Troppe facce su Marte. Scrivi il tuo pensiero e poni le tue domande a riguardo delle anomalie del suolo marziano.
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22/04/2014, 14:13

Un risposta alternativa potrebbe essere che: prima c'era veramente "qualcosa" e ora non più;
Nel momento che i terrestri hanno cominciato a far attività spaziali (o che la tecnologia telescopica ha cominciato ad essere disponibile ai più) questo "qualcosa" è stato dismesso e spostato altrove dagli stessi artefici.
Chiaramente dotati di tecnologia enormemente più avanti alla nostra

22/04/2014, 14:23

superza ha scritto:

Un risposta alternativa potrebbe essere che: prima c'era veramente "qualcosa" e ora non più;
Nel momento che i terrestri hanno cominciato a far attività spaziali (o che la tecnologia telescopica ha cominciato ad essere disponibile ai più) questo "qualcosa" è stato dismesso e spostato altrove dagli stessi artefici.
Chiaramente dotati di tecnologia enormemente più avanti alla nostra





Devo confessare che ho pensato alla stessa cosa. Anche se si tratta di una ipotesi ardita. Molto ardita.[:)]

Anche sulla Luna c'è chi ha sostenuto che qualche secolo fa si vedevano luci intermittenti a occhio nudo ma che con l'avvento della tecnologia questi fenomeni sono scomparsi. Magari si sono solo spostati nella parte oscura, non visibile ai terrestri.[;)]

Tutto molto suggestivo ma occorrerebbero, ovviamente, maggiori riscontri.[;)]

22/04/2014, 14:29

BOBBY ha scritto:

Comunque telescopi potenti oggi ce ne sono in tutto il mondo. A parte quelli amatoriali da astrofili della Domenica mi pare strano che nessuno veda quelle linee. [8]

Insomma la NASA può anche controllare le informazioni perché ha il monopolio dei mezzi più potenti per osservare il cosmo. [^]

Ma tutti gli altri? [?] [?] [?]




questo e' il punto...................sembra strano che tutti siano controllati con la quantita'di telescopi di vario genere operanti sull'intero pianeta,rimango della mia idea erano apparecchi all'avanguardia x il tempo(forse) ma magari con problematiche che creavano illusioni ottiche........................... [;)]
Ultima modifica di ubatuba il 22/04/2014, 15:05, modificato 1 volta in totale.

22/04/2014, 14:47

Mah e per quale motivo i marziani avrebbero dovuto spostare le loro città. DOVE POI? Per non farsi vedere con ii telescopi terrestri?
E se invece fossero state rovine chi si sarebbe premurato di spostarle?

Propendo maggiormente anzi totalmente per l'abbaglio dei due astronomi -_-

22/04/2014, 15:50

Non dimentichiamo che per decenni, o forse secoli, Marte era considerato un pianeta abitabile. Quando si parlava di possibile vita aliena si parlava sempre di Marziani. È solo da una cinquantina di anni che è caduto il mito di trovare vita sul sistema solare al di fuori della Terra.[:D]

Anzi il mito sopravvive tuttora perché buona parte dell'ufologia è propensa a ritenere che Marte era comunque abitabile e abitato in un passato neanche troppo remoto.[;)]

Bisogna ammettere che, per tutti gli appassionati di vita aliena, è difficile accettare che Marte sia sempre stato un deserto senza vita. Perfino la scienza ufficiale fa quasi fatica ad ammetterlo...[;)]

Marte abitata è una specie di fede atavica che non si vuole mai abbandonare in modo definitivo...[:(]

22/04/2014, 17:11

MaxpoweR ha scritto:



Propendo maggiormente anzi totalmente per l'abbaglio dei due astronomi -_-


d'accordo,considerando come discolpa,l'arretratezza tecnologica del tempo................. [;)] [:)]

22/04/2014, 17:41

Ma mica è detto fossero città e persone, magari congegni automatizzati tipo quelli che inviamo noi nello spazio solo molto più avanzati, sufficienti a fare segni per terra tracce del loro spostamento

22/04/2014, 18:08

Allora il discorso degli strumenti è quasi irrilevante. Infatti Marte è molto ostico da fotografare e da osservare per vari motivi.
Il primo che lo si può osservare ogni due anni circa, e inoltre più un oggetto è basso sull'orizzonte più sarà influenzato dalla turbolenza atmosferica.
Circa gli strumenti è da considerare che le tecniche di lavorazione dell'epoca non erano come quelle di oggi (ovviamente) e un telescopio di 50 cm dell'epoca avrà avuto un potere risolutivo di uno di 10 (ma forse anche meno) di oggi.

22/04/2014, 18:14

superza ha scritto:

Ma mica è detto fossero città e persone, magari congegni automatizzati tipo quelli che inviamo noi nello spazio solo molto più avanzati, sufficienti a fare segni per terra tracce del loro spostamento


Vabbeh, comunque si parlerebbe di macchine prodotte da civiltà intelligenti, non di tracce naturali. Su Marte si vocifera sovente di forme di vita intelligenti che hanno lasciato manufatti, non di abitanti presenti ora e adesso in pianta stabile... [:)]

Stesso discorso per la Luna che è considerata una base logistica, non un posto dove abitare. [;)]

È ormai escluso categoricamente, anche dai più creduloni, che qualche forma di vita possa abitare regolarmente ed in modo continuativo su un qualunque pianeta e/o satellite del sistema solare... [:D]

O no? [?]

22/04/2014, 18:25

BOBBY ha scritto:


Anche sulla Luna c'è chi ha sostenuto che qualche secolo fa si vedevano luci intermittenti a occhio nudo ma che con l'avvento della tecnologia questi fenomeni sono scomparsi. Magari si sono solo spostati nella parte oscura, non visibile ai terrestri. [;)]

Tutto molto suggestivo ma occorrerebbero, ovviamente, maggiori riscontri. [;)]



I TLP (Transient Lunar Phenomenon) sono tutt'ora esistenti e monitorati.

Uno dei maggiori esperti mondiali è Arlin Crots, del Dipartimento di Astronomia della Columbia University di New York.

Qui un PDF in proposito:

http://user.astro.columbia.edu/~arlin/TLP/paper1.pdf

Anche il Dipartimento di Planetologia dell'Università dell'Arizona si è occupato e si occupa di questi fenomeni luminosi. L'ultima ricerca in merito è del 2013.

Qui il link al portale di Planetologia di questa Università:

http://www.lpl.arizona.edu/

Inoltre, partendo da wikipedia, puoi trovare un sacco di altro materiale ODIERNO in proposito:

http://it.wikipedia.org/wiki/Transient_lunar_phenomenon

Quindi, perdonami, ma la tua affermazione:

c'è chi ha sostenuto che qualche secolo fa si vedevano luci intermittenti a occhio nudo ma che con l'avvento della tecnologia questi fenomeni sono scomparsi.


E' una caxxata cosmica!!!


Inoltre:
È ormai escluso categoricamente, anche dai più creduloni, che qualche forma di vita possa abitare regolarmente ed in modo continuativo su un qualunque pianeta e/o satellite del sistema solare...


Altra tavanata megagalattica. tant'è che Europa ed Encelado saranno obbiettivo di sonde atte proprio a scoprire questo. L'eventuale presenza di vita nelle profondità di questi due satelliti che pare abbiano oceani d'acqua sotto la superficie ghiacciata.

Prendere un minimo d'informazione, prima di sparare sentenze a casaccio, no?! [}:)]


[:(!] [:(!] [:(!] [:(!] [:(!]

22/04/2014, 19:53

Morlok ha scritto:

Allora il discorso degli strumenti è quasi irrilevante. Infatti Marte è molto ostico da fotografare e da osservare per vari motivi.
Il primo che lo si può osservare ogni due anni circa, e inoltre più un oggetto è basso sull'orizzonte più sarà influenzato dalla turbolenza atmosferica.
Circa gli strumenti è da considerare che le tecniche di lavorazione dell'epoca non erano come quelle di oggi (ovviamente) e un telescopio di 50 cm dell'epoca avrà avuto un potere risolutivo di uno di 10 (ma forse anche meno) di oggi.



Comunque, strumenti antichi o no, l'ottica è sempre quella! Infatti sempre attraverso il vetro si guarda ...[;)]

Una provocazione bella e buona: i canali c'erano e non sono più visibili perchè photoshoppati o perchè sono stati "chiusi" in loco?

22/04/2014, 20:30

Ufologo 555 ha scritto:

Morlok ha scritto:

Allora il discorso degli strumenti è quasi irrilevante. Infatti Marte è molto ostico da fotografare e da osservare per vari motivi.
Il primo che lo si può osservare ogni due anni circa, e inoltre più un oggetto è basso sull'orizzonte più sarà influenzato dalla turbolenza atmosferica.
Circa gli strumenti è da considerare che le tecniche di lavorazione dell'epoca non erano come quelle di oggi (ovviamente) e un telescopio di 50 cm dell'epoca avrà avuto un potere risolutivo di uno di 10 (ma forse anche meno) di oggi.



Comunque, strumenti antichi o no, l'ottica è sempre quella! Infatti sempre attraverso il vetro si guarda ...[;)]

Una provocazione bella e buona: i canali c'erano e non sono più visibili perchè photoshoppati o perchè sono stati "chiusi" in loco?


Mi dispiace smentirti, la configurazione ottica sarà all'incirca la stessa. Oggi abbiamo rifrattori APOCROMATICI, all'epoca no
La lavorazione del vetro da Galileo a oggi ha fatto passi da gigante. Tanto per dare un'idea Galileo ha visto saturno ma non riusciva a distinguere gli anelli.
Ripeto, marte per caratteristiche dimensioni è un gran brutto cliente.
Ah, dimenticavo. Al tempo di Schiaparelli, le foto non erano digitali, ma a pellicola, oltretutto costosissime, cosi si facevano DISEGNI durante l'osservazione. Osservazione che venivano svolte in piu notti.

22/04/2014, 21:06

cari amici,
nonostante che, oltre i citati, anche l'astronomo francese Camille Flammarion, li avesse visti e anche altri,qui una spiegazione
Già verso la fine del XIX secolo risultò chiaro ad una parte degli astronomi che la teoria dei canali di Lowell aveva il fiato corto. Infatti astronomi dotati dei più potenti rifrattori dell'epoca non erano riusciti a vedere i "canali" di Marte. Così fu per Edward Emerson Barnard (1857 - 1923) che utilizzava il telescopio a lenti di 91 cm di diametro dell'osservatorio Lick, per John Mellish che nel 1915 usò il rifrattore da 102 cm di Yerkes, per Eugenios Michael Antoniadi (1870 - 1944) che nel 1909 usò il rifrattore di 83 cm di Meudon, per George Ellery Hale (1868 - 1938) che nel 1910 osservò Marte con il riflettore di 1,52 m di Monte Wilson. Tutti erano concordi nell'affermare che i "canali" si risolvevano in dettagli più minuti non alla portata dei telescopi più piccoli usati dai "canalisti". Nel 1900 l'astronomo abruzzese Vincenzo Cerulli (1866 - 1927), fondatore dell'osservatorio di Collurania a Teramo nel 1890, pubblica un articolo dal titolo "Saggio di un'interpretazione ottica delle sensazioni areoscopiche" in cui interpreta la visione dei canali di Marte come dovuta alla visione di dettagli troppo piccoli per essere riconosciuti per quello che effettivamente sono.

Nel 1903 Walter Maunder (1851 - 1928) fece vedere in un esperimento rimasto celebre, che giovani senza esperienza, copiando da una opportuna distanza dischi planetari cosparsi di macchie ma senza canali, disegnavano canali. Questo era un forte indizio a favore della teoria ottica di Cerulli. In seguito Antoniadi nella sua famosa opera "La planète Mars" pubblicato nel 1930 demolì definitivamente i canali di Marte facendo vedere come non rispettassero le leggi della diffrazione: si trattava di illusioni ottiche create dal cervello nel tentativo di interpretare i deboli dettagli del disco di Marte. Tutte queste ricerche però restarono confinate a livello professionale, mentre il grande pubblico vedeva solo Lowell e i suoi libri [19].


dahttp://www.fis.unipr.it/~albino/docum ... ziani.html

ciao
mauro

22/04/2014, 21:44

Comunque affascinante questa storia, sia per la presenza di astronomi che sposavano la teoria di Schiaparelli che quelli che la confutavano come ad esempio il greco Eugenios Michael Antoniadi del quale si legge su wiki una frase del 1909.

"Benché l'ingrandimento di 320 volte utilizzato al momento non mi permettesse di sfruttare tutte le possibilità di risoluzione offerte dal cannocchiale, l'aspetto del pianeta era di una vera e propria rivelazione. In mezzo a un affollarsi di aree irregolari si scorgeva, in sostituzione d'un canale rettilineo di Schiaparelli, un lago dai bordi estremamente frastagliati, mentre le zone a sud di Syrtis Major offrivano l'apparente aspetto d'una regione composta di freschi prati e di foreste di un verde più scuro, il tutto variato da minuscoli punti bianchi. Nessuna geometria negli innumerevoli dettagli di questa visione"

Il telescopio era il potente 830 millimetri dell'osservatorio di Meudon

22/04/2014, 22:21

BOBBY ha scritto:

Non dimentichiamo che per decenni, o forse secoli, Marte era considerato un pianeta abitabile. Quando si parlava di possibile vita aliena si parlava sempre di Marziani. È solo da una cinquantina di anni che è caduto il mito di trovare vita sul sistema solare al di fuori della Terra.[:D]

Anzi il mito sopravvive tuttora perché buona parte dell'ufologia è propensa a ritenere che Marte era comunque abitabile e abitato in un passato neanche troppo remoto.[;)]

Bisogna ammettere che, per tutti gli appassionati di vita aliena, è difficile accettare che Marte sia sempre stato un deserto senza vita. Perfino la scienza ufficiale fa quasi fatica ad ammetterlo...[;)]

Marte abitata è una specie di fede atavica che non si vuole mai abbandonare in modo definitivo...[:(]




si ma questo non c'entra nulla col topic visto che si parla di osservazioni risalenti a 100 anni fa e non 10mila o 200mila :)
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