disponibili ai tempi di Miller.
La scoperta, osserva Bada, suffraga l'ipotesi che i vulcani, che attualmente rappresentano una delle maggiori fonti di idrogeno solforato in atmosfera, abbiano dato origine grazie ai fulmini a un'ampia varietà di amminoacidi e composti organici.
Bada ha anche scoperto che gli amminoacidi prodotti nell'esperimento di Miller con l'idrogeno solforato sono simili, sia per struttura che per rapporti, a quelli trovati nei meteoriti, un risultato che conforta l'ipotesi che i processi come quelli di questi esperimenti siano ampiamente diffusi nell'universo. (gg)
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