Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 56 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo
Autore Messaggio

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 977
Iscritto il: 29/04/2009, 20:38
Località: Roma
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/12/2009, 23:06 
Cita:
tommaso ha scritto:

La cosa che più di ogni altra mi stupisce non è il fatto che su marte ci siano forme di vita più o meno complesse,ma il muro di gomma che viene tenuto in piedi dall'ente spaziale americano che dopo 30 anni dalla scoperta di vita microbica sul pianeta rosso ancora non lo rivela alle masse.Viviamo in un'epoca di neo oscurantismo e pensare che ci possano prima o dopo rivelare la verità sugli ufo è a mio avviso pura follia...


Che scopo avrebbe non rivelarlo?



_________________
...Diving from the sky above, looking for more and more...
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2307
Iscritto il: 03/12/2008, 21:09
Località: roma
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/12/2009, 07:45 
Cita:
Semeru ha scritto:

Cita:
tommaso ha scritto:

La cosa che più di ogni altra mi stupisce non è il fatto che su marte ci siano forme di vita più o meno complesse,ma il muro di gomma che viene tenuto in piedi dall'ente spaziale americano che dopo 30 anni dalla scoperta di vita microbica sul pianeta rosso ancora non lo rivela alle masse.Viviamo in un'epoca di neo oscurantismo e pensare che ci possano prima o dopo rivelare la verità sugli ufo è a mio avviso pura follia...


Che scopo avrebbe non rivelarlo?


Di tenerci tutti nell'ignoranza...una massa ignorante è più controllabile...



_________________
"Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza".
Verner Von Braun,1972
Top
 Profilo  
 

Pleiadiano
Pleiadiano

Avatar utente

Difensore della logicaDifensore della logica

Non connesso


Messaggi: 4533
Iscritto il: 05/12/2008, 22:51
Località: Padova
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/12/2009, 22:54 
Cita:
Semeru ha scritto:

Ragazzi... e' onestamente più plausibile che ci sia in realtà attività vulcanica, piuttosto che forme di vita...


E... perché... scusa?


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/12/2009, 22:45 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Cita:
Semeru ha scritto:

Ragazzi... e' onestamente più plausibile che ci sia in realtà attività vulcanica, piuttosto che forme di vita...


E... perché... scusa?

ciao semeru,attivita'vulcanica?a me sembra molto strano che nessuna sonda che orbita intorno al pianeta non abbia registrato nessun tipo di attivita'almeno come le conosciamo noi,qundi suppongo sia da escludersi,se non vogliamo considerare la possibilita'di attivita'batterica,non rimane che da pensare a qualcosa sconosciuta da noi
ciao ubatuba


Ultima modifica di ubatuba il 30/12/2009, 22:47, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

U.F.O.
U.F.O.

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 235
Iscritto il: 28/12/2009, 19:23
Località: Messina
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/12/2009, 02:29 
L'attività geologica su Mare sembra essere estinta da tempo, quindi la produzione di CH4, o metano, sia plausibilmente relativa alla produzione di questo da parte di organismi viventi. La possibilità della produzione di metano da partedi batteri esclusa da alcuni in questo topic, non è da escludere considerando il fatto che la terra, durante il precambriano, circa 500 milioni di anni fa, se non ricordo male, era abitata solo esclusivamente da batteri, e la loro attività biotica, ha creato un atmosfera ossidante, cioè ricca di ossigeno, che nel corso di un tempo relativamnte breve, ha creato anche la nostra schermatura di ozono, portando l'ossigeno allo stato attuale di composizione che raggiunge il 20%. Microbi che producono il 20% di ossigeno nell'atmosfera! quindi non escldiamo che la produzione di metano su marte non sia atribuibile ad organismi unicellulari. Non mi spingo oltre ipotizzando forme pluricellulari, però da alcune foto del suolo marziano, qualcosina sembra non quadrare. Però preferisco non fare il passo più lungo della gamba!


Ultima modifica di RedDragon il 31/12/2009, 02:30, modificato 1 volta in totale.


_________________
"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. E non sono ancora sicuro della prima"

Albert Einstein

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/12/2009, 17:12 
se si considera che su marte l'attivita'geologica sia praticamente estinta,l'unica considerazione da fare e' che il ch4 sia prodotto da forme microbiologiche,sempre in base alle ns conoscenze,suppongo che sino dal tempo dei laboratori viking tutto cio' era acclarato,poi la nasa cambio'idea affermando che i risultati giunti erano dovuto ad una reazione chimica causata dal perossido di idrogeno che in realta a livelli estremamante bassi nell'atmosfera marziana
ubatuba


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/02/2010, 14:11 
Due ricercatori dell'Imperial College di Londra, Richard Court e Mark Sephton, hanno nuovamente affrontato la questione del metano marziano. Dato che sul Pianeta rosso - a causa delle reazioni che avvengono in atmosfera sotto l'azione della luce solare - questo gas ha una vita piuttosto breve, è necessario individuare quale meccanismo sia attivo nel rimpiazzarlo altrettanto rapidamente.
Tempo fa si era ipotizzato che all'origine del metano potesse esserci l'attività vulcanica, ma poi l'idea era stata abbandonata. Era stato anche proposto che un ruolo chiave potessero averlo le meteoriti, riscaldate nel loro passaggio attraverso l'atmosfera di Marte, ma nel loro studio Court e Sephton hanno mostrato che tale apporto risulta troppo esiguo per giustificare il mantenimento degli attuali livelli di metano. La ricerca è stata pubblicata qualche giorno fa su Earth and Planetary Science Letters.
"Quando abbiamo ricreato in laboratorio l'infuocato arrivo dei meteoriti - spiega Court - abbiamo rilevato una quantità di gas davvero minima. Per quanto riguarda Marte, insomma, i meteoriti hanno fallito il test del metano." I dati di laboratorio ottenuti dai due ricercatori hanno infatti indicato che l'origine meteoritica potrebbe giustificare solamente una decina di chilogrammi di metano ogni anno, di gran lunga lontani dalle 100-300 tonnellate richieste.
A questo punto, dunque, sembra proprio che non restino che due teorie in grado di spiegare in modo plausibile la presenza del metano: o il gas è un sottoprodotto di qualche reazione chimica tra le rocce vulcaniche e l'acqua, oppure viene prodotto da qualche processo metabolico imputabile a microorganismi marziani.
Diciamo la verità, la seconda ipotesi è sicuramente la più intrigante. Peccato, però, che per avere la certezza non ci sia altro modo che andare su Marte.

fonte coelum


Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2307
Iscritto il: 03/12/2008, 21:09
Località: roma
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/02/2010, 17:29 
Cita:
ubatuba ha scritto:
A questo punto, dunque, sembra proprio che non restino che due teorie in grado di spiegare in modo plausibile la presenza del metano: o il gas è un sottoprodotto di qualche reazione chimica tra le rocce vulcaniche e l'acqua, oppure viene prodotto da qualche processo metabolico imputabile a microorganismi marziani.
Diciamo la verità, la seconda ipotesi è sicuramente la più intrigante. Peccato, però, che per avere la certezza non ci sia altro modo che andare su Marte.

fonte coelum






E' la più intrigante ma anche la più probabile a mio avviso...un processo che produca metano in seguito ad una interazione tra semplici rocce vulcaniche e l'acqua non mi pare esista...o quantomeno noi non lo conosciamo...quindi...



_________________
"Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza".
Verner Von Braun,1972
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Attenta AstrofilaAttenta Astrofila

Non connesso


Messaggi: 3962
Iscritto il: 06/12/2008, 12:42
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/02/2010, 18:58 
Cita:
RedDragon ha scritto:

L'attività geologica su Mare sembra essere estinta da tempo


Non ne sarei così sicura.... tanto per fare un esempio http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... rms=,manny

Tuttavia, sono convinta che su Marte esista anche una fonte biologica del metano.


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/02/2010, 00:00 
non e'completamente attinente all'argomento ma dato che ilmetano puo'essere originato dai vulcani
"Le stupende immagini della High Resolution Stereo Camera (HRSC) a bordo della Mars Express non servono solamente a darci informazioni sul presente di Marte, ma ci possono anche svelare importanti avvenimenti del suo passato. L'ultima scoperta è stata presentata da Gerhard Neukum (Freie Universität di Berlino) nel corso della Lunar and Planetary Science Conference svoltasi a metà marzo a League City (Texas).
Neukum e i suoi collaboratori hanno utilizzato le immagini della HRSC per studiare la distribuzione dei piccoli crateri di Marte e da questa, determinando le età di ampie regioni superficiali del pianeta, ottenere informazioni sul susseguirsi di episodi di rinnovamento superficiale dovuti a violente eruzioni vulcaniche. L'idea è molto semplice: maggiore è il numero di crateri presenti in una regione e maggiore è il tempo che il flusso di meteoriti ha avuto a disposizione per lasciare il suo indelebile segno. Alcuni hanno avuto da ridire, anche recentemente, sulla validità del metodo, sostenendo che i piccoli crateri non siano riconducibili a separate cadute meteoritiche, bensì ai frammenti lanciati tutt'intorno in occasione degli impatti di maggiori dimensioni. Le immagini raccolte nel corso degli ultimi sette anni dalla Mars Global Surveyor, però, hanno mostrato che la formazione craterica è un meccanismo tutt'ora attivo e pertanto il metodo del conteggio dei crateri può essere giudicato corretto.
Quello che è emerso dall'analisi di Neukum è che il vulcanesimo responsabile del rinnovamento superficiale di Marte non è un processo tutto sommato costante, come avviene sulla Terra, ma presenta una successione di cinque violenti episodi verificatisi dopo le fasi iniziali di formazione planetaria e intervallati da periodi di relativa calma. Secondo la ricostruzione cronologica dei ricercatori, il primo dei cinque episodi di attività vulcanica si verificò circa 3.5 miliardi di anni fa, seguito, due miliardi di anni più tardi, da una seconda recrudescenza delle emissioni laviche. Il terzo episodio avvenne tra i 400 e gli 800 milioni di anni fa, il quarto si colloca 200 milioni di anni fa e l'ultimo un centinaio di milioni di anni or sono. Neukum e i suoi collaboratori stimano che l'incertezza sulla datazione degli episodi più antichi sia di 100-200 milioni di anni, mentre per quelli più recenti ritengono che l'errore sia dell'ordine di 20-30 milioni di anni.
Durante queste estese e violente eruzioni, non fu certamente solo la lava a diffondersi sulla superficie di Marte. L'intenso calore generato dall'attività vulcanica, infatti, avrà sicuramente portato in superficie anche grandi quantitativi di quell'acqua che è imprigionata nel sottosuolo di Marte, causando rapidissime inondazioni su larga scala. Secondo alcuni planetologi, questi episodi di intenso vulcanesimo potrebbero essere interpretati quasi come i tentativi di un pianeta di stabilire un sistema di tettonica a zolle. Un obiettivo che - per nostra fortuna - è stato pienamente raggiunto sul pianeta Terra, ma che su Marte non ha finora dato esito positivo. Questo, però, non significa che l'epoca del vulcanesimo marziano sia definitivamente tramontata. "L'interno del pianeta - dice Neukum - non è ancora freddo, dunque può ancora succedere".
Certo che sarebbe un bel colpo assistere a una di queste eruzioni in diretta...

n.b la notizia non e' delle ultime da sempre ineressante


Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Attenta AstrofilaAttenta Astrofila

Non connesso


Messaggi: 3962
Iscritto il: 06/12/2008, 12:42
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/06/2010, 12:30 
Nuove Teoria Spiega Metano su Marte e l’Assenza di Composti Organici in Superficie

Immagine
Immagine del lander Phoenix della NASA, vicino al Polo Nord di Marte, mentre analizzava del suolo

Continua la dura ricerca di prove riguardo alla presenza passata o attuale di vita su Marte.Una parte dei sforzi e dedicata alla ricerca di composti organici come proteine nel suolo Marziano, ma la loro assenza rimane un mistero. Nella rivista peer review “Astrobiology”, viene presentata una nuova teoria per spiegare cosa succede alle molecole basate sul carbonio.

“Potrebbe non esserci un “paradiso sicuro” per queste molecole organiche su Marte,” concludono Ilya Shkrob,Sergey Chemerisov e Timothy Marin dell’Argonne National Laboratory e dell’Università Benedettina, in Illinois, nel loro articolo chiamato “Decomposizione fotocatalittica di molecole carbossiliche su regolite marziana esposta alla luce del Sole, e la sua relazione con la produzione di metano su Marte.”

Diversamente da quanto succede sulla Terra,dove pianete e altri organismi convertono diossido di carbonio e acqua in composti organici via fotosintesi, gli autori propongono un processo opposto sulla superficie di Marte.Gli ossidi di ferro che compongono il suolo Marziano e gli danno il caratteristico colore rosso, sono fotocatalitici. Usano l’energia dalla luce UV assorbita tramite la sottile atmosfera del pianeta, per ossidare molecole organiche basate sul carbonio intrappolate nelle particelle del suolo, convertendole in diossido di carbonio e metano.

Gli autori presentano i dati della loro ricerca a supporto di questo modello e spiegano che potrebbe non essere realistico affidarsi alla scoperta di aminoacidi, proteine e altri composti carbo-organici nel suolo in superficie per detterminare se su Marte ci sono o ci sono state forme di Vita.

Immagine
immagine della concentrazione del Metano su Marte

“Questo è un risultato davvero interessante e potrebbe essere un importante passo verso la risoluzione del continuo mistero riguardo alla presenza di molecole organiche su Marte” spiega Christopher P. McKay, astrobiologo e ricercatore del Centro Ricerca Ames, della NASA. ” Vediamo molecole organiche in tanti posti del sistema solare, ma non siamo mai stati in grado di rilevarne su Marte, il pianeta che pensiamo,tra tutti,abbia avuto le condizioni più simili a quelle della Terra. Perché ? Forse sono sbagliati i nostri strumenti o il modo di indagare? O forse ci sono dei processi chimici su Marte che stanno attivamente distruggendo i composti organici? Questa ricerca sopporta questa ultima tesi. Marte potrebbe essersi auto sterilizzata la superficie. Se cosi fosse, dovremmo iniziare a scavare in profondità per cercare molecole organiche.

“L’importanza di scavare sotto la superficie Marziana per rocce e suolo che potrebbero nascondere composti organici è sicuramente nella mente di tutti gli scienziati, ed è uno dei maggiori obiettivi per il futuro delle missioni di esplorazione marziana. ” spiega Sherry L. Cady, Editore di “Astrobiology” e professoressa associata presso l’Università di Stato del Portland, nel dipartimento di Geologia.” La possibilità di una missione unita NASA-ESA nel 2018 va in questa direzione, e terrà conto di tutte le nuove ricerche.”

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2010-06/mali-nmi061010.php

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... uperficie/


Top
 Profilo  
 

Pleiadiano
Pleiadiano

Avatar utente

Difensore della logicaDifensore della logica

Non connesso


Messaggi: 4533
Iscritto il: 05/12/2008, 22:51
Località: Padova
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/06/2010, 11:53 
Ancora negli anni 60-70 era considerato un fatto innegabile che su Marte esistessero sostanze organiche, e questo, anche se non era ancora un dato certo per la presenza di forme di vita, era un indizio importante.
Adesso ci si viene a dire che su Marte le sostanze organiche non ci sono perché è lo stesso ambiente marziano a distruggerle! Però nel resto del Sistema Solare le sostanze organiche sì, ci sono!
Nell'articolo qualcuno si chiede: "forse sono sbagliati i nostri strumenti o stanno avvenendo processi che non comprendiamo?".
Mi verrebbe da dare una risposta cattiva, del tipo "o siete voi scemi o ci prendete per scemi".
Me lo sono sognato io che all'improvviso avete deciso che su Marte l'atmosfera è molto meno rarefatta di quello che credevate?
E allora, scusate.... cosa ci può far credere che Marte, il pianeta più simile alla Terra conosciuto dall'uomo, SIA L'UNICO NEL SISTEMA SOLARE A NON AVERE SOSTANZE ORGANICHE???
Io sono contrario a ogni complottismo.... ma a me sembra che la storia della ricerca marziana sia diventata non la "congiura del silenzio", bensì "la congiura dei cretini".... è incredibile l'inverosimile e lunghissima serie di cretinate che ho sentito in tutta la mia vita sul conto del povero pianeta rosso, su cui si è detto proprio tutto e il contrario di tutto, abbandonando e riprendendo le stesse ipotesi un numero infinito di volte.
Adesso BASTA, per favore!
Sinceramente, non sono più disposto a credere a niente. Si sta prendendo in giro la gente. Marte resta un mistero, e tale rimarrà fino a quando non si metterà piede su di esso. Questa è l'unica verità razionale che sono disposto ad accettare.


Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Attenta AstrofilaAttenta Astrofila

Non connesso


Messaggi: 3962
Iscritto il: 06/12/2008, 12:42
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 23/09/2010, 21:38 
Cresce Il Mistero Del Metano su Marte

Immagine
Mappa del metano con le concentrazioni in Autunno(primo anno marziano delle osservazioni) sovrapposta ad una mappa a colori reali di Marte. Credit: NASA/Università del Salento

Secondo una nuova ricerca, presentata al Congresso europeo di scienza planetaria (EPSC) a Roma (Italia) il metano sparisce dall’atmosfera di Marte in meno di un anno. Lo studio, condotto da Sergio Fonti dell’Università del Salento in Italia e Giuseppe Marzo dell’Ames Research Center della NASA (la National Aeronautics and Space Administration degli Stati Uniti), rivela anche grandi variazioni stagionali e geografiche nei livelli di metano sul pianeta rosso. I risultati sollevano interrogativi su quale sia la fonte del metano e su dove vada a finire.

“Nell’atmosfera di Marte sono presenti solo piccole quantità di metano che provengono da fonti molto circoscritte. Abbiamo anche osservato i cambiamenti nelle concentrazioni del gas e abbiamo scoperto che ci sono variazioni stagionali e annuali,” ha detto il professor Fonti. “La fonte del metano potrebbe essere l’attività geologica o potrebbe essere biologica – non ne siamo sicuri a questo punto. Sembra però che il limite massimo per il ciclo vitale del metano sia inferiore a un anno nell’atmosfera marziana.”

L’atmosfera di Marte è composta in gran parte da biossido di carbonio (95%), più azoto (1,6%) e tracce di ossigeno e acqua. La presenza di metano nell’atmosfera del nostro vicino è stata rilevata per la prima volta nel 2003 e l’anno scorso gli astronomi hanno trovato prove di un ciclo stagionale nei livelli del metano.

Per questo studio, il professor Fonti e il dott. Marzo si sono basati su dati provenienti dal Thermal Emissioni Spectrometer (TES) a bordo del Mars Global Surveyor della NASA, raccolti nel corso di tre anni marziani (un anno marziano dura quasi quanto due anni terrestri). Gli scienziati erano particolarmente interssati agli aspetti spettrali del metano.

Immagine
Mappa in definizione migliore delle concentrazioni autunnali. Credit: NASA/Università del Salento

Le loro attività hanno portato alla scoperta di tre regioni nell’emisfero settentrionale di Marte dove le concentrazioni di metano sono particolarmente alte: Tharsis e Elysium, i due principali distretti vulcanici, e Arabia Terrae, che ha alti livelli di ghiaccio sotterraneo.

I livelli di metano del pianeta rosso cambiano anche a seconda delle stagioni. Nell’emisfero settentrionale, i livelli di metano hanno un picco in autunno, raggiungendo 70 parti per miliardo, per poi abbassarsi bruscamente in inverno. I livelli cominciano a salire di nuovo in primavera e aumentano rapidamente durante l’estate.

In estate, i livelli di metano sono più alti nell’emisfero meridionale. I ricercatori sospettano che questo potrebbe essere dovuto alla naturale circolazione nell’atmosfera, sebbene questa ipotesi debba essere confermata tramite simulazioni al computer.

“È evidente che le concentrazioni più alte sono associate alle stagioni più calde e ai luoghi dove ci sono condizioni geologiche – e quindi biologiche – favorevoli, come attività geotermica e forte idratazione,” conclude il professor Fonti. “La maggiore energia disponibile in estate potrebbe provocare il rilascio di gas da processi geologici o attività biologica.”

Ma che fine fa il metano? I processi fotochimici non potrebbero dissolvere il gas tanto rapidamente. I processi causati dal vento però potrebbero aggiungere ossidanti all’atmosfera che potrebbero saturare il metano molto più velocemente. Sono necessari ulteriori studi per chiarire queste interessanti ipotesi.

L’EPSC è organizzato dall’iniziativa EUROPLANET, finanziata dall’UE, ed è l’incontro principale in Europa per gli scienziati planetari. EUROPLANET è finanziata dall’UE nell’ambito della linea di budget Infrastrutture di ricerca del Settimo programma quadro (7° PQ). Il suo obiettivo è quello di riunire la comunità europea delle scienze planetarie attraverso il networking e le attività congiunte di ricerca e dando agli scienziati accesso a laboratori e strutture specializzate e a dati scientifici planetari, informazioni e software.

Per maggiori informazioni, visitare:

http://www.europlanet-eu.org/outreach/i ... 5&Itemid=1

http://meetingorganizer.copernicus.org/ ... -379-1.pdf

http://meetings.copernicus.org/epsc2010/

Articolo riportato da: http://cordis.europa.eu/fetch?CALLER=IT ... &RCN=32556

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... -su-marte/


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13942
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/09/2010, 00:04 
La produzione di Metano su aree Vulcaniche di Marte,si concilia solamente se eventi catastrofici hanno sepolto in un lontano passato,grande quantità di vita Biologica, (sia piante che animali) il calore che sale dal sottosuolo dai canali Vulcanici attraversando queste Biomasse creano il Metano!!!


Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2713
Iscritto il: 04/12/2008, 11:27
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/09/2010, 13:51 
si ma stai parlando di biomasse VIVE al momento, no?


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 56 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 09/07/2025, 04:26
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org